Maxi risarcimento per via Trento
«I revisori denigrati avevano ragione,
si rischia la crisi di bilancio»

MACERATA - Le reazioni dell'opposizione dopo la sentenza con cui il Comune è stato condannato a pagare 2,8 milioni. Marchiori (Gruppo misto) ricorda il parere del collegio e aggiunge: «Qui è il sistema del centrosinistra che non funziona». Sacchi (Forza Italia): «Dimissioni immediate del sindaco». Cherubini, Messi, Bocci (M5S): «Non è accettabile che i maceratesi paghino errori di amministratori che si sono dimostrarsi incapaci»

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Andrea Marchiori

 

di Federica Nardi

E’ un’estate di fuoco a Macerata e non per il caldo: la causa persa dal Comune contro Intermesoli e la società Nuova via Trento rischia di spaccare il già fragile equilibrio tra maggioranza Pd e sindaco Romano Carancini. Il Pd prenderà posizione domani, Carancini invece è a Roma per un impegno con la Aato3 e ancora non risponde sulla vicenda. Mentre l’opposizione già grida vendetta per un esito annunciato e ignorato, scritto nero su bianco nel parere negativo – contestato dall’amministrazione – dei revisori dei conti. A pagina 32 della relazione infatti i revisori lo avevano detto e lo ricorda Andrea Marchiori, consigliere di minoranza del gruppo misto: «Per il contenzioso con la Nuova via Trento avevano indicato un rischio di circa 2,7 milioni». Il risarcimento stabilito dal giudice non si discosta molto: 2,8 milioni, più interessi, per un totale di circa 4 milioni. Peccato che a bilancio, nel consuntivo 2018, il fondo rischi arrivi solo a 2 milioni (con l’altro milione e mezzo consigliato dai revisori che è stato “spalmato” nei bilanci preventivi e quindi non ancora contabilizzato). «Per non andare incontro a una crisi di bilancio toccherà fare una revisione generale, e al più presto – spiega Marchiori -Non sono certo felice di questo esito ma va fatta una valutazione politica precisa, che va al di là del sindaco Carancini».

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Il sindaco Romano Carancini

Primo punto. «I revisori, tanto denigrati, avevano ragione e la loro previsione si è rivelata prudente e non fantasiosa – sottolinea Marchiori – A fronte di quel parere negativo il Consiglio ha approvato comunque il bilancio. Qui è il sistema del centrosinistra che non funziona. L’opera nasceva dalla volontà del Comune e poi è stata proprio la parte pubblica a disattendere gli impegni che si era presa con il privato. Nessuno della giunta è estraneo a questa questione: la “giunta delle transazioni” (basti pensare al ParkSì o alle piscine) che ha deciso di non farne una proprio in questo caso, dove evidentemente avevano torto». La questione, prosegue Marchiori, è tanto più «grave perché ci ritroviamo a risarcire un danno per un’opera non fatta e che non si farà. Quindi la collettività paga e nemmeno abbiamo l’opera. E’ un danno anche per chi, convinto della realizzazione, aveva a suo tempo acquistato gli immobili». Riccardo Sacchi di Forza Italia chiede «dimissioni immediate e incondizionate di sindaco e maggioranza», in un commento scritto in calce al nostro articolo, dove annuncia anche di voler interessare della questione la Corte dei conti.

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Roberto Cherubini

Roberto Cherubini, Carla Messi e Andrea Boccia del M5s, considerano intollerabile quanto accaduto. «Non è accettabile che i maceratesi paghino errori di amministratori che si sono dimostrarsi incapaci in 10 anni da dimenticare – commenta il consigliere pentastellato – Abbiamo ribadito in più circostanze che un commissario avrebbe evitato i gravi danni fatti da questo politica che non è più passione ma mestiere. Ricordiamo con lucidità i disegni faraonici presentati da Meschini e dal capogruppo Carancini su Via Trento, che oggi è un “non luogo” come piazza Pizzarello, Valleverde e purtroppo anche il centro storico. Il mestiere in politica porta alla programmazione a breve ed alla ricerca non del bene comune ma del consenso facile. La passione porta invece alla programmazione a lungo termine per cambiare le dinamiche negative cittadine e magari disegnare una città sostenibile per il futuro e ricostruire una coesione sociale distrutta. Valuteremo le decisioni da intraprendere consultando gli avvocati del movimento».

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