Romano Carancini
«Impugnazione del lodo arbitrale, avvio del procedimento amministrativo nei confronti della Nuova via Trento per regolarizzare la “Palazzina C” e infine la ricognizione tecnico-giuridica dello stato di attuazione del Piano di Recupero del comparto di via Trento». Queste le tre azioni indicate dalla Giunta di Macerata nella delibera di indirizzo dopo la decisione del collegio arbitrale del 24 luglio che condanna il Comune a pagare oltre 2 milioni di euro. A comunicarlo oggi il Comune anche se la Giunta si è riunita nei giorni scorsi. «Nel rigoroso rispetto dei principi di legalità e trasparenza – dice il sindaco Romano Carancini – la delibera assunta è il segno della volontà dell’amministrazione di collaborare alla soluzione amministrativa del contenzioso con Nuova via Trento nell’interesse prioritario della città e di conseguenza anche del privato attuatore del Piano di Recupero. Mettiamo a disposizione della Nvt, in coerenza con i motivi del lodo, la legittima opportunità di regolarizzare la Palazzina C di via Trento cosi da renderla immediatamente commerciabile e, allo stesso tempo, far venir meno la condanna del Comune al pagamento della somma di 2.184633,90 di euro. E subito dopo, la verifica dello stato di attuazione di quella riqualificazione urbana che ad oggi poco ha restituito alla città in termini di beneficio pubblico». L’intenzione, che ha recepito evidentemente la linea indicata dalla riunione di maggioranza di tentare la via del dialogo con Intermesoli per riuscire a riqualificare la zona, è di provare a regolarizzare la palazzina C del complesso in modo, dal punto di vista della Giunta, da eliminare i motivi che hanno portato alla condanna del Comune. In realtà Intermesoli aveva già specificato tramite i suoi legali che la regolarizzazione della palazzina non sarebbe bastata a compensare il danno per il progetto di responsabilità pubblica mai portato a compimento. Spetterà ora comunque agli Uffici comunali prendere atto della decisione della Giunta e agire di conseguenza.
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sbaglio o si chiama “BARATTO”?
E’ solo il tentativo di Carancini, ben consapevole delle sue enormi responsabilità politiche ed (a livello personale) erariali, di intimorire la controparte, inducendola ad una transazione di importo più ridotto rispetto a quanto stabilito dal Collegio Arbitrale (4 milioni di euro).
Ma è un’arma spuntata, un bluff del tutto evidente, perchè l’eventuale impugnazione da parte del Comune (possibile peraltro solo per motivi di legittimità) porterebbe ad analoga impugnazione da parte della NVT per le sue domande non accolte dal Collegio (altri 3-4 milioni circa di euro).
Quanto alla regolarizzazione della palazzina “C”, essa, avvenendo oggi, non eliminerebbe il danno già arrecato.
Insomma, il Carancini, che in riunioni degli anni passati con la NVT finalizzate ad ottenere il rispetto delle convenzioni in essere, diceva sbruffoneggiando: “La strada di collegamento con la via sottostante non si fa. Perchè? Perchè lo decido io d’imperio!”, oggi sta con il cappello in mano, mendicando a tutti i costi un’intesa con la NVT.
Un disastro enorme per la città, che, come ho già scritto, ha radici anche familiari, oltre che nella consueta, arrogante e sciocca tigna.
Sul punto il Comitato Comunale del PD, impegnato a tutto campo nel tentativo di distruggere l’immagine e la credibilità del sottoscritto, ancora clamorosamente tace (ha solo detto nei giorni scorsi che auspica una soluzione conciliativa: e ci credo!).
Mi permetto un suggerimento: magari potrebbe dedicare a questa allucinante vicenda della NVT il prossimo numero di “Pensare Macerata”. Forse, così facendo, uscirebbe dall’omertà sin qui manifestata e farebbe meno danni.
Peppe in punta di fioretto. Scorno per chi ti attendeva al varco al vetriolo. Sei stato un signore anche stavolta.
Mi par di capire che sta girando la frittata: il debitore diventa creditore!
Secondo me e’ troppo tardi x rimediare.
Dimenticavo una cosa: il Comitato Comunale del PD ha al proprio interno chi, proprio per il cognome che porta, sarebbe in grado di ricostruire esattamente tutte le impuntature, le lacune, gli atteggiamenti illegittimi e le omissioni del Carancini dal 2000 in poi sulla vicenda NVT/Comune; ed anche le esatte motivazioni – veramente di bassissimo livello – di tali atteggiamenti omissivi che oggi hanno causato un danno gravissimo alla città di Macerata.
Il Comitato Comunale lasci perdere i nemici pubblici n. 1 e intervenga su questa vicenda, quindi, senza l’omertà e i servilismi verso il Sindaco sin qui clamorosamente manifestati. Faccia il proprio dovere verso la città e gli iscritti al partito, invece di mettersi al servizio di Romano Carancini nel tentativo di ferirmi (cosa perfettamente riuscita), di screditarmi e di intimorirmi (cose per nulla, invece, riuscite). E’ evidente, infatti, che l’uscita meschina e miserabile di Pasqualetti, avallata dai vertici cittadini del PD, si collega direttamente con la recente querela del Carancini nei miei confronti, nell’intento di far passare critiche motivate, documentate ed oggettive (sempre peraltro passibili di replica), fatte mettendoci il nome, il cognome e la faccia, come predicazione di odio e come manifestazioni di aggressività (senza ovviamente dire che il livello dello scontro si è innalzato proprio a seguito della inaudita querela caranciniana, poichè chi semina vento dovrebbe ben sapere che finisce per raccogliere tempesta).
Quanta meschinità, Peppe continua pure nella tua linea con l’incisività e la signorilità che ti distinguono.
Noi maceratesi possiamo solo esserti grati.