di Andrea Busiello
Altra tegola in casa Maceratese. La società biancorossa è stata deferita dalla Procura Federale, su segnalazione della Covisoc. I fatti risalgono allo scorso mese di maggio quando la società biancorossa non ha superato il controllo degli organi preposti a vigilare: nella fattispecie alla Maceratese venivano contestati il mancato pagamento di irpef e iva fino al mese di aprile. Successivamente la presidente Tardella aveva provveduto, in ritardo, a mettere a posto i conti societari ma non è riuscita ad evitare il deferimento. Per questa storia, oltre alla Maceratese, sono stati deferiti anche Maria Francesca Tardella in qualità di presidente del cda e legale rappresentante pro-tempore; Roberta Tognetti, consigliere e legale rappresentante pro-tempore; Fabrizio Giustozzi, consigliere e legale rappresentante pro-tempore; Roberto Fioretti, consigliere e legale rappresentante pro-tempore della Maceratese. Anche l’ex amministratore delegato Marco Nacciarriti è stato deferito ma a lui i fatti non vengono imputati perché in quella data era già fuori dall’organigramma biancorosso. La Maceratese rischia dei punti di penalizzazione mentre le persone deferite una squalifica. Nelle prossime settimane l’inizio del dibattimento. In totale sono cinque le squadre deferite: Messina, Lucchese, Akragas e Caseratana, oltre alla Maceratese.
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Perche’ altra tegola? E’ lo sviluppo della ritardata iscrizione per mancanza del documento Irpef. Effettuato il pagamento l’iscrizione e’ stata accettata. RITARDATO E NON MANCANZA. Busiello, sempre dalla parte della rata!
E che diamine, si cerca sempre il pelo nell’uovo. Poi come se Irpef e Iva non sono vampiri statali ma due cioccolatini. Ma quante associazioni si nutrono del sangue dei Presidenti e dei tifosi?
CARLO DI RICINO E L’INFORMAZIONE PRO-RATA
Ci ha messo 2 giorni e mezzo Carlo di Ricino per rieversi, eppoi manco in pieno, dalle “4 pappine” rimediate sabato a domicilio da parte del Pordenone. E’ ancora “rintronato” Di Ricino, da non capire che la “prima tegola” di cui si tratta è la situazione sportiva della Rata, penultima in classifica con 3 punti e 0 vittorie. “L’altra tegola”, in arrivo, è la “penalizzazione” in classifica e la possibile “squalifica” del CdA biancorosso, a cominciare dalla presidente Tardella per “ritardata iscrizione”. Interviene a sproposito Carlo Di Ricino per rimprovere l’autore dell’articolo (fin troppo “clemente” con la società) di non essere, testuale: “dalla parte della Rata”. Vediamo quali sono (sempre meglio rilasire alla fonte) le motivazioni del “deferimento” della Rata, sulle quali il Tribunale Federale dovrà esprimersi (riportate dal Corriere Adriatico): “Per non aver provveduto, entro il 7 luglio 2016, al ripianamento complessivo della carenza patrimoniale risultante dal PARAMETRO PA al 31 dicembre 2015…”. Eppoi: “Per non aver corrisposto, entro il 30 giugno 2016, le RITENUTE IRPEF relative agli emolumenti dovuti ai propri tesserati, lavoratori dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo fino al mese di aprile 2016 e i CONTRIBUTI INPS relativi agli emolumenti dovuti ai propri tesserati, lavoratori dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo fino al mese di maggio 2016…”. Ancora: “Per non aver provveduto, entro il 30 giugno 2016, al pagamento del DEBITO IVA relativo all’anno d’imposta 2015…”. I versamenti, per chiarezza, non effettuati nei tempi previsti sono “mancati pagamenti”, come sostiene l’articolo. Se i versamenti di IRPEF, INPS e IVA (Di Ricino pensa di cavarsela con il solo “documento IRPEF”) ed il “ripianamento” del PARAMETRO PA sono stati effettuati successivamente è per ottenere l’iscrizione al campionato. Da cui la Rata in prima istanza era stata esclusa per gli inadempimenti sopra riportati (altro che “ritardati pagamenti”, come sostiene contrariato Di Ricino). Quella descritta non è che l’ennesima dimostrazione di come Di Ricino intenda l’informazione sportiva: faziosa, schierata “dalla parte della Rata”, qualunque comportamento essa tenga. Si spiega così la sua animosità – il ricorso all’insulto, all’offesa e alla denigrazione – verso chi non è sulle sue posizioni e scrive ciò che pensa. Se ce ne fosse bisogno, i lettori di CM sanno quando seguono Di Ricino di quale tipo di “obiettività” si tratta.