di Marco Ribechi
(foto di Lucrezia Benfatto)
Uno dei più grandi direttori di musica antica al mondo, Rinaldo Alessandrini, si esibirà il 22 luglio alle 21 al Teatro Lauro Rossi di Macerata. Il Festival Macerata Off, che accompagna la stagione lirica dello Sferisterio, già entrato nel vivo con l’acclamato spettacolo di Ludovico Einaudi (leggi l’articolo), sfodera i suoi assi per dimostrare l’assoluto valore degli ospiti coinvolti. Non una programmazione laterale ma un vero contenitore di spettacoli di primo livello, spesso anche unici nel loro genere in tutta la penisola italiana. Un’occasione davvero unica considerando anche la gratuità dell’evento che potrà essere valorizzato da un gesto di beneficenza a favore della Lega del filo d’oro.
Alessandrini, massimo esperto di musica barocca, proporrà una selezione dedicata interamente a Bach, eseguendo al cembalo pezzi come l’Aria variata alla maniera italiana e il Capriccio sopra la lontananza fratello dilettissimo oltre alla Fuga in si minore sopra un tema di Albinoni. In attesa del concerto di Alessandrini, martedì sarà presentata la seconda conferenza organizzata da Praxis con Luigi de Gennaro alle 21 alla civica enoteca maceratese dal titolo “La neurobiologia dell’anima: quando la scienza è incosciente”. In contemporanea al Teatro Lauro Rossi va in scena “Padre Matteo Ricci in opera”, uno spettacolo organizzato dall’Officina Contemporanea di Verona in collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano e al Centro Studi Li Madou. La rappresentazione mescola le movenze del teatro tradizionale cinese con la commedia dell’arte in uno spettacolo colorato ed affascinante con 12 personaggi in maschera in scena. Un dramma che parte da un fatto reale descritto da padre Matteo Ricci nei suoi diari, un episodio di aggressione e furto da parte di un ladro. Nello spettacolo i malviventi diventano tre e vengono condannati a morte per il reato, ma grazie all’intercessione del gesuita verrà concessa la grazia. Una sorta di appello contro la pena di morte quello che invoca il regista William Su, toccando un tema molto forte e ancora attuale in un paese come la Cina che nel 2014 si trovava al primo posto per numero di esecuzioni capitali.
«All’interno dello Sferisterio stiamo mettendo in scena i più grandi capolavori immortali della cultura italiana – dice Francesco Micheli, direttore artistico del Mof – e il valore degli allestimenti è evidente. Il 23 andrà in scena l’anteprima giovani seguita dalla prima della Boheme di Leo Muscato il 26. Le sere dello Sferisterio sono però accompagnate da spettacoli di altissimo livello del festival Off che purtroppo viene considerato qualcosa di minore. Invece i nostri ospiti sono di caratura internazionale, tra i primissimi al mondo, secondo noi imperdibili». D’accordo anche il sindaco Romano Carancini, in veste di presidente dell’associazione Sferisterio: «Il festival Off è ricco di eventi che potenziano in maniera esponenziale la stagione della lirica. Il concerto di Einaudi ne è un esempio, secondo me tra i primi 10 concerti più belli realizzati nell’arena. Fino al 9 agosto abbiamo una lunga rincorsa che sarà ricca di momenti dello stesso livello».
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