La presidente della Maceratese Maria Francesca Tardella lascia il proprio incarico in Lega Pro (era consigliere) per il quadriennio 2017/2020: “L’ho fatto per rispetto del protocollo d’intesa sottoscritto da tutti i precedenti consiglieri di destinare le cariche direttive ai presidenti o, in via eccezionale, agli azionisti di maggioranza delle società – sottolinea la Tardella – Visto l’imminente trasferimento delle quote di maggioranza della società (programmato per il 22 novembre), pur avendo ricevuto dal signor Filippo Spalletta la disponibilità al rilascio di una procura di rappresentanza in Lega, onde assumere incarichi nell’ambito della Figc e comunque di istituzioni sportive in qualche modo collegate con la Maceratese ho ritenuto opportuno prendere questa decisione“. L’attuale numero una biancorossa: “Ho dato comunque la mia disponibilità a ricoprire eventualmente altri incarichi in istituzioni sportive federali ove la mia esperienza maturata in questi anni potesse essere ritenuta utile al servizio della comunità sportiva calcistica nazionale”.
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PREVISIONI “CAZZARE” E DURA REALTA’
L’aveva previsto un “supercazzaro pistacoppo”: il ritardo di una settimana nel passaggio delle quote sociali era per consentire alla Tardella di entrare nel consiglio di Lega. Ora apprendiamo che la presidente resta fuori da quell’organo e i biancorossi non avranno “santi in paradiso”, pardon in Lega, con buona pace di chi sperava in un “aiuto per la Rata”. C’era anche la possibilità che la Tardella nel consiglio non sarebbe potuta entrare: tra le sanzioni in discussione oggi al Tribunale federale anche la sua “inibizione”, che impedisce di rappresentare una società negli organi del calcio. La presidente ha dato la disponibilità per altri incarichi: chissà che in vista della sostituzoione alla Figc di Tavecchio, se la candidatura di Malagò non decollasse, qualcuno non la chiami! Riguardo alle considerazioni “cazzare” sulla classifica, sulle partite giocate in casa e fuori e sui prossimi avversari, essi sono tutti da affrontare e ogni gara presenta le sue difficoltà. Soprattutto se la decisione odierna del Tribunale federale penalizzasse molto la Rata (richiesti 4 punti e una multa) per la ritardata iscrizione al campionato. I biancorossi precipiterebbero in solitario al penultimo posto a ridosso del fanalino Forlì. Sul trasferimento delle quote, dopo le turbolenze delle ultime settimane, è bene aspettare l’apposizione delle firme. Non dimentichiamo che le parti avevano minacciato reciproche denunce, il futuro presidente (che aveva riscontarto irregolarità nella gestione: bilancio non presentato) definito “non gradito” e minacciato di esclusione dallo stadio se “privo di biglietto”. Comunque si tratta di un “forestiero”, che vive ln Svizzerra, di cui non si conoscono con precisione i programmi. Vi sono forti interrogativi, come quando si intraprende un viaggio senza conoscere il “conducente”. C’è da rinforzare la squadra per evitare che torni tra i dilettanti, il primo arrivo il kossovaro Ramadani non fa compiere il salto di qualità. Solo un “cazzaro pistacoppo” può ipotizzare per la Rata una futura salita in Serie B.