«Vaccinazioni ai riservisti?
Nelle Marche non si fanno»

MACERATA - Il medico Manlio Silvetti lamenta: «Sono tre sere che vado con mia moglie e ci sono problemi a somministrare dosi inutilizzate». C'è una ordinanza del generale Figliuolo, commissario straordinario per l'emergenza Covid che però in regione non si applica. Daniela Corsi (direttrice Av3): «Abbiamo avuto questa indicazione. Per non avere dosi in eccesso abbiamo allungato le liste»

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Il punto vaccinale di Macerata

 

Vaccini in avanzo, inutile fare la fila e sperare in qualche dose avanzata: nelle Marche al momento non si applica l’ordinanza del generale Figliuolo. La Regione ha infatti deciso di procedere diversamente da quanto stabilito dal commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, che il 15 marzo ha emanato questa disposizione: «In sede di attuazione del Piano strategico nazionale dei vaccini per la prevenzione da Sars-CoV-2 – si legge nell’ordinanza – le dosi di vaccino eventualmente residue a fine giornata, qualora non conservabili, siano eccezionalmente somministrate, per ottimizzarne l’impiego evitando sprechi, in favore di soggetti comunque disponibili al momento, secondo l’ordine di priorità individuato dal menzionato Piano nazionale e successive Raccomandazioni». Insomma, l’applicazione pratica di quel «chiunque passa va vaccinato» che lo stesso Figliuolo aveva annunciato in tv.

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Il medico Manlio Silvetti

E’ così che da diversi giorni nei punti vaccinali della regione la sera arrivano diverse persone speranzose di poter ricevere una delle dosi che eventualmente è avanzata durante la giornata. Ma invano, perché le direttive della Regione sono altre. E’ quello che è successo infatti al medico di Macerata Manlio Silvetti e alla moglie che ha 56 anni. Lui è già stato vaccinato, essendo in servizio al Santo Stefano di Ancona, mentre lei no, visto che non rientra in nessuna delle categorie attualmente previste dal Piano vaccinale. Così aveva pensato di provare a intercettare una delle eventuali dosi in avanzo al centro vaccinale di Macerata. «Sono tre sere che andiamo – racconta Silvetti – e ogni volta ci sono problemi per somministrare le dosi inutilizzate a fine giornata, come disposto dall’ordinanza del commissario. E’ chiaro e giusto che anche con queste dosi si seguano i criteri di priorità stabiliti dal Piano, quindi se in attesa per esempio ci fosse una persona più anziana di mia moglie è doveroso che lo faccia prima. Ma il punto è che a Macerata si fanno sempre problemi in ogni caso, come se non si volessero utilizzare quelle dosi. Il culmine ieri sera quanto la dottoressa che era lì ha chiamato in diretta e in viva voce la direttrice dell’Area Vasta 3, la quale ha riferito, testuali parole “che nelle Marche l’ordinanza non si applica”. Quest’affermazione mi ha lasciato molto perplesso, è come se si preferisse buttare le fiale piuttosto che utilizzarle nello spirito dell’ordinanza».

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La dirigente dell’Area vasta 3 Daniela Corsi

E’ che sia proprio questa la linea scelta dalla Regione, lo dimostra anche la stessa direttrice dell’Av3 Daniela Corsi, che però dà una spiegazione totalmente diversa. «Come direttori di Area Vasta – spiega – abbiamo avuto questa indicazione dalla Regione: di non fare i vaccini a chi non è nell’elenco previsto dal Piano. Abbiamo allungato le liste per far fronte ad eventuali assenze e rinunce dell’ultimo minuto, così da non avere dosi in avanzo, ma non è prevista la somministrazione ai riservisti. E ritengo sia questa la strada giusta, piuttosto che un ragionamento raffazzonato. Infatti, in Av3 ma da quello che vedo un po’ ovunque, dosi non ne avanzano».

(G. DeF.)



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