di Federica Nardi
«Siamo stanchi di essere chiamati “negri”, siamo stanchi del razzismo e delle discriminazioni. Basta. Io sono fiera di essere nera e sono fiera di essere maceratese. A chi dice: tornatevene a casa vostra, questa è già casa mia». Così Dieynaba Diop, 23 anni, allieva infermiera, ha chiuso il corteo antifascista e antirazzista che oggi, sciogliendo in un colpo solo la tensione degli ultimi giorni, ha portato migliaia di persone da tutta Italia a sfilare intorno alle mura di Macerata.
Dieynaba Diop
Nessun problema per l’ordine pubblico, nemmeno un’avvisaglia di violenza in quella che è stata la più grande manifestazione della storia recente della città. Tanti i maceratesi che hanno partecipato. Compresa Dieynaba, che ha mostrato il cartello: “My color is not a crime”. Il mio colore non è un crimine. Dieynaba è la sorella di Paolo Diop, responsabile per l’Immigrazione per il Movimento nazionale di Alemanno. Ma con il fratello, specifica la 23enne, non ha molto a che spartire a livello di idee politiche. «Dalla quarta elementare ho sentito il razzismo – racconta la 23enne -. Inutile dire che il razzismo è iniziato sabato scorso. C’è sempre stato. Trovo scandaloso e ridicolo che un uomo spari contro i neri. Ci potevo essere io che non sono né una spacciatrice né altro. Anzi forse sono molto più italiana di questo Luca Traini. Lo trovo assurdo e deve essere assolutamente condannato».
Dieynaba Diop questa mattina, prima dell’inizio della manifestazione
Il riferimento è al 28enne del posto che sabato scorso ha aperto il fuoco in giro per la città contro persone di colore. Sei i feriti accertati, 8 le chiamate di soccorso. Traini è accusato di strage aggravata dalle finalità del razzismo. La 23enne ha anche letto un messaggio alla folla, ritrovatasi ai Giardini Diaz dopo il giro ad anello delle mura, e che sintetizza il clima che si respira a Macerata per chi, come lei, ha la pelle di un colore diverso: «Il degrado sociale è camminare per strada e sentirsi osservati. Il degrado è sentire gente che bisbiglia “oggi i neri sono molto meno”. Il degrado è apparire come degli alieni agli occhi di chiunque. Il degrado è vedere persone che cambiano strada per apura forse di essere colpite in un’eventuale sparatoria. Il degrado è avere paura di uscire per il colore della pelle. Il degrado è non sentirsi più liberi a casa propria perché questa è anche casa mia. Il degrado è “ha fatto bene doveva ucciderli tutti”. Il degrado più grande è la violenza. L’unica cosa che non vorrei mai cambiare nella mia vita è il colore della mia pelle».
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Se parli di traini..Parla anche di quelli che anno fatto a pezzi pamela..
Hanno
ti andava peggio se eri al posto di Pamela,uccisa e fatta a pezzi da tre animali nigeriani.
il gesto di traini è conseguenza di quel becero gesto,se questi clandestini fossero stati cacciati,avremo una ragazza ancora viva,sei feriti in meno,un ragazzo non in galera e avremmo evitato una manifestazione ridicola che rievoca il fascismo scomparso da 73 anni,bloccando la città e facendo perdere soldi ai commercianti che hanno da pensare a lavorare a differenza vostra.
Credo che tutto abbia un limite! O no? Vogliamo ricordare il motivo di tutto questo ambaradan? O no? Oppure vogliamo lucrare per scopi politici sulle spalle di una povera ragazza ? Che dite? È o non è arrivato il momento per concentrarsi sul caso e cercare le cause e i colpevoli della schifosa e brutale morte di Pamela? Oppure no? Oppure vogliamo far in eterno manifestazioni antifasciste?
Il tuo intervento lo trovo intellettualmente corretto ed equilibrato spero che serva per fare riflettere.
Non posso aggiungere altro i commenti sopra sono il pensiero della maggior parte della gente CONCORDO IN PIENO!
Spero vivamente che la maggior parte della gente sia d’accordo con l’intervento di Diop Dieynaba
Dichiara di essere fiera di essere nera ed è stanca di essere chiamata negra. E dice di essere più italiana di Traini. Mah, faccia pace col cervello.
Dichiara di essere fiera di essere nera e però di essere stanca di essere chiamata negra. Poi dice di essere più italiana di Traini. Mah, deve fare pace col cervello.
i degrado e’ quello che i clandestini hanno portato a macerata e guarda UN PO’…non sono bianchi…ma attenzione si parla di razzismo ma…non mi sembra che qualcuno abbia qualcosa contro la folta comunita’ cinese o albanese indiana etc…prima di fascismo e razzismo bisogna far funzionare il neurone e mi sembra che i soggetti in questione l’abbiano lasciato sul comodino.
P.s. il cartello che reca in mano il tizio di color giallo e’ SBAGLIATO quello esatto doveva recitare basta giocare con la vita delle persone italiani e non…non siete una RAZZA a se stante a meno che non lo vogliate esere nella concezione delle persone.
Per Ceresani. Il degrado non lo portano certo i clandestini, sennò prendiamo il ‘complemento di mezzo’ per ‘soggetto’.
iacobini accidenti commento arguto ed interessante ai fini del dibattito.forse non aveva nulla altro da dire e le sono scivolate le dita sulla tastiera?
Il razzismo che dite ce l’avete solo in testa per ottenere il più possibile ciò che volete. Non ci importa il colore della vostra pelle, ma ciò che fate e il disagio che arrecate alla gente, con il vostro modo di fare state annientando la razza bianca e state sputando nel piatto su cui mangiate. Anzichè fare le vittime “voi neri” perchè non prendete le distanze e dei provvedimenti contro i vostri simili che delinquono terrorizzano e rendono la vita impossibile agli italiani? Questa ragazza perchè non va ai giardini un giorno comune della settimana e di sera? Si renderà conto come stanno riducendo l’Italia. Le da fastidio essere chiamata “nera”? Se qualcuno mi desse vitto alloggio gratis insieme ad altri vantaggi, non mi importerebbe affatto essere chiamato “bianco”.