Il 42enne scortato e sottratto al linciaggio
di Laura Boccanera (foto Federico De Marco)
Viene scarcerato e gira per Civitanova, i parenti delle vittime lo riconoscono e cercano di aggredirlo. Salvato grazie ad un poliziotto che si trovava nel negozio di telefonia. Ha rischiato di venire linciato dai familiari delle due ragazzine di 14 e 16 anni che aveva importunato compiendo davanti a loro atti osceni, masturbandosi e proponendo loro soldi in cambio di una prestazione sessuale, il 42enne arrestato sabato pomeriggio sul lungomare nord.
E’ successo nel primo pomeriggio di oggi a Civitanova, all’altezza del sottopasso Cecchetti. L’episodio è la conseguenza di quanto avvenuto sabato. Anis Amira, 42 anni, tunisino, attorno alle 18 avvicina due ragazzine di 14 e 16 anni, anche loro straniere e propone loro dei soldi in cambio di una prestazione sessuale. Le due giovani rifiutano e chiamano la polizia che trova il 42enne che si stava masturbando davanti alle minorenni. Questa mattina si è svolta a Macerata l’udienza per la convalida dell’arresto. Al tunisino vengono contestati gli atti osceni in luoghi frequentati da minori, la corruzione di minorenni e l’adescamento ai fini della prostituzione minorile. Oltretutto al 42enne, che risulta risiedere a Camerino, per tutti e tre i reati viene contestata anche la recidiva. Per lui il giudice Daniela Bellesi, l’accusa era sostenuta dal pm Francesca D’Arienzo, ha convalidato l’arresto e disposto l’obbligo di firma (due volte al giorno nella città in cui risiede) in attesa della direttissima prevista per il 13 settembre. L’uomo è difeso d’ufficio dall’avvocato Mario Rossi.
Daniele Gattafoni di Riparo Lab. Il tunisino si è rifugiato nella sua attività
Oggi pomeriggio il 42enne ha rischiato il linciaggio: su quanto accaduto esattamente sono in corso le indagini della polizia arrivata in via Cecchetti per una richiesta di soccorso. Amira si era infatti rifugiato all’interno del negozio Riparo lab di Daniele Gattafoni per sfuggire ad un inseguimento ad opera di alcuni uomini. Secondo una prima ricostruzione il tunisino si trovava a piedi nel sottopasso di via Cecchetti quando un’auto con a bordo le minorenni che aveva tentato di adescare e alcuni familiari lo hanno intercettato. Il conducente dell’auto ha fatto inversione e poi si è dato all’inseguimento a piedi. Amira è scappato e si è rifugiato nel negozio come racconta il titolare di Riparolab.
«Ero in negozio con due clienti – racconta Daniele Gattafoni – una donna e un poliziotto che conosco da tempo quando abbiamo sentito delle urla provenire dal sottopasso e poco dopo è entrato un uomo nel negozio e si è nascosto nella parte che si trova dietro la porta pregandoci di chiamare la polizia perché qualcuno lo stava inseguendo. Fortunatamente l’agente era già presente in negozio ed è riuscito a contrastare i due uomini corpulenti che cercavano di forzare la porta per entrare. Il mio cliente nel frattempo aveva chiamato i rinforzi e sono arrivate due pattuglie della polizia che hanno preso in custodia l’uomo che si era nascosto». La ricostruzione dei fatti è al vaglio del commissariato di Civitanova.
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Si masturba in spiaggia davanti a due ragazzine: arrestato 42enne
Aspettiamo sempre che compia un crimine più grave per poi chiedersi ciò che non è stato fatto prima.
Tra poco le persone inizieranno a farsi giustizia da soli... In quanto la Giustizia nn fa il suo dovere che è quello di tutelare e proteggere i cittadini in primis
Oggi s'è salvato
Solo in Italia...
non lo potevano mandare via direttamente
Atti osceni, corruzione di minorenni e adescamento ai fini della prostituzione minorile. Il giorno dopo a spasso. Benvenuti in Italia la repubblica delle banane
Ci vuole la legge fa da Te.
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bisogna pure protteggerlo….
Ma rispeditelo in africa attaccato ad un missile ipersonico a questo animale.
Gli stranieri qui Italia sanno meglio di noi come funziona la giustizia; il maniaco sapeva già che in qualche modo se la sarebbe cavata; i famigliari delle due ragazzine non lo molleranno finché non lo avranno “punito”.
come si puo’lasciar libero un’uomo del genere , dopo quello che ha fatto sabato ? non mi capacita come un PM e un giudice possa lasciar libero , con obbligo di firma questa persona .da quel che si legge e’stato FORTUNATO , molto FORTUNATO .
Per il sig. Principi. PM e giudici le leggi le applicano, non le scrivono. E noi dobbiamo conoscerle e osservarle.
Dove troveremo tutte queste penne necessarie per far firmare i delinquenti? Personalmente avrei preferito leggere che quei famigliari gli avevano rotto gambe e braccia, anche se poi ci sarebbe costato in termini di cure mediche.
È visto che ci sono, una nazione seria, che permette l’arrivo di 100000 giovanotti, deve, non dovrebbe, permettete anche l’esercizio alle cosiddette case chiuse.
Peccato che il titolare del negozio dove il tizio si è rifugiato non era un parente delle ragazzine….
alla fine la vittima è lui… solo in Italia!
…poverino…n’andro pò pijava le bbotte…che rrobbe…non c’è più…manu-tenzione!!! gv
Libero con l’obbligo di firma…nooo, non è accettabile. Quell’altro nigeriano che era in libertà dopo averne combinate tante e le sorelle che chiudevano di fermarlo. No, libero e subito dopo, ha ucciso una donna, in un parco , in maniera atroce. Se non cambiano le leggi stavolta, allora andremo sempre peggio.