«La Giunta di Ascoli è stata più brava di quella di Macerata». Parola dell’assessore regionale Angelo Sciapichetti che ha così commentato l’istituzione della Soprintendenza Marche Sud ad Ascoli e non a Macerata. Commento che il sindaco Romano Carancini non ha affatto gradito.
«Sciapichetti salva il capogruppo del Pd Maurizio Del Gobbo (guarda caso) e, come al solito, senza fare nomi e cognomi ma avendo chiaro chi colpire, ribadisce il suo sermone evangelico attribuendo come suo costume le responsabilità agli altri», scrive Carancini sul suo profilo Facebook, allegando una serie di documenti con le richieste formulate dall’amministrazione comunale al Mibact. «E invece il delfino Dem in questa provincia Angelo Sciapichetti, diretto referente e amico di Franceschini in tutte le buone occasioni, assessore di spicco della Regione Marche, cosa ha fatto? – continua Carancini – Cosa può documentare? È andato ad incontrare Franceschini come dichiara aver fatto la sua collega di Giunta regionale Casini di Ascoli Piceno a sostenere la candidatura di Macerata? Metta sul tavolo il suo impegno e lo faccia conoscere. O forse ha parlato con Franceschini per non spostare la sede a Macerata ma ad Ascoli Piceno così avrebbe avuto possibilità di attaccare l’amministrazione comunale di Macerata e il sindaco?»
Parole dure quelle del sindaco, alle quali oggi Sciapichetti preferisce non rispondere. Ma conferma le sue dichiarazioni. «Ascoli ha saputo fare squadra tessendo una tela che ha unito forze politiche di maggioranza e di opposizione, parlamentari, rappresentanti regionali, fondazioni, associazioni culturali, ambientali e di categoria. A Macerata questo è mancato. Magari serviva qualche viaggio in più a Roma».
Uno scontro interno al Pd, tra l’altro tra due dei principali sostenitori di Narciso Ricotta, candidato dei dem alle primarie. Ma non è certo la prima volta che Carancini e Sciapichetti se le danno di santa ragione a suon di interventi pubblici. In particolare il sindaco non ha mai nascosto il suo malumore verso l’assessore regionale e gran parte del Pd cittadino dove è stato definito un corpo estraneo. E a proposito di scontri interni non passa inosservato neanche quello tra Carancini e la vice sindaca Stefania Monteverde che in un’intervista a Cm aveva detto a chiare lettere: «Abbiamo visioni diverse, io sono per i palazzi della politica aperti. Lui ha trascurato troppo il confronto con i cittadini». E da lì i rapporti sono deteriorati. Ieri Stefania Monteverde ha voluto precisare che la questione Soprintendenza è stata seguita direttamente da Carancini. Il rimprovero che gran parte della maggioranza fa al sindaco da anni è sempre lo stesso: vuole fare tutto da solo, senza dire niente a nessuno. Il gioco di squadra non esiste. E se amministrazione comunale e regionale targate Pd non si parlano portare a casa risultati diventa difficile.
(m. z.)
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Sembra una scena del film "C'eravamo tanto amati" !
Che finale !!!!!!! Uno scontro epocale !!!! ♀️♀️♀️♀️♀️♀️♀️
Scaricabarile...chi pena tanto non sono loro ...un peccato vedere solo diatribe anche pubbliche piuttosto che un sano lavori ben pagato...
Cornuto e mazziato pure dentro casa sua (PD). Dispiace molto solo x l'opportunità persa da Macerata.
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Analisi politiche a livelli altissimi. Che pena!
Mentre loro in maniera autoreferenziale comunicano quanto sono bravi alle varie inaugurazioni o al massimo si dedicano a spartire tra Macerata e Civitanova i pochi fondi che riescono a ottenere… gli altri territori si potenziano. Storia del maceratese tronfio che pensando di trovarsi al centro dell’universo si troverà a vivere la più desolata periferia.
Spettacolo penoso e patetico. Hanno dimostrato ancora una volta la totale incapacità a raggiungere obiettivi veramente importanti per la città, riuscendo solo a fare proclami, dietro i quali non c’è nulla, e ad imbellettare l’ordinaria amministrazione, svolta in modo comunque insufficiente, come imprese straordinarie.
La inadeguatezza politica ed amministrativa di tutta la giunta è resa ancora più palese da come oggi ognuno di loro cerca di nascondere la propria inadeguatezza accusandosi l’uno con l’altro.
Neanche la dignità di assumersi tutti loro la responsabilità di questo disastro.
Il silenzio sarebbe stato più sopportabile per questa bellissima città così ingiustamente mortificata da questa politicamente nefasta armata Brancaleone.
E lo dico con la tristezza nel cuore anche perché conosco e considero amici a livello personale diversi tra loro.
Dimenticavo. Almeno valutate di impugnare il provvedimento dinanzi alla giustizia amministrativa se veramente pensate che la scelta non sia giustificata, invece di esternare inutilmente sulla stampa e sui social.
Lo sconto tra Sciapichetti e Carancini è di quella bassa politica volta a conquistare l’unico posto allo scranno regionale che offriranno le votazioni regionali, per cui davvero banale.
Posto le riflessioni di Daniela Tisi, che ritengo sacrosante (consigliera del Ministro Bonisoli e presidente della Commissione Reti museali e sistemi territoriali del Mibac):
CHI TAGLIA L’ALBERO DI CONFINE TAGLIA LA LITE…
In questi giorni non si fa che parlare della sede della Soprintendenza per le Marche sud e della contesa che la questione ha generato nelle tre papabili contendenti: Macerata, Fermo e Ascoli Piceno. Non si sono risparmiati politici, rappresentanti delle istituzioni locali e regionali a dare l’endorsement al Ministro per la propria città. Com’è noto, Ascoli ha avuto la meglio e da lì lo scatenarsi di proteste e annunci di ricorsi delle altre due escluse. Come sempre, non perdiamo mai occasione di dimostrare il nostro “fare provinciale”, del resto siamo sempre quelli che hanno diviso una provincia piccola in due minuscole! Nessuno però si è speso per conoscere realmente come stanno i fatti e sul perché la scelta della sede sia ricaduta su Ascoli Piceno. Certo esprimere la propria preferenza è legittimo, così come provare ad ottenere qualcosa per il proprio territorio, ma accendere l’ennesima polemica, l’ennesima battaglia anziché collaborare rallegrarsi per il risultato ottenuto dalla nostra regione mi sembra eccessivo…e lo è ancora di più se a istigare alla polemica sono gli stessi politici e rappresentanti istituzionali.
Personalmente ho apprezzato la scelta di attivare una Soprintendenza per le Marche sud, il cuore di questa regione, quella più pesantemente colpita dal terremoto e che ha urgenza di ripartire e rinascere, e questo indipendentemente dalla scelta della sede.
E credo anche che ai cittadini interessi sapere che ora c’è un servizio in più e una maggiore attenzione al patrimonio culturale colpito dal sisma, piuttosto che indignarsi sulla scelta della sede. L’entroterra ha tanti problemi, basta con la logica del campanile,vogliamo una regione che sappia collaborare e fare sistema!
Chi butteresti dalla torre…pardon dal campanile?
@ Micucci
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Lo spazio a disposizione sul campanile non sarebbe abbastanza.
Si dovrebbe ampliarlo, e di molto, solo prendendo in considerazione l’attuale classe politica maceratese.
Se invece volessimo fare delle pulizie di primavera, a livello Regionale ad esempio, ci sarebbe da usare il campanile almeno per alcuni mesi