di Gabriele Censi
“Intermesoli intende spillare soldi ai cittadini maceratesi per interessi personali. Ci costituiremo per far valere le nostre ragioni”. Il sindaco Carancini risponde politicamente, in attesa di nominare un legale, al ricorso della Nuova Via Trento spa che chiede un arbitrato e quasi 8 milioni di euro per danni cagionati dalla mancata realizzazione della bretella a servizio di quella zona di Macerata. Se la prende con il costruttore Domenico Intermesoli, socio e amministratore delegato della società e firmatario, con Alfredo Cesarini della richiesta di risarcimento. Al consigliere Sacchi che aveva chiesto le dimissioni del sindaco Carancini ricorda che la vicenda ha origine nel 2003. “Un iter che nasce da un accordo di programma del 2000, poi dopo la delibera consiliare ci sono state le convenzioni firmate dalla giunta nel 2002 e nel 2004”. Il primo cittadino parla di anomalie nelle scelte fatte allora come “la compensazione degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, di inadempimenti della Nvt sulla riqualificazione. Parcheggi pubblici gestiti privatamente, mancato intervento sul lato sinistro e mancata realizzazione del sottopasso di collegamento con corso Cavour. Il progetto realizzato è ben diverso dagli Champs Elysées che erano prospettati, non sono state fornite le fidejussioni a garanzia delle opere. Oltre a tutto questo, che ci fa pensare ad un ricorso fatto in prevenzione (nel gergo legale per evitare strumentalmente azioni contro), c’è anche un evidente cambiamento della situazione della viabilità dopo l’apertura della galleria delle Fonti ed venuto a mancare l’interesse pubblico a realizzare una bretella costosa e di forte impatto ambientale”.
Secondo l’amministrazione la convenzione non può generare aspettative per il privato che avrebbe effetti positivi da un opera di interesse pubblico: “Noi ragioniamo tenendo sempre fermo il principio dell’interesse pubblico” ha rafforzato l’assessore Paola Casoni “non possiamo spendere i soldi dei cittadini a vantaggio del privato. Abbiamo sottoposto alla Nuova Via Trento proposte riguardanti la riqualificazione dell’intero comparto e in particolare interventi sulla viabilità pedonale perché ancora oggi via Trento è difficilmente attraversabile. Unendoci potevamo riportare utilità e benessere a chi abita e, in generale, a chi frequenta la zona. Ma alle nostre proposte non sono mai giunte risposte positive”. Carancini rimarca tra i punti elencati nel ricorso alcune richieste che definisce paradossali: “Ad esempio tra le voci di danno le spese per la costruzione di una paratia di sostegno del complesso edilizio. Ci chiedono 313mila euro che erano stati scomputati dagli oneri di urbanizzazione, quindi chiedono somme che hanno già ricevuto. E’ un atto arrogante che fa seguito al rifiuto di trovare una soluzione alternativa per una diversa riqualificazione della zona comprendente oltre via Trento, corso Cavour (con interventi estetici), piazza della Vittoria (con una rotatoria) e piazza Garibaldi (con la statua di nuovo al centro). Avremmo partecipato ai costi in misura equivalente rispetto all’ipotesi della bretella”. “Un’opera sopraelevata e molto più impattante di quello che era inizialmente- aggiunge Casoni -, il privato ha tratto numerosi vantaggi, come dai parcheggi che sono stai venduti anche in “non pertinenza” quindi a chi non abita lì. Abbiamo cercato di risolvere i problemi della zona, ci sono difficoltà di attraversamento pedonale. Ma il privato ha fatto saltare il tavolo”.
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“….Non possiamo spendere soldi dei cittadini a vantaggio del privato…”
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Sembra (dico sembra) pare (dico pare) che, sulla vicenda del Park Si, le cose non siano proprio andate così… Ma è ovviamente solo un’impressione…
Gli squali maceratesi sono sempre in agguato. Vorrebbero saziare la loro voracità come hanno fatto con amministrazioni passate. Aumentano la loro aggressività minacciosi. Ma il giorno del giudizio verrà anche per loro.
Il Sindaco e l’Assessore, anzichè riferire in Consiglio e in Commissione, sceglie la via dell’annunciato “silenzio” con una conferenza stampa.
Via Trento è una delle tante brutte incompiute che ancora deturpano Macerata.
La bretella di collegamento per la cui mancata realizzazione ora la Nuova Via Trento chiede il risarcimento dei danni era alla base dell’intervento di riqualificazione della stessa via Trento ed era ala base dell’accordo di programma stipulato tra Comune e Provincia. Lo stesso Carancini ci fece sopra dei panegirici quando era capogruppo ed anche nei primi anni del suo primo mandato (per chi volesse, ci sono tutte le delibere e i resoconti degli interventi dei consiglieri nella home page del Comune).
Poi il Sindaco Carancini, senza portare la questione in Consiglio e nella competente commissione consiliare, ha deciso di “annullarla”, senza alcun atto formale e senza motivo (la galleria delle acque perenni, che oggi renderebbe inutile la bretella in questione, era già in corso di costruzione quando la bretella venne decisa).
L’ennesimo episodio di una gestione autocratica ed arrogante del potere, pertanto, che non sorprende ormai, visti i precedenti, che, soprattutto nel secondo mandato, sono sempre più frequenti.
Sorprende semmai che tanta gente competente ed intelligente che siede sui banchi della maggioranza, ormai ridotta al livello dei parlamentari forzisti che facevano finta di credere che Ruby era la nipote di Mubarak, stia zitta, faccia finta di non capire e faccia, al contarrio, finta di credere alla barzelletta del Sindaco senza macchia e senza paura che si batte per gli interessi della collettività, contro gli egoismi dei privati (versione accettata solamente da qualche lecchino professionale).
Non conosco i termini precisi delle convenzioni. Sta di fatto che di tutto un intervento che poteva essere davveo una riqualificazione importante di quell’area ad oggi non c’è nulla di realmente finito e qualcuno,tra proponenti e Amministrazione,deve assumere non tanto responsabilitá passate ma future,per arrivare ad un obiettivo necessariamente migliore. Per la bretella non più necessaria…non riesco a comprendere il rapporto tra la galleria (che serve il raccordo tra la vallata di sforzacosta e quella di villa potenza) e il traffico che dalle mura avrebbe raggiunto il park Garibaldi ed il raccordo proprio alla viabilità veloce. Non si pone “in alternativa” ma proprio la galleria ne rende ancora più utile l’esistenza
Quando Monsignore comincerà a girare per le vie maceratesi con un cartello “pentitevi, la fine è vicina”???