Una grande perdita per la cultura maceratese: una voce critica e brillante, migliaia di pagine scritte con sagacia e intelligenza. Un grande amico della nostra famiglia. Un forte abbraccio a Giovanna.
Nino, Luigi e Valeria Ricci esprimono sentite condoglianze alla signora Rosaria e al figlio Luciano ricordando momenti passati insieme affettuosamente al caro Gilberto.
Con Renzo Tortelli se ne va un maestro della fotografia della seconda metà del ‘900. Rimane il suo lavoro che testimonia lo stile è l’impegno nella professione. Un abbraccio ad Annalina e a tutta la famiglia.
Non riuscivo a capire come mai in questi anni non siano mai iniziati i restauri di questa storica fonte - Pozzo del mercato. Oggi leggendo il cartello della licenza edilizia si capisce che gli interessi della Giunta comunale erano rivolti ad altre imprese. Forse pensano che dimentichiamo tutto in fretta?
Molti gli argomenti da condividere. Completa sintonia sulla sbagliata abolizione delle province a favore del concentramento dei poteri regionali. Serve uno scatto d'orgoglio e maggiore coraggio per affrontare la difficile situazione.
Nell'articolo ci sono solidi argomenti da condividere. Finalmente si risente parlare di Urbanistica. Una disciplina abbandonata da tutte le amministrazioni cittadine dagli anni sessanta ad oggi. Gran parte delle problematiche di questa città sono dovute all'improvvisazione o all'opportunismo.
Dibattito squallido e soluzioni ridicole. Sono d'accordo sulla proposta di una nuova edizione della trasmissione TV “La corrida, dilettanti allo sbaraglio”.
Cari amici abitanti del Centro Storico il vostro parcheggio è già pronto: la strada che da Fonte Maggiore va verso Santo Stefano, è gratis e pieno di macchine sia di giorno che di notte. Importante avere sufficiente fiato per affrontare la salita!
Ringraziamo di cuore Augurandoci che Nino torni presto di persona a ringraziare il Sindaco è tutta l'Amministrazione per la partecipazione e la vicinanza espressagli.
Finalmente si legge un rapporto, anche se prevalentemente fotografico, sulle abitudini di coloro che si devono recare nel Centro Storico. Abbiamo mai valutato quanti pendolari con l'auto privata arrivano ogni giorno in centro e quali sono le loro scelte di parcheggio. Ci sarà una ragione perché la zona nord e' preferita? Non sarebbe utile approfondire con indagini questi comportamenti?
Una città dalle mezze misure.
Un mezzo Palazzetto dello sport, delle mezze piscine, un parcheggio che ha sempre funzionato a metà, una mezza circonvallazione a 2 corsie. Quest’ultima è priva delle parte di scorrimento a nord. Se la viabilità fosse stata completata l’accesso, ora complicato, al parcheggio Paladini avrebbe consentito un maggior utilizzo e avrebbe evitato l’intasamento del traffico all’altezza del cimitero. I progetti c’erano ma le amministrazioni sostenute da una cittadinanza distratta non sono riuscite a portarle a termine. Ci siamo mai chiesti se i nostri amici dei comuni della provincia sono felici di venire nel centro cittadino? Ho sentito da parte loro delle dichiarazioni scoraggianti per chi vuole fare impresa culturale, turistica e commerciale nel centro.
Siete mai passati nei giorni feriali in via Santo Stefano (adiacente a Fonte Maggiore) e in via due fonti (adiacente al parcheggio Garibaldi)? È una fila di macchine parcheggiate in ambo i lati. Sono lavoratori e studenti che contribuiscono all’economia della città ma non intendono essere tassati quotidianamente con costi di parcheggio esagerati. Perché non pensare a qualche opera che ridia dignità a una città che ha realizzato lo Sferisterio, per non pensare alla Torre civica (quella in muratura, non l’orologio di plastica). Prendiamo esempio da altri capoluoghi più lungimiranti.
La bella mostra ha messo in rilievo un territorio di Macerata che, se pure importante per il verde pubblico, rischia di essere cementificato. I "palazziari" non trovano pace, con la scusa di spostare il baricentro della città, si inventano inutili quartieri dormitorio probabilmente senza richiesta da parte degli abitanti. Con l'edilizia forzata si alimenta solo la mano d'opera poco qualificata e extracomunitaria. Non si migliora così l'economia della città.
Per il pubblico colto e raffinato dell'Opera di Cagliari Claudio e' il sovrintendente adatto. Peccato che per noi tocca a prendere l'aereo per gustare le future rappresentazioni. Metticela tutta!
Ottima replica ben documentata. È ora di affrontare questi importanti temi con competenza (come fa Orazi) e smettere polemiche con il solito taglio populista. Chi ha memoria ricorda quelle fantastiche stagioni.
All’ingresso della città invece di un cartello “Capitale europea della cultura” o “Atene delle Marche” c’è una discarica spacciata per arte contemporanea. Se c’è chi sostiene che quei rifiuti esprimono la sensibilità dell’artista c’è anche chi ribatte che la cultura del “Bello, Buono e Benfatto” è nei progetti di chi vuol dare una spinta ad una società in seria difficoltà. A che serve “L’Umanesimo che rinnova” se non si fa chiarezza su questi equivoci di una avanguardia sorpassata? Qual’è l’immagine della città per i visitatori che arrivano?
Ha ragione perché l'ammattonata fu realizzata anche per facilitare il pellegrinaggio dei devoti maceratesi per la venerazione della Madonna qui sopra riprodotta. È una delle piaggie di Macerata dimenticate. Sono anni che ricordiamo alle autorità cittadine lo stato di abbandono di questo territorio che comprende oltre Fonte Maggiore anche Fonte Ciambrione o delle Trippe e la Fonte Agliana.
Nella disgrazia della soppressione del prestigioso istituto ISIAO si apre una grande opportunità per la città e l'Amministrazione comunale. Salvare e conservare lo straordinario patrimonio culturale nella città natale di Tucci e' una iniziativa da sostenere senza esitazioni.
Dopo che l'Amministrazione comunale ci ha regalato un'orologio sulla torre dove ne esistevano già due belli grandi ora ci regala un parcheggio che esiste già. Quando avremo una realizzazione urbanistica che possa rimanere nel futuro come segno forte dei nostri tempi?
Gli argomenti del Sindaco sono chiari e condivisibili mentre quelli che si oppongono non hanno espresso nessun progetto. Pensano di praticare il motto "con la cultura si mangia" mentre programmano per la popolazione lorese altri anni di magra. "Pubblico è bello" quando le amministrazioni hanno i mezzi per mantenere il patrimonio storico. Ma vi siete chiesto come mai godiamo di beni che hanno secoli di storia e non sono mai stati "Pubblici"? Cerchiamo di non ricordare il castello che va in rovina...
La cucina del'600, nei locali del monastero domenicano, insieme al Museo delle due guerre sono delle perle preziose nell'offerta turistica del maceratese. Non capire che la promozione del territorio, con questo patrimonio, la può fare oggi solo l'imprenditoria privata significa lasciare le cose come stanno e piano, piano, mandarle alla malora.
Una iniziativa di grande importanza culturale e politica. Culturale perché si indaga come funziona una fonte che ha più di 7 secoli. Politica perché dopo tante attese dalle istituzioni si passa al "Fai da te". È un'ottima esempio da emulare.
Eccone un'altra. Chi non sa che per ripulire una statua romana occorre usare la massima cura? Un conto è lo sporco un'altro è la patina della superficie marmorea. Questa va trattata secondo le norme adottate dai restauratori. I responsabili dei Beni Culturali hanno altro da fare?
Dobbiamo costituire un Comitato di salvaguardia del patrimonio artistico e culturale di Macerata?
Lo Sferisterio donato, non comprato.
Nel 1985 la Società Civile dello Sferisterio (Eredi dei 100 Consorti) proprietaria del monumento ha ceduto lo Sferisterio all’Amministrazione Comunale a titolo gratuito.
Tale gesto di liberalità ha consentito alla città di poter usufruire degli ingenti fondi FIO per il restauro urgente dell’edificio.
È con questo spirito che si dovrebbero affrontare le importanti questioni cittadine.
Per ulteriori approfondimenti: www.centoconsorti.it
Ci mancava anche questa: l'orologio della torre di plastica! Ma è possibile che la Sovrintendenza abbia permesso questo tipo di intervento? Su un monumento che ha 500 anni? E poi, è stato procurato lavoro per maestranze esperte locali? Che cosa lasciamo in eredità alle future generazioni?
Non mi piace il titolo dell'articolo. Che c'entra il veleno? Sono tutti argomenti seri che vanno affrontati con attenzione. Maurizio Rinaldelli pone un paragone lecito e non si possono sottovalutare le iniziative di cerca di fare una cultura condivisa da nuovi spettatori dando invece importanza solo ai grandi "Eventi" che al momento non godono ottima salute. Che l'orologio con i Pupi non ha grande rilevanza culturale e' cosa nota essendo un tentativo di rifare un marchingegno con scarsi elementi di riferimento storico.
Bene Michele, condivido tutte le tue puntualizzazioni. Approfitto per aggiungere un argomento che mi sta a cuore: il Parcheggio di Rampa Zara. Come si fa a contare su volani economici come l'Università, con le sue Facoltà raccolte fra Piazza del Duomo e Piazza della Libertà, il Polo Museale di Palazzo Buonaccorsi, la Basilica della Madonna della Misericordia e il Duomo stesso e il Teatro Lauro Rossi, quando vedo gli utenti di queste strutture parcheggiare nella strada di campagna di Via Santo Stefano (ci passo 4 volte al giorno)? Non potremmo prendere esempio dalla città di Urbisaglia? Se con la Cultura si mangia non accontentiamoci solo degli ortaggi coltivati nell'area preposta al nuovo parcheggio.
Una generazione di intellettuali stanca non è più in grado di fere progetti che coinvolgono forze nuove che hanno voglia di rischiare anche come imprenditori. Le scelte culturali dell'Amministrazione cittadina hanno privilegiato temi del secolo scorso se non di 5 secoli fa come l'orologio sulla torre. La contemporaneità non ha il sostegno dovuto. Gli sconosciuti talenti che frequentano le Accademi e Università non si fermeranno nella nostra città e serberanno l'amaro ricordo di quanti importanti film avranno perso in questi anni. Condivido le osservazioni in questa rubrica di quante sale 4k stanno lavorando in questa e nelle provincie vicine. Ma i nostri protagonisti non se ne sono accorti.
La politica maceratese al comando non ha progetti ambiziosi per il futuro. Ci lascia con una costosa copia di un orologio del XVI secolo, con dei garage rimediati (che fanno ridere a confronto di quello di Spoleto p.e.s.).
Nessun segno di architettura contemporanea, nessuna soluzione urbanistica che possa dare un contributo al rilancio economico della città. I lavoratori della cultura sono penalizzati per l'accesso e il parcheggio nel centro storico. Professori e studenti parcheggiano nelle strade di campagna. La vocazione di Atene delle Marche rimane un sogno mentre l'incubo della quotidianità una amara realtà.
Macerata si rinnova e lancia una sfida al futuro. La Giunta comunale si appresta ad inaugurare una avveniristica realizzazione tecnologica: un orologio meccanico come quelli del XVI secolo! I giovani maceratesi disporranno di tutta la tecnologia per superare le difficoltà per competere nei mercati esteri. Gli artigiani e gli imprenditori potranno studiare i movimenti dei "pupi" per esaltare la loro creatività. Nessuna altra città potra' vantare una così potente iniziativa per il rilancio dell'economia! I cittadini, contando le beccate del picchio, potranno rassegnati meditare sulla loro indifferenza per le scelte dei loro amministratori.
La chiusura del Centro storico non danneggia solo i commercianti ma anche i "lavoratori della cultura". Diverse Facoltà universitarie, tutte le Biblioteche pubbliche, tutti i Musei, due Teatri, un Cinema, le principali librerie. Tutto quello che serve per la cultura e' penalizzato da questo provvedimento. Gli orari dell'attività culturale non iniziano solo dopo le 19,00. Dovendo transitare quotidianamente in via S. Stefano osservo la fatica di chi è costretto a parcheggiare per motivi logistici e anche economici lungo la strada. Venite a vedere nelle mattine dei giorni feriali che spettacolo. Perché un Comune come Recanati può fare un parcheggio con le rampe che arrivano in piazza e il nostro no?
500 mila euro per delle copie mentre tesori autentici maceratesi cadono in rovina: le cinquecentesche fonti, gli affreschi (anche più antichi) della chiesa di San Liberato. Nell'era digitale ci si dovrebbe stupire di statue che fanno cucù dalla torre!
Forza ragazzi! Pretendete almeno lo sfruttamento al massimo delle risorse a disposizione: impegno dei docenti, orari di apertura prolungati come in tutte le Università del mondo. È avvilente vedere i dopocena e il sabato tutte le facoltà chiuse. La banda larga nelle aule e nei collegi è indispensabile. Chiedete alle autorità accademiche e al corpo docente delle posizioni inequivocaboli. Forza e coraggio!
Luigi Ricci
Utente dal
23/11/2010
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