Emanuele Tondi
«Gli eventi sismici di Fabriano e Sarnano sono stati generati da piccole faglie e, vista la distanza, possiamo affermare che non hanno una correlazione tra loro. Inoltre, sono localizzati all’esterno della zona destabilizzata dai forti eventi sismici del 2016 e quindi non appartengono a quella sequenza sismica». A spiegarlo è Emanuele Tondi, geologo di Unicam, che dopo le scosse di ieri (prima una di 3.5 a Cerreto D’Esi e poi Sarnano 3.2 e 3.4), commenta: «Terremoti con queste magnitudo avvengono spesso in tante parti d’Italia, non possiamo sapere se anticipano qualche cosa di più importante, generalmente no, ogni tanto sì. Vale quindi l’unica raccomandazione utile e cioè di abitare e frequentare edifici non vulnerabili». A Sarnano ci sono state anche diversi terremoti più piccoli, con magnitudo inferiore a 2.6. «Un piccolo sciame sismico – aggiunge Tondi -. Mentre nel caso di Fabriano c’è stato un singolo evento con alcuni terremoti più piccoli di magnitudo inferiore a 2».
Tondi prosegue spiegando il contesto delle scosse: «A Fabriano si tratta di una faglia normale, localizzata nella crosta superiore e simile a quelle presenti lungo la dorsale appenninica che hanno generato gli eventi sismici del 2016. Mentre a Sarnano, che si trova nel settore esterno appenninico, la faglia è più profonda ed ha una componente sia trascorrente che inversa. Il terremoto storico di riferimento per Fabriano è quello del 24 Aprile 1741, mentre per Sarnano è il terremoto del 28 Luglio 1799, tutti e due con magnitudo stimata circa 6,0. Questa è considerata la massima magnitudo possibile per le due aree. Per ulteriori informazioni su questi due terremoti si possono consultare i cataloghi dei terremoti storici disponibili nel sito web dell’Ingv».
(redazione CM)
Grazie! Sotto Sarnano, dove sono partite le scosse ieri, ce un'altra taglia dormiente da tantissimi anni!
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Di faglie piccole e “grandi” (si fa per dire) ne è costellata tutta l’Italia. Va, a mio modo di vedere, precisare alcune cose le faglie, che appunto come afferma il geologo Tondi sono di diversa natura sono anche di diverse grandezze/lunghezze. Quella che determinò il sisma del 2016 è lunga alcune centinaia di chilometri, e per dare un paragone le faglie del sud-est asiatico piuttosto che dell’ovest del continente americano sono lunghe diverse MIGLIAIA di chilometri. Da qui si evince, anche, la potenza che si può sprigionare. Comunque per non addentrarsi troppo nella tecnalità della materia basta prendere una carta geologica dove sono riportate diverse componenti della crosta terrestre per vedere le faglie. Anche nel lato nord-est di Macerata è presente una faglia. Sarebbe utopia insegnare nelle scuole a leggere tali carte come normali carte stradali? Ed avere, di conseguenza consapevolezza di ciò. Ma si sa in Italia il sensazionalismo/allarme fa molto più presa nella popolazione…..Ahimè lo stiamo vedendo anche in altri ambiti. Per finire la ricetta del geologo Emanuele Tondi mi sembra di molto buon senso, “abitare e frequentare edifici NON vulnerabili”, aggiungo che non lo dice a caso basta andare nel sito https://www.fipindustriale.it/index.php?area=106&menu=26&page=163&lingua=4 per capire l’eccellenze che abbiamo in Italia.