Perosino, Quadrilatero ai raggi x:
«Due nodi da sciogliere,
Macerata e Civitanova»

VIDEO INTERVISTA ALL'AD - Traffico raddoppiato: da tremila a seimila vetture al giorno. Rotatoria di Civitanova presto in conferenza dei servizi. Tra qualche mese viene terminato il tratto Perugia-Ancona: dirotterà i turisti umbri che l’estate scorsa hanno preferito la costa maceratese? Tempi più lunghi per la bretella con Macerata. Interesse per la proposta di Testa (Nerea). L’inchiesta Report: più casi di non conformità al progetto. Un affascinante progetto Anas: coast to coast dall’Adriatico (Ancona e Civitanova) al Tirreno. Domani al Mibact le clamorose scoperte archeologiche. Il vero padre della superstrada? San Francesco

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Guido Perosino intervistato da Maurizio Verdenelli
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Guido Perosino intervistato da Maurizio Verdenelli

 

di Maurizio Verdenelli

Il boom di una sola estate? Una sola stagione balneare “avrebbe potuto ballare Civitanova”, ovvero quella che chiamavano Porto Civitanova, o meglio ancora Foligno beach nell’immaginario collettivo dei pendolari umbri dopo l’inaugurazione della superstrada maremonti. Improvvisamente l’estate prossima potrebbe interrompersi l’eccezionale flusso turistico tra due province che prima si guardavano un po’ stranite per una vicinanza ‘irraggiungibile’ a causa di un collegamento viario ‘impossibile’. Non lo nasconde l’amministratore unico della ‘Quadrilatero’, il dottor Guido Perosino, 61 anni, da Alba. Laurea in Agraria a Torino, manager a tutto campo (anche due anni ad Urbisaglia, Tombolini), umbro di elezione avendo scelto come residenza Bettona, un colle da cui si vede Assisi, borgo etrusco dell’olio e del vino che fu pure dei fieri signori di Perugia, i Baglioni (ascendenza treiese), Perosino guida la società che ha realizzato (pure) la nuova Valdichienti. Succedendo dall’ottobre 2013 a Gaetano Galia alla presidenza del cda della spa che avrebbe dovuto essere incorporata da Anas: disegno bloccato da Provincia e Camera di Commercio di Macerata, portavoce Antonio Pettinari. «Continuo a credere che per una società di progetto, la soluzione finale dovrebbe essere proprio quella: chiudere non appena il progetto sia esaurito», dichiara. Al momento guida in solitario la Quadrilatero «ma regolarmente convoco il tavolo tecnico degli azionisti» che comprende anche gli enti locali umbri. Ora la società avrà una nuova grande azienda di riferimento: le Ferrovie dello Stato, presidente Renato Mazzoncini, in cui da qualche giorno è confluita Anas.

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Guido Perosino di Quadrilatero firma la convenzione per la rotatoria all’uscita della SS77

Nella spa, Anas ha oltre il 90% delle quote, tuttavia Gianni Agnelli affermava che le azioni non si contano, ma si pesano? 

«Giusto, ed è proprio così anche nella Quadrilatero Marche-Umbria: ma quelle di Anas contano e pesano nella stessa maniera».

All’organigramma della società di progetto con sede a Roma, sfumata per sempre l’incorporazione, mancano due nomine a fianco dell’amministratore unico: potrebbero essere indicate da Umbria e Marche. Chissà? Tutto è ‘in mente Dei’ considerato il nuovo maxi soggetto con 80.000 dipendenti e fatturato annuo da 120 miliardi di euro. Per il momento va bene così. Chi vivrà, vedrà. Come il progetto accarezzato, modello coast to coast, dall’Adriatico al Tirreno partendo dalla costa marchigiana (Civitanova ed Ancona) per arrivare a Roma (e Civitavecchia) saldando le varie superstrade umbro-marchigiane all’autostrada Firenze-Roma e dalla Città Eterna continuando sulle ali delle quattro corsie ancora ‘riacciuffando’ il Mediterraneo. «Bellissimo progetto, Anas ci sta pensando: è affascinante», rivela l’amministratore unico di Quadrilatero.

Tuttavia torniamo a Civitanova e al suo possibile default… estivo, dottor Perosino. 

«L’attuale situazione è dovuta allo stralcio del precedente progetto che prevedeva un cavalcavia (che aveva visto anche nascere un comitato ‘no cav’ ndr) non realizzato per l’opposizione dell’allora amministrazione comunale. Ciò ha determinato un ovvio, forte ritardo. Alla fine penso, però, che tutti si siano resi conto che un semaforo alla fine di una superstrada non sia il massimo. Il progetto è oggi modificato: due rotatorie ed un sottopasso per annullare le lunghe code, interminabili in estate, rendendo fruibile la parte conclusiva della superstrada dodici mesi l’anno».

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Matteo Renzi inaugura la Quadrilatero

I tempi?

«Si sta per convocare la conferenza dei servizi: bisogna essere fiduciosi perché il finanziamento è assicurato».

Intanto sulla Perugia – Ancona come stanno andando i lavori per quell’asse che collegherà definitivamente l’Umbria con Ancona e la costa, in primo piano la Riviera del Conero tradizionale meta, fino a ieri, delle vacanze dei perugini?

«L’arteria (38 gallerie, 47 viadotti) che mette insieme le statali 76 e 318 è in dirittura d’arrivo: l’inaugurazione avverrà senz’altro prima dell’estate. In corso c’è la progettazione del completamento della galleria a doppio senso a Casacastalda, una ‘strozzatura’ storica del collegamento al confine delle due regioni. Di pari passo proseguono alacremente i cantieri per la Pedemontana, intendo dire il tratto Fabriano – Muccia/Sfercia (8 gallerie, 18 viadotti) vitale per mettere assieme le due province di Ancona e Macerata».

Torniamo sulla superstrada Valdichienti.

«E’ stata davvero un’opera provvidenziale considerato che un mese più tardi dal suo avvio il sisma ha devastato l’intero territorio attraversato da questa infrastruttura che, risultata indenne dalle scosse telluriche (saltato solo un giunto sul viadotto di Muccia ndr) si è rivelata tanto preziose per il soccorso alle popolazioni evitando l’isolamento delle aree interne. A questo proposito un egregio ‘contributo’ è venuto dal minisvincolo di Muccia realizzato in un mese -ricordo una ‘convocazione’ operativa sul posto da parte di Pettinari con altri sindaci, cui aderii subito».

inaugurazione-quadrilatero-2016_Foto-LB-18-400x235Il terremoto ha dunque ‘collaudato’ anche la galleria messa sotto inchiesta dai due operai, poi dalla Procura di Spoleto, in una clamorosa puntata di ‘Report’.

«Già. Non era quello tuttavia il problema. Sulla tenuta della galleria (altre 19 e 14 viadotti a testimoniare di un percorso quasi tutto al coperto) non c’erano dubbi: si trattava di casi di ‘non conformità’ al progetto originario. Attendiamo tuttavia le decisioni del magistrato inquirente».

I due operai l’avete forse licenziati?

«Non erano dipendenti Anas, ma di una delle società subappaltatrici. E sinceramente non so altro al riguardo».

Comunque un bilancio positivo dell’intera maremonti?

Perosino_FF-2-325x217«Certo. Il volume del traffico è raddoppiato: da tremila a seimila vetture al giorno e nessun centro che s’affaccia sulla superstrada ha lamentato danni alle attività, soprattutto di ristoro. Gli automobilisti si fermano volentieri, oggi molto di più di due anni fa. Il problema dei limiti di velocità che saranno certamente adeguati è all’attenzione di Anas ed è già in parte uniformato a 110 km/orari senza più la ‘sacca’ Camerino-Muccia. Abbiamo davvero collegato Macerata con Perugia. A novembre in un convegno a Perugia, Luciano Messi, soprintendente di Macerata Opera ha dichiarato che l’affluenza di spettatori umbri allo Sferisterio è aumentata del 30%. E’ un dato ufficiale del botteghino. Anch’io sono un habitué dell’Arena».

Tuttavia la superstrada, oltre al caso Civitanova, non è del tutto completata.

«Si riferisce all’intervalliva di Macerata. Certamente. Assurdo che la città capoluogo sia scollegata dalla sua maggiore arteria. Tuttavia ci siamo dati e ci stiamo dando molto da fare: l’impegno finanziario anche in questo caso è assicurato da Anas seppure molto più rilevante rispetto al caso di Civitanova data la complessità tecnica della ‘bretella’ (il progetto ha un costo di 68 milioni di euro cui contribuiscono con 3 milioni a testa Comune, Provincia e Regione, ndr). I tempi di realizzazione, credo, saranno conseguentemente un po’ più lunghi».

Che dice della proposta dell’ad di ‘Nerea’, Massimo Testa: un breve tratto di galleria a Colfiorito per collegare Visso, Ussita e Castelsantangelo, borghi martiri del terremoto? Insomma –dichiara il manager – un quinto lato per la Quadrilatero.

«E’ una proposta seria, considerato che la Nuova Valdichienti è un punto di riferimento per la rinascita di aree toccate da una calamità senza precedenti».

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Ritrovamenti archeologici

Intanto mercoledì a Roma c’è un’importante conferenza stampa al Mibact, con il ministro Franceschini; il presidente di Anas, Armani; la direttrice generale del ministero, la perugina Caterina Bon Valsassina, la fabrianese etruscologa di fama internazionale Simonetta Stopponi e lei, dottor Perosino, cui toccherà come presidente di Archeolog onlus, di annunciare i clamorosi risultati degli scavi parallelamente al lavoro dei cantieri.

«Ha detto bene: clamorosi. Per esempio la già recuperata Fanciulla di Plestia ora ad Ancona, i tantissimi reperti emersi soprattutto dalle necropoli, attualmente suddivisi tra le due soprintendenze regionali per il restauro e la conservazione».

E pure la sensazionale scoperta della tomba del carro che ha rivoluzionato una conoscenza ritenuta fino a ieri consolidata sui mezzi di trasporto, duemila anni fa.

«Abbiamo coinvolto un’esperta che ha riconosciuto la presenza di più mozzi: non un carro, ma più carri. Una scoperta ancora più grande».

In conclusione, cosa non è andato nel progetto Nuova Valdichienti?

«Il Pav, il piano d’area vasta, la cattura di valore, le aree leader e quelle d’implementazione che dovevano creativamente apportare al bilancio finale circa il 20% da parte dei privati. Purtroppo non è andata così, non c’è stata risposta. Tuttavia c’è da considerare la grande crisi economica che dal 2008 ha asciugato la voglia d’intrapresa dell’imprenditoria privata all’ombra di questa splendida superstrada tra Marche ed Umbria. Abbiamo dovuto faticare parecchio per risolvere l’impasse del tratto Perugia – Ancona con due default (delle imprese ndr) ed un commissariamento».

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Presunto ritratto di San Francesco realizzato da Cimabue nella Basilica di San Francesco di Assisi

Chi è dunque il ‘padre’ della strada, secondo lei?

«Stiamo parlando di una grande via nei secoli tradizionale per i traffici delle popolazioni confinanti. Ed anche e sopratutto per la religione. Era la via di San Francesco, il cui santuario scorgo ogni volta da Bettona. Mi sento in coscienza di dover dunque riconoscere che la superstrada è ‘figlia’ anch’essa del Poverello d’Assisi. E’ Lui, il Patrono d’Italia il vero Padre di questo grande frutto sbocciato in momenti di sofferenza per alleviare i molteplici bisogni dei territori in questa parte del Centro del Paese».

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