Scelta unitaria del CdA dello Sferisterio sulla prossima stagione lirica e sul futuro dello Sferisterio secondo un progetto che coniuga sviluppo economico e culturale del territorio alla promozione internazionale dell’Arena maceratese. Ad attuare il nuovo corso dello Sferisterio sarà Francesco Micheli, nominato all’unanimità direttore artistico della stagione 2012. Traviata, Bohème e Carmen saranno le opere in cartellone. Alla base della scelta del giovane regista emergente alla direzione artistica dello Sferisterio è l’idea forte di coniugare la tradizione con la valorizzazione dei giovani talenti, il rafforzamento del legame tra il teatro d’opera e il territorio nonché la capacità di far dialogare il melodramma con altre forme d’arte, indicati dal CdA nelle linee guida.
Accanto alla direzione artistica, il Cda ha voluto fin d’ora mettere in campo un progetto di promozione internazionale dello Sferisterio e dell’intero territorio, avvalendosi di Giancarlo del Monaco per curare nei prossimi due anni le collaborazioni e coproduzioni con i maggiori teatri esteri e della Cina in particolare.
Il Festival 2012 che, come già annunciato, vivrà quindi sotto il nume tutelare del grande Josef Svoboda nel decennale della morte e nel ventennale della sua memorabile Traviata degli specchi, vedrà anche una serata speciale dedicata al trentennale della morte di Mario del Monaco curata dal figlio Giancarlo. Confermata la collaborazione con Civitanova Danza per una serata di balletto. Lo Sferisterio si aprirà anche a nuovi generi quali il musical, avvalendosi dell’esperienza di Saverio Marconi.
Un cartellone fondato quindi su tre dei più significativi e popolari titoli del grande repertorio, allestiti con spettacoli classici ma nello stesso tempo aggiornati alla contemporaneità e in grado di aprirsi ad altri generi ed altri eventi, per fare della città di Macerata e del suo territorio un palcoscenico della musica e del teatro.
“Non ci sono parole per descrivere il sentimento di soddisfazione e responsabilità per questo incarico in una teatro importante come lo Sferisterio di Macerata, commenta il neo direttore artistico, Francesco Micheli. Che il teatro si sia rivolto ad una persona che ha meno di 40 anni, è un segno molto forte di attenzione verso i giovani in un momento in cui si parla molto della loro valorizzazione. Metterò tutta la mia energia per un Festival di cui si parla in tutto il mondo. Spero di essere all’altezza di questo incarico, la cui importanza è attestata dalla levatura del mio predecessore, da cui ho tanto appreso e che ho tanto ammirato in quanto regista”
“Esprimo soddisfazione – dichiara il presidente Carancini – per la decisione unitaria del CdA. Pienamente convincenti appaiono le parole chiave che hanno ispirato le scelte: i giovani e il futuro nella tradizione segnano una svolta che rilancerà lo Sferisterio, la città di Macerata e l’intero territorio provinciale al centro di un progetto innovativo e coraggioso”.
Il vice presidente Pettinari sottolinea con soddisfazione “l’unanimità del CdA sul progetto innovativo che vuole fare dello Sferisterio anche un’occasione di sviluppo per il territorio provinciale sia dal punto di vista economico e turistico, sia per le tante realtà ed istituti culturali e formativi che esso esprime”
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Il curriculum di Francesco Micheli
Nato nel 1972 a Bergamo, laureato in Lettere Moderne, si è diplomato a 24 anni alla Civica Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano. Insegna regia presso il biennio di specializzazione in Scenografia all’Accademia di Brera e collabora con la rete satellitare SKY Classica nell’ideazione e conduzione di programma relativi all’opera lirica.
E’ stato recentemente insignito del prestigioso XXX Premio Abbiati per la regia de Il Killer di parole di Claudio Ambrosini su soggetto di Daniele Pennac, rappresentato al Teatro la Fenice di Venezia, che andrà in scena la prossima estate anche all’Opera Nazionale Loren di Nancy. Sempre per la Fenice ha firmato recentemente la regia de la Bohème e curerà la nuova produzione de L’Otello di Giuseppe Verdi che inaugurerà per la prossima stagione 2012 del teatro veneziano.
Francesco Micheli inizia a lavorare come aiuto regista per il circuito lirico regionale toscano (Manon Lescaut), il circuito lirico regionale lombardo (Falstaff, Trovatore), il Festival di Wexford (Cavalieri di Ekebù). Nella regia d’opera debutta nel 1997 con La Cantarina di Niccolò Piccinni, per il Museo del Teatro alla Scala. Nello stesso anno dà inizio alla collaborazione con l’As.Li.Co. per il progetto Opera Domani che conduce nei successivi tre anni alla produzione de L’Isola di Merlino da Gluck, Il Piccolo Flauto Magico da Mozart, Don Chisciotte da Massenet, distribuiti poi al Teatro Comunale di Firenze e alla Fenice di Venezia.
E’ autore di lavori innovativi che si collocano tra il concerto e lo spettacolo per il desiderio di dare forma al teatro lirico di ricerca. Tale progetto lo porta a collaborare con vari teatri italiani, con lavori quali W Verdi, Da Vivaldi a Pasolini, Da Verdi a Mina. In quest’ottica ha inoltre curato una collaborazione con enti non teatrali in cui il repertorio classico si trovi a dialogare con i linguaggi del contemporaneo: dal Carcere di San Vittore a locali jazz milanesi fino all’inaugurazione dei Padiglioni Atrium di Giorgio Giugiaro per le Olimpiadi di Torino.
Ha curato la regia di numerose opere: Le Nozze di Figaro per il Luglio Musicale Trapanese, Il Nabucco per il Circuito lirico Lombardo, Mozart e Salieri e il piccolo Mozart per i Pomeriggi Musicali di Milano, l’opera inedita Tana a Candragopoli per il Festival di Montepulciano, Il Flauto Magico di Mozart per il circuito regionale lombardo, ripreso per la rassegna Milano-estate 2000, organizzata dal Teatro alla Scala. E ancora La Bohème di Puccini per il circuito lirico lombardo, un’opera contemporanea al Teatro Goldoni di Firenze per il Maggio Musicale, collaborazione col Festival Verdi per le celebrazioni nazionali al Teatro Regio di Parma assistendo Andrej Kontchalovskji nel Ballo in Maschera (diretto da Valery Gergiev) e firmando la regia del Trovatore. Nell’estate 2002 per il Festival Opera Barga cura la regia de l’Orlando Furioso di Antonio Vivaldi.
Caratteristica della sua attività come regista d’opera è la sperimentazione e la ricerca che lo ha portato a ramificare la sua attività in diversi ambiti: dalla pedagogia alla scrittura, dall’interazione con i nuovi media alla direzione artistica di progetti complessi; creando un laboratorio sperimentale permanente per vivere il teatro lirico anche in contesti inusuali, dialogando con le forme di comunicazione della contemporaneità quali linguaggi cibernetici, video, televisione, convinto della necessità che il melodramma torni al centro della vita sociale nazionale. Ha ideato e curato il progetto Opera.it per la produzione di spettacoli di sperimentazione e divulgazione destinati al pubblico giovanile. Ha collaborato con il Massimo di Palermo al progetto per le scuole ideando, scrivendo e allestendo spettacoli di vario genere, ha ideato e diretto eventi in piazza e progetti a carattere sperimentale con l’Accademia di Santa Cecilia di Roma, il Maggio Musicale Fiorentino, le Olimpiadi invernali di Torino, il Rossini Opera Festival, per il quale ha allestito un evento multimediale dedicato al Barbiere di Siviglia cooprodotto con Sky.
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Finalmente!………la montagna ha partorito il topolino!
Bene un giovane, fresco, uno della classe 1972, spazio ai giovani, via i dinosauri!!
In bocca al lupo al nuovo direttore artistico.
Mi auguro che abbia la possibilità di lavorare in pace.
Buon lavoro.
a) Fateci vedere i bilanci delle stagioni passatee di QUELLA IN CORSO
b) Scelto all’unanimità? Si potrebbero sapere le motivazioni dello scarto degli altri candidati?
c) Viene indetto un bando per cercare il Direttore artistico per i prossimi anni?
d) Lo Statuto verrà cambiato oppure no?
Se non si risponde a queste domande il resto sono tutte chiacchiere…..
Un CdA incapace di scegliere e solo disposto a lottizzare: uno e trino.
Ora non ci rimane che aspettare il conferimento di tre lauree honoris causa.
http://www.scenaillustrata.com/public/spip.php?page=anteprimastampa&id_article=475
http://www.unimc.it/lettere/eventi/laurea-honoris-causa-a-pier-luigi-pizzi-1
Sono impazziti
“Alla base della scelta del giovane regista emergente alla direzione artistica dello Sferisterio è l’idea forte di coniugare la tradizione con la valorizzazione dei giovani talenti”
e allora i 3 anni di Pizzi?
Cmq mi auguro che non sia stato scelto perchè il più giovane e manovrabile sullo spendere meno.
Ma Del Monaco non era il candidato spinto da Pettinari? Ha votato all’unanimità pure lui??? Oo
Cmq auguri al nuovo direttore, sperando che riesca a fare ciò che vuole per il bene della città!
@MARCO: Caro Marco, Pizzi ne esce da gigante in quanto nei suoi confronti sono stati commessi errori di forma e anti istituzionali: prima lo incensano e poi da maleducati quali sono non riescono neanche a fare un comunicato di ringraziamenti nel congedarlo.Lui giustamente li liquida come provinciali: la differenza? Pizzi fuori dalle Marche è conosciuto, Carancini invece non parla neanche italiano per cui difficilmente lo capirebbero.Si può dire quello che si vuole su Pizzi ma non ha fatto nulla che qualcuno non gli abbia permesso. E Macerata per l’ennesima volta ne esce con le ossa rotte.
Conosco molto bene il Maestro Micheli e e so esserlo un bravissimo professionista ma la sua gestione parte già con una penalità: un recital ed un musical come attappabuchi, un compromesso che spero non lo incastri e non lo imbavagli fino al punto da farlo diventare l’ennesimo capro.
La volete sapè tutta? L’opera allu Sferisterio adè solo na spesa, alli maceratesi in tutti st’anni non gle venuto cosa. Con st’aria che tira forse saria meglio spenne li sordi in un’aldra mianiera
Credo che se lo Sferisterio funzionasse bene (nota bene: non ho elementi per dire che già non lo fa…..), di sicuro porterebbe benefici economici a tutta la città; stante ciò, poco importa se costa più di quel che se ne ricava, non è questo il senso in cui va intesa tutta l’operazione. E’ un pò come gli ospedali o le scuole per lo stato, sono in perdita, ma producono benefici a tutta la comunità.
Certo per un ‘contadì’ come vuol far credere di essere Alex Stecca, ciò è di difficile comprensione….
Il cartellone proposto presenta tre opere liriche che hanno più di un’attinenza con Macerata. La storia di un mal sottile che divora la protagonista, quella di una zingara scatenata senza troppi scrupoli e quella di una prostituta, melius, escort da salotto.
Speriamo che non intervenga il 118 con l’ambulanza per la Boheme, l’arma dei carabinieri per lo sgombero dell’accampamento gitano e la polizia non faccia irruzione per bloccare la prostituzione ed aggiungere altri successi al suo già ricco palmares. Opere a specchio della città, si potrebbe concludere.
Il cartellone proposto presenta tre opere liriche che hanno più di un’attinenza con Macerata. La storia di un mal sottile che divora la protagonista, quella di una zingara scatenata senza troppi scrupoli e quella di una prostituta, melius, escort da salotto.
Speriamo che non intervenga il 118 con l’ambulanza per la Boheme, l’arma dei carabinieri per lo sgombero dell’accampamento gitano e la polizia non faccia irruzione per bloccare la prostituzione ed aggiungere altri successi al suo già ricco palmares.
Visceralmente sarei con Gabor, nel dire che la nomina, le nomine cioè, sono frutto di un concordato per venirne finalmente a capo senza scontentare alcun vertice politico, o non se ne usciva, però no, perchè il mix che ne è venuto fuori, è a mio parere, degno di apprezzamento e di entusiasmo , come dire, prospettico.
Non conosco di fama il nuovo Direttore Artistico , ho visto però alcune sue produzioni disponibili nel suo sito , questo,
http://www.wix.com/francescomicheli/michelifrancesco#!videogallery/vstc3=la-boheme
ho letto della sua formazione, ascoltato il pensiero che ha dell’Opera , del libretto, i suoi punti di vista sull’arte in genere, sui linguaggi , e insomma, francamente, mi sembra che sia stata scelta la persona giusta al momento giusto ( riguardo la fase che sta attraversando lo Sferisterio), non certo per il tempismo della scelta, protrattasi fino a questo inizio di nuovo anno, quando è tutto da mettere in piedi a distanza di pochi mesi dall’appuntamento estivo annuale).
Non resta che sperare ora, che il nuovo direttore, sia anche al posto giusto, nel senso che per esprimere pienamente sè stesso, la sua potenzialità, ,possa poter operare nel nostro teatro lirico, in piena autonomia creativa e decisionale sul cartellone.
Indiscutibilmente preziosa ,sarà poi la collaborazione di Saverio Marconi nel genere musical e quella di Del Monaco per il diverso incarico ricevuto ,anche se, devo dirlo, non capisco perchè questa fissità con la Cina, ma sicuramente è un mio limite conoscitivo. Tutto quindi, lascia per me ben sperare a livello artistico, così come mi auguro ,sarà anche per quanto riguarda tutti gli altri aspetti non secondari che investono lo Sferisterio, come la promozione : dalla Stagione prossima, passando per la città di Macerata, che deve esserne la diretta protagonista e beneficiaria, fino ad attuare politiche di prezzo per alcune categorie sociali, perchè più pubblico possibile, possa accostarsi o riaccostarsi al grande palcoscenico del nostro teatro all’aperto,
@ Alex Stecca,
poichè insisti spesso su questo punto, dello sperpero di denaro che secondo te equivale finanziare la lirica, ti ricordo sommessamente, che lo Sferisterio E’ una fabbrica, risponde alla produzione di un bisogno, quello di arte, di musica, di tradizione operistica,, di cultura in una parola, e dà spinta al commercio e turismo locali , dà lavoro, quanto quelle che sfornano automobili o bulloni o poltrone. Chiuderlo metterebbe in ginocchio, sempre persone in carne ed ossa, che lavorano però anzichè a una catena di montaggio , nelle cucine di un ristorante o dietro una scrivania ,in campo artistico e sono tante, un lungo elenco di professionisti ed operatori dello spettacolo.
Non sò daccordu Tamara con quilu che si dittu, perché prima vene lo pà e pò la cultura e adé lo pà comincia a scarseggià!
Dal tenore Nazzareno Antinori, riceviamo:
Sono profondamente deluso dal sindaco carancini e dal signor pettinari che non hanno neanche avuto la delicatezza nel dimostrare un po di rispetto verso di me come cittadino maceratese comunicandomi almeno le ragioni per questa mia completa esclusione, perche’ in fondo io raprresento tutta quella fascia di cittadini che pensano di poter lavorare all’interno della propria comunita’ basando questa possibilita’ su un proprio curriculum che per diventare cosi’ prestigioso ci sono voluti anni ed anni di sacrifici.
quindi non e’ vero che persone come me pensano che presentando progetti che coinvolgano le varie fasce professionali volgendo sempre uno sguardo innanzitutto alle realta’ locali possano cosi’ essere presi in considerazione,
mi ricordo anco ra lo slogan del signor pettinari dopo la vittoria elettorale che diceva “ grazie adesso lavoriamo insieme “ con me evidentemente non ha voluto lavorare.
per quanto riguarda la nomina di direttore artistico i miei piu’ sentiti in bocca al lupo, ovviamente non e’ lui il problema di questo spiacevole trattamento che mi e’ stato riservato.
ma sicuramente ho imparato che ci vogliono altre prerogative ……. che ovviamente io non ho……
alex, ci sarebbe tanto da dire sull’argomento per quanto riguarda la nostra realtà locale e di sicuro per poterne parlare, occorrerebbe ritirare fuori tutto il discorso sulla gestione dell’arena fin qui, per cui, rinuncio a priori ad affrontare la mia risposta in questi termini, Lasciamo da parte lo Sferisterio dunque e fermiamoci su “Pà e cultura” . Intanto capiamoci sul significato del termine ” cultura”, perchè viene perlopiù frainteso, come se si stesse parlando di un diverso mondo, tutto chiuso sopra i libri, mentre chi lo utilizza, -spesso inflazionandolo, è vero- etichettato come uno che campa da un’altra parte, con la testa in aria.
Ma cultura, in generale, non è solo ciò che attiene alla scrittura, alla musica, alla pittura , scultura, architettura o spettacolo, è tutto ciò che è opera dell’uomo sapiens, quindi dai primi attrezzi ed utensili da questo inventati nell’età della pietra, fino ai più sofisticati softtware per computer che tutti e due stiamo utilizzando per poterci comunicare. Dietro questa tecnologia alex, dietro il mio e il tuo personal computer, dietro c’è “cultura ” quindi, vedi allora , che c’è anche “lo pà”.
A monte di questa specifica invenzione, c’era solo un uomo, o un uomo solo, con ogni probabilità, uno scienziato che ha fatto la sua scoperta, un matematico, un informatico, o un uomo qualunque con tanto ingegno , intuito . Poi arriva un imprenditore che investe sulla scoperta e sulla ricerca, inizia una produzione industriale localizzata, arriva lavoro per decine, poi centinaia, poi migliaia di persone del posto . Poi la produzione aumenta, si espande in tutto il mondo con la vendita del brevetto e milioni di persone , ora devono il loro pane a quella invenzione, finchè non sarà superata da qualcos’altro di teconologicamente più avanzato. Vedi le macchine per scrivere. Le ultime sono state prodotte in India pochi mesi fa , non se ne fanno più, sono già oggetto da museo, perchè non serve più la scrittura meccanica o elettronica, superata dall’avvento del computer dagli anni ’80.
Prendiamo un musicista a caso, ora, prendiamo Giacomo Puccini, un inventore in campo musicale potremmo dire, uno che ha creato opere d’ingegno intellettuale, producendo una ricchezza non materiale, certo, non beni di prima necessità , ma con ciò non superflua per l’uomo, perchè pà senza una vertigine spirituale, senza cioè possibilità di elevazione dai propri istinti, è tipico di un’altra specie, quella animale, cui noi dovremmo appartenere solo biologicamente, come corporeità , come esseri che nascono, crescono, si alimentano, si riproducono e muoiono.
Ma fin qu non sarai d’accordo ancora alex, perchè tu dici, giustamente, se me manca lo pà, io muoio comunque.
Allora dobbiamo ripetere quanto percorso sopra , ogni fase, con il famoso inventore del microchip, che poi, come tutte le più grandi invenzioni del secolo passato, la si deve alla ricerca militare in Usa, ma questo è un altro discorso ancora.
Non volevo portare un esempio concreto, ma arrivare a dimostrarti che la cultura è pà, oggi più che mai, nell’era post industriale e che scoprire, riscoprire meglio, Puccini, Verdi, Rossini e tutti i più grandi musicisti, vale quanto e più scoprire che il silicio è il minerale da utilizzare nelle schede dei circuiti del pc o di un algoritmo capace di comandare un macchinario o un robot.
Anche qui a monte c’è un solo uomo, o un uomo solo, come sopra,
Un uomo che ha conoscenza in campo musicale, ha talento, ha sensibilità, e come figlio della sua epoca,, dedica tempo a scrivere spartiti per qualche autore di libretto per opera lirica , scritto perchè venga recitato da cantanti lirici sul palcoscenico di un teatro, Da quella solitudine umana , fisica e interiore, anche qui a macchia d’olio, la bellezza , il fascino , l’utilità io direi, dell’ invenzione è tale, che ha inizio una vera e proprio produzione, non industriale ma artistica. Anche questo dunque diventa lavoro, reddito, pà , per lui, Puccini, il Maestro, il Direttore d’orchestra, per l’autore della scrittura dell’opera , per il regista, quando non è la stessa persona dell’autore, nell”800, i cantanti ,gli scenografi , i macchinisti, i costumisti etc. etc. e oggi, ancora più lunga la lista, per tutte le misure di sicurezza che occorrono nei teatri e quindi lavoro per gli operai, vigili del fuoco, chi fa manutenzione, chi li gestisce , le agenzie di vendita dei biglietti, le mascherine…e continua tu, con tutto ciò che ti viene in mente serva a produrre un lavoro teatrale.tutto quanto c’è dentro e intorno . E, allo stesso modo dei softtware, dei pc, anche qui da quelle prime esibizioni teatrali in qualche importante città d’Italia, le recite di quelle opere liriche si diffondono in altri teatri italani , d’Europa e del mondo intero, dando lustro al nostro Paese, occupazione ad artisti, migliaia di lavoratori dello spettacolo, ristoratori, albergatori, agenzie di viaggi, pubblicitarie….e continua sempre tu, perchè la lista si allunga. alex.
In ultimo, i discendenti di Puccini prima, per stare nell’esempio, chi crea nuove elaborazioni dell’opera con la sua messa in scena oggi, e domani i suoi figli e nipoti per 70 anni dalla sua morte, gode dei diritti d’autore, che finiscono anche nelle casse degli enti, che gestiscono i teatri lirici attraverso i contratti con gli artisti per una data produzione.
Perciò, oggi finanziando questo genere teatrale, noi non facciamo che proseguire con l’invenzione, goderne da un punto di vista materiale anche, scoprendola e riscoprendola continuamente.
Ho finito, Adesso dimmi, se anche questo non è pà, alex e perchè non lo è. ciao!
(
p-s- non rileggo che non ho tempo, quindi scusate tutti per tutti gli errori, imperfezioni grammaticali , ortografiche e per tutte le ca@@ate, anche, che avrò scritto )
preciso, prima che sia troppo tardi…parlando di ricerca militare, dentro di me -:) mi riferivo al web, ad internet