Prosegue ormai da qualche settimana l’offensiva del Comitato per lo svincolo di San Claudio: raccolta di firme (pochine, in verità), incontri pubblici (non molto frequentati, almeno secondo i presenti), interventi roboanti sui giornali, qualche vago cenno di interesse da parte del Sindaco Carancini, l’inaugurazione in pompa magna del deserto dei tartari denominato lottizzazione Valleverde (leggi l’articolo). Nel frattempo, comunque, zero soldi in vista per l’agognato svincolo da parte sia della Provincia di Macerata che dei Comuni di Macerata e di Corridonia.
La situazione degli svincoli sulla superstrada, nel tratto che interessa Macerata e Corridonia, è destinata quindi a rimanere tale e quale per lungo tempo ancora, anche perché analoga carenza di fondi si presenta pure per l’altro svincolo ipotizzato, quello più verso ovest, a Campogiano, a metà strada fra Piediripa e Sforzacosta. Qui lo svincolo potrebbe essere realizzato dalla Quadrilatero, ma oggi non servirebbe a nulla, visto che il Comune di Macerata non ha i soldi per realizzare la strada che dalla Pieve risalirebbe verso via Mattei (strada che a suo tempo la Quadrilatero avrebbe realizzato a spese proprie, ma – come è noto – non se ne fece nulla grazie al gran rifiuto dell’allora Sindaco Meschini, completamente assoggettato ai grandi manovratori pidiellini-valleverdiani che gestivano l’Amministrazione Comunale maceratese come cosa propria, i quali chiaramente non gradivano uno svincolo che avrebbe sgonfiato di molto l’esigenza di quello di San Claudio: un vero e proprio “crimine” politico, di cui ancora oggi Macerata sta pagando le pesanti conseguenze).
Oggi, quindi – diciamo la triste verità ai lettori e a tutti i cittadini – il dibattito verte su due sogni egualmente irrealizzabili nel breve ed anche nel medio periodo: due svincoli entrambi lontani nel tempo, tra i quali però prima o poi bisognerà stabilire un ordine di priorità, tenendo in considerazione le scarse risorse disponibili ed il fatto che il primo, quello di San Claudio, è funzionale soprattutto a sostanziosi interessi privati (in parte anche ad un interesse pubblico), mentre il secondo (in località Campogiano) risponde invece in maniera esclusiva ad oggettivi interessi di natura pubblica.
Da sinistra Stefano Di Pietro, Graziano Pambianchi, Monaldo Andreozzi e Narciso Ricotta durante la presentazione del Comitato per il sì allo svincolo di San Claudio (clicca sull’immagine per leggere l’articolo)
Su questa scala di priorità torneremo in seguito. Adesso però, visto che siamo in tema, è bene raccontare una vecchia storia a suo tempo da qualcuno definita come il “patto scellerato” Calvigioni-Silenzi, che in qualche modo, ma pur sempre come miraggio fatto strumentalmente balenare, riguarda lo svincolo di San Claudio, una vicenda che vide come grande ed abile regista, e come soggetto infine vincente sulle istituzioni, il socio di riferimento dell’Alba s.r.l., Alfio Caccamo, l’uomo che a tamburo battente ha poi realizzato il centro commerciale di CorridoMnia.
Siamo nel maggio 2008. La Provincia di Macerata aveva appena espresso un parere di conformità sulla revisione del PRG di Corridonia, formulando però dei rilievi sull’inserimento di nuove aree produttive a destinazione commerciale nella zona industriale (tra le quali anche quella dove poi sarebbe sorto il CorridoMnia Shopping Park) per la mancanza di un’adeguata viabilità che potesse sopportare il crescente traffico di automezzi.
Ecco allora che l’Alba s.r.l., per la parte di suo interesse, sottoscrisse nell’agosto del 2008 un atto unilaterale di impegno che prevedeva, in vista della “grande struttura di vendita” che in quel momento Caccamo aveva progettato, l’esecuzione a proprie spese di taluni interventi per circa tre milioni di euro direttamente riguardanti la sua lottizzazione, nonché un parco pubblico lungo il Chienti ed anche – e qui torniamo al dunque – la realizzazione del nuovo svincolo di San Claudio (€ 3.000.000), due rotatorie di servizio sull’asse attrezzato che sarebbe dipartito dallo svincolo (€ 1.140.000), la strada di connessione alla viabilità del Consorzio Valleverde (€ 600.000), un contributo al Comune di Corridonia per una strada di collegamento al nuovo svincolo di San Claudio (€ 200.000), la sistemazione della strada del Crocifisso che avrebbe collegato il centro di Corridonia al nuovo svincolo (€ 400.000), il progetto per il nuovo ponte sul Chienti per collegare lo svincolo alla viabilità verso Macerata (€ 300.000). Insomma, un’offerta irresistibile, quasi sei milioni di euro (apparentemente) messi sul piatto da Caccamo & soci per risolvere d’un colpo solo la viabilità in zona Palazzo Zenith e soprattutto quella maceratese e corridoniana connessa all’ipotizzato svincolo di San Claudio (teniamo presente che per questo svincolo allora c’erano dei finanziamenti del Comune e della Provincia di Macerata, che con il generoso contributo di Caccamo sarebbero divenuti sufficienti per l’opera).
Poco dopo, tra l’ottobre e il dicembre 2008, la Provincia a guida Silenzi e il Comune di Corridonia del Sindaco Calvigioni, evidentemente confortati da tanta generosità e convinti di prendere due piccioni con una fava, pervennero, ciascuno per quanto di sua competenza, all’approvazione definitiva della revisione del PRG comunale (dando così via libera a Caccamo), entrambi peraltro evidenziando la necessità, e finalmente ora anche la possibilità, di razionalizzare lo svincolo di Palazzo Zenith e di realizzare anche lo svincolo di San Claudio. Una meraviglia (almeno in apparenza)!
Prese così le mosse il futuro CorridoMnia Shopping Park, a questo punto ormai consacrato nelle previsioni del PRG di Corridonia (peraltro con dimensioni e caratteristiche anche ampliate rispetto all’originaria stesura della revisione dello strumento urbanistico) ed evidentemente frutto di un grande inciucio, di un vero e proprio accordo trasversale (il famoso patto scellerato di cui sopra) tra il Comune di Corridonia (che pensava di portare a casa i soldi degli oneri di urbanizzazione e un consistente miglioramento viario), la Provincia di Macerata (sulla quale evidentemente avevano premuto alla grande i valleverdiani del Consorzio) anch’essa interessata alla viabilità, e l’Alba s.r.l., intenzionata a portare a casa a tutti i costi il proprio centro commerciale (senza regalare tanti soldi, però, anche se questa cosa sarebbe stata compresa solo in un secondo tempo).
VALLEVERDE – La strada si interrompe a cinquanta metri dal centro commerciale Valdichienti, ma dovrebbe essere collegata allo stesso e alla SP 485, sullo sfondo
Un’operazione molto forzata ed altamente discutibile sul piano urbanistico, ambientale, commerciale, sociale ed economico, anche inquietante sotto altri punti di vista, rispetto alla quale immagino che all’epoca più di uno dei protagonisti istituzionali si sia turato il naso per non sentire le varie puzze provenienti dall’affaire che stavano trattando. Ma si sa, in certe cose i pubblici amministratrori devono guardare al risultato concreto, e quindi non bisognava sottilizzare più di tanto, non si doveva certo dare una sbirciatina ai bilanci dell’Alba s.r.l. ove erano iscritte movimentazioni di grandi liquidità tuttora non chiarite e tanto meno bisognava porsi qualche domanda sulla provenienza di tali somme. Almeno però tanto “cinismo” politico ed istituzionale avesse consentito nel caso specifico di portare a casa tutte le opere viarie previste!
E invece nemmeno questo è accaduto, perché Alfio Caccamo, che aveva espressamente e furbescamente condizionato tutti i megagalattici impegni unilaterali sopra specificati all’autorizzazione per una “grande struttura di vendita” (cioè un centro commerciale unitario, come il Cityper di Piediripa), una volta portata a casa la revisione del PRG ben presto è ripiegato su una serie di medie strutture di vendita coordinate, distribuite su nove (poi diventeranno sette) distinti lotti, così d’un colpo solo trovandosi ad avere unicamente il Comune di Corridonia come interlocutore sul versante commerciale della pratica e liberandosi del tutto dagli obblighi di spesa per quei sei milioni di euro riferiti al parco sul Chienti ed allo svincolo di San Claudio, con annessi e connessi. Un vero e proprio colpo da maestro, agevolato, in termini di interventi comunque da effettuare sulla viabilità, dalla contemporanea scelta del Comune di Corridonia di realizzare a spese dell’ANAS il nuovo svincolo ad otto dinanzi al palazzo Zenith! Addio allora ai sogni di gloria cullati dagli enti territoriali coinvolti nella vicenda e dai manovratori valleverdiani, all’epoca fortemente incistati presso il Comune e la Provincia di Macerata, tutti alla fine rimasti con un pugno di mosche in mano, nel mentre CorridoMnia ha vissuto di lì a poco la propria trionfale inaugurazione.
L’Alba s.r.l. nel novembre 2010, a suggello della propria indubbia vittoria sugli enti territoriali coinvolti nella vicenda, ha poi ridefinito, d’intesa con il Comune di Corridonia, il proprio atto di impegno molto al ribasso, obbligandosi di fatto a realizzare per un importo di circa 2.240.000 euro solo opere del tutto funzionali al proprio centro commerciale (la strada interna di lottizzazione e la rotatoria sulla strada provinciale, quella palmare, detta anche “dell’inchino”), oltre alla sistemazione paesaggistico-ambientale dell’area agricola posta tra la lottizzazione e il fiume Chienti (quest’ultima ancora da effettuare), alla realizzazione di talune opere di miglioramento idraulico, al rifacimento del tappetino stradale di via Valadier e di una piccola parte di via Mattei e ad un’ulteriore rotatoria. Insomma, una miseria (non credo nemmeno che si arrivi alla metà) rispetto ai quasi nove milioni di euro sparati da Caccamo all’inizio della faccenda, una miseria accettata per chissà quale motivo dal Comune di Corridonia, che pure avrebbe dovuto pretendere molto di più, ben sapendo che una serie di medie strutture di vendita coordinate con opere di urbanizzazione comuni (viabilità, parcheggi, servizi, infrastrutture), proprio come quelle di CorridoMnia, equivalgono in termini di impatto urbanistico e di viabilità ad una grande struttura di vendita (come di recente il TAR Marche, annullando le singole licenze commerciali, ha sentenziato nella vicenda del tutto analoga che a Sant’Elpidio contrappone Della Valle alla lottizzazione “Il Castagno”). Non c’era motivo alcuno, quindi, almeno a mio avviso, per uno sconto così vistoso, così come non c’era motivo di far finta di credere all’ulteriore sballata promessa dei trecento nuovi posti di lavoro destinati ai cittadini di Corridonia, sparata da Caccamo stesso prima delle ultime elezioni amministrative, e alle favolette dell’immediato ed inarrestabile decollo della nuova struttura commerciale e dell’arrivo in massa delle multinazionali sulla riva del Chienti.
Questa però è un’altra storia, che ci porterebbe lontano. Bisogna invece ora tornare in maniera specifica sui nostri benedetti svincoli, quello di San Claudio e quello di Campogiano, per provare in qualche modo a stabilire, sia pure sul piano puramente virtuale, quale sia maggiormente prioritario e soprattutto (e qui la faccenda diventa molto più concreta) quali siano i fortissimi interessi che tuttora stanno dietro al primo e che stanno determinando tutta l’ossessiva pressione mediatica, politica ed istituzionale di queste ultime settimane.
Chiariamo subito una cosa. Un positivo effetto sul congestionato traffico di Piediripa lo svincolo di San Claudio l’avrebbe – nessuno può negarlo – anche se il recente intervento di Maceratiamo (leggi l’articolo) ne ha di molto ridotto la prevedibile portata. E ciò comunque integra, almeno per la zona di Piediripa e dintorni, una qualche utilità pubblica, collettiva. Ma sicuramente – e tenendo conto del fatto che poi il nuovo asse viario andrebbe comunque ad imbottigliarsi nella stretta mulattiera che da Piediripa sale verso Macerata – molto più utile tale svincolo appare essere, almeno in prospettiva, per gli interessi particolari dei proprietari delle aree poste sul versante nord e sud del Chienti, destinate ad essere attraversate o solo sfiorate dallo svincolo e dalle strade che proseguirebbero dopo il ponte da realizzare sul fiume. E qui troviamo, sulla sponda destra del Chienti, i terreni dei parenti di un ex Sindaco di Corridonia e la lottizzazione Eureka, mentre, dall’altra parte, quelli della Curia di Fermo, quelli del coniuge di una professionista in qualche modo interessata anche alla lottizzazione Valleverde, la grande lottizzazione Damen, il lotto verso il laghetto artificiale acquistato da un pool di imprenditori di primo piano della provincia di Macerata, lo stesso Cityper in fase di ampliamento, per arrivare infine all’attuale landa deserta di Valleverde. Terreni, immobili, insediamenti abitativi e lotti produttivi che sarebbero certo valorizzati da questa nuova viabilità, peraltro negli anni passati imprudentemente data come cosa fatta da qualche valleverdiano, oggi in grande e visibile affanno.
E’ ovvio quindi, ed anche comprensibile, che gli interessati cerchino di spingere perché lo svincolo di San Claudio abbia la priorità su tutto e su tutti, anche sulla tutela ambientale della zona che ricomprende la splendida abbazia (che andrebbe valorizzata in tutt’altro modo), ma non pretendano però di far passare i loro particolari tornaconti come interessi altamente ed esclusivamente pubblicistici. C’è un limite a tutto!
D’altra parte, una volta stabilito che il beneficio dello svincolo di San Claudio sarebbe solo a livello strettamente locale, cioè di circolazione di fondo valle, perché non ricordare in questa ottica che oltre dieci anni fa, all’epoca in cui venne costruito il Cityper, era stato già previsto un intervento che avrebbe di molto alleggerito e sveltito il traffico della zona, quel collegamento con la vecchia strada per Civitanova che sarebbe dovuto passare tra il cinema Multiplex e il Ristorante Why e che potrebbe essere utile oggi anche per il Consorzio Valleverde? Perché gli amministratori di Macerata e di Corridonia hanno totalmente rimosso questa possibilità, ormai finita nel dimenticatoio? Mistero gaudioso, a cui nessuno ufficialmente ha mai dato risposta.
L’interesse pubblico, e realmente pubblico, starebbe invece sicuramente nello svincolo di Campogiano, che risolverebbe del tutto i problemi di traffico di Sforzacosta, nonché della zona industriale di Corridonia ed anche di Piediripa; che ad oggi vedrebbe ancora il possibile intervento della Quadrilatero e l’interesse della Provincia; che con un breve e facile tratto di strada collegherebbe il fondo valle del Chienti con Macerata città e da qui, attraverso la galleria delle acque perenni (quella di Fontescodella), si fionderebbe in un attimo, qualora fosse possibile risolvere il problema non secondario della casa che oggi impedisce di arrivare direttamente a Villa Potenza, verso la vallata del Potenza. Un collegamento intervallivo velocissimo e di enorme utilità, indispensabile anche per consentire un facile approdo a Macerata città ed ormai appoggiato dalla stessa Giunta Provinciale per la sua indubbia valenza non solo strettamente cittadina. Insomma, se veramente provassimo ad essere obiettivi, miraggio per miraggio, lo svincolo di Campogiano distanzierebbe di molto lo svincolo di San Claudio. Almeno così è nella mia personale scala delle priorità.
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Articoli precedenti:
– L’inchiesta dell’avvocato Giuseppe Bommarito sul caso Valleverde: (leggi la prima parte); (leggi la seconda parte)
– Le reazioni: amministratori e imprenditori analizzano la vicenda dell’insediamento produttivo di Piediripa e dello svincolo di San Claudio (leggi l’articolo).
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– CorridoMnia Shopping Park, chi è veramente Alfio Caccamo? (leggi l’articolo)
– La difesa di Alfio Caccamo (leggi l’articolo)
– Il caso Caccamo, dove sono le istituzioni? (leggi l’articolo)
– Solo illazioni velenose su Alfio Caccamo (leggi l’articolo).
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Per l’ennesima volta complimenti a CM e all’avvocato Bommarito per questo giornalismo d’inchiesta! I cittadini dovrebbero ringraziarla!!
Vedo che ci sono notevoli elementi di novità rispetto le precedenti trattazioni. Ma io svicolo da tutti questi svincoli, che vincolano e non vincolano, perchè mi sono stufata di capire.
Dico solo questo. Che anche laddove girano interessi diversi, prevalentemente pubblici o privati, quello che si sente che manca, è uno studio, il buon senso , un po’ di lungimiranza nonchè un po’ di fantasia,di creatività anche nel fare gli investimenti.
Guardo i siti dove sono sorte le due aree commerciali, industriali, direzionali, specialmente l’area dove è sorto il Corridomnia, posizionato nelle vicinanze del fiume, e penso: ma, un bel parco giochi e divertimento di medie dimensioni, tanto non ne abbiamo nel circondario, avrebbe lo stesso portato benessere economico nelle casse comunali , stesso livello di occupazione, se non di più, minore impatto ambientale con più caratteristiche realizzazioni in legno e ancora più verde attrezzato , il MC Donald’s avrebbe potuto lo stesso insediarsi, avrebbe portato maggiore affluenza di pubblico da più parti fuori da ogni concorrenza fra centri commerciali, incrementato il turismo in quell’area di alto valore storico, archeologico, paesaggistico…..
e chi non avrebbe portato i propri bambini nel fine settimana da primavera ad autunno,quando la finalità a frequentare spazi aperti e più comodi per i parcheggi non è legata necessariamente all’acquisto ( e di questi tempi) ?
Poi, se c’è maggior flusso da ogni direzione , chissà che sarebbero stati funzionali entrambi gli svincoli con tutti i loro collegamenti verso Macerata.
Ma sono andata troppo avanti con la fantasia hè? Avrebbe significato promuovere tutt’altro genere di attività e attrattività.
Non resta che augurare a ognuno degli atuali insediamenti, di qua e di là del Chienti, lunga vita e prosperità.
A Bommarito
Cosa dirgli se non Bravoooooooo …
A Tamara cosa dire se non che siamo tutti d’accordo con lei ….
A tutti e due pero’ cosa dire se non che
I soldi da qualsiasi parte essi arrivino ( prima e dopo ) ahimè
e’ da sempre che riescono a mandare l acqua
perperinsu’ ……
Ho letto su un altro articolo di CM riguardante l inaugurazione di ieri – che qualcuno si e’ lamentato
per i tanti anni spesi per realizzare Valleverde e per aver ricevuto a fronte di tanto impegno solo mortificazioni
e cattiverie .. 🙂
ho messo una faccina sorridente
non sapendo come fare per fare una faccina che si sbiascicava di risate ….
Gna’ che mparo …
Qui, a cominciare dal signor Alfio Caccamo, bisognerebbe che venisse fatta chiarezza sulle cose occulte e occultate riguardanti CorridoMnia. Stiamo andando verso tempi duri e non c’è più tempo di scherzare.
Tanto per farla breve, se i ricchi interessati a Valleverde vogliono curare i loro interessi, mettano mano a portafoglio e si facciano il ponte sul Chienti, lo svincolo di San Claudio e l’uscita sulla mulattiera per Macerata.
Per favore non tediateci più, nè dovete tediate il sindaco Calvigioni con la storia dello svincolo, tanto non ve lo facciamo? Fatevelo da soli. A noi non interessa. E’ chiaro?
@ Rapanelli
Mai dire mai —
l soldi mandano l acqua Perinsu’ e sta SU pure
Montolmo !!!! :))))€€€€
Ma CorrdidoMia, realizzato a due passi dal fiume, è stato realizzato anche come “barriera artificiale” casomai il fiume esondasse??
Certo che, con le inchieste di Bommarito, e con le tante domande a cui nessuno da mai risposte si potrebbe ipotizzare che forse il più buono potrebbe tranquillamente avere la rogna….
Già da questa sera, con la vittoria di Bersani e con la semivittoria di Renzi, il PD ed il centrosinistra devono cambiare registro. Valleverde è il risultato di un vecchio modo di fare politica amministrativa DA ROTTAMARE IMMEDIATAMENTE. Se avete ascoltato la dichiarazione di Bersani avrete notato che c’è qualcosa di nuovo nell’aria politica, in Italia e nella stessa Macerata.
Indipendentemente dalla figura di Pambianchi, che si è rivelato un sostenitore di Renzi, la ROTTAMAZIONE all’interno del PD maceratese deve iniziare. E’ ciò che i votanti vogliono, sia che abbiano votato per Renzi, sia che abbiano votato per Bersani, partecipando a questo “rigurgito” di sentire democratico delle primarie.
Di conseguenza, il sindaco Carancini e tutto l’apparato amministrativo ne prendano atto: queste primarie sono l’atto politico che li manda tutto al macero, insieme alle loro opere malfatte o incompiute.
Valleverde è ciò che quel vecchio modo di fare politica aveva partorito. E’ un progetto nato già abortito, morto. Mettelo nel cestino e siate pronti ad affrontare le conseguenze con i lottizzanti trombati dalle circostanze. E’ duro dirlo, ma non vedo soluzioni. Pure se – come l’esperienza insegna a Claudio Sellone e a tutti noi – i soldi mandano l’acqua “per in su“… Solo che questa volta sembra che non ci sia l’acqua per fare cuocere la fava di Valleverde.
Secondo me è più facile che un cammello passi per una cruna d’ago che lo svincolo di San Claudio lo faccia Corridonia con i suoi soldi. Magari potrebbe essere il signor Alfio Caccamo a ringraziare la Città di averlo favorito senza guardargli in bocca. Ha fatto i suoi affari e adesso dia benefici alla città che gli ha permesso di fare i suoi affari.
Se il sindaco Calivigioni fosse d’accordo, potrebbe essere il signor Alfio Caccamo a finanziare lo svincolo di San Claudio?
Perchè il presidente del Consorzio Valleverde Enzo Reschini non chiede al signor Alfio Caccamo di finanziargli lo svincolo delle sue brame?
Termino con una curiosità che m’attizza la signorina Tamara Moroni. Nel suo intervento di prima mi sembra che voglia fare a cappellate con i passeri… Perchè ormai CorridoMnia è stato fatto e dovrebbe crollare la diga del Caccamo per cancellarlo dalla faccia della terra, insieme a tutta la zona Damen già edificata e quella da edificare. Speriamo di no.
Invece, Valleverde è il “fantasma dell’opera incompiuta“: avrebbe la signorina Moroni idee da esprimere per una sua soluzione per Valleverde o una soluzione alternativa al Consorzio Valleverde in quella zona?
Giorgio Giorgio… sei troppo scaltro per non avere capito lo spirito del mio intervento retrospettivo-futurista. Ormai certo,
Cosa fatta capo ha .O se preferisci Cose fatte Dio le benedice… e i sindaci tagliano i nastri, anche se , è adesso che arriva la sfida, sia per Valleverde che per il Corridomnia: reggere la concorrenza, sfidare l’attuale mercato, i balzelli statali, i costi del lavoro, rientrare degli investimenti. Allora lasciami immaginare un diverso sviluppo che con tutti i presupposti sopra- ricerche di mercato, più senso prospettico, rispetto per l’ambiente, il paesaggio, vero spirito imprenditoriale per chi realizza grandi strutture, reale proiezione al bene pubblico comune e bla bla bla- oggi poteva rivelarsi una valida operazione pubblico-privato sotto tanti punti di vista. Ce ne saranno state anche altre altrettanto valutabili, però l’idea che anzichè tante piccole o grandi strutture di vendita prefabbricate, lì poteva sorgere un grande parco divertimenti – tematico, d’avventura, una piccola Gardaland comprendente quello che era il laghetto che non c’è più accanto al Cityper , da dove spuntavano tra il verde torri di castelli veri ,ma finti, che non offendevano alla vista la vicina Abbazia di San Claudio, un trenino elettrico a energia rinnovabile, un parco acquatico….insomma, un’altra cosa, io ci avrei meglio sperato oggi della sua utilità.
Le fila alle casse dei centri commerciali oggi scarseggiano, comprese quelle degli alimentari. Crisi o no, i genitori portano i loro figli in queste strutture, e per farlo si organizzano i fine settimana, dato che non ce ne sono in zona. Stanno in Umbria, in Emilia, i più vicini. E perchè, un parco naturale tipo Sicurtà , vicino Mantova ?
Da qui, intorno crescono altre attività ricettive, di servizi, commercio, museali, e prima ancora strade, infrastrutture varie .
( A proposito di strade. Se negli anni in cui si poteva, ’70-80, l’amminsitrazione avesse trasferito a Piediripa l’ ospedale Civile, oggi aveva altro che collegamenti!)
Pensavo un’opportunità di crescita diversa, un’offerta unica nella zona. Dalla costa alla montagna a fuori regione, per questo, e un tutto compreso giro turistico più culturale. C’era tutto per poterla ipotizzare in quell’area …tanto tempo .fa, come le favole.
Caro Avvocato Bommarito visto che ieri ci siamo visti all’incontro della Rondinella se mi avresti detto della pubblicazione ti avrei dato delle precisazioni. “PATTO SCELLERATO” Calvigioni Silenzi PRG 2008…..nelle controdeduzioni al PRG furono fatti gli studi di traffico 9 ipotesi e nell’approvare il PRG di corridonia gli Ingegneri responsabili dell’Urbanistica della Provincia diede parere favorevole. Per realiozzare detta viabilità anche fuori comparto il Consorzio EUREKA e Lottizzazione ALBA ci fecerero atti unilateraliu d’obbligo per realizzare delle opere in più cose mai fatte per Valleverde. Quando dici che Alba avrebbe dovuto fare lo svincolo di San Claudio pernso che non hai letto o interpretato bene l’atto, veniva fatto solamente alla relizzazione di una grande struttura vi vendità che non è stata accolta anche per leggi modificate. quando dici che il traffico del Multiplex del wja dovrebbe congiungersi con una strada di Corridonia, non sai che quella strada non esiste e non esisterà mai in quanto sbocca in un centro residenziale. prima di scrivere o criticare bisogna sapere…………
@ Tamara Moroni
Gentile signorina Tamara, la ringrazio per la valutazione in merito alla mia astuzia. Il mio guaio è di essere troppo sentimentale, di voler rispettare i diritti dell’Uomo e di essere ancora succubo della bellezza. In effetti, vado alla ricerca del Buono, del Bello, del Vero.
Sì, effettivamente noi maceratesi non sappiamo guardare lontano. Preferiamo mangiarci l’uovo oggi, rinunciando alla gallina di domani. Ieri, pur di rimanere ammucchiati intorno alla cinta muraria, abbiamo soffocato l’ospedale civile, con difficoltà di ampliamento e di parcheggi. Se Valleverde fosse rimasta una “valle verde” ci avremmo guadagnato tutti con quelle prospettive che lei, che ha girato l’Italia più di me, ha potuto riscontrare altrove.
Avremmo potuto fare la zona dell’abazia di San Claudio un notevole centro culturale, turistico, pure per il divertimento e il tempo libero… qualcosa addirittura superiore all’abadia di Fiastra. Invece…
Come lei sa, certi notabili maceratesi hanno pensato al loro uovo di terreni agricoli resi fabbricabili, di studi tecnici, di edilizia, con una miopia che ha dell’incredibile per degli uomini politici.
Quella DC, con i suoi socialisti e repubblicani, passati tutti nel PD, ha ridotto la città come oggi è: inutile, incomprensibile, priva di peso politico, sacrificata per favorire altri.
Manca anche dell’acume politico di valutare il futuro. La messinscena del taglio del nastro di Valleverde, con lo stesso cielo nuvoloso che piangeva su di essa, da parte di un’amministrazione traballante e pronta sempre ad affogare, rappresenta lo stato d’animo di una città di impiegati e di burocrati.
I partiti sono sulla stessa linea d’onda. Con una presenza ingombrante, ma innovativa, di un Matteo Renzi, il PD potrebbe sfruttare il momento favorevole, mandando a casa un’amministrazione fatiscente e ciaffosa, proponendo qualcosa di nuovo con dei nuovi candidati. Invece, tutto andrà avanti come oggi, tentando di sopravvivere, con un vantaggio per il Movimento 5 Stelle.
Per terminare, mi piace comunicarle che da informazioni direttamente dal Popolo, Corridonia non solo è contraria a cacciare soldi per lo svincolo di San Claudio, ma vede come una iattura tale svincolo, perchè leverebbe traffico e clienti alle attività della nostra zona industriale e a CorridoMnia.
Quindi, pure contrariamente alla mia precedente posizione elettorale su tale svincolo, l’opinione pubblica di Corridonia è fermamente contraria allo svincolo di San Claudio.
L’amministrazione Calvigioni ne tenga conto…
«LA VERA priorità per Macerata è la bretella tra via Mattei e la Pieve» cit..
Premesso che sono stato sempre contrario alla realizzazione del centro commerciale denominato CorridoMnia in quel luogo, devo ribadire che sono stato altrettanto contrario all’accanimento mediatico contro quel centro e contro chi lo ha realizzato dopo la sua realizzazione.
Detto ciò invito tutti a lasciare da parte ogni altra considerazione su come è stata gestita tutta l’operazione dall’attuale Amministrazione di Corridonia.
Capisco che la cosa possa dar fastidio a tanti politici, amministratori e presidenti di Consorzi coinfinanti, ma la realtà è sotto gli occhi di tutti. A Corridonia c’è una delle zone industriali e commerciali meglio organizzate sotto ogni punti di vista, compreso quello della viabilità. Il costo delle aree è risultato al termine dei lavori inconfrontabile con quello di altre esperienze simili. Prima di aprire i battenti di industrie e centri commerciali, tutte le opere sono sate completate e collaudate.
Il comportamento dell’Amministrazione in merito alla sistemazione dell’uscita della superstrada, allo svincolo di San Claudio e ponte è limpido e condiviso dalla quasi totalià della popolazione.
E’ stato ricordato più volte che se ci sono irregolarità contabili nella realizzazione del CorridoMnia, questa sarà la Magistratura a verificarle.
Non sprecate altro inchiostro, occupatevi del disastro amministrativo, del disastro della viabilità di Macerata, degli imbrogli (disinformazione) con i quali si sta concludendo la storia della Lottizzazione Valleverde.
All’inaugurazione del monumento ai caduti sul lavoro nella nuova zona industriale di Corridonia c’erano dieci volte più persone, che non all’inaugurazione della grande Lottizzazione Valleverde. Come mai?
P.S. Non sono di Corridonia, ma ogni volta che mi reco nella zona industriale mi chiedo quanto possa essere costata quell’opera con tutte quella strade, parcheggi, verde pubblico, servizi ecc ecc.
Mi ero promesso,come piccolo fioretto per il Santo Natale, di non intervenire piu’sulla squallida vicenda della lottizzazione Valle grigia. Mi limito solamente a commentare in positivo gli ultimi interventi dei Sigg.ri Cecco e Rapanelli, pregando Gesu’ Bambino che qualcuno dei nostri politici, una buona volta, risponda di tasca propria al risarcimento dei danni provocati all’ambiente ed alla comunita’ maceratese ! Buone feste a tutti, anticipatamente, soprattutto a coloro che mi sopportano nella lettura dei miei seppur modesti commenti!
Articolo bello e chiarificatore, ma una curiosità mi prende: L’avv.to Bommarito parla di terreni dei parenti di un ex sindaco di Corridonia. Sarà che io sono fissato con i nomi, ma mi piacerebbe sapere di quale ex sindaco di parla, anche perché tutti gli ex sindaci potrebbero sentirsi chiamati in causa.
Negli ultimi decenni abbiamo avuto come sindaci, in ordine cronologico: Bevilacqua, Giustozzi 1°, Giustozzi 2°, Emiliani, Calvigioni che però non è ex perché ancora in carica, quindi lei non c’entra.
O dobbiamo andare ancora più indietro nel tempo? Avvocato, ci chiarisca, per favore, il popolo di Corridonia è curioso, o forse sono solo io che sono curioso.
@ Cecco: chi ha progettato e poi costruito la zona industriale di Corridonia ha saputo fare bene il suo lavoro. Intorno a noi non ce ne sono altre, così bene organizzate e con tutti i servizi. E’ perfettamente collegata alla superstrada, ed ha molt vie di uscita. Ha un eliporto per le emergenze, strade larghissime e parcheggi che avanzano.
Bisogna dare atto a tutti gli ex sindaci che si sono succeduti, compresi Giustozzi ed Emiliani, di aver portato avanti un progetto bello e funzionale e, soprattutto 8al contrario di quanto accade di solito a Macerata) di AVERLO COMPLETATO.
Un consiglio per gli amici maceratesi: queste cose lasciatele fare ai corridoniani, che sono più esperti.
Grazie
esatto sindaco Calvigioni “..prima di scrivere bisogna sapere”…sopratutto i congiuntivi!!!!!
Per Nelia Calvigioni
Cara Nelia, l’espressione “patto scellerato Calvigioni-Silenzi” non è mia, è stata usata più volte anche su organi di stampa locale e risale a qualche anno fa, allorchè qualcuno criticò con queste espressioni l’operato di chi aveva pensato di poter riuscire a mettere insieme il diavolo e l’acqua santa.
Mi spiego meglio. Nel 2008 i grandi artefici di Valleverde avevano ottenuto che la Provincia ed il Comune di Macerata, enti all’interno dei quali avevano grandi entrature se non un vero e proprio dominio assoluto (in Comune, ad esempio), mettessero dei soldi a bilancio per lo svincolo di San Claudio. Questi soldi, però, non erano sufficienti, e quindi, allorchè dal nulla spuntò Alfio Caccamo con una valigia piena, oltre che di soldi, anche di mirabolanti promesse che contemplavano pure lo svincolo di San Claudio, si pensò bene di favorire al massimo la sua iniziativa di CorridoMnia Shopping Park, senza guardare troppo per il sottile, anzi, senza guardare per niente, mentre invece per enti pubblici territoriali sarebbe stato non solo prudenziale, ma a mio avviso anche doveroso, l’esatto contrario.
Poi si è visto come è finita. Qualcuno pensava di usare Caccamo, mentre invece, alla fine del giro, è stato Caccamo ad usare chi voleva usarlo, così determinandosi quella che secondo me è la più grande sconfitta dal dopoguerra in poi delle istituzioni locali dell’intera provincia maceratese. Non si tratta di accanimento, come qualcuno ha scritto, ma di una situazione di grandissima rilevanza che ancora attende di essere chiarita.
Per il resto non ho molto da aggiungere, anche perchè nella tua replica hai solo confermato un determinato iter burocratico che io stesso ho descritto. L’unico punto di novità riguarda la strada che era prevista sin dall’epoca di costruzione del Cityper tra il Multiplex ed il Ristorante Way, per il quale nel mio articolo ho chiesto dei chiarimenti. Prendo atto delle tue spiegazioni, mi piacerebbe conoscere anche quelle del Comune di Macerata.
Per Cecco
Hai perfettamente ragione sul punto che la lottizzazione artigianale ed industriale di Corridonia è ben fatta e viaggia a livelli di funzionalità, di collegamento con la superstrada e di comodità che Valleverde non raggiungerà mai, se non altro perchè è arrrivata con 35 anni circa di ritardo (il che dimostra una volta di più quanto errata sia stata la previsione, per di più con dimensioni ipertrofiche, della nostra lottizzazione maceratese, la cui surreale inaugurazione, con discorsi ufficiali che hanno clamorosamente negato l’evidente realtà, è stata una pagina davvero molto triste).
Per Filosofo
Se non sbaglio, per averlo letto proprio su Cronache Maceratesi, sei nato negli Stati Uniti, in una riserva indiana, sbarcando poi a Corridonia in età adulta o quasi. Presumo quindi che sia questo (la tua assenza da Corridonia per lunghi anni) il motivo per cui non sai ciò che a Corridonia tutti sanno, cioè che il proprietario di terre collocate alla destra orografica del Chienti, in prossimità dell’ipotizzato svincolo di San Claudio, è l’ex Sindaco Sandro Giustozzi o qualcuno dei suoi più stretti parenti (circostanza che peraltro lo stesso Giustozzi non ha mai nascosto, anche perchè di per sè non è certo una colpa).
Che classe Tommi Gun! Se ci mettessimo a correggere gli errori di grammatica in questa sede, non finiremmo mai. Non credi?
Io credo invece che il Sindaco abbia sbagliato appositamente, per potersi candidare alle prossime elezioni politiche.
Evidentemente non hai nulla da ridire sulle cose che il Sindaco “fa” concretamente.
Le consigli di sperperare un pò di denaro pubblico, per assumere un addetto stampa, comeb fanno altri Sindaci della Provincia?
Per il resto …. Sottoscrivo quanto inviato da Cecco
Caro avv.to Bommarito, ha letto bene, SOno nato negli Usa, precisamente in Arizona, in una città che si chiama CASA GRANDE, tra Phoenix e Tucson. Ma non è una riserva indiana. I nativi in città saranno non più del 5-6%, la maggioranza della popolazione è bianca.
Però ho fatto ugualmente l’indiano. Sapevo benissimo di chi sono quelle terre, ma ho voluto una conferma. Anche perché, come dice lei, non è una colpa.
Sono arrivato a Corridonia da adulto, o quasi, ma poggiando le orecchie al suolo, come usano fare i pellerossa (solo nei film, peraltro), si possono ascoltare tante cose….e io molte ne ho ascoltate.
Che Kokopelli sia con me.
Leggo sempre attentamente gli interventi “Bonmarito”, vorrei precisare un paio di cose. ASSOLUTAMENTE vero che il collegamento della Pieve faceva parte del progetto Quadrilatero (ho redatto il progetto di fattibilità e quindi non parlo per sentito dire come qualcuno che è solito commentare cose che non conosce). L’Amministrazione Meschini rifiutò perchè aveva i soldi per poterlo realizzare da solo (o non voleva mescolarsi con un’opera nata da un’idea del centro destra) !!! Vi è stata una seconda possibilità di rientrare nel Quadrilatero con i ribassi d’asta, ma con il Ministro Di Pietro i lavori e progetti furono sospesi per due anni perchè ritenuti inidonei, poi quando un uomo di Di Pietro divenne Presidente della Quadrilatero tutto si sistemò, ma nel frattempo per le norme europee i ribassi d’asta furono persi !! Seconda considerazione: perchè questo accanimento contro Caccamo? Vi sono gli organi preposti che hanno il compito di controllare e nulla è stato scoperto. Fino a prova contraria Caccamo è un imprenditore che ha investito a Corridonia con risultati che a quanto sembra sono ottimi. Lasciamo ad altri considerazioni che non compete al cittadino comune.
Tralasciando il Mc Donand’s, forse il Risparmone e Oviesse e magari il Lindt ci sarà da vedere tra qualche anno, complice la crisi e i negozi simili in tutta la Provincia, quanti riusciranno a resistere….
.. Oppure il Park farà la fine del Palazzo Zenith mezzo vuoto???
Se, come si vocifera, non ci fosse stato il supporto (monetario) di una banca marchigiana (e se la notizia risultasse vera) il Park si sarebbe realizzato ugualmente?
@ Cerasi: Il park rimarrà vuoto? Intanto funziona, e alla grande. ciò che rimarrà, SICURAMENTE e DESOLATAMENTE VUOTO sarà VALLEVERDE. Probabilmente chiuderà l’oviesse di MC, ed anche quel locale rimarrà vuoto.
Non guardate i granelli di polvere negli occhi dei comuni vicini, guardate le travi negli occhi di Macerata.
A Corridonia, in pochissimi mesi si sono costruiti uno svincolo enorme ed un parco commerciale di grosse dimensioni.
A Macerata, in molti anni… sono state costruite solo strade che non portano da nessuna parte e non porteranno mai da nessuna parte.
La differenza c’è e si vede, anche con le travi negli occhi.
@Cerasi. Per il “Maison du Monde”, credo si scriva così, arrivano clienti da tutta la Provincia e oltre. In ogni caso … saranno cacchi loro? Ma ci dobbiamo preoccupare della sorte di CorridoMnia? Se sono utilizzati per ripulire denaro, come quindi TUTTI i centri di quel genere, credo avranno vita lunga.
Ha ragione Cecco, abbiamo altri problemi più importanti da risolvere.
Promemoria: “Il signor Alfio Caccamo e le società documenteranno tutto a tempo debito”…
Gianfranco, perdona, ma non puoi fare accostamenti a volo d’uccello fra il preesistente Palazzo Zenith realizzato più di 15 anni fa, nato non come centro commerciale ma servizi , direzionale, in ben altra situazione economica da quella odierna. Lo Zenith è sorto che c’era già un bel collegamento lì davanti, direi soprattutto, e che io sappia ,oggi ci sono più di 50 attività presenti, di cui 3 banche, un ufficio postale, e cosa importante, credo, che nello Zenith ci hanno investito materialmente in metri quadri – in locali- sia il progettista che lo stesso costruttore, per cui ci credevano evidentemente in quell’investimento. E’ anche qualcosa di più di un prefabbricato da un punto di vista costruttivo e di materiali, tutto realizzato in opera con tutte maestranze ed imprese del posto.
Tanto per non omologare sempre tutto.
Chiedo scusa. Sopra: no il progettista, ma un.
@ Tamara
Quando venne progettato/realizzato il Palazzo Zenith ritengo che fosse un progetto interessante ma che, purtroppo, venne “impallinato” dal fatto che attorno/vicino (Macerata/Tolentino) ci aprirono altre strutture commericali/ricettive ed ovviamente una maggiore offerta ha fnito per deprimere un pò tutti.
@ Filosofo
Io Vallemorta non l’avrei progettata per nulla, in quanto in tutta la zona c’era già un surplus di zone simili.
E non sto facendo una questione di “campanile”, ma solo di uso diverso/migliore del territorio.
@ Robert
Io mi auguro epr loro che, oltre che arrivare, spendano pure perchè sono molto spesso pieni i centri commerciali, ma poi i soli negozi che tirano veramente sono le pizzerie e gli alimentari…
Scusate se mi intrometto, ma secondo me lo Zenit ha avuto qualche problema perché “concepito” male. Non giudico l’aspetto architettonico, ma l’errore c’è stato dal punto di vista concettuale-organizzativo. Gli impianti in comune in un edificio con tante diverse destinazioni non poteva creare che problemi. Troppa promiscuità. Troppe esigenze diverse. Ma credo che con il tempo e con le modifiche che mi risulta si stiano facendo, prima o poi troverà la piena occupazione e funzionalità.
@ Robert
Trovo giusto il suo rilievo. Però tenga presente,, che ogni realizzazione edilizia soffre un po’ della tecnologia di riferimento. Quella era infatti la conzeione del sistema impiantistico 15 anni fa, quando venne progettato
Lo stesso Cityper ,mi risulta abbia lo stesso peccato originale, di impianto centralizzato.
@Tamara. Cityper…. solo commercio piccolo e grande. Zenit….. commercio, uffici, ingrosso, banche, studi medici e chi più ne ha più ne metta. Ma situazione si sta stabilizzando. Cityper si chiude e si apre tutti insieme. Zenit, c’è gente che lavora anche di notte.
Cecco, non sono un tecnico, ma indipendentemente che il Cityper si chiuda e si apra tutti insieme per regolamento condominiale , non penso che anche lì si spenga anche di notte l’ impianto di climatizzazione. In ogni caso, penso, che i costi di realizzazione delle due dverse strutture siano notevolmente diversi, per il fatto che uno è un prefabbricato, il Cityper, anche se venduto a ottimo prezzo sul mercato, l’altro, come struttura in opera ,ha tutt’altri contenuti tecnologici anche da un punto di vista energetico – bastino tutte le superfici trasparenti.- e quindi evidentemente altri costi. Però, come abbiano influito sulla scelta del sistema impiantistico le rispettive economie a confronto, sarà meglio chiedere ai rispettivi ingegneri.:)
Complimenti a Bommarito, come sempre bravo a delineare aspetti “nascosti” su vicende che interessano l’urbanistica in generale.
Certo la Calvigioni, non mi pare altrettanto brava, almeno in … Italiano. Da un sindaco ci si potrebbe aspettare almeno meno errori grammaticali. Il suo intervento su C.M. potrebbe fare la pariglia con quello di Isidori in parlamento.
@ Cinico: La Calvigioni avrà pure sbagliato un congiuntivo, oppure è un errore di battuta, come ne facciamo tutti noi scrivendo d’impeto e non potendo, poi, correggere la bozza. Il problema è che quei sindaci che parlano e scrivono bene, perchè “studiati” più della Calvigioni, non realizzano nulla. Il mestiere del sindaco non è quello di scrivere testi di letteratura, neppure di essere un accademico della crusca. Ha fatto molto di più la Calvigioni, con il suo italiano che contestate, che altri sindaci laureati, dal linguaggio fluente e colto, ma dai pochi fatti concreti.
@Tamara: hai colto nel segno. Il problema dello Zenith, a quanto dicono a Corridonia, è negli alti costi di gestione, e nel miscuglio di attività, alcune delle quali non hanno orario. 15 anni fa era una costruzine avveniristica, almeno per i canoni della nostra zona, con ascensori panoramici all’interno, con il parcheggio SUL TETTO e via dicendo. Non a caso le Poste Italiane hannos celto quel luogo per aprire ilprimo ufficio di POSTE BUSINESS della Regione Marche, proprio di fronte all’uscita della superstrada, mica lo hanno aperto in centro a Macerata. Le atività industriali e commerciali stanno lì.
@ Cerasi, non è questione di campanile, ma è il fatto che a Corridonia le opere si costruiscono e si finiscono, a Macerata NO! TUTTO QUA.
Esaurito ogni altro argomento, non resta che la grammatica. Condivido l’appello di altri commentatori: giudicate la sostanza. L’accostamento inoltre con il Parlamentare Isidori è azzardato. Isidori è in Parlamento avendo raccolto una manciata di voti, malamente utilizzati, il Sindaco di Corridonia è stata eletta per la seconda volta con una valanga di voti, probabilmente per avr fatto qualcosa di buono. Aggiungo che forse certe lacune del Sindaco di Corridonia in fatto di grammatica e livello di istruzione, amplificano il valore delle sue capacità di amministrare.
Ci sono stati Sindaci laureati e bravi in grammatica, che sono stati eletti per le loro capacità di sapersi muovere in equilibrio costante sulla linea di confine tra la correttezza e l’imbroglio. In questo momento i Cittadini di Corridonia sembrano preferire la donna del Popolo, che almeno si sforza di fare gli interessi della collettività.
Cercando le pagliuzze, rischiate di inciampate sulle travi.
Scusi Signor Sindaco se mi sono permesso.
La Calvigioni avrà sbagliato (forse) un congiuntivo, ma è sindaco di Corridonia. Isidori non ha azzeccato nemmeno una parola, ha parlato inn maniera incomprensibile anche per un maceratese che ne capisce il dialetto. Forse parlava in lingua celtica, lui celtico DOC, alto biondo e con gli occhi azzurri. Ma quel signore è nostro rappresentante in Parlamento e prende 12 mila euro al mese, e non sa mettere in fila 10 parole. Fortunatamente tra qualche mese se ne tornerà nella sua provincia, e non ci farà più ridere dietro da mezzo mondo. Ha fatto due apparizioni in tv, una sulle Iene e l’altra ai telegiornali, ma sarà ricordato per sempre come esempio dell’incomprensibilità del politichese ( o del celtico)
@ Bommarito-Cerasi.
Siete d’accordo con la mia valutazione, che da tempo vado dicendo, che il sindaco Calvigioni, in confronto con i vostri amministratori maceratesi, dimostra di essere una “statista”?
Siete d’accordo che gli amministratori corridoniani che hanno dato vita alla zona industriale, al Pip UNO e DUE, con i relativi comitati di gestione e gli imprenditori che hanno partecipato all’impresa sono stati più capaci e lungimiranti dei vostri amministratori ed imprenditori?
@ Tamara Moroni.
Gentile Tamara, lo sa lei che il famoso Palazzo Zenit era così interessante nel suo aspetto esteriore che sono venuti da fuori provincia per fotografarlo? Perfino da Bari?
Con il senno del poi, posso permettermi di affermare che, con una bella rotatoria all’uscita della superstrada ed un tunnel nel Palazzo Zenit, largo e alto, tale da permettere pure il passaggio degli autotreni, quale collegamento tra l’uscita della superstrada e il Viale dell’Industria, parallelo allo Zenit, noi avremmo lo stabile rigurgitante di negozi e uffici.
Si diceva, all’epoca, che Macerata era invidiosa dello Zenit e temeva che diventasse un polo di attrazione, nocivo per gli interessi maceratesi. Non ricordate – sempre ai si dice – che fecero di tutto per impedire un centro commerciale nella zona industriale con bretella per la superstrada e di lì a poco venne fuori il Cityper?
Chiacchiere a parte, i Corridoniani non hanno alcun interesse allo svincolo di San Claudio.
Anzi, se non venisse mai fatto, ne avremmo un beneficio per le nostre attività della zona industriale e del CorrdoMnia.
Caro Giorgio,
non capisco perchè continui ad impostare la questione su un confronto tra le capacità politico-amministrative dei governanti maceratesi e di quelli di Corridonia. Non è questo il succo del problema e non è mia intenzione scendere in un campanilismo assurdo, che non porta da nessuna parte e che non serve nè a Macerata nè a Corridonia.
Detto questo, ho già detto e ridetto che trovo osceno, assurdo e sconcertante, da parte di noi maceratesi, il modo in cui è stata impostata e portata avanti sia la questione Valleverde sia la vicenda degli svincoli in superstrada. Errori gravissimi ai danni della collettività, fatti negli anni passati per cercare di favorire interessi privati in luogo dei reali interessi pubblici, di cui oggi l’intera città sta ancora pagando le conseguenze.
Ho anche detto, e lo confermo, che la zona artigianale ed industriale di Corridonia è avanti anni luce rispetto al gigantesco e inutile “aborto” che Macerata ha saputo partorire con oltre 30 anni di ritardo a Valleverde.
Così’ come ho detto e motivato più volte, e non posso che confermarlo, che, al di là di ogni e qualsiasi campanilismo, che proprio non mi interessa, trovo altrettanto assurdo e sconcertante il modo in cui le amministrazioni comunali di Corridonia, e specialmente quelle della Sindaca Calvigioni, hanno trattato e portato avanti la vicenda Caccamo-CorridoMnia.
Sempre per rimanere fuori tema, posso anche dirti che il Palazzo Zenith piace molto anche a me (tra l’altro, quando era in costruzione, un’estate di tanti anni fa ci lavorò per “punizione” anche mio figlio, reduce da una bocciatura scolastica: forse per questo mi piace ancora di più).
Giuseppe, permettimi. Io credo che solo apparentemente siamo andati fuori tema col parlare dello Zenith citato nel tuo articolo quando fai presente che lì davanti è stato realizzato a spese dell’Anas lo svincolo ad otto all’uscita della superstrada, funzionale al potenziamento della viabilità del Comune di Corridonia con le sue attività produttive esistenti in quell’area, e poi ripreso incidentalmente da Gianfranco Cerasi che lo equipara al CorridoMonia come centro commerciale, per cui mi sono sentita di intervenire a sottolineare che ci sono differenze sostanziali a monte per non portare avanti il termine di confronto e quindi c’è finito di mezzo pure il Cityper a proposito di spese di gestione. In realtà , penso che non sia affatto nè per caso, nè a sproposito, che questi temi siano venuti a discussione parlando d’altro.
Primo motivo , è che lo Zenith non sorse in una landa deserta, ma dove c’era già un collegamento viario alle arterie stradali principali, dopo essersi imposto nonostante contrastato da più più parti, per motivi anche accennati da Giorgio Rapanelli. Secondo, perchè serve a decifrare anche la diversa tipologia di insediamenti produttivi rispetto ad altre operazioni d’investimento di capitale privato. Tanto per tornare sulle differenze, infatti, rispetto ad un qualsiasi centro puramente commerciale ,il diverso regolamento consortile è dovuto anche al fatto che mentre i vari centri commerciali vendono i loro spazi chiavi in mano in garanzia per un periodo di dieci anni circa , finito il quale necessitano di una riconversione, e che la loro spinta propulsiva commerciale non impedisce persino una concorrenza interna fra tipologie di vendita, l’attenzione della direzione dello Zenith è di tutt’altra impostazione. Ad oggi, e correggo il dato delle attività presenti che sono 60 , dopo essermi meglio informata, non risultano a distanza di tempo, esercizi che hanno chiuso i battenti per fallimento. Con questo replico anche a filosofo che fa presente i diversi costi di gestione. Una struttura nata con altri scopi da quelli di insediamento esclusivamente commerciale e con altre caratteristiche costruttive, non può essere paragonata pertanto anche sul piano gestionale, altrimenti dovremmo andare a rilevare anche l’incidenza della manutenzione, che va dai filtri dell’impianto di climatizzazione a quella degli ascensori. Un prefabbricato ha le sue caratteristiche, una realizzazione in opera ben diverse al di là degli aspetti d’impatto estetico, che può piacere o meno, ma dove dietro c’è uno studio, una precisa maestranza e qualità dei materiali in ogni fase costruttiva.
A Rapanelli infine. Non so se siano venuti da Bari per fotografarlo, ma ricordo che è finito in una prestigiosa rivista d’architettura, insieme a una delle imprese locali di Corridonia che ha eseguito la parte più consistente dell’opera a vista, e che è conosciuta ed apprezzata per la sua specializzazione ovunque. Tutti elementi di cui un Comune non può che vantarsi, diversamente da quelli che esibiscono tutta una serie di scatole vuote.
Perciò direi, che questi sono argomenti che meritano una seppure breve trattazione anche nella ricostruzione di vicende che esulano da questo specifico, proprio perchè serve a non fare un’indifferenziata , in cui a farne le spese alla fine, se tutto finisce nello stesso brodo, è chi si pone sul mercato con diverso criterio d’intervento sul territorio e d’investimento produttivo.
A parità di interventi infatti, pensate soltanto che sarebbe oggi, senza questi sforzi che comportano anche investimento di tempi progettuali diversi per venire alla luce, vedersi un grigio prefabbricato , senza finestre, con parcheggi intorno con qualche alberello più o meno racchio , proprio lì allo sbocco dello svincolo superstradale per Corridonia- Macerata.
Anzi, sapete che c’è? Anzichè regalare idee al Comune di Macerata, come ho fatto anche con la mia ultima ieri: perchè la mia idea del trenino speciale di Natale per bambini , non lo fanno a Palazzo Zenith, o questo o il prossimo anno? E’ adatto sia per gallerie, spazi chiusi che aperti.
A disposizione, se vorrete, per fornirvi ogni indicazione in merito all’iniziativa.
Anche se non c’entra un emerito cacchio, voglio sottoscrivere il consiglio di Tamara in merito al Trenino. Sembra un’idea scontata e semplice, in realtà nasconde uno dei segreti per ravvivare un centro durante le feste di Natale. Portate i bambini in centro, con qualsiasi mezzo. I genitori non potranno che accompagnarli. In una Cittadina vicina a Macerata, il cui nome non dico per non esporla troppo, installa anche una bella giostra. Fate vobis
E’ vero Avv. Bommarito, i Cittadini di Macerata e Corridonia, non vogliono i campanilismi tra Comuni,che hanno portato all’attuale disastro nei due territori, specialmente sotto il profilo urbanistico-ambientale , nonchè di vivibilità complessiva.
E’ un trucco , per così dire , una recita tra le due parti, VOLUTA dalle componemti politiche di stampo Ciaffiano che hanno governato in passato e attualmente governano i due territori e che compongono le due facce della stessa medaglia.
Entrambi cercano tutt’ora, come in passato, di rendere STRABICI i propri cittadini , pensando così di continuare impunemete a fare i propri interessi sulle spalle di entrambi i territori amministrati così da continuare a portali al macello , come i polli di Renzo. Penso che entrambi siano divemtati CIECHI.
Molte cose stanno cambiando ed anche velocemente, attenti a non finirci dentro. Al macello naturalmente !
Hè Cecco, l’hai detto. Chiudo anche io la parentesi. Sarebbe da farci un discorso sociologico sopra. Non è scontata, perchè le amministrazioni – di centro sinistra in particolar modo- hanno sempre il vizio in ogni iniziativa che coinvolge bambini e ragazzi , a dargli quell’ orpello di carattere culturale , altrimenti niente, di volerci inserire quell’intenzione didattica ad ogni costo – vedi qui su CM, sono stati portati esempi di iniziative di piazza a come insegnare a fare riciclo – mentre sfugge alla vista, quella che dovrebbe essere una reale attenzione ai bisogni dei bambini, ad avere spazi di gioco comune, sempre più sottratti per altre sfuggenti logiche amministrative a tutto favore di impianti sportivi e strutture finalizzate a una forzata e dispendiosa socializzazione per le famiglie alle loro spalle. Se il Natale è da sempre la Festa dei bambini, e di chi come noi adulti lo è stato, lasciamo loro la gioia di viverlo nelle loro piazze, insieme, non da spettatori, sempre, ma da diretti protagonisti del divertimento. In questo modo si crea anche un ponte di ricordi, tra il futuro di questa generazione e il passato dei loro nonni e genitori. Di noi tutti. Quanto poi gira intorno a livello vetrine, consumismo e bisogni degli adulti, diciamo, è un risvolto di contorno all’obiettivo principale. E’ questo che un giorno costituirà una nuova memoria comune, perciò è importante inserire simili iniziative nella tessitura sociale a qualsiasi livello. Poveri figli, altrimenti, che escono da un isolamento all’altro, dalla famiglia distratta di oggi a una rete esterna fatta solo di agenzie di socializzazione, gravati fin da tenera età di impegni vari e sballonzolati tra scuola, baby sitter, nonni, palestre, biblioteche, senza più poter essere liberi di tirare un calcio ad un pallone fuori da un regolare campo di gioco. Allora, un po’ di leggerezza anche per loro e di stimolo ai ricordi per chi li accompagna , per non rinchiuderci a chiave in questa gabbia che ci è cresciuta intorno , per ricordarci che non c’è solo la cupezza della crisi che incombe ,e basta, ma altre centralità lo stesso importanti.
Grazie dell’occasione Cecco, per avermi data l’occasione di legittimare anche, la proposta lanciata da qui.
@Mente Libera. Libera la mente, che trovo legata a vecchi schemi interpretativi della situazione politica e amministrativa. Ancora con Ciaffi. Una volta gli anziani venivano rispettati. Finito di rimproverargli ciò che ha fatto quando godeva di un certo peso politico, oggi gli si rimprovera il pensiero lasciato in eredità ai sui successori.
Ma supponiamo che entrambe le amministrazioni, di Macerata e Corridonia, abbiano la stessa “radice”, dove trovi i punti di contatto tra le due realtà? Per trovare quella colpevole complicità della quale parli devi andare indietro di qualche anno. Oggi sono due facce della stessa medaglia? Forse è il caso che aggiorni i tuoi archivi e fai un giro per il territorio. A Corridonia gli scempi urbanistici e ambientali sono stati perpetrati anni addietro. A Macerata ancora continuano.
No. il Grande Vecchio ancora aleggia per le strade di Macerata, con la sua città dei Centomila e le sue incompiute e i suoi successori. Per causa sua ci stavo per lasciare la pelle in Sud Sudan…
Qui smetto, perchè devo chiedere – dato che uno mi ha chiesto se c’era – se fisicamente era presente alla inauguraziuione di Valleverde il concittadinio maceratese GIANCARLO COSSIRI.
Dalle foto non si vede la sua faccia. Forse si era camuffato da cordolo… Ma, poiché, il Cossiri era stato uno dei fautori di Valleverde, piacerebbe sapere cosa ne pensa della sospirata inaugurazione del Consorzio.
Signor GIANCARLO COSSIRI, ci dica la sua opinione sul Consorzio.