Carancini querela Bommarito, l’opposizione:
«E’ stata una cosa indegna,
fosse premier si griderebbe alla dittatura»

MACERATA - Maurizio Mosca: «L'imperatore è stressato, non sa più cosa deve fare. Un altro dopo aver ammesso il fallimento sulle piscine si sarebbe dimesso». Roberto Cherubini: «La querela dimostra un evidente nervosismo, potrebbe essere utile per comprendere meglio certe questioni. Sorpresi per le dimissioni di Mandrelli, ma da mesi era lontano da una maggioranza che sta lì solo per difendere il sindaco». Riccardo Sacchi: «Mi ricorda un regime. Il Pd si è reso conto di star sostenendo la peggiore amministrazione della storia, non comprendo perché non riesca a prendere le distanze»

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di Federica Nardi

Dalla querela del sindaco Romano Carancini all’avvocato Giuseppe Bommarito fino alle dimissioni a sorpresa del consigliere di maggioranza Bruno Mandrelli. E’ il fantasma delle piscine mai realizzate a Fontescodella a rianimare, come in un deja vu lungo 10 anni, il dibattito pubblico di Macerata. Oggi diverse le voci dell’opposizione che commentano la questione, senza sconti né per il Pd né per il primo cittadino.

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Maurizio Mosca

«La querela all’avvocato Bommarito è una cosa indegna – commenta Maurizio Mosca (Città viva) -, non ha scritto niente che possa portare a una querela. Si vede che l’imperatore (il sindaco, ndr) è stressato, non sa più cosa deve fare, è in balìa delle onde con una maggioranza che lo fa galleggiare. Una persona di buon senso si sarebbe dimessa alle prime parole pronunciate ieri. Ha ammesso il fallimento politico, se fosse serio si sarebbe dimesso. Con le piscine hanno fatto una figura ridicola. Carancini ha favorito il privato con mille decisioni. La verità è che voleva chiudere la questione a tutti i costi. Poteva uscire dal contratto ma non l’ha fatto, preferendo la messa in scena della consegna del cantiere a 15 giorni dalle elezioni. Qualsiasi imprenditore serio sapeva perfettamente che le piscine non si sarebbero mai fatte. Ma così hanno messo una bandierina e a rimanere fregata è stata la città di Macerata. Ci sono state tutta una serie di bugie che porterò in commissione perché c’è qualcosa che non va. E ribadisco: non è normale che la moglie del sindaco difenda l’amministratore della Fontescodella. Questa storia non mi piace e non mi importa che in Consiglio non se ne voglia parlare».

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Roberto Cherubini

Roberto Cherubini (Movimento 5 stelle) sostiene che «la querela dimostra un evidente nervosismo ed il fatto che la maggioranza bocci una commissione d’indagine, che potrebbe aiutare i cittadini a capire, la dice lunga su una questione poco chiara. Credo che Giuseppe Bommarito, che stimo, non sia per nulla preoccupato di una querela che potrebbe anche essere utile per comprendere meglio certe questioni. La decisione di Bruno Mandelli – aggiunge Cherubini -, ci ha colpito perché lui ha dato sempre apporti proficui in Consiglio comunale e credo che la decisione di dimettersi sia stata particolarmente dolorosa per lui. Era però evidente da mesi la sua distanza da una maggioranza che sembra più piegata in protezione del sindaco che a ragionare seriamente sulle questioni stringenti per la città».

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Riccardo Sacchi

Riccardo Sacchi (Forza Italia) parte dal Consiglio comunale di lunedì: «Il Pd si è reso conto di star sostenendo la peggiore amministrazione della storia ma per logiche che non comprendo non riesce a prendere le distanze – dice Sacchi -. Si prenderanno quindi tutte le responsabilità, dato che hanno sposato tutte le politiche dell’amministrazione. Tra l’altro, se sono convinti che serve un approfondimento sulle piscine, potevano chiederlo loro invece di aspettare la nostra delibera».

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Il sindaco Romano Carancini lunedì in Consiglio

Sacchi passa poi alla querela contro Bommarito: «E’ di una gravità inaudita – sottolinea -. Se invece che un sindaco fosse un premier si griderebbe alla dittatura e alla censura. La vicenda piscine più di ogni altra ha fatto discutere la città: si affronta con un articolo riccamente documentato e pienamente rispondente ad atti documentali. Se un sindaco deve ricorrere a una querela è segno evidente di debolezza politica e anche che sia rimasto politicamente solo. Dato che pare l’abbia presentata da privato cittadino (anche se poi la comunicazione l’ha fatta dal sito ufficiale del Comune). Non fa un confronto pubblico ma querela: mi ricorda un regime. Portare la politica nelle aule di tribunale è sbagliato. La denuncia a Bommarito è la denuncia a tutto il fallimento della sua amministrazione ed è la denuncia della sua solitudine politica. Resta solo una domanda – conclude Sacchi -. Perché il Pd lo lascia solo ma poi nessuno alza un dito quando Mandrelli se ne va dal consiglio? Siamo alle comiche finali, non hanno la forza di staccare la spina a questa amministrazione, che sarebbe l’unica strategia possibile. La città è delusa e disorientata, perché è mancata una guida. Non ha più nemmeno la parvenza di un capoluogo. Ed è responsabilità del centrosinistra».

 

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