di Gianluca Ginella
Sette milioni e 700mila euro: questo rischia di costare al Comune la mancata realizzazione della bretella che doveva nascere per collegare via Trento a via Murri. È quanto chiede la società Nvt (Nuova via Trento) al comune di Macerata, presentando richiesta di ricorso ad un arbitrato. La Nvt ritiene che la mancata realizzazione della bretella abbia causato e stia causando un danno plurimilionario.
Una zona fuori dal centro ma di fatto vicina a tutto, grazie ad una nuova viabilità, e ben servita con i parcheggi. Era l’idea nata per via Trento: tre palazzine e una bretella che l’avrebbe collegata velocemente al resto della città. Il comune di Macerata, all’epoca retto dalla giunta Meschini, aveva stipulato due convenzioni con la società Nvt, una nel 2002, un’altra nel 2004. Oggetto era la riqualificazione di via Trento con la nascita di tre nuove palazzine, la sistemazione dell’area ex Vam, e la costruzione della bretella, una sopraelevata che avrebbe collegato la zona con il palavirtus. Con gli anni le palazzine sono sorte una dopo l’altra, ma la bretella è rimasta sulla carta. Anni di lungaggini, di nuove varianti, di progettazioni ma con la volontà, da parte della giunta Meschini, di portare a termine il progetto. Con il cambio dell’amministrazione cittadina però le cose per la bretella pare si siano arenate del tutto. E, da quanto emerge, da parte del Comune non sarebbero più arrivate risposte ufficiali alle richieste della Nvt, anche solo per annunciare la rinuncia al progetto. La società ritiene, dopo tutti questi anni, di aver avuto dei danni enormi per la mancata realizzazione della bretella.
E pare abbia incassato anche le lamentele di chi ha comprato nelle palazzine, dove si trovano negozi e studi di professionisti. I proprietari lamenterebbero il fatto di aver acquistato pensando di trovarsi, nel giro di poco tempo, con una strada comoda e comodi parcheggi. Non solo, dal punto di vista urbanistico la bretella avrebbe consentito di attenersi alle volumetrie denunciate nel progetto. In assenza, l’edificio di testa risulterebbe fuori quota, e questo potrebbe comportare, ad esempio, la necessità di un condono. Stanca della situazione, la Nvt, assistita dallo studio legale Perfetti e dall’avvocato Tina Fusari, hanno deciso di fare ricorso affinché venga incardinato un arbitrato, come previsto dal contratto tra la società e il Comune. La richiesta di risarcimento danni è di 7 milioni e 700mila euro. Una volta nominato il collegio di arbitri (in tutto tre), la decisione dovrà arrivare entro 240 giorni. Giovedì scorso i legali della Ntv, che al momento preferiscono non dire nulla sulla vicenda, hanno notificato al Comune il ricorso.
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