«Pochi tamponi, tempi lunghi
e un mese di disagi a Camerino»

CORONAVIRUS - Il sindacato Nursid chiede ad Asur e Area Vasta 3 di aumentare i test e di velocizzarli. Al Covid hospital della città ducale tanti i problemi che hanno dovuto affrontare gli operatori

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Ancora pochi tamponi al personale degli ospedali, lunghi tempi di attesa e poche decontaminazioni degli ambienti in reparti no Covid, al Covid hospital di Camerino un mese di disagi. A dirlo le segreterie provinciali del sindacato Nursind Marche. «Anche l’Asur Marche quale datore di lavoro, ha l’obbligo di tutelare e quindi fornire tutti gli strumenti adeguati per affrontare questa emergenza. Come pure  l’Area Vasta 3 deve attuare tutte le tutele per i dipendenti, sono ancora pochi i tamponi effettuati ai dipendenti e lunghi i tempi di attesa come sporadiche sono le decontaminazioni degli ambienti in reparti no Covid dove si sono presentati casi positivi. Le decontaminazioni degli ambienti sono essenziali così come riportato dalle indicazioni dell’Istituto superiore della sanità, che la trasmissione avvenga certamente per contatto con superfici contaminate, mentre la diffusione via aerosol rimane solo una ipotesi. Riteniamo che solo rafforzando le azioni intraprese per frenare la diffusione del virus otterremmo dei risultati adeguati  e duraturi. E’ passato solo un mese ma sembra già un secolo, quando la struttura ospedaliera di Camerino iniziava ad accogliere i pazienti covid positivi di altre province, un mese di disagi che tanti dipendenti hanno subito, sono stati costretti a trovare soluzioni abitative sostenendo spese economiche, stando lontano dai propri cari, trasferiti in altre strutture lavorative con preavviso brevissimo in ambiti lavorativi completamente nuovi, subendo lesioni cutanee provocate da occhiali protettivi o i disturbi legati all’uso prolungato di mascherine le conosciamo già, ma nessuno si è mai tirato indietro ma con dedizione e professionalità ha accettato questa nuova sfida accogliendo i nuovi colleghi. Come sindacato Nursind, ribadiamo le richieste di accelerare i tempi per i tamponi, sempre più sanitari vengono riscontrati positivi e  di sanificare gli ambienti lavorativi. C’è bisogno di salvaguardare l’unico pronto soccorso no covid dell’Area vasta 3, riteniamo utile fornire il 118 di barelle di biocontenimento dove il paziente possa  rimanere in isolamento in attesa di ulteriori accertamenti». Il sindacato continua dicendo che «Dopo tante richieste fatte finalmente arrivano delle risposte: il responsabile delle Risorse umane Area Vasta 3, alla nostra segnalazione che a causa della riorganizzazione dei turni i dipendenti potrebbero perdere l’indennità giornaliera o subire una decurtazione economica a causa del debito orario derivato, ci ha  assicurato che i dipendenti non subiranno penalizzazioni». Il sindacato poi si dice preoccupato «che l’indennità di malattie infettive venga erogata in maniera discriminante escludendo tanti colleghi che pur non lavorando nei presidi Covid vengono continuamente a contatto con dei pazienti positivi». Il Nursid ha poi ringraziato «chi ha risposto tempestivamente alle nostre richieste: il B&b  “Dimora Rosa Bianca” di Macerata dando la disponibilità ad accogliere colleghi in difficoltà e tutti quelli che hanno contribuito per donare materiali all’AV3. Un grazie speciale va anche a GP Garden di Tolentino, L’associazione Teatrale amatoriale “ Le Mezze Facce “ di Tolentino, Farmacia Marcelletti di Tolentino, BabyLandia di Fermo e a diversi dipendenti e cittadini che hanno risposto con grande umanità alla nostra richiesta».

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