Il punto vendita di Max Mara ha chiuso i battenti: una brutta tegola per il centro storico di Macerata. Nessun cartello ha annunciato la chiusura anche se la voce circolava da tempo. Sabato pomeriggio il negozio era aperto come sempre ma già stamattina le vetrine di corso Matteotti, ammirate da oltre 25 anni, sono state oscurate e i capi di abbigliamento portati via.
Nel giro di qualche mese chiuderà anche Max &co nei locali attigui. Né i titolari, né le commesse del negozio rilasciano dichiarazioni in merito ma la chiusura è stata stabilita dalla “casa madre” a causa del pensionamento delle storiche responsabili dei due negozi, tra i pochi rimasti in Italia ad essere gestiti dall’azienda che ha sede a Reggio Emilia e opera molto in regime di franchising. Senza le loro figure professionali di riferimento, l’azienda ha deciso di intraprendere altre strade, lasciando il capoluogo di provincia. E nessuno per ora, sarebbe interessato a riaprire nella nuova modalità.
Sicuramente una chiusura pesante che fa male al centro storico dove resiste uno zoccolo duro di storiche attività ma dove soffre in particolare il settore dell’abbigliamento.
(redazione CM)
....il centro....un cimitero
Macerata giusto perché è provincia altrimenti città davvero priva di importanza ..non capisco lo stupore.. è normale sia un po morta visto che non ha nulla di speciale ed è anche all'interno...
Livio De Vivo voi di speciale avete il mare immancabilmente inquinato. Invece di fare critiche inutili e non costruttive pensi x la sua città
Macerata è una bellissima città, ma c'è un grosso problema...è spudoratamente mal gestita
La cosa più assurda che sono proprie le chiacchiere negative che fanno i danni !! ..mi piacerebbe sapere di dove sono queste persone e dove vanno a fare acquisti !!
Finché ci preoccuperemo del centro che muore e non che non c'è un modo facile e decente per arrivare in città continueremo a vedere queste scene. Provate a venire su da piediripa cronometrandovi... Poi vedete quanti km e poi ragionate sul perché la gente non viene in città
In centro l'unico negozio che ti tiene incollato per ore è solo il bong store♂️
A che prezzi questo negozio vendeva i propri articoli?
Pure a Chieti ha chiuso qualche anno fa!
Città passiva statale
Tutto vuoto ormai
Finché le persone non si desteranno dai soliti proclami "interessati" degli illuminati sarà sempre così...la guerra dei poveri...dividi ed impera
Macerata non mollare
Che tristezza,!!! Macerata sta morendo!!!!
Cosa rimane a Macerata.... Solo il mangiare
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Stiamo diventando un deserto vero e proprio.
E pensare che la città “scoppia di salute” (come disse il Sindaco)….
Il centro storico di Macerata e’ diventato un cimitero x colpa di quest’amministrazione che ha fatto i propri interessi e non dei cittadini.
Il centro è divenuto il nuovo cimitero del capoluogo, Macerata è morta, è stata fatta morire dalla politica, da chi ha governato ininterrottamente questi ultimi anni.
non più tardi di ieri la Signora Manzi ha tessuto gli elogi a favore del Sindaco Carancini.
Che si mettessero d’accordo una volta per tutte, ci prendono come ingenui babbei!!!
Ennesimo “successo” di questa amministrazione. La situazione è ormai irreversibile. Ma resta urgente: 1) riaprire il centro storico al traffico 24 ore su 24, creando un parcheggio in piazza della libertà. 2) Riportare scuole e uffici in centro storico. 3) progettare incentivi REALI e SENSIBILI per tutte le attività NON di ristorazione presenti e future in centro storico.
Molto triste. Necessario che i commercianti o il comune (più il comune, con ufficio ad hoc) da una parte “mappino” i locali vuoti dall’altra individuino un sistema per riportare una diversificazione delle merci.
– incentivare la brandizzazione del centro storico come centro commerciale naturale (coesione tra commercianti, aperture all’unisono, iniziative comunemente concordate)
– individuare un responsabile per il centro che avvii sia eventuale mediazione con grosse catene per portarle negli spazi vuoti disponibili sia la mediazione con eventuali interessati alla gestione dei negozi.
-individuare la necessità di merce (mancano l’elettronica, l’oggettistica e i negozi di articoli sportivi ad esempio)
– incentivi a chi avvia una nuova attività se si porta merce individuata come mancante, indipendentemente si tratti di privato-artigiano, responsabile di negozio con franchising, titolare.
Poi, L’università, nella facoltà di economia, non potrebbe esser contattata per sviluppare degli spin-off/start up in questo senso e guidare progetti di questo tipo? Un po’ di pratica messa a servizio del territorio si potrebbe organizzare, no?
Spiace non vedere né saper gestire le potenzialità di un centro storico che, commercialmente parlando, potrebbe fare tanto.
Il problema è come arrivare al centro, specie per chi viene da Piediripa, per raggiungere il parcheggio “Sferisterio” dopo immancabili fila c’è il problema della “piaggia della Torre”.Spesso ho notato persone che arrivate davanti alla chiesa di Santa Maria della Porta, pensavo fossero interessate al magnifico Portale,ma neanche per sogno, adagiate nelle due panchine, riprendevano fiato per affrontare l’ultima salita che porta in piazza della Libertà.Non sarebbe il caso che nel 2020 la nuova Amministrazione (il colore politico non interessa)programmasse un progetto per una o più scale mobili da inserire nella metà della piaggia, come avviene in tutte le Città collinari? (Ascoli, Fermo, Urbino ecc.)
Io credo che per i disabili vi siano delle agevolazioni per raggiungere la piazza!
L’azienda chiude per i costi troppo alti e vorrebbe darlo in gestione.Non ci sono riferimenti alla pedonalizzazione se non nella testa dei soliti detrattori.Ci sono imprenditori che vogliono accollarsi questa attività si o no?In Ascoli visto che qualcuno l’ha citata(ed io ci sono stato domenica per il mercatino) sarà facile arrivare in centro ma uno si trova uno spettacolo desolante di negozi sfitti e una città degradata con i bei Palazzi vuoti e abbandonati.Per chi non lo avesse ancora capito il commercio ha subito enormi trasformazioni che molti non hanno saputo cogliere.
Tipo anche ” c’ho quattro sordi, me li magno”.