di Enrico Maria Scattolini
CHI SONO i componenti della “cordata” che sarebbe intenzionata ad acquistare la Maceratese? (+). Due volti sono spuntati in tribuna all’Helvia Recina durante la partita persa contro il Pordenone (leggi l’articolo).
A CONFERMA (+) di notizie circolanti in città da tempo, tali da provocare il comunicato della “Curva Just” dei giorni scorsi. Nel quale s’invita la dottoressa Tardella a rompere gli indugi e a vendere.
PROVENIENTI DAL MEDESIMO AMBITO TERRITORIALE (TOSCANA), ma di identità diversa. Il dottor Lucchesi –ex direttore generale della Roma e della Fiorentina, l’anno scorso del Pisa- ispiratore dell’iniziativa dell’altro ieri ha ufficialmente smentito un suo coinvolgimento; sembra concreta invece la pista che porta a un avvocato pisano, molto stimato negli ambienti forensi, mandatario invece della cordata di cui si parla da qualche tempo e a cui sarebbero collegate le presenze di ieri in tribuna.
PER CERCARE DI CAPIRNE DI PIU’(+) , poco prima dell’intervallo di Maceratese-Pordenone, mi sono avvicinato, qualificandomi, a un gruppetto di tre spettatori della tribuna. Da fonte attendibile indicati come plenipotenziari della possibile, nuova dirigenza biancorossa.
LA LORO RISPOSTA alla mia domanda sul reale motivo della loro presenza all’Helvia Recina,è stata ovviamente evasiva (-). Mi hanno solo detto di essere interessati al mondo calcistico dal momento che seguono da tempo alcuni giocatori del Pordenone. E con tipico (…rivelatore?) accento toscano hanno negato di avere rapporti con la Maceratese.
A QUALCHE METRO DI DISTANZA, ho incontrato l’avvocato Giancarlo Nascimbeni. Al quale la dottoressa Tardella, nella conferenza stampa di fine partita, confermerà ufficialmente il mandato di unico responsabile delle trattative per l’eventuale cessione della società (+) .
IL LEGALE DELLA MACERATESE è stato invece molto esplicito: (1) ha escluso qualsiasi incontro con il cosiddetto “gruppo Lucchesi”; (2) mi ha informato che suo unico interlocutore è stato ed è tuttora un suo collega pisano.
TRATTATIVA che è iniziata fin da Ferragosto: per questo meritevole di essere definitiva “istituzionale”(+).
COMUNQUE LA SITUAZIONE E’ LIQUIDA, nel senso che nulla è da escludere. Non a caso la presidentessa ha usato spesso il plurale nell’affrontare l’argomento.
D’ALTRA PARTE è evidente che la Maceratese ha bisogno di rinforzi nel più breve tempo possibile, sia pure ricorrendo per il momento al mercato degli svincolati.
SAREBBE QUINDI ASSURDO perdere altro tempo prezioso se ci fosse l’intenzione di concludere.
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I RAMARRI ASFALTANO LA RATA (4-2): E’ CRISI NERA!
Chi la scorsa settimana si era “spaccato la bocca” per il 2-4 subito dai cugini rossoblu (prontamente riscattatisi a Chieti) ha ricevuto la meritata ricompensa. La Rata è stata dominata sul proprio terreno dal Pordenone, squadra di altro livello (per gioco e uomini) e ha perso con lo stesso punteggio (2-4). I biancorossi hanno provato a stare dietro ai friulani (attacco più forte della Lega Pro: 13 reti realizzate) fino al pareggio di Ventola. Poi la Rata, come gli capita sempre nella ripresa, è calata e i “ramarri” sono stati spietati. Segnalo che il Pordenone proviene dal girone A, come il Cittadella che guida la Serie B (davanti al Benevento, promosso dal girone C). Ogni attacco dei friulani diventava un incubo per la Rata, soprattutto i corner di Burrai (la scorsa stagione a Siena) ispiratori dei gol. Arma, goleador di Lega Pro (7 reti, primato condiviso con Caturano del Lecce) è andato in doppietta e il recuperato Cattaneo ha chiuso il match con un eurogol! La Rata ha “ballato” in difesa, specie nel centrale “nonno” Perna che non ha visto Arma, segnalando uno dei suoi gravi problemi. L’altro è l’attacco che non segna: solo un gol dei 3 realizzati (7 quelli subiti) dalla Rata, pagando il mancato ingaggio di una prima punta di categoria. Turchetta, a soddisfazione dei quesiti di uno “spigoloso” tifoso, non risolve da solo i probemi della squadra. Palmieri che aveva pareggiato nel recupero a Padova è stato inserito con la Rata in calo e Allegretti a 2 minuti dal termine, con i biancorossi sotto di 2 reti. La Rata ora è penultima in classifica, 1 punto avanti al Forlì, con cui condivide lo “zero” nelle vittorie. Poche le squadre con questo “primato” in Lega Pro (nel girone C solo il Siracusa). Per gli amanti del “sorpasso”, in questo turno la Rata l’ha subito da Ancona e Teramo, entrambe vittoriose. Ai “pistacoppi” manca il successo da 12 partite (6 di queste perse), da quasi 6 mesi. “Crisi nera” di una squadra attesa dalla trasferta con una “diretta concorrente”, il Fano (che al “Mancini” ha asfaltato il Padova). In tale situazione Scattolini anticipa la sua rubrica di un giorno. Non tratta della partita disputata (la prima volta che accade), forse ne prova vergogna, ma ci intrattiene sulla possibile “vendita” della società (dando per scontata l’uscita della Tardella). La Curva Just ha toccato il problema della “vendita” per la “cattiva gestione” della società, non perchè aveva notizie al riguardo. La cordata non è quella dell’ex Dg del Pisa, Lucchesi (contenti i polemisti delle “fideiussioni taroccate”), ma di un legale pisano. Ci si chiede il motivo per cui si acquisti una società nel corso del campionato. Una cosa appare certa: la Rata andrà in “mani forestiere”, esperienze passate non sono lusinghiere. Vedremo se, come auspica Scattolini, costoro “rafforzeranno” la squadra e le consentiranno di mantenere la Lega Pro (il dubbio è lecito). Grazie “ramarri” del Pordenone (città a cui mi legano importanti motivi familiari): il regalo richiesto è arrivato, graditissimo. Mandi
ERRATA CORRIGE
Alcuni attenti lettori mi hanno segnalato un errore nel mio commento: ho assegnato alla Rata 3 reti all’attivo, quando in realtà ne sono 4. E’ vero, rettifico, ma constato di avere tenuto una “par conditio” dell’errore, avendo dato 1 gol in meno anche al Pordenone (13, invece di 14). Succede a chi, come me, scrive direttamente i post, senza appunti, facendo esclusivo affidamento alla memoria. A proposito di statistiche, possono interessare ai lettori, per un confronto, quelle della passata stagione, sempre riferite alla Rata. Alla sesta giornata di campionato i biancorossi avevano totalizzato 8 punti, frutto di 2 vittorie, 2 pareggi e 1 sconfitta (quella con il Rimini, costata la “invincibilità” in campionato). Considerato che anche la scorsa stagione la Rata doveva recuperare una partita (con il Savona), la differenza è di 5 punti in meno. Hanno avuto da ridire su un mio post, della scorsa settimana, per il confronto con la Samb (con cui la Rata ha perso il derby casalingo alla prima di campionato). Se i punti di differenza con la Samb (con una partita in meno) erano 6, ora sono diventati ben 9! Frutto, per la matricola rivierasca, di 4 vittorie e 1 sconfitta (in casa, inattesa, con il Mantova). Ora basta con le statistiche, a qualcuno potrebbe “girare la testa”. Anche se, nel suo “assordante silenzio”, lo immagino alle prese con la borsa del ghiaccio per mitigare le “4 pappine” rimediate sabato dal Pordenone.
alcuni attenti lettori ti hanno segnalato cosa che non ti risponde nessuno? sei piu’ interessato tu alla maceratese che i maceratesi.
Poi un giorno ci spiegherai pure come fai a fare la sintesi della partita senza averla vista,non è che ti sei abbonato su sportube pagando per tifare contro la maceratese?da ricovero coatto saresti..piu’ veritiero invece che le partite non le guardi e ti limiti a scopiazzare gli articoli di altri giornali,pubblicando solo quello che ti fa comodo…ugualmente da ricovero coatto anche in questo caso.
Al massimo i due toscani si possono….fumare. Ma è possibile che a un avvocato toscano, possa interessare le sorti di una marchigiana in condizioni precarie? Ma per favore!I problemi si risolvono in casa nostra.La presidente stà cercando consensi e fiducia, quelli che in precedenza ha allontanato. Si legge tra le righe nelle sue interviste. Per carattere non lo vuole ammettere.Per riprendere quota basta cambiare la difesa, naturalmente confermare Forte e Ventola e individuare dei giovani che se sbagliano lo fanno per inesperienza e non per …..usura.Comunque è difficile coniugare i giovani con i risultati e glielo dice una persona che è una vita che insegna i fondamentali anche se in una disciplina sportiva diversa.Comunque lo ripeto ancora:FORZA PRESIDENTE
Dopo tante chiacchiere la verità è che la Rata ha tenuto testa al Pordenone fino al goal del 2 a 3 (a circa 20 minuti dalla fine) e che, a centravanti invertiti, probabilmente avrebbe vinto la Maceratese.
Al di là di questo, a mio parere, una squadra come il Pordenone andrebbe affrontata, almeno inizialmente, con un atteggiamento più prudente e non a viso aperto (ad esempio con un difensore forte di testa come Marchetti spostando Ventola più avanti come esterno alto ed escludendo Turchetta che non sembra ancora pienamente recuperato).
Infatti i goals degli ospiti, a conferma della loro superiorità sul gioco aereo, sono venuti da traversoni su palloni inattivi e su 3 reti su 4 ci ha messo lo zampino Arma (2 realizzate ed un assist per Berrettoni) che, non va dimenticato, è anche il capocannoniere del torneo.Il quarto goal, bellissimo, è stato il classico tiro della Domenica.
Infine, riguardo alla classifica, ritengo che ai biancorossi mancano almeno 2 punti (quelli con l’Ancona) senza considerare il punto che avrebbe meritato con al Samb.
L’IMPARZIALE PORTUALE
Ho letto e riletto i post del fenomeno de lo porto.
Ogni parola sprizza gioia e goduria, certo a battere la rata non è stata citanò (il che giustificherebbe tanto entusiasmo) ma una squadra che ha preso in prestito per avere questa soddisfazione. Nella storia del calcio infatti MAI i pescià sono riusciti a violare il campo della rata.
Questa grande gioia mi fa riflettere ed allora capisco il perchè di tanto entusiasmo.
Pensate quanto questo fenomeno ha sofferto in questi anni, pensate al campionato vinto da imbattuti in Italia ed in Europa, pensate al campionato di anno scorso, pronosticati da retrocessione abbiamo disputato i play off, la doppia vittoria con citanò di due anni fa e tanti altri simili avvenimenti.
Ha sofferto le pene dell’inferno e tifando una squadra distante 700 km crede di essersi preso la sua rivincita.
Ma rivincita di che? Siamo consapevoli e lo abbiamo detto all’inizio del campionato che quest’anno dovremo soffrire e soffriremo dignitosamente, non occorre che il grande imparziale ce lo ricordi. Siamo persone intelligenti e non crediamo alle favole, abbiamo una squadra scarsa, e allora?
Ritornando alle domeniche trascorse per questi anni mi fa veramente pena sapere che una persona possa aver tanto sofferto per i successi della rata.
Sempre forza rata nel bene nel male alla faccia dei gufi pescià!!!!!
LE NOSTALIE SENILI DI CARLO DI RICINO
Non ce la fa Carlo Di Ricino a non rispondere alle mie “punzecchiate”: si è ridestato dopo 2 giorni e passa di “coma sportivo” per essere stato tramortito sabato scorso a domicilio dal MIO Pordenone. Evidenzio l’aggettivo, altro che squadra “presa in prestito”, Pordenone è la seconda città della mia vita. Non sento per nulla i chilometri di distanza (da lì non è lontana Venezia, pensi che differenza con Macerata!), che ho percorso tante volte (la Romea era la strada preferita). E’ la città di origine della mia compagna, lì avevamo casa, lì abbiamo vissuto. Conosco benissimo la gente friulana di cui conservo un grande ricordo, la sua cultura e mi restano in mente un mare di espressioni della “lingua friulana”. Ho assistito a tante partite allo stadio “Ottavio Bottecchia” (il grande ciclista vincitore di 2 Tour de France). Perciò sento, eccome, le “4 pappine” che i Ramarri hanno rifilato alla Rata come MIE, come se fossero arrivate dirette sulla faccia di Di Ricino (che blatera senza cononoscere). Ora egli è costretto a rispolverare il passato (di cui discute a ruota libera, ma dovrebbe consultare gli annali), poichè il presente gli riserva solo amarezze. Scrive di “dignità”, persa casomai, perchè la Rata è ancora a secco di vittorie, “primato” che condivide con sole 4 squadre in tutta la Lega Pro. E sono in arrivo 2 punti di penalizzazione per la “ritardata iscrizione” (sforamento parametro PA, mancati versamenti IRPEF, INPS e IVA, memorizzi!). Se vogliamo allargare il discorso la Rata non vince da 12 partite (di cui 6 perse, l’ultima sabato con il MIO Pordenone). Quanto all’intelligenza, Carlo Di Ricino dovrebbe essere l’ultimo a farvi riferimento, poichè egli alle favole ci crede, eccome. Non aveva fatto in tempo a smaltire la sconfitta nei playoff a Pisa (1-3, per lui ingiusto, ma per la presidente esatto) che già scriveva di puntare a salire tra i cadetti. Ricordate tutti quando, impettito, postava: “La Tardella farà la squadra per la Serie B. L’appetito vien mangiando” e fesserie simili. Ora che egli si trova con il “sedere per terra” (Rata penultima in classifica con soli 3 punti), con una società che raccoglie “tegole” a ritetizione (gestita come una “trattoria familiare”, parole della Curva Just) si “sfoga” con gli altri. Nessuno soffre, nè ha sofferto, stia tranquillo Di Ricino, si constata che la “ruota gira” in senso opposto, come era prevedibile (un anziano dovrebbe portare tale concetto nell’esperienza). In questi casi si fa più bella figura a “tacere”, altrimenti sono dolorose “pappine” in campo e sui social, a meno che uno non soffra di masochismo. Oppure concedersi una vacanza ai Caraibi (ci sono le isole Cayman), per verificare se il loro “Ricino” è migliore! Forza grandi “Ramarri”, avete asfaltato la Rata con mia somma gioia, ora sotto con la capolista Venezia
Bene, bravo, 7+
E no, non si può rispondere così,Carlo reagisci se no andrai KO,ah ah
Due musicisti, uno pisano e l’altro livornese, si
incontrano al tavolo di un noto bar di Firenze.
Il pisano racconta:
“Ieri sera ho tenuto un concerto alla Scala, appena ho
finito di suonare l’ultima nota, c’è stata un’ovazione generale, lanci
di fiori sul palco, applausi, standing ovation….…… Quello che mi
ha fatto più piacere è che il sindaco Moratti è salito sul palco, mi
ha stretto la mano e mi ha detto: “complimenti Lei ci ha commosso!
Persino la Madonnina ha pianto!”
Il livornese risponde:
“Anch’io ho tenuto un concerto ieri sera in Vaticano, appena ho finito di
suonare l’ultima nota, solita ovazione, lancio di fiori, applausi, standing
ovation………. Ma quello che mi ha stupito è che si è aperta la
porta infondo ed è entrato Gesù, è salito sul palco, mi ha stretto la
mano e ha detto: “Complimenti! Te si che sai suonare! Non come quello…. di pisano che ha fatto piangere mamma!!!”
Qualche tempo fa, mentre con il naso all’in su, aspettavo l’uscita dei pupi, davanti a me c’erano due cinesi che parlavano fitto fitto. Da quel poco di cinese che so, stavano parlando della famosa anatra all’arancio, ma mai avrei immaginato che da lì a poco il discorso si sarebbe spostato su di un altro pennuto molto ben conosciuto a Macerata. Sono le 18, comincia lo spettacolino dei pupi, i cinesi tacciono fino alla fine e poi con mia grande meraviglia, sempre in cinese li sento dire: ” Concluso affare con Taddella, tutte volte che Rata segna, orologio fa uscire piccione pistacoppo pe fale cu cu cu cu cu cu cu. Dopo di che si sono allontanati parlando degli involtini Primavera così come li faceva la mamma di uno dei due. Lì per lì, pensai a due burloni, ma da qualche giorno leggo sempre di vendite, strani pisani, toscani che assomigliano a James Tont, oscuri avvocati nascosti dalle misteriose e fumose nebbie calcistiche e poi con l’articolo di Scattolini che come ha fatto giustamente notare il mio compaesano invece che di gioco parla di affari, mi è tornato in mente l’episodio dell’orologio e ho fatto uno più uno, uguale due cinesi. Dalla prossima partita, sempre che nell’ombra non fossero già presenti alla costruzione della nuova autostrada Pordenone – Macerata, guardarsi in giro e se li notate fate finta di niente e cercate di capire dal linguaggio delle labbra cosa dicono. Firmato Un Amico.
Sig. Micucci la storia dei toscani è molto spiritosa, quella dei cinesi ancora di più.Certo che Lei la giornata l’inizia alla……grande.
Complimenti Micucci, questo è usare in maniera intelligente il web!!
Non faccio paragoni perchè non ne ho più voglia.