A destra Daniel Amanze durante la manifestazione antifascista di oggi
di Federica Nardi
(foto di Fabio Falcioni)
«Non abbiamo mai detto che vogliamo cacciare gli studenti, ma abbiamo vinto il bando». Daniel Amanze difende la causa. Accanto a lui la moglie Norma Santori. «Risponderemo alle accuse con la cultura», taglia corto la donna. I coniugi, ai vertici dell’Acsim (lui presidente, lei dirigente), sono nell’occhio del ciclone.
La Guardia di finanza contesta all’ong che si occupa di accoglienza di migranti 500mila euro circa di Iva non versata in cinque anni e oltre 3 milioni di ricavi non dichiarati e l’Inail la legittimità dell’assegnazione del bando inizialmente vinto dall’associazione per utilizzare la palazzina nel quartiere Corneto. Qui l’associazione vorrebbe trasferire una sessantina di immigrati. Un sistema che fa acqua quello dell’accoglienza, «l’immigrazione deve essere programmata. Chi esce dai progetti resta senza nulla e finisce in mano alla criminalità» ammette lo stesso Amanze. Sono appena passate le 11, la manifestazione antifascista voluta dal Comune è appena finita e a Macerata, ai piedi dei Monumento ai caduti, continua a piovere.
La sede dell’Acsim
La querelle con il comitato del quartiere Corneto e l’Acsim va avanti da molto prima che l’Inail si opponesse all’assegnazione della palazzina. I residenti non vogliono un centro di accoglienza. Tanto più ora che proprio in quello stabile sono accolti gli studenti del Convitto rimasti senza dormitorio a causa del sisma. A questo si aggiungono l’inchiesta della Guardia di Finanza e gli accertamenti dell’Agenzia delle entrate. All’associazione vengono contestati anche mancanza di democraticità nella gestione, consulenze opache e lo stipendio della moglie di Amanze, sei volte superiore al contratto nazionale. Nel mirino della Finanza oltre all’Acsim, anche Perigeo e il colosso Gus. Da loro passano milioni di euro di soldi pubblici e centinaia di migranti per i progetti d’accoglienza. Che poi, quando escono dai progetti stessi o vengono espulsi (come era successo a Innocent Oseghale, accusato dell’omicidio di Pamela Mastropietro e che viveva in via Spalato con il permesso di soggiorno scaduto) restano, nel migliore dei casi, senza nulla.
Controlli dei carabinieri in un accampamento del parco Fontescodella
Nel peggiore dei casi vanno a rimpolpare le file dell’esercito di invisibili della criminalità organizzata. Manodopera gratuita che da una parte chiede soldi e dall’altra vende la droga. Lo dice anche Amanze, che dà la colpa alla politica. «I ragazzi coinvolti nella morte di Pamela li condanniamo senza se e senza ma. La giustizia farà il suo corso ma non bisogna alimentare l’odio come hanno fatto certi politici – aggiunge il presidente dell’Acsim – Per quanto successo alla povera Pamela noi siamo solidali con la famiglia e con la comunità di Macerata». Ma come si è arrivati a questo? Amanze dice che «la giustizia sta lavorando per verificare se questi ragazzi sono coinvolti con qualche cellula locale della criminalità organizzata. Ma sappiamo che, per come è fatta l’accoglienza, una volta che qualcuno viene espulso dai progetti si trova senza nulla. Nemmeno i soldi per vivere qualche giorno. Poi è naturale che finiscano preda della criminalità, che vadano a dormire ai Giardini Diaz e a Fontescodella. Il Comune ha visto che era diventata una cosa esagerata, a quel punto si è dato da fare per trovare una sistemazione temporanea. Ma non si può risolvere il problema così. L’accoglienza deve essere programmata». Ma Amanze non crede alla possibile presenza della mafia nigeriana in città e al coinvolgimento di una realtà simile nell’omicidio di Pamela: «è troppo presto per dirlo». Amanze aveva sfilato anche sabato scorso durante il corteo nazionale antirazzista ai Giardini Diaz. In quell’occasione aveva denunciato anche atti di vandalismo contro la sede dell’associazione in via Roma. Qualcuno era entrato, due giorni prima, e aveva rubato due computer dagli uffici.
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IL GUS – «Oggi i gonfaloni delle istituzioni c’erano e quindi erano dalla parte giusta. Popoli pacifici si uniscono nelle manifestazioni, quella di oggi e quella di sabato scorso. E’ un’unica lunga marcia per ritrovare verità e serenità. Noi ci saremo sempre in questa nuova scommessa per una condivisione ancora più ampia e partecipata. Ma senza mai dimenticare che il mondo che vogliamo è plurale, “colorato” e senza muri. Il nemico di tutti dev’essere l’emarginazione, la povertà. Vero e grande scandalo da combattere». Anche il Gus è sceso in piazza oggi per dire no ad ogni forma di razzismo, fascismo e violenza. E questo è il commento del presidente dell’associazione Paolo Bernabucci.
“Macerata è libera” ma i clandestini «diventano schiavi della criminalità»
Costituzione e Inno d’Italia al Monumento dei Caduti «per ripartire come comunità» (foto)
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Da come parla Amanze, si può rilevare che anche lui , senza però dirlo, accusi lo stato. Infatti lo stato che dà loro i soldi, lascia a loro decidere quando buttarli in mezzo alla strada senza una lira e né arte e né parte, come se fossero già nazionalizzati italiani. Invece lo stato ( ma esiste ancora, dico quello con la s Maiuscola ossia lo Stato? ) dovrebbe una volta in strada, riaccoglierli, e seguirli fino a che non siano integrati, cioè che abbiano un lavoro, sappiano scrivere e leggere, loro, ( tanti italiani sono ancora analfabeti anche quando escono dalle università ), e soprattutto, basta con questa distinzione tra migranti di guerra e migranti economici, alla base di tutto questo disordine. Se per la nostra Costituzione gli uomini sono tutti uguali per razza, religione ecc, che facciamo, vogliamo contraddirla dividendoli per tipo di migrante? E’ del tutto illogico. Forse un modo per risolvere la questione ci sarebbe. Tolta la distinzione tra migrante, per i primi tre anni sono mantenuti dallo stato, quello con la s minuscola che siamo noi e per gli altri tre anni da chi in concorrenza con il nostro governo, vuole che le porte del Mediterraneo siano aperte a tutti e cioè: La Chiesa. Circola già la voce, che lo stato più ricco del mondo, il Vaticano, sia anche lui una associazione onlus come il Gus e come lui prenda i soldi dallo stato, sempre quello con la s minuscola. Eh, no, figlio mio, Tu vuoi la bicicletta e non vuoi pedalare? No, non va bene. Per i secondi tre anni che servono all’integrazione te li culli tutti tu che di case, palazzi, ville, castelli, ostelli, alberghi ecc ce n’hai in tutto il mondo. Vuoi vedere che se al prete tocchi il portafoglio, il rimedio, chiaramente dettato dalla sua devozione cristiana, te lo trova in quattro e quattr’otto? Crociate, Inquisizione, giustizia secolare, secondo la Bibbia, mettiamoci pure la Sacra Rota, ehhh, hai voglia a coltivar le spine!!
Il titolo di questo articolo è uno dei più azzeccati di questo periodo…SE OGNI COMUNE D’Europa ACCOGLIESSE I MIGRANTI NE AVREMMO UNO O DUE AL MASSIMO DA GESTIRE!!!
Gli Amanze risponderanno alle accuse pesanti con la difesa, con un avvocato. Altro che cultura.
Ma se per il periodo garantito prendono oltre tre volte di più di una famiglia normale possono permettersi di mantenerli anche quando scade il periodo di tutela. Per almeno lo stesso periodo dell’accoglienza.L’ha detta giusta siamo tutti uguali e come mai allora ad una famiglia di 5 persone italiane disoccupate lo stato da 485 euro e a loro 5000 mila? In questo non siamo tutti uguali?
Se venisse accertato che lo stipendio della dirigente è 6 volte il tetto per quella categoria non si dovrebbe più parlare di stipendio ma di emolumento ‘politico’.
l’immigrazione programmata esisteva gia’…ed era di quelle persone non cittadini ue che volevano venire a lavorare in italia e facevano regolare domanda dato che ogni anno lo stato italiano metteva a disposizione di queste persone un certo numero di posti…che adesso non ci sono piu’ dato che arrivano tutti questi pacchi postali indesiderati…amanze dovrebbe stare attento a come parla…ilo coniglio pasquale che l’ha foraggiato fino ad ora potrebbe finire impagliato da qualche parte!!!
Per Ceresani. L’immigrazione programmata forse non esiste neanche negli USA e in Australia. Solo che in questi Paesi (cristiani protestanti) se al momento di presentarti alla frontiera non hai certi requisiti (passaporto, conoscenza della lingua del Paese che ospita, disponibilità per il primo sostentamento, etc.) non entri proprio.
Iacobini…forse non conosce l’immigrazione in australia ed in canada anche perche’ non basta quello che indica lei per poter entrare innanzitutto questi paesi hanno un numero di non locali che possono far entrare ogni anno perdipiu con mansioni specifiche e se ad esempio in australia uno riesce ad entrare ed a trovare lavoro al termine del visto provvisorio lavorativo quando si fa’ domanda per il definitivo e’ il datore di lavoro che si deve far garante e che deve dimostrare che a parita’ di competenze non c’e’ un lavoratore australiano che possa ricoprire la stessa mansione.se la commissione decide che invece tale mansione e’ fattibile con manodopera locale il lavoratore non australiano viene cortesemente rispedito a casa.
Ah…dimenticavo l’australia per gli immigrati indesiderati ha..dei campi di concentramento sulle isole vicine…e’ anche difficile trasferirsi in questi paesi anche se si vuole aprire un attivita’ e si ha disponibilita’ economica e cosi’ sta’ succedendo anche per nazioni come la nuova zelanda ed il costarica che fino a qualche anno fa’ accettavano tutti..
Io non ho capito che senso ha stare in europa.
Che senso ha aver abolito i confini tra stati EU se poi qualsiasi clandestino da africa o afghanistan quindi extra EU può entrare con la stessa facilità?
Dove sta il vantaggio di essere europei?
Mi risulta che non sia così facile entrare in USA, Canada, Australia.
Per Banci. Stiamo in Europa per mere ragioni geografiche, di fatto noi siamo i parenti poveri dei Franco-Tedeschi. Infatti la capitale non è più la Roma dei Romani ma Strasburgo.
“Risponderemo alle accuse con la cultura”? Ma quale cultura? Quella della prepotenza con cui ACSIM, mentre dichiara di non voler cacciare gli studenti, persegue con accanimento la propria battaglia giudiziaria per accaparrarsi a tutti i costi lo stabile dell’INAIL?
Perché tanta perseveranza? Magari perché concentrare decine di immigrati in un unico stabile anziché distribuirli in alloggi sparsi ottimizza i costi (quindi massimizza i profitti). É oltremodo folle pensare ad una simile concentrazione di immigrati nullafacenti in un quartiere fuori dal mondo dove non ci sono attrattive, né negozi, né passanti, né pattuglie delle forze dell’ordine, in un’unico stabile annegato tra le case e da queste separato da una scalinata da un lato, una rete di giardino dall’altro, una semplice via dall’altro ancora.
E l’amministrazione comunale che dovrebbe tutelare la sicurezza dei suoi cittadini italiani (che pagano le tasse…) cosa fa? Sfila con Amanze.
Condivido in pieno quanto sostenuto da Roberta Angelelli. Piuttosto visto che l’Inail è chiamato più volte in causa farebbe bene a chiarire essa stessa come sta la vicenda senza che altri occasionalmente lo facciano al suo posto. Una smentita alle favole di cattivo gusto di Amanze sarebbe doverosa quantomeno per dimostrare correttezza e trasparenza.
Se vero, lo stipendio della signora è letteralmente scandaloso ed il Comune, firmatario dei contratti, dovrebbe chiederne ragione. Dopotutto i soldi dello stipendio stesso provengono dai prelievi fiscali, dunque dai cittadini. Un controllo più facile dei cortei.