Non vaccinano la madre,
infermiere chiama la polizia
«Passa avanti la Protezione civile»

MACERATA - La denuncia di Gianluca Moscatelli al centro vaccinale di via Capuzi: «Da due sere vengo con mia mamma cardiopatica di 77 anni per le dosi in eccesso ma vengono somministrate ai volontari». A dare la priorità un indirizzo regionale che scavalca quello nazionale
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La polizia al centro vaccinale

 

di Federica Nardi (foto di Fabio Falcioni)

«Hanno fatto passare avanti dei ragazzi della Protezione civile e mia madre di 77 anni è rimasta fuori, di nuovo». Questa la denuncia di Gianluca Moscatelli, infermiere di Dialisi anche del reparto covid di Macerata, che da due sere prova a far vaccinare la madre nel punto vaccinale di Macerata vedendosi però passare davanti i volontari della Protezione civile.

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Gianluca Moscatelli spiega la situazione agli agenti della Polizia

Stasera in via Capuzi è anche intervenuta la polizia per chiarire cosa sta capitando e sedare gli animi. I fatti: la madre di Moscatelli ha la prenotazione «tra un mese – spiega il figlio – è cardiopatica e secondo le normative nazionali ha diritto in via prioritaria a ricevere le dosi in eccesso a fine giornata».

Moscatelli ha portato la normativa stampata in modo da mostrarla ma siccome gli addetti all’ingresso della Protezione civile all’ingresso non hanno riconosciuto la priorità alla madre alla fine ha chiamato la polizia. «Qui succede che il centro è gestito dalla Protezione civile e loro si sono arrogati il diritto di vaccinare i loro volontari scavalcando gli aventi diritto – sostiene Moscatelli -. Ieri c’erano cinque volontari della Protezione civile, mia madre, un altro anziano presente anche stasera e un invalido. Sono stati vaccinati 4 operatori della protezione civile sui 50 anni e siamo stati mandati a casa noi. Ho telefonato anche al centro vaccinazioni che ha confermato l’età come parametro principale per le dosi in eccesso, in mancanza di altre patologie. Questo gli operatori all’interno lo sanno, ma Il problema è che all’esterno tutto è gestito dalla protezione civile che blocca l’afflusso».

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Gianluca Moscatelli, infermiere del reparto Covid di Macerata

La polizia è rimasta un’ora circa sul posto, chiedendo conto ai responsabili della denuncia di Moscatelli. Alla fine in ogni caso le dosi in avanzo non c’erano e anche i giovani volontari della Protezione civile che erano stati fatti entrare sono stati rimandati a casa. Moscatelli alla fine se ne è andato insieme alla madre ottenendo questa risposta: «Mi hanno detto che c’è una direttiva dell’Area vasta 3 che scavalca quella nazionale per cui hanno priorità i volontari della Protezione civile». Effettivamente i riservisti, nelle Marche, non ci sono. Come aveva anche detto Daniela Corsi, direttrice di Av3 (leggi l’articolo). Una scelta regionale che però, nella pratica e di fronte a scene come quella di stasera, lascia perplessi anche gli altri presenti. Anche perché a vaccinarsi sarebbero venuti anche volontari da fuori Comune, con il fatto che i turni al punto di via Capuzi vengono coperti a turnazioni che attingono alle Protezioni civili di tutti i comuni maceratesi. Una vicenda sicuramente da chiarire o magari una direzione da aggiustare, soprattutto ora che le dosi di vaccino non sono certo abbondanti e le mancate priorità potrebbero accendere conflitti e sfiducia nelle istituzioni in un clima generale già enormemente teso.

«Io non voglio creare nessun vespaio – conclude Moscatelli -, ma le persone che vedo morire in ospedale hanno l’età di mia madre. Per questo penso che vadano rispettate le priorità nazionali».

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I volontari della Protezione civile in fila per farsi il vaccino avanzato stasera

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