Dolore alla gamba,
17enne rimandato a casa:
«Gli hanno detto di fare l’ecodoppler
ma in tempi brevi si fa solo pagando»

CIVITANOVA - Il giovane è stato visitato in pronto soccorso e dopo le cure gli è stato poi consigliato di fare l'esame. Il padre: «Ho sentito il mio medico, dice dovrebbero farlo in ospedale, ma se non si vuole aspettare a lungo si può fare solo privatamente»

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di Giulia Sancricca

Un forte dolore alla gamba: va al pronto soccorso, ma viene dimesso con la prescrizione di un ecodoppler «impossibile da fare in tempi brevi in tutta la regione».

È accaduto ad un 17enne che, ieri sera, ha fatto ricorso alle cure del pronto soccorso dell’ospedale di Civitanova. A raccontare la sua storia è il padre, R. M., che vuole sottolineare che «i tagli alla sanità creano disagi ai pazienti. Ieri sera – racconta – mio figlio è andato al pronto soccorso, accompagnato dalla nonna, per un forte dolore alla gamba destra, molto gonfia. I medici lo hanno visitato, è stato sottoposto a una ecografia e ai prelievi del sangue. Una volta ipotizzata la flebite, gli è stata fatta una puntura sulla pancia ed è stato rimandato a casa con il consiglio di fare un ecodoppler». Una modalità che non è piaciuta al genitore.

«Sono andato dal medico curante – prosegue – ed è stato lui stesso a dirmi che l’ecodoppler doveva essere fatto in ospedale, non a pagamento. Non si dimette una persona in quelle condizioni. Così sono nuovamente tornato al pronto soccorso dove mi hanno detto di rivolgermi allo sportello per prenotare l’esame. Il Cup mi ha riferito che in tutta la regione non sarebbe stato possibile farlo in breve tempo e che, per questo, avrei dovuto trovare un posto privatamente».

Il padre del ragazzo critica quindi la gestione della sanità regionale: «Mi chiedo se la sanità sia davvero pubblica – dice -. Io non dico che sia colpa del pronto soccorso, ma dei continui tagli che vengono fatti all’organizzazione degli ospedali: quando abbiamo bisogno di cure dobbiamo pagarle. Devo ammettere – confida – di aver trovato nella dirigente del pronto soccorso una persona molto gentile, tanto che ci ha confermato di fare fatica con il personale carente».

Quella dell’uomo vuole essere una denuncia nei confronti di un sistema sanitario che potrebbe essere gestito meglio. «Non mi sembra giusto che continuino a tagliare i fondi alla sanità – aggiunge – e gli ospedali sono costretti a lavorare con il personale ridotto: non si può pensare che l’ospedale di Civitanova riesca ad intervenire in tutta la zona».



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