Il pozzo dell’orrore
«Potrebbero esserci più corpi»
Una pista porta alla 15enne Cameyi

PORTO RECANATI - Ritrovate diverse ossa, alcune stavano in un pozzo che è stato scoperto nel corso dei primi scavi. La procura conferma le indiscrezioni: potrebbero esserci più di un cadavere. Una ipotesi è che ci siano anche i resti della adolescente scomparsa nel 2010. Domani le ricerche proseguiranno

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Gli scavi della Scientifica. Al centro il medico legale Scendoni

 

di Gianluca Ginella e Laura Boccanera

(foto di Federico De Marco)

Un lembo di terra e sotto un pozzo: dentro l’orrore. Di ora in ora a Porto Recanati gli scavi vicino ad un casolare hanno fatto emergere parti di cadavere che potrebbero essere, stando ai primi accertamenti, di più persone. Uno di questi, è l’ipotesi degli inquirenti, potrebbe appartenere a Cameyi Mosammet, la ragazza di 15 anni di origini bengalesi, scomparsa da Ancona nel 2010 e le cui tracce erano sparite proprio a Porto Recanati. Ma in fondo al pozzo, emerso dagli scavi svolti nel pomeriggio (e che riprenderanno domani), nell’acqua, sono state trovate ossa che potrebbero appartenere anche ad altri cadavere.

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Scavi nel pozzo

A confermare i due dettagli è la procura di Macerata che sta indagando dopo che intorno alle 11 di questa mattina vicino ad un casolare in via Santa Maria in Potenza, vicino all’Hotel House era stato trovato un femore. Da quel rinvenimento, fatto dai militari della Guardia di finanza nel corso di un normale controllo, sono iniziati sopralluoghi e poi scavi. Scavi che si sono svolti su di una zona di circa tre-quattro metri di larghezza. E sotto alla terra è emerso un pozzo che era stato seppellito, forse perché non veniva utilizzato. Già dai primi scavi erano emerse alcune ossa. Nel pozzo ne sono state trovate altre, in tutto 20-25. Si tratta di ossa pelviche, parte di un cranio. Ossa che apparterrebbero, stando a quanto emerge dall’accertamento dei medici legali intervenuti sul posto (Mariano Cingolani e Roberto Scendoni), ad una persona minuta, forse una persona adolescente. Quelli, è possibile, di Cameyi. Ma oltre a questi sono stati trovati anche un omero, di dimensioni che sarebbero troppo piccole per appartenere al corpo della 15enne (pur se Cameyi era alta un metro e cinquanta) e due ulne che però, sempre stando a quanto emerge, sarebbero entrambe della stessa parte di un braccio.

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La 15enne Cameyi

Sempre nel pozzo è stata trovata una scarpa bianca, e Cameyi quando era scomparsa aveva scarpe bianche. Inoltre sono stati trovati brandelli di una maglia, sempre di un colore biancastro, probabilmente sporcata a forza di stare nel pozzo. Sulla maglia ci sono disegnate delle piccole labbra. Inoltre è stato trovato un foulard colorato e un’altra maglia con della sabbia, ma non è detto che quest’ultimo ritrovamento sia collegato ai resti umani. Gli scavi sono stati condotti con le mani, senza l’uso di macchinari, per evitare di rovinare i resti. Interrotti intorno alle 20, riprenderanno domani mattina. Se ci siano più corpi o no e se in quel pozzo vi siano i resti della 15enne dovrà essere chiarito con gli ulteriori esami medico legali. «Potrebbero esserci più corpi. Ma al momento stiamo lavorando» ha confermato il procuratore Giovanni Giorgio. Sull’ipotesi che uno di questi sia di Cameyi «è una ipotesi, ma solo l’esame del Dna potrà dirlo». Le indagini sono condotte dalla Squadra mobile di Macerata, diretta dal vice questore aggiunto Alessandro Albini, e dalla Guardia di finanza di Civitanova. Il ritrovamento fortuito sarebbe legato ad alcuni lavori che il proprietario della cascina aveva svolto sull’appezzamento di terra retrostante l’immobile. Qui nei giorni scorsi erano state bruciate sterpaglie e rifiuti organici che potrebbero aver fatto riaffiorare il femore che rispetto alle altre ossa era conservato perfettamente. Questa mattina poi, nel corso di un servizio di controllo della Guardia di Finanza, uno dei militari avrebbe trovato immediatamente l’osso appena nascosto dal fogliame. Da qui le ricerche approfondite e il disvelamento del pozzo con i resti umani. 

Cameyi era sparita il 29 maggio del 2010. Quel giorno, secondo quanto emerse dalle indagini, era andata all’Hotel House di Porto Recanati a trovare il fidanzatino, Monir Kazi, che viveva all’epoca all’ottavo piano del palazzone multietnico (leggi l’articolo). Le ultime immagini della 15enne viva sono quelle dell’Hotel House, era in compagnia del fidanzatino e stava entrando nel palazzone multietnico.

Ritrovato un femore, il medico legale: «E’ umano»

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