Piscine, Carancini querela Bommarito:
«Il sindaco vuole sviare l’attenzione
dalle sue pesanti responsabilità»

MACERATA - Mandato a due legali per denunciare un articolo di Cronache Maceratesi. La nota arriva dal canale ufficiale dell'ente. Il primo cittadino: «Messi a disposizione della Magistratura tutti i documenti». La risposta dell'avvocato che ha più volte criticato l'amministrazione sull'annosa vicenda del polo natatorio mai nato: «Quanto scritto è basato sugli atti del Comune»

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Il sindaco Romano Carancini e l’avvocato Giuseppe Bommarito durante un convegno

 

di Matteo Zallocco

La notizia del giorno è che i revisori dei conti hanno bocciato il bilancio 2018 del Comune di Macerata (leggi l’articolo). Ma le preoccupazioni dell’amministrazione comunale sembrano essere rivolte altrove stando alle note ufficiali. “Il sindaco Carancini querela l’avvocato Bommarito per la vicenda piscine” si legge nel comunicato inviato oggi dal Comune. Nessun cenno al parere negativo sul consuntivo. Scelta singolare quella di utilizzare il canale ufficiale del Comune per annunciare una querela da parte del sindaco. E mentre i revisori dei conti invitano l’amministrazione a istituire un ufficio legale interno in modo da ricorrere di meno a consulenze esterne, oggi Carancini fa sapere attraverso la nota del Comune di aver incaricato ben due avvocati (Massimo Bertola e Paolo Giustozzi) per depositare in Procura una querela nei confronti di Giuseppe Bommarito a seguito di un articolo uscito su Cronache Maceratesi lo scorso 9 aprile (leggi).

Macerata è un continuo deja vu, l’ultima settimana ha visto il ripetersi di situazioni fotocopia da anni: le immancabili foto di Carancini con il cappellino di paglia alla Raci assieme a Ceriscioli e Pettinari; i quattro giorni di Aperitivi europei identici da 10 anni; la Lube che vince lo Scudetto e Civitanova festeggia mentre a Macerata (da cui la Lube è dovuta fuggire per incapacità progettuale) c’è un piccolo palazzetto dove ora ci piove pure. Proprio nella zona di Fontescodella dove dovevano sorgere le famose piscine che in questi anni hanno rappresentato il più grande buco dell’acqua dell’amministrazione Carancini.

«In oltre 9 anni di mandato da sindaco ho sempre accettato serenamente critiche e giudizi sul mio operato, chiunque li avesse espressi, cittadini o organi di stampa, nella consapevolezza che, rispondere della fiducia accordata, volesse dire, in particolare, mai sottrarsi al confronto ed al controllo per gli impegni presi e le responsabilità assunte», dichiara il sindaco oggi nella nota stampa. Cosa non vera per quanto ci riguarda, quasi sempre il sindaco ha costruito un muro con la nostra redazione dopo l’uscita di critiche nei suoi confronti, in special modo se queste arrivavano da interventi dell’avvocato Bommarito. Fatta eccezione per l’ultimo articolo in cui il Comune ha inviato una replica, ha sempre preferito sottrarsi al confronto, prendendola sul personale. E così farà oggi.

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12 gennaio 2012, il sindaco Romano Carancini ottimista: “Se non faremo le piscine mandateci a casa”

Mai nessun “mea culpa” è arrivato in questi dieci anni dal primo cittadino per il grande flop del polo natatorio di Fontescodella. Lo stesso Carancini aveva messo le piscine al centro del suo programma elettorale nel 2010 indicandole come “la priorità delle priorità dell’attività amministrativa”. Due anni dopo, di fronte ai primi problemi, dichiarò pubblicamente: «La piscina si farà, sono convintamente ottimista. Riconosco il ritardo ma mi sono esposto in campagna elettorale. La faccia è la mia e se non si faranno le piscine la gente mi manderà a casa» (guarda il video). Era il gennaio 2012 e da lì in poi il sindaco proseguì negli anni dicendo più volte “La piscina si farà a tutti i costi”. Alla fine i costi li ha pagati la cittadinanza. Dall’amministrazione Carancini non è arrivata nessuna scusa e oggi si cerca di spostare l’attenzione su chi lo attacca per quello che – stando alle priorità da lui stesso dettate – non può che essere considerato un fallimento. E la vicenda non è certo finita nel migliore dei modi con questa transazione.

«Nell’articolo – continua la nota di oggi del sindaco – il legittimo diritto di critica è stato violentato ripetutamente, travalicando abbondantemente i limiti elementari del rispetto della mia persona e dell’Istituzione che rappresento, con una manifesta falsa ricostruzione dei fatti riguardanti la vicenda delle piscine e con accuse infamanti nei miei riguardi, della Amministrazione della città e della istituzione nella sua articolazione. Ho tanto rispetto del ruolo che rivesto, delle tante oneste persone che fanno ogni giorno l’Istituzione e la servono e della fiducia delle persone nell’interesse delle quali ho il compito di amministrare la città, che ho considerato mio dovere far accertare alla Magistratura la diffamazione per i gravi fatti attribuiti, mettendo a disposizione, nella totale ed incondizionata trasparenza, un’analitica ricostruzione dei fatti e dei documenti esistenti. Sul piano politico ed amministrativo della vicenda, come ho sempre fatto, riferirò in Consiglio comunale già lunedì prossimo, nel rigoroso rispetto del mio dovere di sindaco». La speranza è che Carancini in assise stavolta risponderà sul merito anziché sviare come ha fatto lo scorso 8 aprile durante l’interrogazione presentata da Anna Menghi (leggi l’articolo).

«Un attacco alla libertà di stampa e di critica e un tentativo di Carancini di sviare l’attenzione dalle sue pesanti responsabilità nella vicenda delle piscine. Ribadisco che tutto quanto scritto nell’articolo oggetto di querela è pienamente fondato e risultante da atti e documenti del Comune» è il commento dell’avvocato Giuseppe Bommarito che già in passato ha ricevuto querele in seguito a suoi articoli su Cronache Maceratesi. Un lungo elenco di “attacchi al potere” che ricostruiremo nei prossimi giorni. Il leitmotiv è sempre lo stesso: accettiamo le critiche ma se non ci piacciono quereliamo.

 

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