Taglio del nastro per Valleverde
Carancini: “Non è troppo tardi”

MACERATA - Il sindaco vede la realizzazione della nuova area come una speranza in tempo di crisi, poi cerca il dialogo con Nelia Calvigioni per la realizzazione dello svincolo di San Claudio. Ma dei 68 lotti venduti solo 3 sono in fase di costruzione. L'ex presidente del consorzio, Graziano Pambianchi: "Ho dedicato gli ultimi 9 anni della mia vita a questo progetto, ma moti anonimi hanno voluto denigrarmi"

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Il taglio del nastro: da sinistra il Presidente del Consorzio Valleverde Reschini, il sindaco Carancini, l’Assessore provinciale Palombini e l’ex sindaco Meschini

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Enzo Reschini, Presidente del Consorzio Valleverde

 

di Filippo Ciccarelli

“Volevamo colmare un vuoto storico della città di Macerata  nei confronti dell’impresa: oggi prendiamo in consegna un’opera che vuole essere da stimolo e speranza per il lavoro, a maggior ragione in una fase di difficoltà e crisi come quella attuale”. Romano Carancini benedice così il completamento di Valleverde, un’opera pensata già dall’Amministrazione Maulo, progettata ed ampliata nel 2003, durante il primo mandato di Giorgio Meschini. E proprio l’ex sindaco viene ricordato dall’attuale primo cittadino: “Grazie al Presidente del Consorzio Reschini, e a chi, come lui, ha lavorato per portare a compimento questa grande opera, comprendendo le problematiche che hanno causato alcuni ritardi; grazie agli imprenditori che si sono consorziati e al sindaco Meschini, che più di ogni altro ha voluto Valleverde per la nostra città”.

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La strada si interrompe a cinquanta metri dal centro commerciale Valdichienti, ma dovrebbe essere collegata allo stesso e alla SP 485, sullo sfondo

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Sullo sfondo lo stabilimento in costruzione della Dinamica

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L’architetto Fabio Grisogani

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Graziano Pambianchi (a sinistra) insieme a Narciso Ricotta

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La nuova sede provinciale della Cgil


VIABILITA’ E VIVIBILITA’ –
Una delle partite fondamentali della lottizzazione inaugurata ufficialmente oggi, comunque, si gioca – letteralmente – in strada, anche perché finora sono in fase di costruzione solamente 3 edifici rispetto ai 66 lotti previsti e venduti in toto. “Questa infrastruttura vuole creare una porta verso est da e per Macerata, com’era nell’idea del progetto Corona. Darà ossigeno alla viabilità di Piediripa, sono convinto che la qualità della mobilità nell’area migliorerà sensibilmente. Lo scorso anno, dopo tanti anni di chiusura, abbiamo riaperto via Fioretti, portando un miglioramento significativo. Quando le persone impareranno ad usare questa strada, che vorremmo si collegasse con la Provinciale 485: siamo consapevoli che ci sono ancora delle molte cose da fare per migliorare la qualità della vita in questa frazione, ma ci lavoreremo”.  Ma per arrivare a San Claudio, e magari decidere di realizzare l’agognato svincolo – del quale Reschini ha ribadito l’importanza – bisogna dialogare con la Provincia e soprattutto con il sindaco di Corridonia, Nelia Calvigioni, “che è il titolare e il sovrano delle aree dove il progetto dovrebbe andare avanti, e con cui intendiamo dialogare”.


I NUMERI –
L’area produttiva-industriale-commerciale-direzionale di Valleverde si estende per 57 ettari, 6.5 dei quali destinati a verde pubblico (dunque non 66 metri quadri come comunicato giovedì dal Comune).

I lotti in cui è stata divisa sono 68, tutti venduti: 43 industriali, 23 commerciali, 2 direzionali. Allo stato attuale, tuttavia, sono appena 3 gli edifici in costruzione: quello della Edil Europa, quello della Dinamica e la nuova sede provinciale della Cgil. Altri 5 progetti hanno ottenuto il permesso di costruire, mentre una decina sono in attesa della concessione: allo stato attuale la domanda reale (e ufficiosa) di spazi a Valleverde rappresenta circa il 26% dell’offerta complessiva, ma Comune e Consorzio sperano che in futuro le cose possano cambiare. La rete viaria si estende per 4.7 chilometri ed è stata progettata con gli stessi crismi di una superstrada: “La strada è a 4 corsie, c’è lo spazio per l’alloggiamento delle fibre ottiche, i lampioni sono studiati per risparmiare energia” spiega l’architetto Fabio Grisogani “abbiamo cercato di dare razionalità alla zona di Piediripa, dove esistono studi professionali, esercizi commerciali e servizi di altro tipo un po’ alla rinfusa. Qui il volume di traffico stimato nel 2004-05 era di circa 10.000 veicoli al giorno, di questi tra i 700 e i 1.000 sono traffico pesante: se si aprisse lo svincolo di San Claudio questo dato diminuirebbe sensibilmente”. Complessivamente la realizzazione delle opere di urbanizzazione, i collaudi, le spese tecniche, gli allacci e le spese connesse ammontano a 11.635.612 euro: sono serviti poco più di due anni per realizzare i due stralci previsti.

I SASSOLINI DI PAMBIANCHI  All’inaugurazione odierna era presente anche l’avvocato Graziano Pambianchi, più volte citato e ringraziato dalle personalità intervenute, che fino a 9 mesi fa era il Presidente del Consorzio: “La realizzazione dell’imponente opera è stato l’impegno pressoché esclusivo degli ultimi 9 anni della mia vita, alla presidenza del Consorzio Urbanistico Valleverde, da cui mi sono dimesso nella primavera del 2011, un paio di mesi prima che il 25 maggio dello stesso anno
venisse consegnato al Comune il verbale di colaudo dell’opera, redatto dall’ingegner Floriano Passamonti. Ringrazio tutti coloro che mi hanno offerto l’occasione di vivere una esperienza tanto difficile e complessa, quanto entusiasmante. Sulla lottizzazione Valleverde e sulla mia persona sono stati scritti fiumi di parole, quasi sempre frutto di disinformazione o, più semplicemente, di volontà denigratoria, quando non di peggio, spessissimo da anonimi: ringrazio anche costoro, che comunque hanno prestato attenzione a qualcosa che la meritava. “Valleverde da progetto è diventata realtà, una relatà importante per la città, sia dal punto di vista occupazionale, ma anche economi”, interviene il sindaco Romano Carancini. A me questo basta”.

LA NUOVA CASA DELLA CGIL – Mentre si aspetta l’avvento delle imprese e delle industrie che possano far ripartire l’occupazione in una città alla ricerca di una nuova vocazione economica, la Cgil conta di trasferirsi a Valleverde nel giro di 4 mesi. Il sindacato ha speso 2.2 milioni di euro per l’avveniristica nuova sede: “Sarà la casa dei lavoratori, solo in provincia abbiamo 37mila iscritti, questa sede l’abbiamo ipotizzata circa 10 anni fa” spiega il segretario provinciale Aldo Benfatto “pagheremo il mutuo risparmiando i quasi 4mila euro al mese di affitto per i locali di via Garibaldi, dove lasceremo comunque un presidio”. Sul tetto dell’edificio, che si estende per circa 1.400 metri quadri, saranno installati pannelli solari per una potenza di 32 Kw, che dovrebbero permettere l’autosufficienza energetica per buona parte dell’anno.

(Foto Cronache Maceratesi – vietata la riproduzione)

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