Bandiera dell’Ucraina appesa al terrazzo di Palazzo Sforza, ricevuti nel primo pomeriggio in Comune oltre una settantina di cittadine e cittadini ucraini. Doveva essere un incontro simbolico, ma la comunità ucraina di Civitanova si è ritrovata tutta insieme.
Avvolte nella bandiera della propria nazione in queste ore assalita dall’invasione russa le ucraine residenti a Civitanova hanno incontrato il sindaco nella sala consiliare del Comune. Qui il primo cittadino ha espresso la propria solidarietà alla delegazione che si è raccolta in segno di vicinanza al proprio popolo che in queste ore sta abbandonando il Paese per sfuggire ai bombardamenti. Nel corso della cerimonia tra le lacrime e la preoccupazione delle presenti è stato suonato l’inno nazionale al violino.
Tantissime le persone arrivate solo col semplice passaparola per una manifestazione che non era prevista, ma che ha cercato nella collettività la rassicurazione e l’abbraccio della città. Sono circa 300 i residenti regolari a Civitanova provenienti dall’Ucraina.
Molte assistono anziani e persone sole, altre da anni si sono trasferite e hanno aperto attività e sono conosciute nella comunità locale.
«Quello che sta accadendo in Ucraina, alle porte dell’Europa, apre scenari terribili e inquietanti che ci spaventano e angosciano, rappresento a nome dell’intera amministrazione comunale di Civitanova la più ferma condanna di ogni azione militare che in queste ore sta travolgendo l’Ucraina – dice il sindaco Fabrizio Ciarapica -. La guerra non trova mai giustificazione e, come sempre, il prezzo sarà pagato dai popoli con vittime innocenti e sofferenze. Civitanova abbraccia il popolo ucraino al quale esprime piena e convinta solidarietà. La comunità ucraina inserita nel nostro contesto cittadino è fatta di persone laboriose, operose, spesso a sostegno delle nostre famiglie. Ho incontrato donne e uomini angosciati, in lacrime, che stanno vivendo ore di ansia e terrore per i loro congiunti lontani che stanno sopportando gli orrori della guerra. Ho espresso loro tutta la solidarietà della nostra città e cercato di capire come possiamo essere concretamente di aiuto. Sono storie che spezzano il cuore. Sentirli cantare il loro inno al suono del violino è stato un momento che rimarrà per sempre impresso in me. Ho inviato anche una lettera alla presidente della comunità ucraina delle Marche, Maryna But, per esprimerle la vicinanza commossa della nostra comunità per quanto sta accadendo nella sua terra». Prevista domani pomeriggio alle 18 una fiaccolata in piazza Gramsci a sostegno della pace.
(foto di Ciro Lazzarini)
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