Cameyi Mosammet
Omicidio di Cameyi, ancora tutto fermo in tribunale. Questa mattina l’udienza preliminare, dove il procedimento era tornato in base ad una eccezione della difesa all’apertura della Corte d’assise, è stata rinviata per la mancata notifica all’imputato. Sotto accusa quello che all’epoca della morte della ragazza, avvenuta nel 2010, era il fidanzatino, Kazi Monir.
Il giovane da alcuni anni è tornato nel suo Paese, il Bangladesh, e là devono essere notificati gli atti come quello che doveva comunicargli che oggi c’era l’udienza preliminare. L’indirizzo del giovane è stato trovato, ma la notifica non sarebbe arrivata. Il gup Claudio Bonifazi, ha quindi rinviato al 29 marzo del 2023. Monir è difeso dall’avvocato Marco Zallocco.
La mamma di Cameyi con uno dei fratelli
Oggi in tribunale erano presenti la mamma e i fratelli di Cameyi Mosammet, parti civili, assistiti dall’avvocato Luca Sartini. Parte civile al processo anche l’associazione Penelope Marche che sostiene le famiglie delle persone scomparse.
E infatti per molti anni Cameyi era rimasta una persona che era scomparsa, il 29 maggio del 2010, quando aveva preso un treno ad Ancona per raggiungere Porto Recanati, dove viveva Moniz.
L’avvocato Luca Sartini
Della ragazza, all’epoca 15enne, non si era saputo più nulla. Questo fino al 2018 quando vicino all’Hotel House di Porto Recanati i suoi resti erano stati trovati in un pozzo e su di un terreno. Da quel momento erano ripartite le indagini, stavolta per omicidio. Secondo gli inquirenti ad ucciderla sarebbe stato Monir, che la ragazzina aveva raggiunto del 29 maggio all’Hotel House dove il giovane viveva. Il motivo di quel delitto sarebbe legato alla gelosia, la ragazzina, sempre in base alle indagini, frequentava anche un altro giovane e lui era geloso.
(Gian. Gin.)
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati