Venuti a conoscenza dell’ipotesi di giocare Maceratese-Pordenone a porte chiuse per mancanza di steward (leggi l’articolo), i tifosi della Curva Just intervengono con un comunicato in cui chiedono alla presidente Tardella di vendere la società: “Sono passati 5 anni da quando la Maceratese ha rischiato di retrocedere dall’Eccellenza, sono passate stagioni di vittorie, promozioni storiche ed emozioni uniche e indelebili – scrivono i supporter – Se oggi siamo in Serie C lo dobbiamo ai giocatori, ai mister, agli uomini dei diversi staff, alle persone che hanno lavorato in società che con grande professionalità hanno sempre dato il massimo per questi colori. Lo dobbiamo anche e soprattutto alla dottoressa Maria Francesca Tardella la quale con un mix di fortuna, determinazione, voglia e cattiveria sportiva è riuscita dove molti prima di lei avevano fallito. Sicuramente è stato il presidente più vincente della storia moderna di questa gloriosa società, negarlo sarebbe ingiusto e chi sostiene il contrario lo fa in mala fede.
Ma ora siamo alla resa dei conti. Alea iacta est. Per sua stessa ammissione la presidente è stanca e priva di stimoli. Ne prendiamo atto e le ricordiamo che il professionismo è cosa difficile da sostenere, non si può organizzare una società con dei metodi da “trattoria a gestione familiare”, qui occorrono professionisti in ogni campo che siano in grado di programmare il futuro e non vivere alla giornata“. La Curva Just non le manda a dire: “Siamo di fronte alla disorganizzazione più completa, si è chiesto aiuto e vicinanza ai tifosi ricambiandoli con totale assenza di pubblicità degli eventi, totale assenza di campagna abbonamenti, un aumento scellerato dei prezzi dei biglietti, addirittura pagano i portatori di handicap, non ci sono agevolazioni per le famiglie, sono irrisorie quelle per gli over 65 e per gli under 18, non si è mai fatto nulla per avvicinare i settori giovanili dei comuni limitrofi e le scuole, nonostante ciò si incolpa la città di essere poco presente come se altrove gli stadi siano sempre pieni.
Nel corso del tempo si è disintegrata la scuola calcio con gli allenatori e i genitori dei bambini fuggiti altrove, il settore giovanile versa in uno stato a dir poco pietoso con i ragazzi che vanno al campo di allenamento su veri e propri mezzi di fortuna stile oratorio anni ’50. Vi è stata una continua epurazione di membri della dirigenza alcuni dei quali, Massimo Clementoni su tutti, estremamente legati alla tifoseria e alla città. Vi è stato un continuo comportamento alla Marchese del Grillo, “pago o non pago, e a te non te pago!”, che hanno portato all’allontanamento di sponsor, alla chiusura del Rata-Point, al cambio d’indirizzo della sede sociale. Questa estate si è fatto un errore d’incompetenza nell’iscrizione che potrebbe costarci una penalizzazione; si è minacciato di andare a giocare altrove come se la Maceratese fosse cosa privata, dimenticando che è un bene della cittadinanza; si è stipulata una fideiussione con una compagnia assicurativa sul baratro economico che se pur non dovrebbe portare a pessime conseguenze, rimane un fatto al limite della decenza e dell’etica sportiva. Ora il rischio di giocare a porte chiuse per un mancato accordo, probabilmente economico, con la società che gestisce la sicurezza e in tal caso a farne le spese sarebbero in primis i tifosi sempre vogliosi di sostenere la squadra per portarla il prima possibile alla salvezza.
Proseguire in questa maniera è impossibile, siamo estremamente preoccupati che alla fine di questa via ci sia il fallimento. Per tali motivi, ricordando di averla presa a costo 0 (zero!) e priva di debiti, chiediamo alla proprietà che lavori sin da subito alla cessione delle quote a qualcuno che abbia voglia di fare calcio e non al primo bandito che viene. Ad oggi questa società è ancora appetibile perciò si può, e si deve, trovare qualcuno che dia continuità alla storia del calcio a Macerata riportando entusiasmo. Allo stesso tempo chiediamo l’intervento delle istituzioni comunali, nella figura del sindaco Carancini e della sua Giunta, per salvaguardare il blasone della società sportiva Maceratese 1922, per mantenere l’eccezionale vetrina per la città rappresentata dalla Lega Pro e per non rendere l’investimento fatto sull’Helvia Recina un ricordo di spreco di fondi pubblici. Vi sono molti mesi per operare in tal senso ed evitare tardivi ed inutili appelli estivi, che siano di monito gli accadimenti del 1989 e del 2009 perchè la città non può e non deve essere interessata ad un’altra ripartenza dal dilettantismo regionale. L’ultimo appello va direttamente alla dottoressa Maria Francesca Tardella: devi venderla, devi salvarci“.
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Ma và;la curva Just ha scoperto l’acqua calda!
Sono due anni che vado dicendo ciò,nessuno mi ha dato credito tutti avvocati difensori ad oltranza!
……a chiacchiere siete tutti fortissimi! iniziate a tirare fuori i soldi e vedrete che la musica cambia!!!
Se poi i maceratesi e il territorio tutto si rendessero davvero conto che la Lega Pro è un’eccezionale vetrina per la città e, sottolineo, il territorio forse la pianterebbero una volta per tutte di considerare la Maceratese come un fastidio…ma la vedo dura…
La Maceratese un fastidio, la Lube un fastidio, la lirica solo per i turisti, non ci resta che tentare la carta del gioco delle bocce o la ruzzola, forse i maceratesi si appassionano.
Sono d’accordo su tutto meno sulla questione fidejussione e sull’iscrizione. Infatti la polizza contratta con la Soc. Gable, insieme ad altre 19 Società di Lega Pro + Sampdoria e Bari, è passata regolarmente al vaglio dell’apposito organo di controllo IVASS ed è stata ritenuta valida dalla Covisoc. Sull’iscrizione c’è stata una interpretazione diversa da parte della Covisoc medesima riguardo a quel famoso parametro patrimoniale per cui gli investimenti effettuati sugli impianti sportivi (Collevario) vanno considerati nel conteggio mentre i Commercialisti della Maceratese ritengono che tali importi vadano esclusi e non è detto che la Covisoc abbia ragione.
Per il resto concordo sul fatto che, quando non si è in grado di mandare avanti una Società professionistica per carenze finanziarie ed organizzative, si dovrebbe passare la mano.
Sempre Forza Rata
Caro Zippilli proprio perchè appassionato della Maceratese(di Macerata in generale quindi anche della stagione Lirica,di certo non della Lube)che mi sento alquanto disgustato dall’andamento odierno che per certi versi rispecchia quello di molti altri presidenti che non hanno creato le basi per affezionare i cittadini alla società.Al di là delle gestioni padronali(che il fatto di cacciare i soldi non giustifica)quello che dà fastidio e che mi ha allontanato è il fatto dell’abbandono del settore giovanile tant’è vero che da molti anni in rosa non si trova più un giocatore del circondario se non per esigenze di regolamento.E la colpa è di tutto il settore calcistico maceratese e di tutti quei personaggi incapaci di tutte le varie società cittadine che hanno gestito il calcio per interessi personali e non per il benessere dei propri atleti e della città stessa.