Presenti all’annuncio gli assessori Lippi e Monteverde, i sindaci Carancini e Capparucci e il presidente Pettinari
di Alessandra Pierini
In una terra poco avvezza al cambiamento e più volte accusata di essere impermeabile ai cambiamenti e ai nuovi accadimenti, sono questi giorni intensi per la comunità. A meno di 24 ore dal terremoto politico provocato dal Movimento Cinque Stelle che ha vinto le elezioni, testimoniando la grande voglia di un’alternativa, arriva un evento che questa mattina ha sconvolto tutti. Certo, non è minimamente paragonabile all’eccezionalità delle dimissioni di Benedetto XVI avvenuta lo scorso 11 febbraio (leggi l’articolo)ma di certo uno scossone destinato ad incidere sulla vita della diocesi è stato l’annuncio, dato questa mattina ma già anticipato da Cronache Maceratesi il 3 febbraio (leggi l’articolo), del trasferimento del vescovo Claudio Giuliodori a Milano come assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Le immagini delle dimissioni del Pontefice sono ancora troppo vive nella memoria per non fare analogie e differenze con quanto accaduto stamattina nella cattedrale San Giuliano dove Monsignor Giuliodori ha convocato i fedeli per informarli della novità. Se il Papa ha scelto il latino per annunciare le sue dimissioni, è stato il cancelliere don Gianluca Merlini a leggere il decreto della Congregazione per i Vescovi tradotto dal latino in italiano. il decreto di nomina, firmato dal cardinale Marc Ouellet, prevede che il vescovo resterà amministratore della diocesi di Macerata, Tolentino, Treia e Cingoli, sino alla nomina di un nuovo Pastore. Se per Benedetto XVI, le alte cariche religiose hanno parlato di un fulmine a ciel sereno, anche per Giuliodori si parla di nomina a sorpresa, forse perchè in molti credevano impossibile quanto già comunicato dal nostro giornale.
«Mentre il Santo Padre si accinge a terminare l’esercizio del suo ministero petrino- ha dichiarato il Vescovo – ha voluto, nella sua benevolenza e sapienza, chiamarmi ad un nuovo servizio nella Chiesa italiana come Assistente Ecclesiastico Generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Ringrazio Benedetto XVI per questo atto di fiducia verso la mia persona affidandomi un incarico di particolare rilevanza e delicatezza nella principale istituzione culturale dei cattolici italiani. A lui, che con un atto di grande umiltà e coraggio ha scelto la via maestra della preghiera e della meditazione per continuare a servire e per amare ancor più la Chiesa, va tutta la mia riconoscenza per come ha saputo guidare e confermare nella fede, in tempi non facili, la barca di Pietro. Nell’accingermi ad assumere questo nuovo incarico, che ho accolto non senza trepidazione e qualche timore con la speranza di poter corrispondere alle aspettative, il mio pensiero più affettuoso va però ora, in primo luogo, a tutti voi cari sacerdoti, diaconi, consacrati/e, fedeli tutti, autorità e cittadini dell’amata Diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia». Da mezzogiorno di oggi quindi la sede pastorale è vacante e monsignor Giuliodori sarà amministratore finchè non sarà nominato il nuovo vescovo. Sentito il suo ringraziamento: « Fin dal 22 febbraio del 2007, quando veniva resa pubblica la nomina, e a partire dal successivo 31 marzo, giorno della solenne consacrazione per mano del Card. Ruini, del Card. Bagnasco e di S. E. Mons. Menichelli, non ho smesso di amarvi e di stringervi sempre più al mio cuore. In questi sei anni di ministero non so se sono riuscito ad esprimere tutto il bene che ho voluto a questa Chiesa e a ciascuno di voi, ma certamente posso attestare di aver ricevuto tantissimo in stima, affetto e soprattutto testimonianza di amore alla Chiesa e di generosa sequela del Signore Gesù.»
Il saluto del Vescovo che ha ricordato i tanti eventi religiosi che hanno segnato la sua opera pastorale e le opere compiute, tra le quali la riapertura delle chiese di San Flaviano a Recanati e di san Filippo a macerata, è stato accolto da un lungo applauso.
«Da questo momento – ha scherzato monsignor Pietro Spernanzoni – siamo tutti in ferie» ma è stato subito ripreso da monsignor Giuliodori che ha annuncitao di voler proseguire, da amministratore, sulla strada finora tracciata.
Alla presenza dei sindaci dei comuni appartenenti alla diocesi, è stato il primo cittadino di Macerata Romano Carancini a portare il suo saluto: «La città perde una figura importantissima, lei ha avuto un ruolo forte e determinante , ha saputo mediare con i giovani e il suo dialogo con le istituzioni è stato sempre aperto. per la comunità è stato un valore aggiunto. Siamo rimasti tutti colpiti dalla sua determinazione che è stata fondamentale nel recupero della chiesa di San Filippo. Abbiamo collaborato per fare il meglio e speriamo di poter chiudere l’ultima cosa a Villa Potenza (realizzazione di opere di urbanizzazione nei pressi della chiesa ndr). Consideri Macerata casa sua, può tornare quando vuole, la accoglieremo a braccia aperte».
Scherzoso e complice il saluto del presidente della Provincia Antonio Pettinari: «Stamattina quando sono stato convocato ho pensato “E’ uno scherzo da prete, anzi da vescovo” e invece non lo era. Monsignor Giuliodori è arrivato molto giovane, tanto che ci ha messo in difficoltà anche dal punto di vista sportivo non tirandosi indietro davanti alle sfide sul campo. E’ stato un privilegio collaborare come amministratore e come cattolico ed ora che è amministratore della Diocesi siamo anche colleghi. Dalla sua prima omelia del 2007 per la festa del patrono, quando parlò della chiesa dii san Filippo e dei salesiani, capimmo che il Vescovo voleva essere vicino alla gente e alle questioni civili. da una parte siamo felici e orgogliosi per l’incarico affidatogli, dall’altra siamo tristi per la sua partenza, tristezza che diluiremo nel tempo della sua permanenza».
Ha concluso il vescovo: «Accompagnatemi con la preghiera in questo nuovo incarico affascinante ma difficile».
(foto Cronache Maceratesi)
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IL TESTO INTEGRALE DEL SALUTO DEL VESCOVO CLAUDIO GIULIODORI
Ai sacerdoti, ai diaconi, ai consacrati/e, alle famiglie, ai fedeli laici, alle autorità e a tutti i cittadini dell’amata Diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia
Carissimi,
mentre il Santo Padre si accinge a terminare l’esercizio del suo ministero petrino, ha voluto, nella sua benevolenza e sapienza, chiamarmi ad un nuovo servizio nella Chiesa italiana come Assistente Ecclesiastico Generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Ringrazio Benedetto XVI per questo atto di fiducia verso la mia persona affidandomi un incarico di particolare rilevanza e delicatezza nella principale istituzione culturale dei cattolici italiani. A lui, che con un atto di grande umiltà e coraggio ha scelto la via maestra della preghiera e della meditazione per continuare a servire e per amare ancor più la Chiesa, va tutta la mia riconoscenza per come ha saputo guidare e confermare nella fede, in tempi non facili, la barca di Pietro.
Nell’accingermi ad assumere questo nuovo incarico, che ho accolto non senza trepidazione e qualche timore con la speranza di poter corrispondere alle aspettative, il mio pensiero più affettuoso va però ora, in primo luogo, a tutti voi cari sacerdoti, diaconi, consacrati/e, fedeli tutti, autorità e cittadini dell’amata Diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia. Fin dal 22 febbraio del 2007, quando veniva resa pubblica la nomina, e a partire dal successivo 31 marzo, giorno della solenne consacrazione per mano del Card. Ruini, del Card. Bagnasco e di S. E. Mons. Menichelli, non ho smesso di amarvi e di stringervi sempre più al mio cuore. In questi sei anni di ministero non so se sono riuscito ad esprimere tutto il bene che ho voluto a questa Chiesa e a ciascuno di voi, ma certamente posso attestare di aver ricevuto tantissimo in stima, affetto e soprattutto testimonianza di amore alla Chiesa e di generosa sequela del Signore Gesù.
Ogni giorno ho ringraziato Dio per avermi fatto il dono inestimabile di essere pastore e guida di questa comunità ecclesiale ricca di stupende tradizioni e sospinta da un grande slancio missionario. Sono stato interiormente edificato dalla fede genuina, dalla speranza incrollabile e dalla carità sincera che ho trovato in tutti e in particolare tra i più semplici e umili. Pur dovendomi ora separare da voi non senza un po’ di dolore e tristezza, rimarranno indelebili nel mio cuore e nella mia mente i momenti di intensa preghiera vissuti insieme, il cammino pastorale fatto con passione e impegno condiviso, i tanti incontri nelle case, nelle parrocchie, nei monasteri (soprattutto quelli di clausura), con le aggregazioni laicali, nella società civile.
Ringrazio voi carissimi sacerdoti per l’accoglienza calorosa di un vescovo giovane, all’inizio non ancora cinquantenne, per la grande disponibilità a collaborare e per i tanti momenti condivisi assieme, a partire dalla Messa Crismale del Giovedì Santo, gli incontri mensili di tutto il clero e di quello più giovane, le numerose ordinazioni, gli esercizi spirituali, l’anno sacerdotale, e i tanti colloqui personali che mi hanno edificato, anche quando si trattava di affrontare problemi e difficoltà. Un grazie sincero e grato ai diaconi e alle vostre famiglie, molti di voi a me vicini nel quotidiano servizio alla Chiesa diocesana.
Non potrò dimenticare la speciale grazia che il Signore ha fatto a questa Chiesa con i numerosi seminaristi che si formano nel seminario Regionale di Ancona e in quello diocesano missionario di Macerata. Poter avere sacerdoti missionari è una grazia specialissima e un dono straordinario che pone questa Chiesa locale sulle frontiere più avanzate della nuova evangelizzazione in Italia, in Europa e nel mondo intero, fino alla Cina.
Non ho svolto una visita pastorale canonica, ma sulla scorta del Sinodo realizzato dai miei predecessori, ho cercato di vivere una missione e una visita pastorale permanente, rendendomi presente in modo costante e capillare nelle comunità parrocchiali, nei luoghi quotidiani del vivere umano, come le fabbriche, le scuole, gli ospedali e le case per anziani, partecipando agli eventi religiosi, culturali e civili del nostro territorio. Ringrazio per l’accoglienza sempre festosa e attenta.
Mi scuso se a volte posso aver deluso le aspettative di qualcuno. Ho cercato di servire il bene comune nella fedeltà al Vangelo e al Magistero della Chiesa. Non mi sono sottratto al dialogo e al confronto e ho sempre nutrito rispetto anche verso chi non condivide l’insegnamento della Chiesa o può non aver condiviso le mie scelte.
Spero che i progetti più importanti in ambito pastorale, maturati di volta in volta in occasione dei Convegni diocesani, soprattutto verso le famiglie e i giovani, con i relativi cammini di fede che cercano di tradurre e di incarnare in questo contesto gli orientamenti pastorali della C.E.I. per il decennio “Educare alla vita buona del vangelo”, restino come seme prezioso per la crescita spirituale e come stimolo per il rinnovamento pastorale di una Chiesa che cammina sotto lo sguardo benevolo della sua Patrona principale, la Madonna della Misericordia. A lei abbiamo da poco rinnovato l’affidamento di Macerata “Civitas Mariae”, nel 60° della ricorrenza, con momenti di particolare intensità ecclesiale e civile.
Una grazia speciale e inaspettata in questi anni è stata per me, e credo per molti, la possibilità di celebrare solennemente e con miriadi di iniziative, di grande spessore religioso e culturale, il IV Centenario della morte di P. Matteo Ricci, genio del dialogo culturale e grande apostolo della Cina. Sento ancora vivissime le toccanti parole di Benedetto XVI in occasione della speciale udienza del 29 maggio 2010 nell’Aula Paolo VI, gremita di maceratesi. Tra le tante iniziative mi è particolarmente cara la Causa di beatificazione, la cui chiusura della fase diocesana è ormai prossima.
Tra gli eventi che hanno maggiormente segnato il mio ministero episcopale in questi anni non posso dimenticare l’Agorà dei giovani nel 2007, la partecipazione come catechista alle Giornate Mondiali della Gioventù di Sidney (2008) e di Madrid (2011) con tanti giovani della nostra diocesi. Indimenticabili per me resteranno anche i pellegrinaggi Diocesani in Terra Santa (2008), in Turchia nell’anno Paolino (2009), in Cina sulle orme di P. Matteo Ricci (2010), nella Russia Ortodossa (2011) e a Fatima – Santiago di Compostela (2012). Così come resteranno incisi nel mio cuore i viaggi missionari nelle parrocchie che la diocesi cura con propri sacerdoti in Albania (Bathore) dove sono stato più volte, in Argentina (Puerto Madryn) nel 2011, in Taiwan (Diocesi di Tainan) nel 2012.
In questi anni, purtroppo, abbiamo assistito all’aggravarsi della crisi economica, ma si è anche accresciuto l’impegno solidaristico della comunità ecclesiale, in modo speciale con il progetto “Solidarietà al lavoro” e con i numerosi progetti della Caritas diocesana e dei tanti enti caritativi presenti in diocesi e nelle parrocchie. Particolare attenzione è stata riservata ai vari gruppi etnici presenti nel nostro territorio. Con il fenomeno migratorio è cresciuta anche la presenza di altre confessioni cristiane con le quali si è sviluppato un prezioso dialogo ecumenico che ha portato anche ad accordi per la concessione di luoghi di culto.
Porterò sempre con me anche l’emozione per la riapertura di due importanti Chiese, gioielli di fede e arte, come la Concattedrale di San Flaviano in Recanati e la Chiesa di San Filippo in Macerata, risultato di una fruttuosa collaborazione tra le varie istituzioni. Assieme alla costante attenzione per il recupero e la valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici, ricordo i numerosi interventi su chiese e strutture pastorali danneggiate dal terremoto e l’adeguamento funzionale delle case d’accoglienza, in particolare della Domus San Giuliano, diventata oggi un moderno centro polifunzionale a servizio della comunità ecclesiale e del territorio. Molte altre cose potremmo ricordare, e in tutte riconoscere la benevolenza divina. Di tutto comunque hanno dato puntuale e intelligente resoconto i nostri media, Emmaus, Radio Nuova InBlu e il sito internet della diocesi che ringrazio di cuore. Così come sento di dover ringraziare anche i media locali, per la maggior parte sempre attenti, corretti e non faziosi.
Sentimenti di vivissima gratitudine desidero esprimere ai più stretti collaboratori, Mons. Pietro Spernanzoni, Vicario Generale, Mons. Pio Pesaresi, Vicario per il Clero, Don Egidio Tittarelli, Vicario Pastorale, Don Gianluca Merlini Cancelliere e Segretario Generale, e a tutti gli Uffici e i Servizi di Curia, che ho sentito vicini e disponibili, sempre pronti a condividere gli impegni e le responsabilità pastorali. Sono grato alla Diocesi anche per avermi accompagnato e sostenuto nei diversi impegni a livello nazionale come Presidente della Commissione Episcopale per la Cultura e le Comunicazioni Sociali.
Ma se c’è una cosa che può riassumere il cammino fatto assieme in questi sei anni è certamente il dono dell’Adorazione eucaristica perpetua, segno eloquente del cuore pulsante della nostra fede nel Signore Gesù Cristo, risorto e vivente in mezzo a noi. È stando in costante adorazione davanti a lui presso la Chiesa del Corpus Domini che la comunità diocesana è cresciuta e ha potuto vivere momenti di grande intensità spirituale. Anche se devo lasciarvi come Pastore, mi consola la certezza che nell’Eucaristia potrò rimanere sempre unito a voi, ricordandovi nelle mie preghiere. Spero di poter contare anche in futuro sul vostro ricordo nella preghiera.
Ho cercato con i miei limiti di farmi “tutto per tutti” (1Cor 9,22), senza risparmiarmi in nulla, amando e servendo la peculiarità di questa Chiesa con le sue tante risorse e le sue fatiche, esortando e incoraggiando tutti a donarsi con gioia e generosità. Come ho scritto nell’introduzione al volume che raccoglie le omelie “ho cercato di spendermi senza riserve per aiutare tutti e ciascuno a vivere in pienezza la vocazione ricevuta”. Ho cercato di farlo “con cuore di padre” come insegna San Paolo: «Come fa un padre verso i propri figli, abbiamo esortato ciascuno di voi, vi abbiamo incoraggiato e scongiurato di comportarvi in maniera degna di Dio, che vi chiama al suo regno e alla sua gloria» (1Ts 2,11-12). Vi assicuro che nel mio cuore resterete per sempre, e spero di poter anch’io rimanere un po’ nel vostro. In grazia e verità, vi benedico con immenso affetto.
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Unicuique suum ….buon viaggio!
Sono contento di questa notizia perchè non mi stava molto simpatico. Brava CM a dare la news con alcune settimane d’anticipo (e complimenti a tutti quegli esponenti della Chiesa che dicevano che la cosa era impensabile…)
era ora. il peggior vescovo di sempre.
Peccato dover vedere il suo nome avanti alla chiesa di San Filippo, restaurata con i soldi dei cittadini marchigiani.
Quanta ipocrisia nelle dichiarazioni ufficiali!! come se la chiesa potesse ancora orientare il voto
Penso che ci sia chi ha più bisogno di preghiere di Mons Giuliodori. Mi pare che sia sistemato bene, no? ma a noi chi ci pensa?????
Veramente dispiaciuta per la lascita del Ns Vescovo che mi è piaciuto tantissimo, carismatico, incantava con le sue omelie a braccio, penso che sia stato il migliore che abbiamo avuto..BUONA FORTUNA…tantissima perchè ultra meritata
amen
Lode a Dio!!!
“Lippi e Monteverde, i sindaci Carancini e Capparucci e il presidente Pettinari”: perché non ve ne andate anche voi?
Nota del Comune di Tolentino:
Nell’apprendere la notizia del nuovo importante incarico a cui è stato chiamato SE Mons. Claudio Giuliodori, Vescovo di Macerata, Tolentino, Recanati, Cingoli e Treia, il Sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi esprime il proprio personale rammarico per la futura partenza dalla Diocesi di Macerata e nel contempo gioisce e si complimenta per il nuovo servizio affidato a SE Giuliodori quale Assistente Ecclesiatico Generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Tutta la nostra Comunità tolentinate – ha dichiarato il Sindaco Pezzanesi – si sente triste. In questi anni abbiamo imparato ad amare e ad apprezzare sia come uomo che come Vescovo Mons. Giuliodori. E’ stato un vero e proprio Padre spirituale e tutti noi lo abbiamo stimato, giorno dopo giorno, con sentimento crescente verso colui che si è dimostrato essere Pastore e testimonianza vivente del nostro Credo. Con grande capacità ha saputo interpretare i sentimenti della Diocesi e ha saputo essere vicino ad ognuno di noi. Con grande coraggio e determinazione ci ha fatto sentire la propria voce quando dovevamo essere spronati o indirizzati o quando eravamo vicino all’errore. Con grande sapienza ha riorganizzato la Diocesi e con il progetto “Solidarietà al lavoro” ci ha dimostrato tutto il suo impegno personale solidaristico e di ascolto continuo dei bisogni e delle necessità di ogni cittadino. Grande comunicatore ci ha coinvolto in tante iniziative e ci ha sostenuto nell’organizzare il Freed Hope Festival e in tanti eventi rivolti ai nostri giovani.
Questi sei anni insieme non si possono dimenticare o cancellare. Il nostro sentimento è quello, se possibile, di adoperarci per far restare al nostro fianco Mons. Giuliodori, il nostro Vescovo, il nostro Padre Spirituale ma nel contempo una immensa gioia ci porta a condividere insieme a lui, il nuovo incarico presso quella grande e importante istituzione quale è l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Mons. Claudio Giuliodori – ha concluso il Sindaco Pezzanesi – resterà per sempre nei nostri cuori e auspico a noi tutti di poter seguire i suoi preziosi insegnamenti.
E’ uno che vuole fare carriera, vuole diventare CARDINALE….e poi PAPA… 🙂
Ma perché ce l’avete tanto con lui?
napolitano, prodi, il papa, il vescovo…..è possibile che questi abbiano la faccia tosta di chiedere a noi, tra l’altro, anche di elargire loro anche le nostre preghiere???? dopo che ci spellano vivi anche l’aiuto per la loro intercessione nel regno dei cieli!!!……e per noi chi prega??? pregatevi i vostri santi e lasciateci in pace…!!!
Ora che il Vescovo Giuliodori ci lascia, speriamo che CM riesca a trattare sempre obiettivamente e nel rispetto anche le notizie ecclesiali, come in questo caso. Complimenti ad Alessandra per l’articolo. Speriamo che i soliti commentatori evitino, almeno stavolta, di dar voce alla Macerata peggiore (e in minoranza).
sapete chi sarà il nuovo vescovo???
…padre Georg…
Non lo rimpiangeremo, non sentiremo la sua mancanza e sopratutto non sentiremo più le sue Omelie politiche, che i Vescovi si occupino a tenere “pulita” la loro Diocesi e tutta la Chiesa cattolica e la smettano con la politica.
Grazie a dio se ne va.
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Sempre troppo tardi, comunque….
Buon viaggio!
E’ da notare che è BENVOLUTO…..come FRANCESCO TARCISIO CARBONI non vi sono più…..considerato che si diceva fosse MOLTO AMATO …..i tempi cambiano e come cambiano noi…..cambiano anche loro…..nomineranno un’altro……si vocifera il vescovo di FABRIANO-MATELICA…..VECCERICA
che profondo dispiacere… quasi come perdersi una puntata di porta a porta…
suggerisco alla redazione di CM (che trovo brava e attenta) un articolo sulla tipologia del commentatore CM…:-D
Certo che tra poco non avremo
– un papa
– un vescovo
– un governo
– un presidente della repubblica
Sarà mica l’inizio della fine della mondo?!?
Se si facesse una lista delle iniziative opinabili del Vescovo, di quelle fatalmente sbagliate e di quelle pregevoli, probabilmente per le ultime sarebbero necessarie più pagine. E’ sicuramente stato un Vescovo molto attivo e propenso alle tematiche giovanili, alla comunicazione ma, al tempo stesso e per quello che si dice, intransigente nel rispetto dei canoni ecclesiastici.
La nostra Diocesi merita un Vescovo di grande valore, bisogna augurarsi che l’aspettativa venga ripagata, anche se poi il valore di una comunità lo fa i fedeli prima di tutto.
Carissimo Mons. Claudio, davvero mi dispiace tanto tanto tanto che non è più il mio Vescovo…
ma il vescovo claudio il superbo insieme alle valige si portera dietro a milano anke la lapide di sanfilippo ?!??? io spero di si .
cmq c’era anke il sindaco di treia in piedi – don peppe poteva lasciargli il posto in 2° fila . ma che si leva da sindaco anche lui? o arriva a fine mandato ? sono anni ke si lamenta di voler lasciare ma non concretizza mai
Era ora!!
Pessimo comunicatore, arrogante nelle discussioni, saccente e presuntuoso, guardava dall’alto in basso. In più aveva l’autista, pur essendo perfettamente in grado di guidare….
Ma va, va….
Caro Mons. Giliodori, nel ringraziarla per il suo ministero, possiamo dire di lei quello che lei ha detto del Papa: “un gigante nella sana dottrina e nella sapienza spirituale, che ha guidato la Chiesa con dolcezza e fermezza in un tempo certamente non facile”.
UN PICCOLO PASSO PER lui… UN GRANDE BALZO PER LA COMUNITA’ !!!!
A tutti coloro che parlano male del nostro Vescovo ma avete capito chi è? Perchè dai commenti che leggo qui e da quelli di vecchi articoli secondo me non l’avete mai visto, nemmeno in fotografia! Prima di parlare…conoscete!!!
Chissà se il vescovo si porterà a Milano anche il suo fedelissimo braccio destro – Diacono – nonchè autista (indagato per abuso d’ufficio) M.F.?????
Da quel che è riportato sul RESTO DEL CARLINO di OGGI……la diocesi presumibilmente essere accorpata con la diocesi di CAMERINO con a capo il VESCOVO BRUGNARO…..il tutto è rimandato a dopo l’elezione del NUOVO PAPA
….i mantenuti e’ ora che vanno a casa……
Tutto sommato, ogni tanto, qualche buona notizia arriva. Speriamo che porti con sè anche la lapide….prima o poi potrebbe servirgli! 🙂
Oh…ma che gioia! Un oscurantista in meno…peccato solo che vada a fare danni altrove. Ma parte in macchina o verrà trasportato da una nuvoletta di angeli? Soprattutto potete evitare di mandarcene un altro? Stiamo benissimo così…liberi e senza zecche nere
Il tipo di stretta di mano è un segno molto indicativo della personalità di un individuo.
C’è una foto in cui il vescovo stringe la mano di Mari: osservate e capirete che cosa ci perdiamo.
@ Adelio Bravi
Non comprendo: è una stretta di mano alla viscido o alla società opus carbonara?
La stretta di mano che offre solo le dita e non il palmo indica un atteggiamento distaccato e non amichevole. Se contemporaneamente fosse stata debole sarebbe stato segno di insicurezza, in questo caso invece la presa è forte, mostrando un’alta considerazione di sé e il desiderio di sottomettere l’interlocutore. Non è il ritratto di Giuliodori? 🙂
@ Gianfranco Cerasi,
intanto tu scrivi “dio” con la “D” maiuscola, Ossia, Dio. Se io fossi un musulmano e mi scrivessi “Allah” con la “a” minuscola, ti darei una coltellata. Rispetto, quindi, di Dio. I preti sono una cosa e Dio, l’Altissimo, l’Essere Supremo, il grande Architettio l’Uno, il Primo Amore, il Primo Aspetto del Logos, eccetera, sono un’altra cosa. Come Sua Eccellenza, che rappresenta l’amministrazione clericale, ma non Dio. Dio si rappresenta da solo, con il Figlio e lo Spirito Santo.
Se vuoi trovare il “fumo di Satana”, Satana con lettera maiuscola, vai pure in Vaticano. Lì è presente da secoli.
Io sapevo del trasferimento in quel di Milano alla Cattolica da due settimane, ma ho taciuto.
C’è una cosa, caro Gianfranco, che voglio dirti. Non riesco ad odiare, ad avercela con qualcuno. Vengo denunciato per le idee che scrivo, per gli esempi che porto, ma non provo nulla di sentimento contrario, di odio. Non solo, per indole personale, ma per la “Conoscenza” massonica, dei Rosacroce, della Teosofia, che mi informano a quale contraccolpo porta l’odio. Il Cristianesimo mi dà conferma di ciò. L’odio che altri ti sparano addosso, se non lo assorbi, ritorna loro addosso e li distrugge. Questo è conosiuto dall’Alto Clero, che non lo fa sapere per manenere su “mistero” il popolo dei fedeli e tenerlo sotto il tallone di ferro della non conoscenza. Perciò, per questo motivo, tu scrivi “dio”, il tuo più grande Amico, con la lettera minuscola. Ti voglio bene e ti stimo.
mmmh….che due palle ancora a parlare di questo imprenditore della chiesa?
belle le parole del sindaco di tolentino, vorrei vedere quante persone qua conosco questo vescovo 🙂
E’ vera la notizia che la diocesi Macerata verrà accorpata con la diocesi di Camerino? E che il vescovo di Camerino sarà pure di Macerata. Allora, la diocesi in cui risiederà il nuovo vescovo sarà quella di Macerata, o quella di Camerino? Oppure, ne farà una di scalo a Tolentino?
Certo, ci hanno levato la Banca d’Italia, ‘mo ci levano la Provincia con la Prefettura e la Diocesi, i grillini hanno surclassato tutti… Ma proprio contiamo come un pezzo di… polmone?
IL PROSSIMO VESCOVO DI MACERATA SARA’ MOHAMAD ISLAM ABDUL MUSULIMAN…OTTIMO PREDICATORE,MUFTI’ ECCELSO,GRANDE MOHAZIN,PADRE DI 23 FIGLI MARITO DI 4 MOGLI COSA VOLETE DI PIU’?????
@filosofo: ce l’abbiamo con lui perchè il ruolo di un vescovo è pastorale, ciè pastore di anime, inteso che a queste anime, in questo momento difficilissimo, lui dovrebbe stare vicino, confortare e guidare, e magari dare anche un esmpio di vita a cominciare dalle piccole cose. il vescovo giuliodori ha impiantato una polemica infinita perchè voleva far spendere alla città centinaia di migliaia di euro per una statua, quando ci sono famiglie in difficoltà che hanno seriamente bisogno di aiuto. il vescovo giuliodori gira per la diocesi con un’automobile da settantamila euro. a me basta per farmelo stare cordialmente …..
Come a solito su certi argomenti riusciamo a tirar fuori il peggio di noi, giudicando a priori come se fossimo tutti immacolati.
La Fede è una cosa ma la Chiesa è un’altra cosa, fatta di uomini perfetti e imperfetti e anche tra i consacrati ci possono essere bravi e meno bravi ma dobbiamo accettarli lo stesso come accettiamo (es.) il vicino antipatico.
Che a me non fosse simpatico come uomo, è risaputo, però, secondo me, sull’altare bene come lui ci sanno stare in pochi.
Ciao.
Per mio carattere non mi sento di avere nemici, ho cercato sempre il dialogo rispettando le idee altrui. In una piccola discussione amministrativa, attraverso altri c’è stata una richiesta di smentita sulla stampa, dove bravi soldatini hanno ubbidito. Ho chiesto un colloquio mai concesso, Carissimo il mio entusismo è come quello del primo giorno sull’Altare del Duomo. Rimango giù dove c’è l’odore delle pecore pregando sempre anche per Te senza alcun rancore. Un abbraccio e Buona fortuna.