di Enrico Maria Scattolini
LA (DURA) REALTA’ E’ QUESTA: la Maceratese ha perso per strada cinque punti l’altra settimana (-).
TRE DI PENALIZZAZIONE, per altro considerata quasi ineluttabile alla vigilia della decisione del Tribunale Federale Nazionale (leggi l’articolo), e due di…mancato guadagno (-) nella disfida di sabato scorso contro il Forlì. All’Helvia Recina (leggi l’articolo).
APPREZZABILE (+) che l’intero staff biancorosso abbia fatto, all’unanimità, buon viso a cattivo gioco. In sala stampa, al termine del match.
INCOMINCIANDO DAL PRESIDENTE SPALLETTA (+). Con filosofia, ma anche con un pizzico di empatia, ha sottolineato che per lui il vero risultato negativo sarebbe stata la sconfitta (leggi l’articolo).
PROSEGUENDO CON L’ (APPARENTE?) SERENITA’ DELL’AVVOCATO BARGAGNA, sorridente ed amicale nell’approccio con i cronisti (+).
CONCLUDENDO CON GIUNTI (+), il quale, facendo appello all’esperienza di una vita sui campi di calcio, ha dichiarato che: «questo è un punto che alla fine potrebbe tornare utile».
HO SCRITTO SOPRA…”all’unanimità”. Ma probabilmente ho esagerato. Dal momento che non mi è sembrata per nulla felice l’espressione dell’Amministratore Delegato Sivieri, braccio destro di Spalletta, silenzioso nelle sue riflessioni (+).
E NEANCHE QUELLA DI VENTOLA. In luogo dell’entusiasmo che avrebbe dovuto esternare per il suo strepitoso gol (+++) , il ragazzino si è rifugiato in complesse argomentazioni sui benefici effetti che, alla lunga, dal pareggio potrebbero sortire per la classifica.
MI E’ MANCATA MOLTO LA DOTTORESSA TARDELLA, nella circostanza. Come immagino mi accadrà spesso in futuro (-).
INFATTI DA LEI AVREI SICURAMENTE OTTENUTO il commento…autentico (+). Magari con l’appendice di provvedimenti disciplinari d’incombente esecuzione.
PROBABILMENTE ANALOGO AL MIO. Negativo! (-).
IL SEGUENTE, NEL DETTAGLIO. La Rata ha perduto la migliore delle occasioni (-) per raddrizzare la graduatoria. All’indomani della sberla romana ed alla vigilia di due altre delicate partite interne (Sudtirol e Lumezzane) che in teoria dovrebbero spianare il cammino verso la tranquillità, ma che sono da vincere.
ANCHE PER MERITO DEL FORLI'(+). Apparso, come si temeva, ben diverso dalla modesta “cenerentola” del girone.
MA CERTAMENTE FAVORITO DAL MODULO TATTICO BIANCOROSSO (-). A cui è mancato Quadri come principale interprete. Al di là della difesa d’ufficio di Giunti.
IL RIBADITO 3-5-2 BIANCOROSSO, speculare a quello avversario, ha concesso agli ospiti due grossi vantaggi (-). Hanno subito poca pressione in difesa (la peggiore del raggruppamento) ed hanno goduto d’ossigeno a centrocampo.
AL PUNTO CHE NEL PRIMO TEMPO, a differenza della sofferenza che da copione sembrava per loro inevitabile, sono persino riusciti ad essere pericolosi in tre episodi: due volte con i “significativi” inserimenti di Conson e la terza con Capellini.
DI FATTO BILANCIATI SOLTANTO (-) dalla clamorosa occasione propiziata dallo spunto mancino di Turchetta, ma non sfruttata, per fallito tap-in, da Colombi. Alla mezz’ora esatta.
CIO’ A CAUSA (-) di una Rata troppo contratta nella zona intermedia, più lenta nei movimenti di fronte al dinamismo dell’omologo reparto ospite e monocorde nell’articolazione della manovra. Costantemente condotta sulla fascia sinistra. Gli inserimenti di Ventola e le sue istintive combinazioni con De Grazia hanno completamente escluso quella destra. Dove per altro Petrilli ha quasi sempre operato da terzino.
REPLAY DI QUESTA SITUAZIONE nella ripresa (-), dopo il magnifico eurogol di Ventola ed il mancato raddoppio della sicurezza di Petrilli, una volta tanto incuneatosi nel fronte offensivo.
DI CONTRO, PIU’ D’UN SEGNALE DI RISCHIO (—) per la retroguardia biancorossa. Massime il tiro di Cammarotto, parato da Forte in mezzo alla confusione nella propria area. Ma soprattutto una ragnatela di corner subiti di funesto presagio. Prodromi del pareggio, poi realizzato dalla squadra di Gadda (-).
«E’ EVIDENTE CHE IL NOSTRO FUTURO PASSA ATTRAVERSO GLI INCONTRI ALL’HELVIA RECINA», ha giustamente (+) commentato Giunti nella conferenza stampa del dopo match.
ALLORA MI CHIEDO: (1) se non sia il caso di riconsiderare l’idoneità del 3-5-2 nelle partite casalinghe assolutamente da vincere; (2) e se, per tentare di realizzare l’obiettivo, non sia opportuno irrobustire subito l’attacco, senza attendere la riapertura del mercato a gennaio.
DAL MOMENTO CHE E’ SCONFORTANTE (—) il bilancio dei sei incontri sinora giocati all’Helvia Recina. Un solo successo contro il Mantova, all’epoca probabilmente già ai primi sintomi della sua attuale agonia. Ed altrettanto lo è lo score della linea di punta biancorossa, in assoluto ed al netto dei calci di rigore. Se non sbaglio, una rete a testa di Colombi e Palmieri.
COSI’ E’! (-) Pertanto concludo che Loschiavo e Benassi, responsabili dell’area tecnica, dovrebbero muoversi in fretta. Essendo imminenti le due gare fondamentali contro il Sudtirol ed il Lumezzane. Sicuramente più attrezzate del Forlì.
D’ALTRONDE loro conoscono da mesi i problemi della Maceratese (+). Bargagna ha recentemente ricordato che è seguita dal Gruppo Spalletta fin dalla partita di Tim Cup da Carpi.
I TRE PUNTI COMMINATI dal “Palazzo”(-) mettono urgenza; al di là della logica che consiglierebbe invece pazienza.
LA GRADUAZIONE DELLA PENA, principio generale del diritto, è stata incredibilmente trascurata (-) dalla sentenza emessa dalla sezione disciplinare del Tribunale Nazionale Federale.
QUESTO E’ IL GIUDIZIO (-) che si ricava dalla sua lettura. Da cui emerge una semplice ricostruzione ragionieristica degli eventi. La cui sintesi è: documentato che la Maceratese ha adempiuto in ritardo agli obblighi di ricapitalizzazione e versamento d’imposte e contributi, automatica la severa sentenza: 3 punti, prossimi al massimo della pena (4).
SENZA TENER CONTO (-) dell’immediatezza con la quale la dottoressa Tardella ha provveduto, nonostante l’entità dell’esborso (circa 350mila euro). Né considerando i crediti all’epoca vantati dal club biancorosso nei confronti della Lega Pro, né entrando nel merito di quello che sarebbe dovuto essere l’argomento nodale del dibattimento. Il calcolo dell’effettivo indice PA -rapporto fra netto patrimoniale ed attivo – nel bilancio della Rata e, conseguentemente, se e di quanto dovesse essere aumentato il capitale sociale. Stante la profonda divergenza fra le valutazioni peritali dei professionisti della Rata e le decisioni della Covisoc.
A TAL PROPOSITO,IL DISPOSITIVO DEL TFN (-) sbrigativamente conclude: “A tutto voler concedere, anche rideterminando la carenza patrimoniale in €34.291,00 anziché in € 245.667,00, continuerebbe a sussistere in capo alla deferita – alla data del 7/7/2016 – l’inadempimento contestato. Infatti (…) il versamento della somma di € 35.000,00 è avvenuto con bonifico bancario disposto in data 8.7.2016”. Cioè il giorno dopo!
ANCHE PER CHI RIFUGGE DALLA DIETROLOGIA, la memoria non può non andare al ricordo dei disinvolti accadimenti toscani dello scorso campionato (-). Multe al posto di arretramenti in classifica. Mi piacerebbe parlarne con l’avvocato Bargagna!
LA MACERATESE PRESENTERA’ RICORSO? L’altro ieri, il presidente ha risposto salomonicamente: «Stiamo esaminando la situazione. Lo faremo se ci sono possibilità vincenti…Non ho nessuna intenzione di sprecare soldi». Atteggiamento condivisibile (+).
CERTAMENTE IL VERNISSAGE DELLA GESTIONE SPALLETTA avrebbe meritato miglior fortuna sabato scorso (+).
IL PRESIDENTE HA PERO’ SFODERATO IL CONSUETO SORRISO e dispensato ringraziamenti a tutti (+). Persino al pubblico, malgrado le non esaltanti mille presenze allo stadio.
IN ITALIANO, PER NON LASCIARE DUBBI ALL’INTERPRETAZIONE (+). Si sarebbe potuto esprimere in tedesco, francese, inglese e spagnolo. O nell’amato dialetto siculo. Le altre lingue che conosce. Apprese attraverso esperienze lavorative all’estero, ma anche negli studi conclusi con la laurea in economia (+).
QUINDI UN LEADER che sa far bene i calcoli (+). Sicuramente non ci saranno più errori di PA nella futura contabilità biancorossa.
ATTENTO ANCHE ALLA LOGISTICA (+), da abile manager. Lo dimostra il nuovo organigramma (leggi l’articolo), forse un po’ridondante. Soprattutto nel settore tecnico. Tre arrivi (Loschiavo, Benassi ed il gradito ritorno di Michele Bacchi, ex-incompreso dalla dottoressa Tardella) ed una conferma (Stambazzi).
FORMALIZZATA con un comunicato ad hoc. Di vago sapore…doroteo.
RITORNERANNO ANCHE LE CLASSICHE MAGLIE BIANCOROSSE, a strisce verticali.
PER INTANTO GENEROSAMENTE OFFERTE, a sue proprie spese, dal commercialista osimano Alessandro Chiaraluce, gran tifoso ed autorevole esponente di “Forza Rata”(+). Le ho viste: belle, ma soprattutto suggestive. Saranno utilizzabili sin dalla trasferta di Venezia.
AUSPICABILMENTE INDOSSATE da qualche rinforzo. Magari in attacco(+).
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HELVIA DI RICINO
La partita
Caro Enrico non credo che la rata abbia attuato il 3-5-2. Non ho mai visto un attaccante vicino all’isolatissimo Colombi.
Petrilli e Turchetta lontanissimi sulle fasce, mai un centrocampista ad inserirsi. In queste condizioni non si segna. Fino a quando non arriva una punta vera occorre ritornare al sistema Parma e Bassano.
La penalizzazione
Colpevole imperdonabile la Tardella per pagamenti ritardati e lo stesso Nascimbeni che con il patteggiamento avremmo risparmiato sicuramente un punto.
Présidente
Dal punto di vista dell’organizzazione della societa’ abbiamo fatto un notevole salto di qualita’.
Dal mare
Leggere le dichiarazioni di Basile e’ tutto un programme. Senza preparatore atletico e quello dei portieri, senza rimborsi, un allenatore che spara a zéro sulla societa’, giocatori costretti a dormire come barboni. Un quadro desolante che mi auguro inviti a non fare le cassandre sulla rata.
EMOZIONI D’ALTA CLASSIFICA E BRODINI BIANCOROSSI
Un campionato avvincente: sarà un’emozionante lotta fino al termine con tante protagoniste. Dopo il successo nel posticipo del Padova a Venezia, troviamo al vertice 6 squadre nello spazio di 2 punti (con le “sorprese” Samb e Gubbio). Tornano al comando i miei “ramarri” del Pordenone, con cui bisognerà fare i conti per la promozione. Da quelle parti poteva stare la Rata dello scorso torneo, che al momento contava 28 punti. Nell’attuale è invece quasi stabilmente nella zona play-out. La scorsa settimana ha subito la penalizzazione di 3 punti (ritardata iscrizione al campionato) e questi “colpi” pesano sulla squadra. I biancorossi infatti falliscono l’occasione per riprendersi quanto loro tolto. Affrontano in casa la cenerentola Forlì, con la difesa più perforata del girone (26 reti) e non vanno oltre il pari. La Rata dopo essere passata in vantaggio, nella ripresa, con Ventola tira i remi in barca e subisce il pari ad un quarto d’ora dal termine. La rete dei romagnoli, manco a dirlo, trae origine da un “indigesto” corner. Mister Giunti ripropone lo stesso modulo che aveva consentito il pari interno con il Parma in crisi e la vittoria di “rapina” a Bassano (battuto in casa dal Feralpisalò). Il difensivistico 3-5-2 andava aggiornato in una partita da vincere, ma il tecnico si è limitato ad avvicendare Allegretti con Turchetta. A Colombi, che ha i suoi limiti (1 gol su azione in 14 gare) andava affiancata una seconda punta fissa. Anche nelle sostituzioni tardive, dopo il pari del Forli, Giunti non ha cambiato assetto alla squadra. Risultato, i biancorossi devono accontentarsi di un “brodino”, condito al “ricino”. Modulo a parte la Rata ha pesanti limiti non solo in attacco, riguardano la mancanza di un incontrista e di un esterno a livello di Ventola. Il nuovo presidente ha dichiarato che importante era “non perdere”, si giocava in casa contro il fanalino Forlì, con chi si deve vincere? Al momento egli sta inserendo nuove figure ai vertici societari, forse troppe e con incarichi sovrapposti. Quando si passa dalla monarchia “assoluta” a quella “costituzionale”, spesso si eccede. L’obiettivo è trovarsi pronti a gennaio per rinforzare la squadra, ma dati l’investimento per l’acquisto della società e i movimenti compiuti (Ramadani) c’è poco da sperare. Il neopresidente dichiara che opererà per ottenere una salvezza che eviti di “non dormire la notte”. Intanto la classifica piange: per gli appassionati del “sorpasso”, dopo la penalizzazione la Rata ha subito quello doppio di Fano e Ancona (che battendo nettamente il Parma è fuori dai play-out). Nel prossimo turno la Rata avrà il Sud Tirol in casa (formazione più attrezzata del Forlì) e non battendolo sarebbe nei guai. Perchè poi si dovrà recare nella tana della diretta concorrente Teramo. Ebbene con tutti questi problemi c’è un “indefesso” commentatore che, senza essere sollecitato, disserta sui cugini rossoblu. I quali avevano anche loro uno “scontro salvezza” e pur con tanti guai societari l’hanno vinto. Ciò appare come un vigoroso “manico d’ombrello” indirizzato ad un petulante “gufo pistacoppo”.
Il Sig. Caporaletti da anni da preziosissimi consigli alla Rata che io non darei, dopo naturalmente averne descritto meriti, se ci sono e critiche che purtroppo difficilmente mancano.
Dalla costa.
Mi ricordo che un orchestrale disse chi i Berliner Philharmoniker, sicuramente l’orchestra più famosa e ambita del panorama mondiale, potrebbe suonare meravigliosamente anche senza direttore e lo hanno anche fatto in una commemorazione per il Maestro Abbado. E così è la Civitanovese, con l’allenatore che vuole essere cacciato, dirigenza fallimentare, senza preparatori atletici, senza letti, non so se hanno mangiato e che fa: gioca, vince e suona l’avversario.
PER GLI SMEMORATI
La rata ha ancora una partita in meno, sempre in risalto gli aspetti considerati negativi, ma mai quelli positivi.
Criticare poi l’operato di Spalletta perchè si sta circondando di troppi collaboratori fa semplicemente ridere detto da chi tifa per una squadra che di collaboratori non ne ha più nessuno perchè non li paga!!!Ma per favore…per una partita vinta per miracolo al 92°!!!
La rata infine non ha attuato il 3-5-2, Turchetta e Petrilli erano lontani dalla porta. Ribadisco che giocare con 3 in difesa non è uno scandalo considerato che è il modulo Juve!!!
Egregio ingegner Valentini, La informo, per Sua doverosa conoscenza, che il patteggiamento è stato richiesto, ma non è stato accettato dalla Procura Federale che, come da prassi costante dell’Ufficio, ha ritenuto non patteggiabili i punti di penalizzazione. Prima di esprimere pubblicamente giudizi affrettati, sarebbe stato corretto da parte Sua informarsi.
@ Nascimbeni
Purtroppo sono rimasto ingannato dalle notizie di alcuni organi di stampa che lamentavano il mancato patteggiamento che avrebbe diminuito la sanzione. Mi dispiace per l’equivoco, non mi sono informato più a fondo perchè mi sono fidato delle notizie di alcuni media e naturalmente mi scuso per questo increscioso equivoco e soprattutto non voglio incrinare l’amicizia ultradecennale con Giancarlo con cui ho condiviso e condivido l’amore per i colori biancorossi. Forse se avessi fatto un colpo di telefono all’amico Giancarlo avremmo evitato questo increscioso episodio. Buon lavoro e grazie per la tua precisazione.
E’ bello avere fede, così la civitanovese può vincere per miracolo e la maceratese per grazie ricevute.
VALENTINI E LA FIGURA DEL PERACOTTARO
Che Valentini fosse un “raccontaballe” l’avevamo constatato da un pezzo e quest’ultimo episodio, in cui “incolpa” un noto studio legale, lo conferma in pieno. Egli, lo aveva scritto, aveva chiare in mente la penalizzazione di “1-2 punti” della Rata e l’elezione della presidente Tardella – che invece ha avuto 8 mesi di “inibizione” – nel consiglio di Lega. Riguardo alla penalizzazione si è trovato con 3 punti (quasi il massimo) e con qualcuno doveva prendersela. E allora, oltre che la Tardella, “attacca” lo studio legale che ha difeso la società davanti al Tribunale Federale. “Colpevole IMPERDONABILE”, lo descrive il “contaballe” Valentini, perchè patteggiando la Rata avrebbe “risparmiato SICURAMENTE” 1 punto. Salvo, poi, di fronte alla contestazione inoppugnabile dello studio legale (“patteggiamento non accettato”), mostrarsi prono e sussiegoso, a dimostrazione di un carattere “pavido”. Si scusa Valentini, definendo l’episodio un “equivoco” – bontà sua dati i termini usati – nel timore di incrinare l’amicizia con il legale. Se non fosse stato suo amico, viene da chiedersi, cosa averebbe scritto? L’imprudente Valentini lamenta d’essersi “fidato delle notizie” di alcuni media – non citati però come in altre occasioni – che dovrebbe riportare a sua discolpa. Il fatto è che Valentini non limita le sue “scempiaggini” alla squadra del cuore, ma si spinge oltre, toccando questioni che conosce meno. “Ho detto e ribadisco”, scrive, che la società Civitanovese è “sotto sequestro” del Tribunale e seguita da un “curatore”. Mentre constatiamo che delegati del presidente (non si sa come) stanno “trattando la vendita” delle quote. Il “bizzarro” Valentini rimprovera la società “sequestrata” di non garantire “rimborsi e alloggi” a giocatori e staff, mentre – dal suo punto di vista – dovrebbe provvedere il “curatore”. Insomma tantissima confusione e disinformazione nei post di Valentini. D’altra parte lo sentenzia un noto motivo, che riporto in attesa della prossima “fesseria”: “E io che sono Carletto, l’ho fatta nel letto, l’ho fatta nel letto”.
Non mi metto a fare l’elenco delle corbellerie e delle previsioni fallite dal simpatico pescia’ perché ci vorrebbero mille pagine.
Io non l’abitudine di insultare nessuno come qualcuno, ma questo modo di fare classifica le persone.
Nessuno aveva comunicato Che il patteggiamento era stato respinto.
Parlero’ de citano’ fino a quando mi pare.
Non si vuole ammettere come stanno le cose? Non mi interessa ma le quote sono in mano ad una società che fa riferimento a Cerolini, società oggetto di sequestro come tutte le proprietà del galeotto presidente.
Nella diatriba fra Valentini e Caporaletti, è umoristica l’accusa del secondo all’ingegnere di”gufismo”nei confronti degli accadimenti civitanovesi.Ma da quale pulpito viene la predica!!!