Monsignor Nazzareno Marconi, vescovo di Macerata
Una preghiera per la pace. E’ quella che suggerisce il vescovo della diocesi di Macerata- Tolentino – Recanati – Cingoli – Treia Nazzareno che in una lettera aperta agli “uomini di buona volontà” definisce la guerra «un modo di risolvere i problemi di relazione in cui l’uomo regredisce al livello degli istinti animali più bassi ed immediati: aggressività, paura, prepotenza, scontro fisico».
Monsignor Marconi indica anche il cammino per allontanarsi dalla guerra: «Lo stile con cui si combatte davvero una mentalità bellica è: governare i propri istinti, ascoltare le parole degli altri e crescere nella conoscenza reciproca. È anche ragionare e valutare, evitando di farsi vincere dalla tentazione di voler “fare qualcosa” senza sapere: cosa fare, come farlo, perché, per chi e non semplicemente “contro chi”».
Conclude con una considerazione sulle manifestazioni in piazza: «Certo manifestare per la pace può avere un valore positivo per sensibilizzare l’opinione pubblica, per fare pressione sui politici, ma salvarsi da strumentalizzazioni non è facile. E sarebbe davvero vergognoso strumentalizzare la sofferenza di chi sta morendo sotto le bombe. Per questo non ho chiamato la mia gente in piazza, né penso di farlo».
Di seguito la lettera nella versione integrale.
Carissimi uomini di buona volontà di Macerata,
mi rivolgo a tutti e non solo ai cristiani non perché pretendo di avere un potere o una dignità che mi autorizzino a questo, ma perché Gesù ha invitato ad amare tutti e cercare con umiltà il dialogo con tutti, senza fare preferenze di persone. A tutti vorrei offrire una parola di riflessione sulla situazione attuale, che certo nasce dal patrimonio di pensiero e di vita della comunità cristiana, ma è condivisa anche da tanti che non hanno fede o non seguono la mia fede.
La guerra è un modo di risolvere i problemi di relazione in cui l’uomo regredisce al livello degli istinti animali più bassi ed immediati: aggressività, paura, prepotenza, scontro fisico. La guerra, infatti, inizia quando non si parla più e finisce quando si ricomincia a dialogare. Tutti sanno che: relazionarsi attraverso il linguaggio è ciò che ci fa umani, e dialogare per trovare soluzioni insieme è “ragionare”, ciò che ci rende esseri ragionevoli e non bestie.
Per questo la Costituzione della Repubblica Italiana dice all’Articolo 11: «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali».
Per questo il cammino più certo per allontanarsi dalla guerra, lo stile con cui si combatte davvero una mentalità bellica è: governare i propri istinti, ascoltare le parole degli altri e crescere nella conoscenza reciproca. È anche ragionare e valutare, evitando di farsi vincere dalla tentazione di voler “fare qualcosa” senza sapere: cosa fare, come farlo, perché, per chi e non semplicemente “contro chi”.
Il Papa, che è un uomo saggio, ha proposto indicando il giorno 2 marzo mercoledì delle Ceneri, di vivere una giornata di preghiera, digiuno e carità. È un messaggio che mi sembra valga per tutti.
Pregare, per chi crede, non è solo chiedere qualcosa a Dio, ma anche ascoltare il Vangelo, fare silenzio interiore, coltivare in sé pensieri in sintonia con il pensiero di Dio. La Bibbia dice «Io conosco i pensieri che ho fatto per voi – dice il Signore – pensieri di pace e non di sventura, per concedervi un futuro pieno di speranza» (Geremia 29,11). Invito, anche chi non crede, a vivere almeno un giorno impegnandosi a coltivare nel cuore “pensieri di pace e non di sventura”.
Digiunare è dire dei “no” ai propri istinti ed alle proprie passioni ed emozioni, anche a quelle lecite, per reimparare ad essere persone: ragionevoli e non istintive, pazienti e non emotive, attive e non solo reattive. Così si diventa operatori di pace a partire dal proprio intimo. Solo con persone così può nascere un popolo pacifico, una nazione operatrice di pace, relazioni internazionali più giuste e sagge capaci di realizzare la bellissima profezia di Isaia: «Spezzeranno le loro spade per farne aratri, trasformeranno le loro lance in falci. Una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della guerra» (Isaia 2,4).
Infine, come diceva uno slogan degli anni ’60 che pochi compresero davvero: il contrario della guerra è l’amore. Ciò che fa realmente finire una guerra non è trattare una pace qualsiasi, che potrebbe essere solo la preparazione di una nuova guerra, ma iniziare a vivere secondo una logica di dono, di dialogo, di accoglienza, di valorizzazione dell’altro. La Chiesa, esperta di umanità, collega perciò sempre alla preghiera ed al digiuno anche un atto d’amore concreto, che si esprime nel fare un dono a chi ha bisogno, un dono totalmente gratuito, che in greco si dice agape ed in latino caritas.
Il Vangelo suggerisce infine con molta sapienza umana che: chi vuol vivere bene preghiera, digiuno e carità deve farlo “in segreto”, senza «strombazzare ciò che fa, per far vedere dagli altri che digiuna» (Matteo 6,2). Certo manifestare per la pace può avere un valore positivo per sensibilizzare l’opinione pubblica, per fare pressione sui politici, ma salvarsi da strumentalizzazioni non è facile. E sarebbe davvero vergognoso strumentalizzare la sofferenza di chi sta morendo sotto le bombe. Per questo non ho chiamato la mia gente in piazza, né penso di farlo, mentre ho chiesto che ogni giorno nelle nostre chiese e pubblicamente si preghi con queste parole, che propongo a tutti: «Signore, Padre Onnipotente aiuta i popoli d’Europa ed i loro governanti a mantenere e rafforzare la pace, in particolare tra i popoli cristiani Russo ed Ucraino. Te lo chiediamo per intercessione di Maria Santissima Regina della Pace».
...un bel tacer non fu mai scritto.... ma cosa volevamo aspettarci?
Questo me pare proprio che ha simpatia per la destra... Me pare éh,
Giulio Santoncini . .non è vero la pensa solo come Salvini
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Piccolo ripasso…
”Matteo 10,32-11,5
34 Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada. 35 Sono venuto infatti a separare
il figlio dal padre, la figlia dalla madre,
la nuora dalla suocera:
36 e i nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa.
37 Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; 38 chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. 39 Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà.
40 Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. 41 Chi accoglie un profeta come profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto come giusto, avrà la ricompensa del giusto. 42 E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
A Bologna il Cardinale Zuppi era in piazza tra e con la sua gente che manifestava per la pace. In questo momento, per essere autentici operatori di pace, in modo efficace, occorre fare comunità, evitando strumentalizzazioni che devono messere indicate da chi le riconosce.
Non credo che avete capito l’essenza del discorso del Vescovo. Non dice “no alle manifestazioni per la pace”, ma NO alla loro strumentalizzazione! Infatti quando ho visto tutto quell’ostentare bandiere sindacali, mi ha molto disturbato! La pace non ha colore né politico né sindacale né religioso: è l’uomo che vuole la pace. Quelle bandiere sembravano invece suggerire: “Noi si che difendiamo gli Ucraini, non gli altri.”! E chi non si riconosce in esse non si riconosce nella pace! Quelle bandiere vanno esibite nelle rivendicazioni sindacali, non in manifestazioni di questo tipo! Ci vuole rispetto per il dolore!
Ecco, gentile Marina Frapiccini, lei ha appena strumentalizzato.
Se vogliamo veder diminuire il numero delle nostre delusioni, occorre ricordare che siamo qui per renderci infelici gli uni con gli altri e che insorgere contro questo stato di cose significa minare le basi stesse della vita in comune. Emile Mihai.
Speriamo che Bergoglio lo riconduca sulla retta via.
Il nostro vescovo ha detto quello che dice PAPA FRANCESCO, e non ha detto il contrario la guerra non e’ di destra né di sinistra, carissimo MASSIMO GIORGI.
Le parole del vescovo sono talmente ipocrite che gli si dovrebbe imputare d’essere “Lo principe d’i novi Farisei”. Manifestare “in segreto” è semplicemente un assurdo, gli si potrebbe replicare semplicemente che allora deve anche lui stare zitto e pregare. Quale strumentalizzazione più infida della sua quando con il suo intervento chiama i suoi a non scendere in piazza e a diffidare di chi in piazza è sceso! Dica piuttosto quello che pensa, preghi e rispetti chi impegna il suo tempo, la sua mente e il suo cuore a manifestare contro la guerra.
Marco Romagnoli, se manifestare contro la guerra non è di destra né di sinistra, che manifestino tutti. O almeno che si rispetti chi lo fa!
Putin quindi sarebbe, almeno secondo il primo commento, la materializzazione di un nuovo messia. Complimenti. Attenzione che per andare all’inferno basta molto meno.
No, Francesconi, Gesù è contro Putin e contro la NATO, ma probabilmente nell’inferno dei bugiardi sistemerà più in fondo la NATO…
Lei ha fonti di informazione veramente privilegiate. Io non ho queste certezze, ma Gesù lo lascerei fuori da queste dispute.
Ho partecipato alla manifestazione in favore della Nazione Ucraina attaccata dalle Forze Armate Russe svoltasi a Macerata in Piazza Cesare Battisti.
Negli interventi non ho notato alcuna strumentalizzazione politica, ma molta vicinanza alle parole del Santo Padre.
Ivano Tacconi Macerata
Distantissimo Francesconi, mi permetto di informarla anche su Giovanni 17,9-
”Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché sono tuoi.”
Gesù non prega per il mondo ma per i pochi che si salvano, essendo staccati dal mondo… uniformarsi sempre alla propaganda dei padroni del vapore può essere riposante e anche conveniente, ma per poco…
Salvini docet ??????
Eminenza, torni ad essere grigia che il palesarsi le fa perdere un sacco di posizioni ……
Gentile sig. Pacini, lei è un mago della frittata!