Vicenda piscine, Confindustria Macerata si schiera dalla parte della Fontescodella Spa, azienda guidata dall’imprenditore Fabio Paci con la quale il Comune ha di recente concluso una transazione. L’azienda, costituita per realizzare l’impianto natatorio di Fontescodella, non è riuscita a portare a termine il lavoro che l’amministrazione le aveva assegnato. Confindustria sottolinea come scorretto e improprio il richiamo strumentale alle imprese che hanno sempre dimostrato attaccamento al territorio al quale appartengono, vivendone il legame come un valore profondo.
«Invito ad abbassare i toni – interviene il presidente di Confindustria Macerata Gianluca Pesarini – che stanno ledendo reputazione e dignità di imprese locali che hanno oltre 50 anni di storia, sopravvissute ad un decennio di crisi globale del sistema impresa, che hanno e stanno realizzando opere pubbliche di comprovata qualità, nel rispetto dei termini contrattuali, occupando circa 300 lavoratori e contribuendo in modo significativo all’equilibrio sociale di un territorio duramente colpito da un doppio sisma: quello geologico e quello del crack di Banca Marche. Fatto salvo il diritto all’informazione, chiedo a chi esercita scelte politiche di non utilizzare vicende e fatti che hanno una sede competente nella quale essere affrontati, evitando un dibattito fatto di illazioni alla ricerca di un consenso mediatico approssimativo e immediato».
Confindustria difende le aziende che operano nel territorio: «A nessuna impresa fa piacere che ci siano stati problemi nella gestione di un appalto così importante per il territorio. Vero è comunque che le imprese, consapevoli del proprio ruolo come attori economici della collettività in cui vivono ed operano e delle proprie responsabilità contrattuali, si sono adoperate per definire la questione, rifiutando di attivare qualsiasi procedura giudiziale che non avrebbe consentito di risolvere la vicenda prima di un decennio, pagando penali e riconsegnando l’area nella disponibilità dell’amministrazione comunale.
Nell’affrontare la questione non può sfuggire la complessità delle vicende negative che si sono susseguite in questi anni: la più grande crisi economica del dopoguerra, i fallimenti che ne sono derivati e che hanno coinvolto anche due delle imprese della Società incaricata, la bancarotta di Banca Marche, le politiche restrittive attuate dal sistema bancario». In conclusione Pesarini invita a lavorare insieme con l’obiettivo comune di contribuire al benessere e allo sviluppo del territorio: «Lavoriamo insieme per progettare e realizzare opere in tempi più veloci e con certezza delle regole, sia pure nella diversità di ruoli, responsabilità e competenze. Un rapporto pubblico e privato in cui la finanza privata rappresenti un’opportunità pubblica e non un nemico da contrastare».
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