Riccardo Sacchi, coordinatore provinciale di Forza Italia
di Federica Nardi
«L’amministrazione Carancini e il Pd blocchino qualsiasi iniziativa sulle piscine alle Casermette. La fretta dell’operazione è sospetta e queste piscine rischiano di diventare una maledizione per la prossima amministrazione, soprattutto per il problema della viabilità». Così Riccardo Sacchi, consigliere comunale di Forza Italia, lancia un appello alla maggioranza che potrebbe diventare presto anche una mozione da sottoporre al Consiglio comunale, con l’appoggio del resto dei consiglieri del centrodestra.
Il tema è il progetto delle piscine alle ex Casermette, accanto alle nuove scuole Mestica e Dante Alighieri in via di ultimazione dopo il sisma e svariati ritardi. È lì infatti che l’amministrazione e in particolare il sindaco Romano Carancini ha deciso di spostare il polo natatorio dopo il fallimento del progetto a Fontescodella, in seguito a un tira e molla decennale con la cordata di imprese che dopo aver delimitato il cantiere non è mai riuscita a costruirle. Il problema, spiega Sacchi, ha molti aspetti.
«Pur con enormi ritardi, stiamo per aprire le scuole – dice Sacchi -. Un argomento delicatissimo. Ho già manifestato duemila perplessità perché quella era un’area strategica, ad esempio, per una cittadella della giustizia dato che Macerata a livello giudiziario è un capoluogo. Innanzitutto sono facile profeta nel dire che siccome già oggi la viabilità in via Roma è un macello, con altre 600 macchine al giorno di genitori che porteranno e prenderanno i figli la situazione da drammatica diventerà allarmante. Prevederci anche le piscine è masochistico e il problema dovrà gestirlo poi la nuova amministrazione». Ma il problema è anche politico e di opportunità.
«Sul fallimento dei fallimenti, dopo le dimissioni di Mandrelli in seguito al rifiuto della commissione di indagine sulle piscine di Fontescodella, dovevano almeno fermarsi. Invece hanno tirato fuori questo coniglio dal cilindro delle piscine alle Casermette. La toppa – sostiene Sacchi -, sembra peggiore del buco. Tra l’altro nel cosiddetto “semestre bianco”, cioè gli ultimi sei mesi di amministrazione in cui si dovrebbe procedere solo con l’ordinaria amministrazione, chiedo di soprassedere su un tema così importante. È una scelta raffazzonata ed è mancato anche un dibattito con la città (parti sociali, associazioni, cittadini). È una scelta dettata da non si sa quale fretta. Non vorrei che dietro ci fosse qualcosa che non ci viene detto: legato a un rischio di danno erariale o legato alla Corte dei Conti. Questa è una strada in cui vedo soltanto dubbi e criticità – conclude Sacchi -. La piscina, nel caso, andrebbe fatta dopo che sarà sistemata la viabilità con la bretella Mattei La Pieve, altro ritardo inammissibile».
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Riccardo Sacchi ha perfettamente ragione.
La scelta di collocare la nuova piscinetta caranciniana alle casermette, in una zona già di densa circolazione di auto e di persone (destinata peraltro ad aggravarsi in maniera esponenziale all’entrata ed all’uscite delle due scuole che lì saranno piazzate), non ha senso alcuno, è illogica e inopportuna.
Sarebbe stato molto meglio, allora, ed anche più economico, ristrutturare in maniera seria il vecchio impianto di viale don Bosco oppure stringere un accordo con la Filarmonica per creare, d’intesa con quell’associazione, un vero polo natatorio in via Ghino Valenti.
In ogni caso, questa scelta dissennata di Carancini non farà in alcun modo venire meno le sue personali responsabilità (e sottolineo “personali”) nel flop del polo natatorio di Fontescodella. Sul punto ne vedremo delle belle.
Che p…e!
Il consigliere Sacchi ha completamente ragione; chiunque conosca quella zona di via Roma, chiamata “casermette”, sa che si tratta del più problematico cul-de-sac della città, la cui mancata risoluzione costituisce da decenni una vera emergenza viabilistica. La prossimità del passaggio a livello, l’incrocio tra le due principali arterie viarie di via Roma e via Mattei, l’accesso al popoloso quartiere di Collevario, la presenza di due centri commerciali ecc., sono tutti nodi irrisolti destinati ad accrescere le criticità della zona a partire dai prossimi mesi, quando sarà effettuato il già annunciato trasferimento delle due scuole dell’obbligo inopportunamente accorpate (Mestica e D.Alighieri). L’afflusso concentrato di circa 850 alunni, trasportati prevalentemente da automezzi vista l’impossibilità di spostamenti pedonali a causa della maggiore distanza dagli insediamenti residenziali serviti in precedenza (ad es. il centro storico ecc.), creerà un congestionamento stradale diffuso mai visto in passato. Per inciso vale ricordare che nelle scuole si svolgono anche attività extra-didattiche che coinvolgono famiglie, personale docente e non docente, per cui le strutture diventeranno sempre più dei centri di attrazione funzionanti a tempo pieno. E’ bene ricordare anche che nel “memorandum” firmato nel 2017 tra il Commissario Errani (per lo Stato italiano) e i generosi arabi del Qatar, che hanno cofinanziato l’opera con 5,6 milioni di euro prevede, in caso di calamità naturale (dunque anche un terromoto), che la struttura scolastica venga riconvertita come Centro di Protezione Civile. A tutto ciò bisogna aggiungere che nel febbraio del 2018 il Premier Gentiloni firmò l’accordo di programma per la realizzazione, sempre alle “casermette”, della nuova sede degli uffici della Questura, obbligando il Comune a svolgere celermente le pratiche burocratiche di sua competenza. Ancora, si ha notizia recente che nella stessa zona, difronte al plesso scolastico, si vorrebbe costruire un nuovo centro commerciale. Infine oggi, come se la città vivesse dentro un video-gioco dove dopo un mostro ne arriva un’altro più grande, apprendiamo che si vuole (o si deve?) realizzare una piscina pubblica sempre dentro le”casermette”. Neanche se le tanto sognate ma indispensabili nuove strade “Mattei-Pieve” e “casermette-Sasso d’Italia” fossero già realizzate si riuscirebbe a garantire la sostenibilità di una tale concentrazione e promiscuità di funzioni.
Tutti “scienziati”,allora candidatevi veramente e vedremo cosa c…o sapete fare oltre a rompere i C……i!Ma di prendersi delle responsabilità neanche a parlarne.Uomini,mezzi uomini e quacquaracquà!
Caro Alberto Poloni,
vuole saperlo? Vien voglia di candidarsi per davvero. Tanto, peggio di come han fatto questi è quasi impossibile!
Abbiamo avuto per molti anni l’immobilismo della DC/CURIA in cui abbiamo perso tutti i treni per migliorare la Citttà di Maria che tutti volevano isolata e ora ne stiamo pagando i ritardi.O veramente vogliamo credere alla favoletta dell’Isola Felice?