«Un’estetica nella ricostruzione,
lavoriamo ad una sede del Maxxi
all’ex carcere di Camerino»

SISMA - Il commissario alla ricostruzione, Guido Castelli, regista dell'accordo, firmato oggi a San Severino con il museo nazionale delle arti del 21esimo secolo

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Visita al museo Marec con la direttrice Barbara Mastrocola

di Monia Orazi

I tecnici del Maxxi (Museo nazionale delle arti del ventunesimo secolo) di Roma a disposizione dei comuni terremotati per progetti legati alla rigenerazione urbana del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per rilanciare musei e luoghi di cultura, aiutare le amministrazioni locali nel portare avanti qualità architettonica ed urbanistica dei programmi di ricostruzione, insieme al gruppo di lavoro che si occupa di strategie di sviluppo economico, culturale e sociale, che fa il paio con il gruppo di lavoro della struttura commissariale destinato ai borghi, che accanto alla ricostruzione fisica si sta occupando della “messa a terra” dei vantaggi della transizione digitale, efficientamento energetico, innovazioni tecnologiche, artistiche, architettoniche e dell’intelligenza artificiale, per rilanciare la qualità di vita dei piccoli paesi. Una delle idee in campo è anche quella di ospitare una sede Maxxi nell’ex carcere di Camerino, un ex convento del Trecento.

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Da sinistra Lucia Albano, Alessandro Giuli, Guido Castelli, Rosa Piermattei, Chiara Biondi

Sono questi gli obiettivi del protocollo d’intesa firmato oggi a San Severino, nel Marec, il museo dell’arte recuperata dell’arcidiocesi di Camerino, che è stata l’occasione per ascoltare i tanti sindaci intervenuti all’incontro, il presidente della Provincia Sandro Parcaroli, il prefetto Flavio Ferdani.

Regista dell’accordo con il Maxxi è stato il commissario alla ricostruzione Guido Castelli, che ha colto l’occasione anche per fare il punto sul cantiere dei giardini Coletti, finanziato con fondi Pnrr, di cui era prevista la visita, poi rinviata per il caldo. Invece si è regolarmente svolto il sopralluogo all’Itis Divini, che ha visto presenti anche l’assessore regionale Chiara Biondi ed il presidente provinciale Parcaroli, oltre al sindaco Rosa Piermattei.

maxi-san-severino-1-325x183ITIS VERSO SBLOCCO LAVORI – «Abbiamo avuto un recente incontro molto positivo con l’azienda che vuole continuare i lavori – dice Castelli -. Il lodo arbitrale, che ha emesso il giudizio innescato dopo conflitto creatosi con l’impresa, ha detto cosa deve fare la struttura commissariale e lo faremo al più presto. Una volta liquidato quanto dovuto alla ditta, contiamo un un anno lavori , il tempo necessario per dare a docenti, personale ed alunni la risposta che si attendono, il completamento della struttura».

IL PATTO CON IL MAXXI – Appena giunti a San Severino il commissario Guido Castelli e il presidente della fondazione Maxxi Alessandro Giuli hanno illustrato alla stampa le finalità del protocollo di intesa. Ha spiegato Castelli: «Abbiamo rilanciato l’accordo con il Maxxi per mettere a disposizione le sue competenze professionali, la propensione alla contemporaneità del Maxxi per far sì che ci sia un’estetica nella ricostruzione del cratere. Vogliamo che l’opera di rilancio di un luogo meraviglioso come il cratere si leghi alla grande sfida dell’arte contemporanea. Vogliamo si possa pensare ad una capacità di progettazione e programmazione insieme ai sindaci del cratere per restituire quella sostanza e quell’immagine che questa terra ha sempre avuto e che merita.

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Guido Castelli

La riunione con i sindaci serve per ascoltare le loro proposte e fare in modo che ci sia uno spirito comune nella collaborazione con il Maxxi, assegnando alla cultura del cratere il ruolo che merita. Stiamo lavorando su un’idea che riguarda l’ospitare una possibile sede del Maxxi nell’ex carcere di Camerino, che non potrà essere restituito alla funzione carceraria e dunque potrebbe essere il luogo ideale per poter lanciare una sfida da una delle città martiri del terremoto».
Ha aggiunto Alessandro Giuli del Maxxi: «Il Maxxi è qua presente, si mette a disposizione delle comunità e delle loro necessità, con i propri architetti, tecnici, curatori, per una progettualità che aiuti a tornare ad abitare artisticamente i luoghi del cratere. Questa regione ha un patrimonio culturale straordinario che merita di essere rilanciato a livello nazionale. La necessità prioritaria è mettersi a servizio delle comunità con il proprio sapere scientifico, è importante ascoltare le istanze del territorio, iniziamo con questa riunione operativa un grande percorso di ascolto delle comunità, un censimento dei luoghi dove poter aiutare con la nostra competenza museale, all’insegna della qualità delle esigenze del territorio, non si tratta del Maxxi in franchising per il solo gusto di farlo».

IMG_20230710_171352_892-650x488GLI INTERVENTI DELLE ALTRE AUTORITA’ – L’incontro con i sindaci si è tenuto a porte chiuse per la stampa. Ha commentato l’arcivescovo Francesco Massara: «Il programma per un rilancio autentico dell’economia del turismo nei territori del sisma non può non ripartire dalla consapevolezza dell’importanza dei beni culturali ecclesiastici come risorsa fondamentale: il patrimonio culturale ecclesiastico è tra i più considerevoli nella regione, sia in termini di quantità che di qualità. Le scelte strategiche non devono nascere dalle emergenze, ma non c’è dubbio che questa crisi debba, per forza, spingere ancora di più all’aggregazione. Creare sistemi dalle strutture flessibili, non burocratiche, con personale competente e specializzato in modo da passare da un progetto all’altro cogliendo di volta in volta finanziamenti appositi».

L’assessore regionale alla Cultura Chiara Biondi ha posto l’accento sul ruolo identitario dei beni culturali: «La presenza dei sindaci dell’area del sisma ci aiuta a tenere presente una funzione sociale a cui la cultura adempie per sua natura. La continua opera di costruzione e ricostruzione della nostra identità, che è evidentemente un momento di coesione. Salviamo e tuteliamo i beni materiali perché ad essi riconosciamo un valore immateriale, un’ appartenenza, ciò a cui siamo legati. Un’opera d’arte, un monumento è anche la storia di una serie di relazioni, di scambi che poi diventano anche sociali ed economici. A questo nucleo fondamentale si ispirano anche le strategie regionali. Possiamo e dobbiamo ripartire dalla cultura perché è qui ciò che amiamo».

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Visita nel carcere di Camerino

E’ intervenuta anche la sottosegretaria al ministero economia e finanze Lucia Albano: «La rigenerazione culturale dei luoghi, con il supporto del Maxxi, è centrale per rendere i borghi centri di sviluppo economico. Restituire i beni alla collettività non significa soltanto permettere alle persone di rientrare nelle proprie abitazioni e riprendere le proprie attività. Questa è la prima, irrinunciabile, necessità. Significa anche restituire alla collettività un territorio migliore, più ricco e attrattivo.

maxi-san-severino-3-325x314Economia e cultura sono strettamente interconnesse: il patrimonio culturale può contribuire significativamente allo sviluppo di un’economia sana e può anche svolgere un ruolo importante nel rilancio socioeconomico, in particolare a seguito di calamità». A trarre le conclusioni il sindaco di San Severino Rosa Piermattei: «Progetti come quello che riguarda la fondazione Maxxi e la struttura commissariale mirano allo sviluppo, a migliorare i territori, a rilanciare la loro economia culturale e sociale. Il cantiere che sta interessando il nostro giardino storico “Giuseppe Coletti” è stato pensato volgendo uno sguardo attento alla dimensione umana della ricostruzione. Quello che si sta recuperando, infatti, è un paradiso nel cuore del nucleo urbano e, al tempo stesso, un posto dell’anima per tanti settempedani che, mi auguro, possano qui ritrovare non solo la loro dimensione ma anche il loro stare insieme e il loro tornare ad essere comunità vera».

 

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Guido Castelli

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