Autorizzate le cure staminali
per Barbara Giuggioloni

LA SPERANZA - La giovane mamma maceratese malata di Sla potrà fare il trapianto a Brescia. Lo ha deciso il tribunale di Macerata

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barbara

di Gabriele Censi

Barbara Giuggioloni ha vinto la sua battaglia: il tribunale di Macerata dice sì alle cure staminali. Si tratta della seconda decisione in favore del metodo Stamina del palazzo di giustizia, che ieri aveva già dato l’ok per un sessantenne di Corridonia malato di Sla.

L’articolo 32 della Costituzione recita così:  “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.  Un articolo che  non ha bisogni di essere riformato ma piuttosto applicato. Se è vero che le cure e la salute spesso sono un percorso a ostacoli, e gli esempi si ripetono. Un percorso a ostacoli come quello che sta compiendo Barbara Giuggioloni. La mamma maceratese colpita dalla Sla, la terribile malattia,  che lei sta combattendo con tutti i mezzi. Dopo un anno e mezzo dall’appello lanciato sul nostro giornale per cercare di fermare quel processo degenerativo che le sta trasformando il corpo ma non le ferma la voglia di lottare, ora si è accesa una speranza. Dopo tanti tentativi Barbara ha deciso di provare con il metodo Stamina. E qui si è dovuta scontrare con la legge e la burocrazia che non è sempre così rispondente a quell’articolo 32 citato. Serve un giudice per far valere i propri diritti alle cure, seppure sperimentali.  Oggi è arrivata la buona notizia, che segue quella di ieri che ha ricevuto un sessantenne di Corridonia nella sua stessa condizione (leggi l’articolo).

Barbara Giuggioloni ha raccontato il dramma della Sla

Barbara Giuggioloni

Il ricorso è stato accolto –  ci dice Barbara –  sono già in lista di attesa a Brescia per il trapianto”. Tanta gioia e tanta speranza per questo tentativo che potrebbe portare almeno dei miglioramenti se non la guarigione, come ci dice il marito Carlo: “E’ una grande notizia speriamo di riuscire presto ad andare a Brescia, appena ci sarà un donatore saremo chiamati, ci vorrà forse uno o due mesi perchè sono molti quelli che aspettano per lo stesso trattamento”. E’ lui che si occupa dell’assistenza con il supporto delle loro rispettive famiglie di origine, e l’aiuto pubblico non basta. A propositi di diritti Carlo ha appreso con sorpresa che quell’articolo della Costituzione non è proprio uguale per tutti se in Toscana sono destinati ai malati di Sla 2.800 euro mentre nelle Marche sono meno della metà. Dall’Asur dicono che per il 2013 non ci sono fondi e sperano nel 2014…” A mettere in contatto la famiglia di Barbara con l’avvocato Marco Vorano di Venezia,  che con il collega Dario Bianchini  segue con particolare attenzione questo genere di istanze,  è stato il legale di Macerata Giancarlo Giulianelli che aveva appreso della storia proprio da Cronache Maceratesi  e fu poi chiamato dalla famiglia: “Sono molto contento per Barbara, ho ripensato a lei proprio ieri sentendo della tragica scomparsa del calciatore Borgonovo e spero vivamente che questa cura sia risolutiva”.  Grande aiuto arriva anche dalla tecnologia, Barbara continua a comunicare grazie a facebook con tanti nuovi amici e scambia informazioni e consigli su cure e alimentazione con malati e medici che ha conosciuto nella rete.

 



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