Niente più pini in viale Martiri della Libertà a Macerata. Sono iniziati questa mattina i lavori per tagliare gli alberi, nel cantiere aperte ormai da qualche settimana, come previsto dal progetto di riqualificazione della via, presentato qualche settimana fa dal sindaco Romano Carancini e dell’assessore ai Lavori Pubblici Narciso Ricotta.
Andranno avanti per qualche giorno e probabilmente termineranno già venerdì. La scelta di rimuovere una trentina di pini e lasciare spazio ai tigli, pure presenti lungo il viale, è frutto di uno studio dell’ufficio tecnico comunale, con tanto di consultazione di un agronomo e del tavolo con tre associazioni ambientaliste (Aiace, Legambiente e Gruca).
Nonostante questo, non sono mancate critiche di quanti ritengono quella specie caratterizzante del viale dove sorge anche il Campo dei Pini. All’interno dello stadio, comunque, i pini non verranno toccati. «Abbiamo voluto garantire l’investimento pubblico che stiamo facendo – spiega l’assessore all’Ambiente Mario Iesari – questi alberi, per il loro sistema radicale avrebbero riproposto in breve i problemi già in essere, rovinando la superficie lastricata che andremo a rifare».
La sistemazione dell’impianto arboreo ha richiesto una serie di valutazioni che l’assessore ripercorre: «Le prestazioni ambientali della zona non diminuiranno, anzi miglioreranno. Da una parte l’assorbimento della Co2 sarà compensata con i circa 800 nuovi alberi che saranno piantati al Sasso d’Italia a fronte delle poche decine che vengono tagliate. Lo stesso vale per l’aspetto dell’ombreggiatura. Il sistema di tigli occuperà lo spazio lasciato dai pini, alcuni dei quali già secchi, e non ci saranno perdite di funzionalità». Il tavolo tecnico ha anche affrontato la questione paesaggistica. «I pini sono arrivati successivamente, in origine non c’erano quindi anche il paesaggio viene preservato».
(a. p.)
(foto Fabio Falcioni)
«Viale più bello, fruibile e sicuro Pensiamo ai cittadini, non ai tuttologi»
Io so che i pini marittimi sono alberi protetti e non possono essere abbattuti ma il nostro comune può fare tutto .
Potevano togliere quelli e mettere altri alberi....
i pini marittimi per legge non dovrebbero essere più piantati nei centri urbani, bisogna sostituirli con altre tipologie di piante. ovunque danno problemi ed è risaputo, se la Lega vuole fare un passaggio pure qui...si deve solo ringraziare.
Da quando il legislatore ha demandato il controllo del verde pubblico nelle aree urbane ai Sindaci, in tutta Italia e' cosi' bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare uniti per modificare nuovamente la normativa.
Speriamo ne mettano altri più adatti all'ambiente
Gli alberi non possono essere lastricati intorno al loro tronco, se le radici emergono non è colpa loro ma delle pavimentazioni, in genere catrame, che arriva a pochi cm dal fusto. Alle automobili viene consentito di parcheggiarvi vicino contribuendo a comprimere il suolo rendendo difficile la permeabilità .... da gennaio di quest'anno sono stati segati decine e decine di alberi di alto fusto di specie importanti senza alcun intervento compensativo del carente bilancio dell'ossigeno...
vergogna...dopo il deserto del centro....continuate a far morire la città...ps..mia riflessione....forse sbaglio?
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Le condutture dell’acqua e del resto sono state poste non sotto la sede stradale ma sotto il marciapiede. Conseguentemente sono state tagliate le radici dei pini, che sono puperficiali. I pini sono quindi diventati instabili e quindi pericolosi, ma bon perché malati, ma perché sono stati fatti lavori pedestri. Conseguentemente Ricotta ha cercato con rendering e progetti fantasmagorici di indorare la pillola, cosa che non ha impedito di essere sommerso da critiche. Sicché prudentemente oggi ci ha fatto mettere la faccia a Iesari e alla misconisciute gruca e aiace, tuttologhe associazioni sedicenti ambientaliste. Tutto qua.
C’e La perizia dell’agronomo?
Se si predica ecologismo, ambientalismo e verde purchessia, poi non ci si può lamentare se molti reagiscono a prescindere… D’altra parte, l’enfasi che si è data al consenso e al tavolo con le tre associazioni ( Legambiente, Aiace e Gruca onlus: realtà attive e rispettabili, si condividano o meno i loro percorsi e le loro idee) esprime una visione un po’ corporativa e denuncia il bisogno quasi di coprirsi le spalle proprio sul versante ambientalista. Va anche detto che tecnici e specialisti possono avere idee e soluzioni diverse rispetto ad una stessa questione loro sottoposta. La Relazione tecnico agronomica allegata a progetto e delibera non sembra comunque lasciare spazio ad analisi diverse e a soluzioni alternative. Vi si sottolinea che già oggi esistono piante sofferenti e danneggiate; che paradossalmente intervenire con tagli e altro sui pini, per cercare di rimediare al loro stato, creerebbe per reazione fisiologica ulteriori problemi ai pini stessi, aggravando invece di migliorare il rischio di cedimenti e pericolo per le persone; che se tagli le radici superficiali gli alberi rischiano grosso, se le lasci non puoi migliorare i dissesti a strade e marciapiedi; che l’assorbimento di Co2 è oggi ridotto o nullo, visto lo stato dei pini; che se intervenissi sui pini per garantire la necessaria e obbligatoria sicurezza ai cittadini, dovresti procedere a tagli e operazioni radicali, però dalla legge regionale in materia (la famosa 6 del 2005); che esistono “problematiche di pubblica incolumità e sicurezza”; che ripristinare sede stradale e pedonale compromette inevitabilmente le radici, mettendo a rischio gli alberi e le persone; che si “certifica la non esistenza di soluzioni tecniche alternative all’abbattimento dei pini, in conseguenza della tipologia delle lavorazioni che necessitano di effettuare scavi con inevitabile interessamento delle radici superficiali”. Insomma, 3 tigli vanno giù per rimodulare la fermata dell’autobus; 2 tigli per realizzare la rampa all’incrocio con viale Carradori; 6 tigli perché danneggiati e sono un pericolo per la pubblica incolumità (e verranno sostituiti in loco); 29 pini per la realizzazione dell’opera pubblica di rifacimento di strada e marciapiedi. L’assessore Iesari conferma che 800 alberi verranno piantati al Sasso d’Italia (nella relazione si parlava di 400 soggetti), manco volessimo immaginare, per farci perdonare, una nuova Foresta Umbra.
Pensiamo anche alle attività commerciali che sono in questo splendido viale, ma perché bisogna sempre contestare senza riflettere, si può rifare i marciapiedi con sopra un tipo di pianta che con le radici distrugge e impedisce ai pedoni di camminare? E’ possibile fare spazio per qualche panchina? Il progetto prevede anche la sistemazione di Piazza Garibaldi, Corso Cavour con piccoli spazi verdi, il bello deve prevalere a favore della giusta vivibilità. Contestare in modo odioso non fa certo bene a chi tenta in tutti i modi di fare del Capoluogo una città europea che da Corso Cairoli e Villa Lauri sia percorsa con piacere approfittando dei negozi locali affinché i centri commerciali non siano gli unici ad aggregare persone. Ivano Tacconi capo gruppo Udc Comune di Macerata.
Si poteva lasciarli in pace questi poveri alberi xche’ sono il polmone verde di Macerata.
Per Tacconi. Senza ombra di dubbio sarà un’assolata splendida via.
ma io dico, se sono stati dichiarati pericolosi e io ne so qualcosa sulla specie in quanto molto vulnerabili agli agenti atmosferici come vento e neve bobbiamo aspettare che colpisca qualcuno per poterli abbattere come di consueto o preveniamo il problema come si dovrebbe fare. non fate sempre polemiche inutili con riflessioni poco intelligenti