Dopo l’attacco dei Comitati dei terremotati sui fondi del sisma che sarebbero stati destinati anche a finanziare i mercatini di Natale, il dirigente della Regione Raimondo Orsetti, replica sostenendo la regolarità dal punto di vista tecnico dell’uso dei finanziamenti. Ieri il coordinamento guidato da Francesco Pastorella, aveva criticato l’uso dei finanziamenti sottolineando che avrebbe dato mandato ad un legale di verificare la regolarità dell’utilizzo degli stanziamenti (leggi l’articolo). E’ stato il servizio che guida Orsetti (Sviluppo e valorizzazione delle Marche) a curare il piano turistico finito nel mirino e ora il dirigente difende l’operato del suo ufficio e sottolinea «la correttezza dal punto di vista della conformità e della coerenza nonché della legittimità e della regolarità tecnica alla normativa Ue, nazionale e regionale e alle modalità di utilizzo dei fondi Por Fesr , anche per quanto riguarda le risorse aggiuntive». Orsetti ripercorre alcuni degli atti chiave con cui sono stati stanziati i fondi, in particolare la delibera 20 del 14 gennaio 2019 contestata dai comitati. Secondo il dirigente ci sarebbe stata alla base dell’attacco una lettura sbagliata dell’atto.
Raimondo Orsetti
Orsetti specifica anche che la priorità era «ai Comuni del cratere con possibile estensione ai Comuni che ricadono in classe sismica 1 e 2. Ciò vuol dire che gli interventi programmati in un’ottica di sistema per la promozione dell’offerta turistica integrata del sistema regionale possono riguardare non solo i Comuni del cratere, ma quasi tutti i Comuni delle Marche». Sono pochissimi infatti quelli che non ricadono in questi parametri. Orsetti fa un distinguo anche sui finanziamenti. «Una parte delle attività della citata saranno di volta in volta autorizzate preventivamente dall’Autorità di gestione delle politiche comunitarie, sono finanziate con i fondi comunitari dell’Asse 8, mentre un’altra abbondante parte sarà finanziata attingendo ad altre fonti finanziarie ancora non del tutto quantificate (fondi ordinari di bilancio regionale, fondi comunitari del Por Fesr, fondi statali, risorse della Camera di commercio, dell’Enit e via dicendo), che saranno individuate solo al momento dell’assunzione dello specifico atto. Scrivere, ad esempio (il riferimento è ai Comitati, ndr) che con i fondi destinati ai Comuni del cratere si sostengono finanziariamente i Mercatini di Natale del Pesarese o le Bandiere Arancioni e Blu o cose di questo genere, non risponde assolutamente a verità in quanto saranno iniziative finanziate con fondi correnti del bilancio regionale e non con i fondi della promozione delle aree del sisma. La Regione – sottolinea -, si è sempre mossa in un’ottica di sistema, in modo unitario secondo le più elementari logiche di marketing, privilegiando le destinazioni delle aree interne. Questa impostazione ha riguardato anche gli eventi culturali, che sono una parte importante dell’offerta turistica regionale. Basti pensare alla recente mostra su Lorenzo Lotto, realizzata per precisa volontà del governatore Ceriscioli a Macerata, quando altre sedi lottesche realmente legate all’artista aspiravano legittimamente ad ospitarla (da Ancona a Jesi, da Loreto a Recanati). Penso alla straordinaria attività di valorizzazione del patrimonio culturale presente nei musei del cratere ed alle mostre promosse e realizzate sempre a Macerata, Ascoli, Fermo, Matelica e prossimamente a Fabriano e Camerino. Nessuno ha parlato della mostra Capolavori Sibillini portata a Milano dal dicembre 2017 al 30 giugno 2018 e di tutte le iniziative di promozione delle aree interne costruite attorno ad essa con la collaborazione di testate prestigiose. O a RisorgiMarche ed ai 35 concerti, l’ultimo dei quali con 70mila presenze e dell’immane sforzo organizzativo e non solo, che c’è stato dietro le quinte, al sostegno dato in modo consistente alla stagione lirica di Macerata o a Musicultura, a tantissime altre iniziative definite “minori” (ma che minori non sono) realizzate dal territorio, accompagnate e sostenute dalla Regione. Ne sono state decine e decine. O della costruzione del cluster del turismo outdoor, che ha conquistato la Bit di Milano, pensato e voluto proprio per rivitalizzare le aree interne, con la realizzazione del sistema bike delle Marche, del progetto dei Cammini Lauretani, del Cammino Francescano, del sistema delle ciclovie per il cicloturismo regionale».
Castelsantangelo
Orsetti ricorda poi i dati che hanno preoccupato la Regione: «Quando a febbraio 2017, l’Osservatorio regionale del Turismo ci portò il dato del meno 72 percento di prenotazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, eravamo quasi disperati. La Regione Marche, a differenza dei nostri principali competitors regionali, non dispone di Agenzia di promozione, molto più snella ed agile perché improntata ad una gestione privata del settore. Noi dobbiamo competere con loro ed essere addirittura più efficaci, operando con gli strumenti del pubblico, con più regole, più burocrazia. Nonostante tutto, non ci siamo pianti addosso e grazie ad indirizzi puntuali e costanti del Governo regionale, operando con il territorio e sui territori, ci siamo rimboccati le maniche ed abbiamo lavorato veramente tanto. Le polemiche degli ultimi giorni, spesso gratuite, ci feriscono e danneggiano pesantemente il “sistema regionale” – conclude Orsetti -, tuttavia ci confortano i dati registrati sempre dall’Osservatorio Regionale a fine 2018: più 6,51 percento di arrivi; più 1 percento di presenze; più 20 percento di arrivi in area cratere, più 12 perento di arrivi di turisti stranieri. Lo scorso anno abbiamo collegato con i voli nuovi mercati: Lituania, Lettonia e Ucraina, destinazioni che sono state riconfermate anche per il 2019. A queste probabilmente si aggiungeranno destinazioni importanti come Mosca, Parigi e Stoccolma. L’appello che faccio è quello di lasciarci lavorare, anzi è quello di darci una mano per rendere la nostra azione sempre più efficace. Speculare su queste cose, con polemiche a volte pretestuose, reca un danno di immagine alla Regione ed al sistema turistico regionale (stimato in 4,5 miliardi di Pil pari all’11 percento del Pil totale) di dimensioni rilevanti e questo non credo lo voglia nessuno».
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