Cameyi ripresa alla stazione di Porto Recanati
di Gianluca Ginella
Manca una data nei fogli del Consolato in Bangladesh e slitta ancora l’udienza preliminare per l’omicidio di Cameyi Mosammet. Anche oggi non si sono fatti passi avanti perché resta il problema della notifica all’imputato, l’ex fidanzatino della 15enne, Kazi Monir, 34 anni, che da tempo è tornato in Bangladesh. Gli atti sono stati inviati al Consolato in Bangladesh che questa mattina ha mandato al tribunale di Macerata un biglietto in cui comunicava di avere consegnato a Monir l’avviso dell’udienza preliminare.
Cameyi Mosammet
Il problema è che manca la data in cui c’è stata la consegna (l’avviso deve essere notificato almeno 30 giorni prima dell’udienza). Mancando la data il gup Claudio Bonifazi ha dovuto rinviare l’udienza al 22 maggio e nel frattempo verrà tentata un’altra strada. Si punterà sui postini: visto che Monir risulterebbe avere ormai da almeno un anno e mezzo la stessa residenza, verrà fatta una raccomandata a quell’indirizzo. Così poi l’ufficio postale rimanderà indietro la cartolina della consegna. Questa almeno la speranza.
L’avvocato Luca Sartini
Intanto sono passati 14 anni dalla scomparsa di Cameyi e sei anni dal ritrovamento dei suoi resti in un terreno e in un pozzo vicini all’Hotel House di Porto Recanati (condominio in cui viveva Monir). Cameyi, bengalese, era sparita da Ancona, dove viveva con la famiglia, il 29 maggio 2010. Per lungo tempo non si seppe nulla di cosa le fosse accaduto fino al ritrovamento casuale dei resti, nel 2018. Le indagini della procura di Macerata avevano portato a individuare come presunto autore dell’omicidio l’allora fidanzatino della ragazza. Cameyi il giorno in cui scomparve era andata a Porto Recanati per incontrarlo. Prova del suo arrivo sono anche le riprese di alcune telecamere, come quella della stazione di Porto Recanati. Secondo gli inquirenti il motivo di quel delitto sarebbe legato alla gelosia, la ragazzina, sempre in base alle indagini, frequentava anche un altro giovane e Monir, difeso dall’avvocato Marco Zallocco, era geloso. Parti civili la mamma e i fratelli di Cameyi Mosammet, assistiti dall’avvocato Luca Sartini e l’associazione Penelope Marche che sostiene le famiglie delle persone scomparse, tutelata dal legale Marco Vannini.
Ricerche dopo il ritrovamento dei resti
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