Gli ospedali di Macerata, Civitanova e Camerino
di Claudio Maria Maffei*
Pochi giorni fa qui su Cronache Maceratesi domandavamo chiarezza sugli ospedali delle Marche, che negli atti regionali non sai mai quanti sono e di che livello. Poi la seguente affermazione: «L’assessore Saltamartini mira al mantenimento di 12 ospedali di primo livello (Pesaro, Fano, Urbino, Senigallia, Jesi, Fabriano, Camerino, Civitanova, Macerata, Fermo, Ascoli Piceno e San Benedetto) oltre ovviamente al mantenimento del Torrette e dell’Inrca».
Claudio Maria Maffei
Se le Marche si potessero permettere tutti questi ospedali e contemporaneamente potenziare i servizi territoriali quanto mai carenti, saremmo tutti contenti. In realtà dietro quella affermazione ci sono cose non dette che è meglio chiarire. Parliamo dell’Area Vasta 3. Per prima cosa non è vero che, a parte San Severino, ci saranno i tre ospedali di primo livello nominati (Macerata, Civitanova e Camerino). Ci saranno tre ospedali che messi assieme avranno tutte le funzioni previste in un ospedale di primo livello. Che è una cosa completamente diversa. Ci saranno tre ospedali con compiti, dimensioni e risorse diversi tra loro di cui uno effettivamente con quasi tutte le attività previste per un ospedale di primo livello (Macerata), uno con alcune funzioni in meno di quelle previste per un ospedale di primo livello (Civitanova) e un altro con molte meno funzioni ancora (Camerino), tanto che la classificazione ufficiale fatta qualche anno fa dalla Regione non lo classificava come ospedale di primo livello.
Partiamo da quello che dovrebbe avere un ospedale di primo livello e confrontiamolo con quello che c’è nei tre ospedali. Ci dovrebbe essere un bacino di utenza compreso tra 150.000 e 300.000 abitanti, un Dipartimento di emergenza accettazione (Dea) di I livello e le seguenti specialità: Pronto soccorso con Osservazione breve Intensiva e Medicina d’Urgenza, Medicina Interna, Chirurgia Generale, Anestesia e Rianimazione, Ortopedia e Traumatologia; Ostetricia e Ginecologia (se prevista per numero di parti/anno), Pediatria, Cardiologia con Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (Utic), Neurologia, Psichiatria, Oncologia, Oculistica, Otorinolaringoiatria, Urologia, servizio medico di guardia attiva e/o di reperibilità per la maggioranza delle discipline compresi i Servizi di Radiologia, il Laboratorio e il Servizio Immunotrasfusionale.
Facciamo degli esempi sulla base degli atti ufficiali della Regione Marche (Delibera 1554/2018): a Civitanova Marche mancano la Neurologia e l’Oculistica, mentre a Camerino mancano oltre alla Neurologia, anche la Urologia, la Psichiatria, l’otorinolaringoiatria, l’area materno-infantile e il Dea di primo livello mentre alcuni reparti si trovano a San Severino (oculistica). In compenso negli ospedali dell’Area Vasta 3 ci sono ad esempio quattro reparti di medicina generale e di chirurgia generale, tre di ortopedia e traumatologia e tre di cardiologia con Utic. Se si tiene conto che nell’Area Vasta 3 di Macerata c’è anche la Casa di Cura più importante delle Marche (Villa dei Pini di Civitanova Marche) alcuni rischi di disfunzioni legate alle scelte regionali sull’Area Vasta di Macerata emergono con chiarezza tenuto conto della difficoltà di trovare personale e della scelta sempre più frequente dei medici di andare a lavorare nel privato: non ci sarà mai personale per far funzionare a regime i quattro ospedali pubblici per le funzioni loro attribuite sulla carta; nella difficoltà si tuteleranno le strutture più grosse che svolgono più emergenze; gli ospedali pubblici dovranno innanzitutto coprire le emergenze riducendo l’attività programmata; si dovrà fare sempre più affidamento sul privato. Il rimedio c’è? Secondo me sì: valutare con serietà la possibilità di fare un ospedale unico tra Macerata e Civitanova.
*Medico e dirigente sanitario in pensione
Ognuno di loro deve tornare ad essere efficiente come anni fa il personale si trova basta solo che tirano fuori i soldi invece di mangiarli loro politici
E dire che l'assessore regionale alla sanità è proprio della provincia di Macerata. Evidentemente non gli frega nulla neanche del suo territorio
Vengono a galla le bugie dell'amministrazione di Macerata
Ancora con questo ospedale unico??? Servizi base ovunque più specializzazioni dislocate, è tanto difficile?
Cristina Marcucci ...non è pane per i suoi denti...mi creda .Lei da quanto afferma di Sanità pubblica non ne sa proprio niente
Fernando Feliziani ambe infatti il progetto della precedente amministrazione regionale con ospedale unico si vede i risultati che ha portato, la distruzione della sanità pubblica. Pensiamo a costruire nuove strutture vuote che almeno qualcuno può mangiarci poi vediamo come copriamo la vastissima provincia soprattutto la parte Montana. Il Covid center di Civitanova ne è lesempio concreto, una bellissima e nuovissima scatola vuota
Fernando Feliziani perché invece è pane per i suoi denti??
Cristina Marcucci infatti, l'ospedale di Camerino con i nuovi amministratori sta scomparendo ...e io dico purtroppo.
Il nuovo piano sanitario non è stato ancora presentato, sono di S Severino sono la prima ad essere vigile e poi dopo vedremo. X ora sono sempre frutti della vecchia amministrazione
Barbara Eugeni Signora, perchè Lei non tiene conto di una normativa nazionale alla quale non ci si può sottrare in sede di programmazione regionale.
Cristina Marcucci Le ricordo solo che quando a S. Severino venne soppresso il reparto maternità, alle manifestazioni partecipò anche chi ora guida la sanità regionale...ma di riapertura non se ne è neanche più parlato...il nuovo piano sanitario è stato già discusso anche se non approvato, sia con i sindaci che con le forze sindacali...lo chieda al suo Sindaco...vedrà le sorprese
Fernando Feliziani ma può fare pressione la Regione (altrimenti a che serve pagare signori stipendi ai vari politici regionali!!!!) allo Stato centrale visto che le zone in questione hanno appena appena qualche disagio..... tipo zone montane sismiche (e pure tanto sismiche!!) o campate sulla luna? O tutti a Citanò a bagnacce li piedi?
Fernando Feliziani forse non lo sa che io e il mio gruppo abbiamo vissuto in prima persona le manifestazioni è ancora lottiamo x la tutela della salute. Ci sono ben 2 ricorsi al TAR che a breve si pronuncerà, vediamo come va. Noi eravamo presenti alla riunione a S Severino x il nuovo piano sanitario e abbiamo dato la nostra visione da associazione sanitaria vicina agli utenti di come dovrebbe essere impostato. Aspettiamo e vediamo. Tutto ciò che succede ora è ancora buona parte frutto della scatola vuota del vecchio piano sanitario approvato da Ceriscioli a fine mandato. Buona serata
Barbara Eugeni buona serata anche a Lei e tanta fortuna agli amici dell'entroterra e ai tanti amici di Sanseverino
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Sono pienamente d’accordo con Claudio Matteo: è opportuno è necessario fare un ospedale unico di primo livello ubicato tra Macerata e Civitanova. Ma che sia un signor ospedale! Ci sono province della Emilia Romagna, della Toscana, ma anche di diverse altre Regioni che hanno realizzato ospedali adeguati per un bacino di utenza di 300.000 – 150.000 abitanti. Esistono progetti modulari di edilizia ospedaliera molto avanzati e adatti ai fabbisogni futuri. Tra questi cito quelli di Renzo Piano.
Susate mi riferivo a Claudio Maffei!
L’Ospedale di primo livello deliberato dalla giunta del Pres. Ceriscioli, votato all’unanimità dal consiglio dei sindaci del bacino di utenza, passato attraverso un Ordine del Giorno votato dal Consiglio Comunale di Macerata.
Serve ad una utenza di un ampio comprensorio senza declassificare gli ospedali esistenti.
Ancona Torrette ha bisogno di questa struttura anche perchè per essere più competitiva con l’Emilia Romagna, non può assolvere di continuo anche ad un piccolo incidente e trascurare i grandi interventi e cambiamenti trapianti e altro che avvengono nella sanità. La nostra Regione spende molto per i cittadini che sono costretti a servirsi degli Ospedali dell’Emilia Romagna, Lombardia. Macerata la Pieve di Primo Livello – Comprensoriale era ed è in questo programma ereditato dall’attuale amministrazione. Ivano Tacconi