Si moltiplicano gli interventi sulla vicenda Smea-Cosmari, dopo che il presidente del consorzio Daniele Sparvoli ha scritto una lettera aperta ai sondaci del territorio (leggi l’articolo), il consigliere provinciale Massimo Vesprini, presidente della Commissione V (Ambiente- rifiuti-urbanistica) mette in allarme gli amministratori del Cosmari su un’operazione che giudica troppo onerosa:
“L’eventuale incorporazione di SMEA da parte del Cosmari costerebbe alla collettività provinciale una cifra che potrebbe aggirarsi sui 500 mila euro all’anno. Circa sette anni fa, con il beneplacito del Comune di Macerata guidato dal sindaco Meschini, in seno alla Smea sono stati concessi aumenti stipendiali ad personam di cui hanno beneficiato in particolare 5 dipendenti, tra cui il direttore. Quest’ultimo gode di uno stipendio da altissimo dirigente senza correre il rischio tipico dei dirigenti di poter essere licenziati in ogni momento, perché si è assicurato un contratto a tempo indeterminato. Il maggior costo aziendale di tale operazione si aggira sui 215.000 euro all’anno Dopo aver assicurato questi benefici a pochi fortunati ed in particolare al direttore, è iniziato il tentativo di scaricarne il costo sulla collettività provinciale, attraverso l’acquisto di Smea da parte del Cosmari. C’è qualcuno tra gli amministratori del Cosmari, a cominciare dal Presidente, che se la sente di far correre al consorzio questo rischio? Ricordo che un Presidente del Cosmari, l’ingegner Fabio Eusebi, si è dimesso nell’ottobre 2011 perché in disaccordo con chi si mostrava insensibile ai rischi economici insiti in una tale operazione. Perché si continua ad insistere su questa strada? Si dice che questa incorporazione serve ad avere un unico gestore pubblico del ciclo dei rifiuti, onde poter affidare il servizio in houseproviding. L’affidamento ad una società in house è solo una delle possibili scelte ed è quella più scoraggiata dalla normativa; basti pensare che la società sarebbe soggetta a tutte le stringenti limitazioni sulle spese per il personale vigenti per le pubbliche amministrazioni ed addirittura al patto di stabilità (per quest’ultimo manca solo il decreto attuativo). La scelta di gestire un servizio di rilevanza imprenditoriale con una società soggetta a tali vincoli è una scelta che andrebbe ben meditata in tutti i suoi risvolti. Fermo restando che la gestione dei rifiuti resta comunque in mano pubblica perché governata dall’Ata, c’è l’alternativa dell’affidamento del servizio con metodi concorrenziali, nella duplice versione della gara per il servizio o per la cessione del 40% del capitale della società pubblica. C’è la possibilità di un affidamento disgiunto per la gestione degli impianti (discarica, inceneritore, ecc.), preferibilmente da tenere in mano pubblica, e per la raccolta e trasporto dei rifiuti, che potrebbe andare a gara aperta a tutti, pubblici e privati. Chiedo al Presidente della neocostituita ATA di promuove al più presto un’occasione di approfondimento tecnico-politico, con l’ausilio di esperti, su queste diverse possibilità di gestione unitaria del servizio. Perché si sta seguendo solo una delle diverse opzioni possibili? In questo modo si fa l’interesse del Comune di Macerata, e di coloro che potranno continuare a godere di lauti superminimi stipendiali pagati dalla collettività. Da ultimo mi rivolgo ai vertici del mio partito, il Partito Democratico. Su questa questione si gioca in concreto la possibilità di far prevalere il bene comune sugli interessi di pochi. Mi aspetto che il PD dimostri di saper tutelare fattivamente l’interesse generale, soprattutto oggi che in provincia di Macerata è stato eletto senatore Mario Morgoni, che in passato si è battuto per una sana ed efficiente gestione dei rifiuti.”
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Anche il circolo Sel di Civitanova interviene sulla vicenda Smea-Cosmari e sulla situazione della raccolta differenziata in città:
“Secondo i dati sono circa 10 mesi che sulla raccolta differenziata porta a porta la nostra città non vola come “Lo Cucà” (il gabbiano, ndr) ma cammina indietro come i gamberi e resta inchiodata al 67/68%. Una situazione preoccupante per la quale non vengono date spiegazioni.Un silenzio in linea con quanto sta avvenendo con la fusione Cosmari-Smea con annesse polemiche e accuse su super dirigenti, super stipendi, ruoli apicali, eccetera, mentre sullo sfondo c’è la fine per legge del monopolio e l’appalto pubblico sul servizio di raccolta RSU. In questo scenario vi sono problematiche relative ai lavoratori che dovrebbero essere le prime preoccupazioni in termini di garanzie e certezze. E’ che questa vicenda alquanto stucchevole lasci sullo sfondo dati allarmanti che nonostante l’impegno del Comari persistono. La situazione di emergenza per lo smaltimento fuori provincia che paghiamo salato e che si riversa sulla tassa pagata dai cittadini.
I ritardi sulla chiusura dell’inceneritore. Una chiusura che è stata legata al raggiungimento di R.D. dell’80% e che secondo il trend di crescita sarà possibile raggiungere fra 5 anni visto che oggi il risultato è del 70,3%. Evidentemente è una politica sui rifiuti di scelte e decisioni a livello provinciale del governo provinciale che sono sbagliate e che persistono e che è illusorio si risolvino con l’insediamento dell’Ata. Da tempo la polemica sembra riguardare solo il Comune di Macerata,la Smea e il Cosmari. Non è così, non siamo davanti ad una fusione fra imprese private. Le sorti del Cosmari non si giocano sulla testa dei cittadini. Il nostro Comune è il primo socio del Cosmari e ha il diritto di entrare in questa vicenda . Non vorremmo che dopo il silenzio sui ritardi e i flop della raccolta differenziata sia un virus politico contagioso e invada anche la vicenda fusione Comari-Smea. In questo contesto il maggiore Comune del Comari, Civitanova che dovrebbe avere un atteggiamento propositivo in linea con una visione della filiera industriale dei servizi ecompatibile improntata a rifiuti zero e riciclo e sul piano industriale ha avuto fino ad oggi un atteggiamento scarsamente incisivo. Ora è lecito o meno che il sindaco Corvatta e l’assessore all’Ambiente spieghino i ritardi sulla raccolta differenziata e quale strategia hanno in mente in questa vicenda Cosmari-Smea? Non è possibile il silenzio e pretendere che alla batosta in arrivo fra pochi mesi ai cittadini con quanto dovranno pagare attraverso la nuova tassa Tares i cittadini siano considerati spettatori passivi di questo dibattito tutto interno alla politica e che rischia di trasformarsi un teatrino”.
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Per una migliore comprensione dei lettori vorrei precisare che in sede di pubblicazione è stata omessa una frase del testo integrale, rendendo meno chiaro un passaggio del comunicato. La frase mancante, che si sarebbe collocata alla dodicesima riga dopo “….. da parte del Cosmari.” e prima di “C’è qualcuno tra gli amministratori …..”, è la seguente:
“Se questa operazione andasse in porto l’aggravio di costi per la gestione dei rifiuti nella provincia potrebbe raggiungere i 500 mila euro, perché il Cosmari andrebbe a caricarsi di alcune unità di personale di troppo e per la prevedibile richiesta di superminimi anche da parte degli attuali dipendenti del Cosmari.”
“Quest’ultimo gode di uno stipendio da altissimo dirigente senza correre il RISCHIO TIPICO DEI DIRIGENTI,di poter essere lincenziati in ogni momento,perche’ si e’assicurato un contratto a tempo indeterminato”.Solo a Macerata succedono questi fatti….Non credo non ci siano responsabilita’,chi ha firmato quest’assegno in bianco????Si possono fare delle deroghe ai contratti dei dirigenti????? Se si con il benestare di chi??? Se no la procura che fa??????Perche’ un operaio se fa una sciocchezza viene richiamato 2/3 volte poi sollevato dal lavoro e il dirigente no?????? Perche???
Grazie Massimo per il “servizio pubblico” che svolgi tenendo alta l’attenzione su un tema, quello della gestione dei rifiuti, che da troppa gente (politici) viene affrontato con una riservatezza non giustificata e che potrebbe risultare anche sospetta. Il piano rifiuti, dopo la disponibilità di Potenza Picena, Morrovalle e Tolentino avrebbe dovuto realizzare le nuove discariche di appoggio al cosmari, vi sembra esagerato dire che l’incapacità di alcuni politici altre a non averle realizzate ha contribuito a peggiorare le condizioni economica dei cittadini facendo aumantare i costi di conferimento dovendo portare i rifiuti fuori provincia ? E oggi c’è chi ha la faccia di scaricare sui cittadini, che nel frattempo hanno perso lavoro e versano in una profonda crisi, ulteriori enormi ed ingiustifìcati costi che possono essere definiti come privilegi o peggio ? Spero anch’io che il mio partito, il PD, abbia la volontà di affrontare questo problema in modo serio, sereno e soprattutto ” libero” mettendo al centro l’interesse collettivo dei cittadini. Non è più sopportabile una politica volta solo al mantenimento di rendite di posizione, la gente non c’e la fa più!!!!!!!!
io ho seguito la vicenda e gli attacchi mediatici di questi giorni. una riflessione va fatta dopo tutto quello che è stato scritto sulle figure apicali della smea. intanto va detto che la legge è molto chiara in materia e cioè i diritti acquisiti nn si toccano inquanto ognuno ha una sua storia lavorativa. aggiungo che i cantonieri della provincia di macerata si sono trovati a lavorare con i loro colleghi(dipendenti anas,ora cantonieri della provincia),avendo uno stipendio inferiore di 500.00 euro rispetto ai colleghi ex anas pur svolgendo lo stesso lavoro. aggiungo altresì che secondo me tutti dicono ma nessuno sa visto il balletto di cifre che è emerso questi giorni.addirittura si arriva a parlare di uno sgravio di 500.000 euro l’anno,nn sarà che questa cifra dovrà coprire il passivo del cosmari?
non si potrebbe accelerare un aumento della percentuale della raccolta differenziata ELIMINANDO IL CASSONETTO DELL’INDIFFERENZIATA??????? probabilmente la gente inizierà a farla più seriamente.
Se anziché dirigenti li chiammassimo, parassiti, forse renderemmo meglio l’idea, visto che il costo per ora è
sul groppone della collettività. La melina non serve, servono fatti, il cittadino viene munto come una vacca,
mentre dei miracolati intascano. Ma che faranno di tanto importante ? Forse fanno trapianti di cuore, ecco
perché non si può fare ameno di loro. Speriamo che cadono sotto la mannaia del M5S.
MI DICONO: quando anni fa a Tolwentino fu iniziata la raccolta differenziata, fu garantito che una volta a regime
il costo della allora Tarsu, sarebbe sceso sensibilmente. E’ successo e sta succedendo il contrario, il costo è
aumentato inesoralbilmente. Il comune viene definito riciclone, ma i cittadini debbono farsi carico dei costi di coloro
che ancora sono in alto mare. Ed ora si pretende anche di caricare il costo dei dirigenti di altra azienda sulla
collettività. Praticamente oltre al danno la beffa. Si fanno operazione per razionalizzare i costi, ed in questo caso serve soltanto per foraggiare dirigenti in eccesso. Bel modo di comportarsi.
@Nico Probabilmente come Lei dice a Tolentino non e’ sceso il costo della tarsu,causa in primis la mancanza di una discarica provinciale nei tempi dovuti. Ma lo sa che a Macerata noi paghiamo il 40% in piu’ rispetto ai comuni serviti da Cosmari???e per avere cosa? 5 dirigenti superpagati e la differenziata ai minimi provinciali.BELLA POLITICA QUELLA MACERATESE……
Ma perchè non ci chiediamo sotto quale Presidenza SMEA e durante quale Amm.ne Com.le di Macerata sono stati concessi gli inquadramenti ed i parametri retributivi di cui tanto si parla?
@ Unolaqualunque
Secondo il mio modesto parere ciò che Lei dice non sta ne in cielo ne in terra.Innanzitutto se i diritti acquisiti non si toccano,BENE,li paghi il Comune di Macerata i dirigenti;perché debbono andare a gravare su di noi tramite la Tarsu??? Gli stipendi,le assunzioni ,i livelli sono stati concordati senza nessuna regola che altresì dovrebbe vigere in un ente pubblico. Per quanto riguarda ,il lavoratore (soggetto indispensabile per l’espletamento della mansione),esiste il Contratto Collettivo Nazionale Igiene Ambientale al quale tutte le aziende del settore dovrebbero far riferimento -per legge-equiparando così gli stipendi.
AH ,dimenticavo Sig. Laqualunque, è possibile che 500.000,00 euro possono essere utili al Cosmari,dato che Il comune di Macerata deve saldare un “conticino” di appena 1.300.00,00 euro ed è ancor più vero che la SMEA riceve il compenso dal Comune di Macerata a consuntivo,cioè a piè di lista. Se Smea spende 1 il comune paga 1, se spende 10 il comune paga 10; a Lei le dovute riflessioni Sig. Cettounoqualunque
Grazie Massimo, preciso e puntuale come sempre
Caro sig. Lucky vedi che nn sai proprio come stanno le cose. Il comune di Macerata fino ad oggi, ha la cifra anche degli apicali, sul bilancio quindi tutto ciò nn va a gravare su nessuno, invece la politica che ha fatto il COSMARI all’inizio del porta a porta dove è andata a finire? Più raccolta differenziata più bassa la tassa per i cittadini,ve lo ricordate questo? Cosa diceva il Presidente e il Direttore del Cosmari agli incontri con i cittadini nei comuni della provincia? Era una bufala colossale inquanto per fare un porta a porta spinto come quello che propone il Cosmari ha bisogno di molto personale. Ecco lo sbilancio che grava sui cittadini.Prima ci hanno detto che la colpa era la mancanza di una discarica,poi il comune di Macerata che essendo fanalino di coda abbassava le percentuali di differenziata e ora dicono che si potrà abbassare il costi quando si arriverà all’80% Se ci vogliamo credere…..Nessun sindaco si è ribellato al Consorsio e nessuno ha chiesto spiegazioni dimenticando quello che era stato promesso
Ci dice il consigliere provinciale Vesprini che 7 anni fa furono concessi dalla SMEA a 5 dipendenti aumenti salariali per un totali di 215.000 euro, che ora si vorrebbero far pesare sui bilanci del Consmari, se acquisisse la SMEA.
Il nostro amico “unoqualunque”, che chiaramente deve essere uno di questi 5 fortunati, si affanna a difendere questi emolumenti come “diritti acquisiti”, ma, per quanto ne so io, loro non sono dipendenti pubblici, ma dipendenti di una partecipata.
Inoltre, se la SMEA chiudesse, e questo sarebbe il suo destino ineluttabile se il Consmari non la assorbirà, questi fantomatici diritti acquisiti svanirebbero come neve al sole: chiedo conferma agli avvocati che solitamente commentano qui su CM se ho ragione o meno.
Inoltre poi mi sorge un dubbio: da 7 anni a questa parte come sono stati coperti questi 215.000 euro in più per i 5 mega-dirigenti, che probabilmente faranno operazioni chirurgiche a cuore aperto sui sacchetti dell’immondizia per meritare tali emolumenti superiori a quelli di un primario ospedaliero?
Mi chiedo pertanto se, come penso, la SMEA ha coperto in questi anni tali maggiori costi con aumenti della TARSU dei cittadini di Macerata, complice il CdA ed il Comune, ovviamente.
Chiedo pertanto agli avvocati, e a Bommarito in particolare, che stimo ed ammiro per le sue coraggiose inchieste, se si dimostrasse che tali aumenti sono stati ingiustificati rispetto alle mansioni svolte da tali dipendenti, potrebbero i cittadini di Macerata intentare una class action contro di loro e contro chi tali aumenti ha concesso, intentata per recuperare le maggiori somme di TARSU indebitamente pagate?
In fondo lo stesso “unoqualunque”, molto bene informato al riguardo (suvvia, è uno dei 5), ammette candidamente nel suo ultimo intervento che tale somma per gli apicali il Comune di Macerata attualmente l’ha già in bilancio e quindi, dice lui molto candidamente, “non va a gravare su nessuno”: incredibile! Come se il bilancio del Comune non fosse coperto per gran parte con le tasse pagate da noi cittadini!
Caro Tex,
la SMEA è una società (formalmente) autonoma. Se in un certo momento storico gli organi dirigenti di questa società (Consiglio di Aministrazione o Amm.re Delegato) hanno deciso di attribuire ad uno o più dipendenti una determinata qualifica ed una determinata retribuzione (magari anche superiore a quella prevista dai contratti collettivi di categoria), ciò non solo è legittimo, ma è anche irreversibile, perchè è diventato un diritto acquisito.
A livello giuridico, quindi, il problema è irrisolvibile. Il problema è però politico, perchè la SMEA aveva ed ha un c.d.a. di nomina politica, e comunque il Comune di Macerata era, e penso che ancora sia, il socio di maggioranza. Ciò significa che le decisioni di cui stiamo parlando sono state sicuramente volute, avallate e decise politicamente. In quel periodo il Comune di Macerata era diretto dal Sindaco Meschini, e la SMEA aveva un Presidente che penso fosse stato indicato da Rifondazione Comunista.
Non ne sono del tutto certo, perchè bisognerebbe verificare le date esatte, ma non credo di sbagliare di molto. In ogni caso, anche su tale aspetto il processo da farsi dovrebbe essere quindi di natura politica. E comunque, tutto sommato, il vero problema è un altro: perchè la SMEA, costituita a suo tempo con la regia dei soliti noti per gestire la fase finale, di chiusura, della discarica della Pieve, poi, quando venne chiusa la discarica, è rimasta in piedi, e lo è tuttora?
@ Bommarito
Scusi la domanda:
se la vacca è grassa, ha cibo abbondante, fa un fiume di latte lei è vegetariano che fa: continua a mungerla e bere il latte o la uccide???
Caro Giuseppe, ti ringrazio della risposta, ineccepibile giuridicamente, però a me un dubbio rimane: può, legittimamente, una società autonoma quale la SMEA decidere aumenti di emolumenti dei suoi dipendenti i cui costi poi di fatto vengono pagati da noi cittadini? E se, paradossalmente, avessero deciso di dare un milione di euro a tutti i loro dipendenti, tanto poi li pagavamo noi con la TARSU, sarebbe stato ugualmente legittimo? Cioè, mi spiego meglio, quale sarebbe stato il limite al numero e all’aumento di emolumenti che potevano concedere legittimamente, seppur comunque pagato da noi cittadini?
Poi, scusami se insisto, ma mi piacerebbe avere un tuo parere sull’altra questione che ponevo, cioè, se la SMEA dovesse chiudere, causa la mancata acquisizione da parte del CONSMARI, in quanto con la nuova normativa sui gestori unici a livello provinciale della raccolta rifiuti perderebbe la sua principale ed unica fonte di sostentamento, quale sarebbe il destino di questi dirigenti coi relativi “diritti acquisiti” ?
Caro Tex Willer intanto nn sono per mia sfortuna “uno di loro” mi sembra che ora sei tu ad arrampicarti sugli specchi. Come vedi addirittura il Presidente della Smea all’epoca era di Rifondazione Comunista quindi lascio a te il giudizio. Giuridicamente ti è stato spiegato molto bene dall’avv. Bommarito. A questo punto penso che tu lavori al Cosmari perchè mi vuoi dire che in quel consorsio va tutto bene. Dove sono i sindaci,soci del Consorsio, che non hanno mai chiesto un piano industriale ai Vertici dell’impianto,un dipendente ha un infortunio gravissimo e nessuno dice nulla,mezzi al limite della legalità,dipendenti costretti a fare turni faticosissimi solo perchè questi Dirigenti hanno sbagliato i calcoli e quindi costretti a ridurre i giorni di raccolta accavallandoli. Lascio a te riflettere. Posso andare avanti ancora per molto…..215 mila euro numeri da giocare al lotto
Per Tex
Il limite degli aumenti retributivi, in generale, è quello della sostenibilità economica, nel rapporto tra entrate ed uscite. Siccome nel caso specifico le entrate sono garantite dalle tasse pagate dai cittadini, il limite è costituito da quel livello di tasse che i cittadini sinora hanno accettato di pagare senza fiatare.
Se poi la trattativa tra Smea e Cosmari dovesse naufragare del tutto, immagino che la Smea sarà messa in liquidazione e tutti i dipendenti, dirigenti compresi, alla fine saranno licenziati.
Leggo dal Resto del Carlino di oggi Macerata, 10 marzo 2013 – ANGELA MERKEL guadagna all’anno appena 65mila euro lordi in più di Stefano Monachesi: 290mila euro la cancelliera tedesca contro i 225mila del direttore generale ed amministratore delegato della Smea. Il primo ministro inglese David Cameron solo 25mila euro in più, Barack Obama invece supera Monachesi di 89mila euro e in più ha ovviamente l’alloggio gratis alla Casa Bianca. Qualcuno dirà che il confronto, vista l’aria che tira, ha un sapore populista. Invece sono solo numeri, freddi numeri. E qui c’è subito da chiarire una cosa: le cifre non sono state fornite dalla Smea né dal Comune, che detiene il 51 per cento delle quote della spa. Dovrebbero essere accessibili a tutti, in onore alla trasparenza della pubblica amministrazione, e invece sembrano un segreto di Stato. Le abbiamo chieste ripetutamente e purtroppo inutilmente. E quindi ci siamo affidati agli unici documenti disponibili, che poi sono quelli acquisiti dal Cosmari nell’ambito della trattativa per l’acquisto della Smea stessa. La quale, più o meno informalmente, ha fatto capire che ci sarebbero delle inesattezze, senza per questo convincersi a fare chiarezza.
AL DI LÀ di Stefano Monachesi, le posizioni cosiddette apicali finite nel mirino sono in tutto cinque: al secondo posto, nella classifica degli stipendi, c’è Lucia Coscia (qualifica di quadro 8° livello) che alla società è costata 107.861 euro nel 2011. Poi, a scalare, Aldo Cecchi (capo operaio) con 91.190 euro, Lauro Trivellini (operaio-autista) con 71.477 euro e infine Fiorenzo Ciccioli (operaio) che chiude con 57.711 euro.
Il bello (o il brutto, a seconda dei punti di vista) è che a queste cifre si è arrivati anche grazie (o per colpa) di un aumento stabilito nel 2008. E il Cosmari sottolinea che questa decisione fu presa quando era ormai noto che alle porte potesse esserci un’acquisizione da parte del consorzio. Gli aumenti mensili furono così ripartiti: 5.536 euro a Stefano Monachesi, 1.650 euro a Lucia Coscia, 2.080 euro ad Aldo Cecchi, 1.385 euro a Lauro Trivellini e 1.000 euro a Fiorenzo Ciccioli. Insomma, alla fine il totale delle somme percepite è di 553.301 euro.
LA QUESTIONE degli stipendi d’oro è tornata alla ribalta nel momento in cui il Cosmari ha chiesto la riduzione del 30 per cento del salario integrativo delle figure apicali. E qui, appunto, è iniziato il balletto delle cifre tra il sindaco Carancini e il presidente del consorzio, Daniele Sparvoli.
Al di là dei confronti con capi di governo e capi di Stato, è notevole anche la differenza con gli stipendi percepiti al Cosmari dai cinque amministrativi pari grado: 166.036 euro. Tanto, troppo. Senza dover scomodare la Merkel, Cameron e Obama.
CHE VERGOGNA UNA FAMIGLIA SU TRE A MACERATA NON RIESCE PIU’ AD ARRIVARE A FINE MESE
di Roberto Fiaccarini
Cosa vergognosa…
Per Domenico…… e quanti come me hanno sempre creduto nella Sinistra (pd)…… chiedo al Segretario Provinciale o ad altri responsabili del centro-sinistra, in un momento così difficile per la vita politica del nostro Paese e vista la situazione drammatica che le famiglie stanno vivendo, cosa aspettate ad intervenire presso questi signori (Sindaci e loro amministrazioni di centro-sinistra che si sono succedute negli anni passati ed hanno permesso tutto ciò) allontanandoli da qualsiasi amministrazione della cosa pubblica…… Che qualcuno lo faccia ….. ne siamo schifati… non ne possiamo più di questa gente…… oppure anche per questo occorrerà che intervengano altri. Vergogna, vergogna ……………….Aldo
@Renzo1953
Sì, è vergognoso sapere certe cose ed assistere alla sceneggiata di sindaco e amministratori, nonché ex, che non hanno capito nulla di ciò che col voto hanno voluto dire gli elettori.
Intanto, il simbolo democristinao dell’UDC è sta buttato definitivamente nel cestino. Finiti nel cestino pure le ultime difese dei comunisti e della Destra. Adesso toccherà al PD, ostello di democristiani in fuga e in astinenza da cibo. Il PdL preghi per il mantenimento in salute del leader attaccatutto e ormai cotto a puntino, pronto ad essere scodellato sulla tavolata e divorato…
In una situazione di sfascio da Basso Impero, le 5 Stelle rischiano di diventare UNA VIA LATTEA.
Avv.to Bommarito concordo con lei sulla regolarità formale sulle attribuzioni retributive oscene,date in passato al vertice apicale della SMEA , con l’avallo politico del PD-L di Macerata. Ma considerato che spesso la forma , non è sostanza ,come segnalato dallo stesso Consigliere Vesprini, non si capisce perchè tali costi impropri dovrebbero ancora, andare per forza a gravare sul Concorzio del COSMARI, pertanto a carico anche degli altri Comuni,con l’acquisto della SMEA oramai in stato FALLIMENTARE ? Solo per dare una collocazione lavorativa CON DUE SUPERSTIPENDI ai due attuali apicali? Mi sento di consigliare a chi di dovere,in questo particolare momento di non prendere decisioni affrettate ed ulteriormente a danno dei Cittadini contribuenti. D’altronde, come si dice “solo li morti se porta via con urgenza”e mi pare che qualcuno già da tempo , per questo già si è attrezzato con la Croce Verde.
Ma in quale mondo vivono certi politici? la Smea e il comune di Maceerata hanno sempre remnato contro il Cosmari aldiulà delle scelte del Consorzio.I signori dei rifiuti del nostro terrtorio non mollano la presa.E’ una vergogna sostenere la necessità della fusione smea Cosmari.Se la smea non è competitiva il Comune di Macerata ne prenda atto e la molli.E’ scandaloso continuare a far pagare ai cittadini le scelte sballate deui partiti maceratesi e delle amministrazioni comunali di Maceratra che si sono succedute.