I residenti della frazione di Piobbico (Sarnano) si sentono abbandonati e dopo aver chiesto un incontro al sindaco, questo si è svolto il 21 agosto. Presenti oltre 70 rappresentanti di nuclei familiari «che hanno espresso il loro malessere e l’incertezza ancora esistente sul futuro controverso tra ricostruzione e delocalizzazione del sito» dice il comitato spontaneo dei residenti e proprietri di immobili della frazione, che lamenta che «tutto è rimasto fermo al giorno del sisma, senza neanche mettere in sicurezza gli immobili pericolanti e dichiarato zona rossa».
Tra i nodi discussi quello della notizia della «frana paleolitica su cui era stata costruita Piobbico ma guardando le carte è confinante a nord di Piobbico verso Sassotetto, la mancata messa in sicurezza ed il perdurare negli anni della zona rossa sono stati percepiti quali segnali negativi di una volontà politica di non ricostruire perché anche antieconomico quel sito, abbandonandolo al degrado degli anni» dice il comitato. «Quindi nella riunione il sindaco e i tecnici hanno illustrato proprio l’esistenza di questa frana paleolitica con indici di rischio alti in ogni caso di 3 su 4 di cui si attende la relazione tecnica nel prossimo settembre per stabilire se attiva nel qual caso l’unica via è la delocalizzazione o non attiva ma sempre con alto indice di rischio. Tutto viene rimandato alla pubblicazione di questa relazione tecnica, quale spartiacque tra ricostruzione e delocalizzazione anche se rimane il dubbio alla comunità che non sia esaustiva della complessità del problema idrogeologico per l’esiguo finanziamento di 17mila euro ricevuto. I dubbi e le incertezze su tutta la vicenda, in attesa di questa relazione tecnica, rimangono e forse rimarranno sempre nel caso in cui la scelta sia abbattere e cancellare gli affetti e le memorie di questa comunità che, a tutt’oggi, spera e prega in una ricostruzione della frazione attaccati ai ricordi quando la frazione era viva e piena di villeggianti che hanno contribuito al tessuto economico e sociale della vicina Sarnano». A tale proposito «il dibattito si è fatto più vivace perché è stata contestata da molti presenti la scelta politica, ritenuta lontana dai bisogni dei cittadini ed antieconomica per le casse pubbliche, che, in caso di delocalizzazione, sia il singolo privato ad individuare il singolo terreno sui quali edificare».
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