Nuova villa sotto lo Sferisterio
«Per l’antica fonte “Pozzo del mercato”
storia di una distruzione annunciata»

MACERATA - Il Comune ha autorizzato la costruzione di un edificio con un ampliamento della volumetria a poche decine di metri dall'arena. In questo modo una delle testimonianze della storia della città verrebbe di fatto circondata. Il proprietario del terreno è Flavio Corradini, ex rettore Unicam e candidato alle ultime politiche con il Pd. La denuncia dell'architetto Silvano Iommi

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Il dirupato versante dopo la recente demolizione della vecchia casa colonica (agosto 2018)

 

Un insulto alla città, un scempio sistematico del patrimonio artistico, paesaggistico e culturale. Con queste parole l’architetto Silvano Iommi, storico ed ex consigliere comunale che ha tenuto a lungo su Cronache Maceratesi un’apprezzata rubrica sulle antiche fonti, definisce una delle ultime autorizzazioni a costruire rilasciate dal Comune di Macerata.

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L’architetto Silvano Iommi

La zona in questione è quella sotto lo Sferisterio, adiacente all’antica fonte di Pozzo del mercato da cui prende il nome l’omonima via, l’ultima traversa di corso Cairoli verso il centro. Qui da qualche giorno sono iniziati i lavori per realizzare una villa, proprietario del terreno: l’ex rettore di Unicam e candidato del Pd alle ultime politiche Flavio Corradini. E questo nonostante le promesse del sindaco Romano Carancini. Ecco l’intervento di Silvano Iommi, coautore del libro “Fonti – fontane – lavatoi – fontanili – le acque nel Comune di Macerata”, corredato da numerose immagini. 

 

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I muraglioni della nuova villa a ridosso della fonte

 

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Foto Vincenzo Montanari 1970. Vista delle vasche e della vecchia fonte contro-terra con tettoie

«Sono trascorsi circa tre anni da quando il sindaco Carancini, in una affollata e partecipata assemblea pubblica, promossa dall’associazione “Le Casette”, promise solennemente che il restauro e recupero dell’antica fonte di Pozzo del mercato si sarebbe fatto, eravamo prossimi alle elezioni del 2015 per il suo secondo mandato e fu facile promettere la realizzazione di quel progetto che gli stessi “casettari” si erano premurati con tanta speranza e buona volontà di far redigere – scrive Iommi – . Non si trattava solo di riportare agli “antichi splendori” i manufatti storico-architettonici della fonte, ma anche di realizzare un recupero naturalistico e ambientale di un’area pubblica posta immediatamente a ridosso della parte più popolare e popolosa della città, un’area abbandonata e degradata da decenni che, finalmente, sembrava potesse essere restituita in modo funzionale alla fruizione quotidiana dei cittadini. Un luogo della memoria collettiva che i maceratesi hanno sempre percepito come uno dei “teatri paesaggistici” che punteggiano l’area periurbana del centro storico, in cui riconoscere il “flusso del proprio vissuto”. La realtà fattuale delle promesse di questa sindacatura è ormai nota a tutti i maceratesi, così come, purtroppo, è altrettanto nota (non solo ai maceratesi) la sindrome distruttiva che caratterizza questa amministrazione.

 

SEPPELLIMENTO-DELLA-FONTE-ANTICALe immagini delle rovine di questo antico fontanile sono oggi sotto gli occhi di tutti, ma non sono diverse da quelle di altre decine di fontanili, manufatti e zone di interesse storico-paesaggistico che, nel silenzio generale, hanno subito e stanno subendo a causa della forsennata edificazione in atto in diverse zone agricole del Comune, edificazione rivelatasi particolarmente intensa nell’ultimo decennio, in forte controtendenza rispetto alle zone urbane. Autorizzare questa nuova costruzione (proprietario Falvio Corradini, candidato col Pd alle politiche)  a ridosso del fontanile storico, con queste modalità, che comportano anche un forte aumento volumetrico nella parte più dirupata sotto lo Sferisterio e più sensibile sotto il profilo dell’immagine urbana storicamente consolidata, è un insulto alla città. E’ ora di dire basta con questo scempio sistematico del poco rimasto del nostro patrimonio storico-paesaggistico e di cultura materiale, reso possibile solo dalla rassegnazione e dall’indifferenza dei cittadini a cui corrisponde una inusitata arroganza del potere».

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La rubrica di Cm “Macerata sommersa” diventa un libro

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Fonte Pozzo del mercato, la parte più antica tra 1600 e 1700 – foto 1980

 

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Foto 1960

 

 

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