Fondi sisma, Pieroni difende la linea:
«Soldi a Gradara e Pesaro?
Portano turisti anche nel cratere»

DOPO LE INCHIESTE DI CM - L'assessore regionale al Turismo rivendica una strategia di ampio respiro e il ringraziamento dei comuni terremotati per quanto fatto. Testuale: «Sono fondi vincolati dall’Unione europea per promuovere il turismo di tutte le Marche, finalizzati al rilancio delle zone colpite e quindi del cratere, anche laddove il flusso turistico in ingresso nella regione è storicamente maggiore»

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Moreno Pieroni

 

«L’intento della giunta regionale è stato quello di riposizionare le Marche sui mercati altrimenti rischiavamo di cadere nel dimenticatoio da post tragedia. La conferma di aver lavorato bene e scrupolosamente e di aver ottenuto risultati concreti sta in quel 20% in più di flussi turistici nelle zone terremotate proprio nel 2018 rispetto al 2017. Per la mostra su Lorenzo Lotto che è stata fortemente voluta dalla Regione a Macerata, che non è città lottesca, ne hanno beneficiato anche Comuni del cratere che hanno ringraziato la Regione per il raddoppio di flussi turistici registrati durante il periodo dell’esposizione». Moreno Pieroni, assessore regionale alla Cultura, difende la linea della giunta sull’impiego dei fondi comunitari aggiuntivi per il sisma e accusa i critici di «piegare i fatti a polemiche di piccolo cabotaggio».

Dopo le inchieste di Cronache Maceratesi, nate in seguito alla protesta dei comitati dei terremotati per come veniva impiegati parte dei fondi europei, è venuto fuori che centinaia di migliaia di euro destinati dall’Europa alle zone più colpite è finito in progetti a Gradara, Pesaro, Conero e via dicendo. Per Pieroni faceva tutto parte di una strategia vincente anche per i Comuni distrutti dal terremoto: «Rilancio significa ed ha significato in questi anni, riportare un’attenzione positiva sul turismo nelle zone colpite dopo aver avuto un crollo del 72% delle prenotazioni in tutte le Marche – spiega l’assessore – perché la percezione globale, nel senso di mondiale, era che all’indomani del sisma tutte le Marche erano state colpite (non solo Amatrice e Norcia, ma una regione intera). E quindi azzeramento quasi completo delle prenotazioni, prospettive future molto incerte, inattività delle strutture alberghiere e ricettive in genere se non utilizzate temporaneamente per l’ospitalità delle popolazioni sfollate, stato di crisi profonda del settore e dei sub settori all’industria turistica e ricettiva collegati, con perdita di migliaia di posti di lavoro». Da qui ai 300mila euro per Gioacchino Rossini a Pesaro o ai 75mila per Gradara il passo è breve anche se la geografia del cratere resta un po’ confusa nella mente dell’assessore: «Sono fondi vincolati dall’Unione europea per promuovere il turismo di tutte le Marche, finalizzati al rilancio delle zone colpite e quindi del cratere, anche laddove il flusso turistico in ingresso nella regione è storicamente maggiore (Gradara per esempio con 250mila visitatori all’anno) e dove si intercettano con messaggi rassicuranti sui territori colpiti il maggior numero di persone. Rilancio – ribadisce Pieroni -, non significa destinarli alla ricostruzione delle case, per quello ci sono altri fondi».

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Antonio Tajani

Insomma, il problema per Pieroni è chi ha criticato la giunta per come sta impiegando i fondi (tra gli altri anche il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani e la deputata del M5s Patrizia Terzoni). «Non si può parlare in maniera così superficiale di distrazione di fondi, non posso ammettere questa terminologia spicciola che mina la credibilità del secondo volano di sviluppo della nostra economia: il turismo. Così si denigra gratuitamente il lavoro di quanti si sono impegnati nel condurre procedure, elaborare responsabilmente atti e provvedimenti e specialmente non lo si può fare utilizzando il dramma che molte persone purtroppo ancora vivono, solo a fini propagandistici. Il sistema turistico regionale non lo merita, non lo meritano i tanti operatori turistici. Semmai si può parlare di vera “distrazione” di qualche operatore dell’informazione o deputato che strumentalizza, ignora od omette come stanno realmente le cose, senza analizzare oggettivamente i fatti». Anche l’Ue, dice Pieroni, era d’accordo: «La giunta regionale ha recepito la decisione comunitaria che si proponeva di “accrescere anche il posizionamento turistico regionale proponendo nuovi prodotti volti anche alla destagionalizzazione” e nel contempo indica di utilizzare le risorse aggiuntive per supportare gli interventi previsti nel Piano straordinario per lo sviluppo, la promozione e la valorizzazione delle Marche per fronteggiare la complessa situazione creatasi a seguito degli eventi sismici. E sempre la Ue sottolinea: si evidenzia altresì, quale ostacolo al conseguimento dell’obiettivo, “la debole connotazione identitaria delle Marche come destinazione turistica, che richiede quindi di essere rafforzata” oltre che “la presenza di una motivazione prevalentemente balneare nella domanda di turismo”. Tutti gli atti attuativi delle deliberazioni della giunta regionale sono state oggetto di parere preventivo favorevole della stessa autorità di gestione, che ha autorizzato l’utilizzo delle risorse. Risorse cioè destinate a far riemergere le aree regionali colpite duramente dal sisma del 2016 attraverso una serie di attività concatenate e integrate di destination marketing, sinergicamente declinate per tutti i cluster turistici regionali e diversificate sui vari mercati e su vari target di riferimento».

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Uno dei tracciati del cammino lauretano

In quest’ottica rientrano anche i fondi (2,5 milioni) – per i Cammini lauretani. «Un intervento – spiega Pieroni -, previsto nella scheda Mapo sottoposta all’autorità di gestione dei Fondi Por Fesr con il comune di Tolentino quale ente coordinatore e trattandosi della valorizzazione dei Cammini lauretani si è deciso di ampliare il tracciato a disposizione dei pellegrini e camminatori aggiungendo a quello della via cinquecentesca anche un altro tracciato più antico che passava per la valle del Potenza e oggetto di ricerca dell’università di Camerino. In questo modo si sono notevolmente ampliate le possibilità di rivitalizzazione anche di ulteriori zone e comuni su cui insiste il tracciato più antico con la possibilità per il pellegrino e turista di scegliere tra due percorsi e decidere così di ritornare nella nostra regione o di sceglierne uno per l’andata e uno per il ritorno. Ricordo inoltre che per la Via lauretana (cinquecentesca Strada Regia Postale) con ente capofila Tolentino, sono coinvolti Serravalle di Chienti, Visso, Muccia, Camerino, Valfornace, Caldarola, Camporotondo di Fiastrone, Serrapetrona, Belforte del Chienti, San Severino, Tolentino, Pollenza, Cessapalombo, San Ginesio, Treia, Appignano e Macerata. Per il secondo tracciato ente capofila Unione Montana Esino, Potenza Musone, gli enti coinvolti sono Serravalle del Chienti, Camerino, San Severino Marche, Treia, Pioraco, Castelraimondo, Serrapetrona. Come si potrà notare entrambi i tracciati si snodano interamente in area cratere».

Anche il governatore Luca Ceriscioli ritorna sull’argomento, dopo che anche oggi la notizia ha avuto risalto nazionale con un pezzo di Repubblica. «Si parla di fondi europei destinati allo sviluppo e alla crescita economica e al turismo come se fossero stati gettati al vento – replica il presidente della Regione – Quando le prenotazioni turistiche erano sotto del 70% rispetto all’anno precedente, questi fondi ci hanno permesso di imprimere una grande spinta e di arrivare a traguardi positivi e addirittura di andare a crescere in termini di turismo: turismo per tutta la Regione, quindi turismo anche per le zone del sisma».

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