di Andrea Busiello
(foto di Lucrezia Benfatto)
Esordio amaro per la Maceratese nel secondo campionato consecutivo di Lega Pro. All’Helvia Recina i biancorossi cedono 2-1 alla Sambenedettese al termine di un match vibrante e giocato a ritmi alti da entrambe le formazioni dove a pesare sono stati gli episodi. Dopo un primo tempo molto equilibrato, terminato 1-1 con le reti di Tortolano e Quadri, nella ripresa a fare la differenza è stata la clamorosa ingenuità di Marchetti che è scivolato in area e ha preso la palla con le mani. Dal dischetto l’ex Giordano Fioretti (fischiato per tutta la gara dalla tifoseria maceratese) ha messo in rete il pallone del definitivo 2-1. I biancorossi recriminano fortemente anche perché due minuti dopo esser andati sotto si sono visti annullare un gol a Gattari per un dubbio fuorigioco. Nei minuti finali un vero e proprio arrembaggio della formazione di Giunti nella porta avversaria ma la Samb è ugualmente riuscita a portare a casa l’intera posta in palio mandando in estasi la propria tifoseria (oltre 500 supporter nel settore ospiti). Resta l’amaro in bocca in casa Maceratese per una gara persa ma non giocata male: il campionato di quest’anno sarà più duro di quello passato e ogni ingenuità potrà costare carissima alla formazione biancorossa.
LA CRONACA – Ospite d’onore all’Helvia Recina il presidente della Lega Pro Gabriele Gravina. La partenza è tutta di marca locale: al 9′ ci prova Quadri su punizione con Pegorin che trattiene la sfera. Al 19′ l’estremo ospite perde il pallone e De Grazia prova la conclusione dalla distanza: pallone di poco a lato e Maceratese vicina alla rete. Al 22′ ci prova Colombi con Pegorin che risponde. Ancora Maceratese: al 25′ è Broli di mancino a sfiorare la marcatura. Alla prima occasione da rete la Samb passa in vantaggio al 29′: contropiede veloce dei rossoblu sull’asse Fioretti-Tortolano con quest’ultimo che calcia di mancino da dentro l’area e manda la sfera alle spalle dell’incolpevole Forte. La reazione degli uomini di Giunti è rabbiosa e al 31′ arriva subito il pareggio: fallo di mano in area di Lulli e calcio di rigore. Dal dischetto Quadri mette in rete e ristabilisce la parità. I ritmi sono alti e al 33′ la squadra di casa sfiora il sorpasso con Ventola ma il suo tiro di destro da dentro l’area si spegne di poco a lato. Dopo 1′ di recupero tutti negli spogliatoi con il parziale sull’1-1.
Gabriele Gravina, presidente Lega Pro in tribuna
Nella ripresa alla prima occasione Samb subito in vantaggio: clamorosa ingenuità di Marchetti che scivola in area di rigore e prende il pallone con le mani. Calcio di rigore e Fioretti dal dischetto non perdona mettendo in rete al 4′ il gol del 2-1 per i rossoblu. Al 6′ proteste della Maceratese per il gol annullato a Gattari: il difensore mette in rete sugli sviluppi di un calcio di punizione ma per il direttore di gara è fuorigioco, decisione dubbia. Gli uomini di Palladini sfiorano il tris con il solito Tortolano, al 16′ la sua conclusione termina sul fondo. Al 32′ gran giocata di Malaccari che si beve tre giocatori avversari ed entra in area ma la sua conclusione mancina finisce di poco a lato. La Samb rimane in 10 al 42′ per l’espulsione di Lulli per doppia ammonizione e la Maceratese nei minuti finali ci prova in tutti i modi. Al 47′ Allegretti di sinistro calcia di un soffio a lato. Dopo 7′ di recupero, giocati dentro l’area della Samb, il triplice fischio finale che sancisce la vittoria 2-1 dei rivieraschi sui biancorossi.
il tabellino:
MACERATESE (3-5-2): Forte 6,5; Marchetti 5, Gattari 6, Perna 6,5; Ventola 6,5 (80′ Bangoura sv), Malaccari 6,5, Quadri 6, De Grazia 6,5, Broli 5,5 (66′ Franchini 6); Petrilli 5,5 (66′ Allegretti 6), Colombi 5,5. A disp: Moscatelli, Gremizzi, Bondioli, Turchetta, Cantarini, Massei, Palmieri, Mestre. All: Giunti.
SAMBENEDETTESE (4-4-2): Pegorin 5; Di Filippo 6, Mori 6 (75′ Ferrario sv), Di Pasquale 6,5, Nthow sv (17′ Tortolano 7); Mancuso 6, Berardocco 6,5, Lulli 5,5, Pezzotti 6,5; Fioretti 6,5 (72′ Sorrentino 6), Sabatino 6. A disp: Frison, Raccichini, Crescenzo, Douabi, Di Massimo, Tavanti, Mattia, Vallocchia, Damonte, Ferrario. All: Palladini.
ARBITRO: Prontera di Bologna.
RETI: 29′ pt Tortolano, 31′ pt (rig.) Quadri, 4′ st (rig.) Fioretti.
NOTE: Spettatori 2500 ciarca (500 nel settore ospiti). Espulso Lulli al 87′ per doppia ammonizione. Ammoniti Di Pasquale, Tortolano, Gattari, Marchetti.
Il presidente della provincia Antonio Pettinari con il vice sindaco di Porto Recanati Rosalba Ubaldi
Il questore Giancarlo Pallini
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Dare 5,5 a Colombi significa Che e’ meglio commentare il volley!!
CHE FINE HA FATTO LO SQUADRONE DELLO SCORSO ANNO con KOUKO E COMPANY ? SPERO VE NE SIATE ACCORTI DELLA DIFFERENZA ABISSALE TRA LA SQUADRA DELLO SCORSO ANNO E QUELLA DI QUEST’ANNO ! C’E’ POCO DA COMMENTARE DI FRONTE A TANTA PENA !L’AVEVO SCRITTO IERI CITANDO DUE PROVERBI:PER QUESTA OCCASIONE VE NE RIPETO UNO : CHI VA PER RISPARMIARE PAGHERA’ DUE VOLTE: MA SARA’ MEGLIO NON PAGARE MA LASCIAR PERDERE ! MIRACOLI NON SI VERIFICANO DUE VOLTE ! HO VISTO LA TRIBUNA MOLTO DIMEZZATA ! COME MAI ?
secondo il mio parere non e’tutto da buttare,con l’innesto di un buon attacante,e un buon difensore (Marchetti davvero improponibile per la lega pro)possiamo fare un buon campionato!(salvezza tranquilla).preoccupante la poca affluenza di pubblico…..
Manca almeno un uomo (tosto ) per ogni reparto….. ….attacco :priorità assoluta !!!
Il primo incontro dell’anno non puo’ e non deve essere considerato verità assoluta anche perché di fronte c’era la Samb e non la Lupa Roma ( ma solo per una questione di Derby non per valori espressi in campo)
DALLA RIVA DEL FIUME: LE AVVENTURE DELLA RATA
L’ex Fioretti rovina la festa alla Rata, che in occasione del derby con la Samb aveva indetto la “giornata biancorossa”, ospite d’onore il presidente di Lega Pro, Gravina. Il centravanti mette lo “zampino” in entrambi le reti rossoblu: con un assist al neoentrato Tortolano e segnando direttamente il rigore. La prende male la presidente Tardella, che negli spogliatoi si lascia andare ad una “furiosa” polemica contro “l’ingrato” ex biancorosso: della serie “ne ho prese, ma gliene ho dette!”. Ardore che non serve a nulla, poichè i 3 punti in “riva al Tronto” li porta Fioretti e alla Rata resta un “pugno di mosche”. Magari si poteva trattenere il giocatore, utile alla “causa biancorossa”. La Tardella ha dichiarato che la squadra le è “piaciuta”, bontà sua! Tutti hanno visto che la Rata ha giocato bene i primi 20 minuti ed ha reagito al vantaggio rossoblu, realizzando il penalty con Quadri. La squadra però non ha replicato al secondo vantaggio della Samb (rigore di Fioretti) e ha avuto un calo nella ripresa, come ha rilevato la mezzala De Grazia. La Rata non è riuscita a pareggiare in superiorità numerica (espulso Lulli) e con 10 minuti di recupero accordati dall’arbitro. Mister Giunti che, assente il trequartista Turchetta, aveva fatto prevedere il modulo 4-3-3, ha invece proposto il più prudente 3-5-2, con 5 difensori (nella fase difensiva i 2 esterni rientrano). Il tecnico biancorosso deve aver avvertito “sofferenza” nelle retrovie, tanto da mettere in campo 3 centrali di ruolo. La conferma l’ha fornita Marchetti, autore del fallo da rigore, che nella terra della Lube ha prodotto un colpo da “pallavolo”. Il modulo iniziale, in sostanza, è stato mantenuto da Giunti per l’intera partita, nonostante lo svantaggio. Problemi emergeranno presto in attacco: Allegretti, autore la scorsa stagione con la Vibonese di 19 gol, era in panchina. Se il giocatore non viene impiegato nemmeno in assenza di Turchetta, che ruolo ha in squadra? Difficile che la punta recanatese, dal carattere deciso, si rassegni a fare la “comparsa”. Che differenza con la passata stagione: la Rata vinse la prima fuori con Lupa Roma (rete di Kouko, trasferito in Sardegna), mentre ora perde in casa il derby con la Samb. Cade con i rossoblu in ritardo di preparazione, con molti giocatori arrivati a chiusura di mercato. Siccome si tratta di una partita importante (la presidente Tardella aveva visto la squadra “carica al punto giusto”, sic!), collegata alla “giornata sociale”, contraccolpi psicologici ne lascerà. Vicina è la difficile trasferta con il Modena, ancora digiuno di vittorie, che dovrà “rialzarsi” dalla sconfitta esterna con il Feralpi Salò. L’impressione è che mister Giunti in settimana avrà molto da fare con la squadra. A meno che, visto che il modulo con 5 difensori si è dimostato inefficace in casa, egli non pensi di schierarne di più al “Braglia” (dove la Rata è stata eliminata dalla Tim Cup dal Carpi). Intanto la classifica è comandata dalla “sorpresa” Santarcangelo, che la scorsa stagione evitò i play-out vincendo all’ultima giornata all’Helvia Recina. Il “ripescato” Albinoleffe ha pareggiato, dopo essere stato addirittura in vantaggio, sul terreno del blasonato Padova. Scattolini, nella sua rubrica su CM, ha lamentato il rinvio della partita di Bergamo: meno male, la Rata attuale avrebbe perso pure quella!
Si tratta della prima partita di campionato, non mi farei prendere dal panico. La squadra è ancora in rodaggio e giustamente non ha ancora forzato per non rischiare di rovinare “ le fasce nuove “e relativi pistoni. Talaltro un po’ di fortuna non guasta mai e perdere la prima è come partire in vantaggio. Infatti se prendiamo spunto dalla saggezza popolare ( proverbi ) e in questo caso preciso ricorriamo alla statistica nel gioco della “Briscola ” qui intesa appunto come gioco o passatempo e non con l’altra pur famosa definizione della ” Briscola ” che non può essere presa ad esempio per una semplice sconfitta con un solo punto di scarto, troviamo che i più esperti nel notissimo gioco di carte dire alla fine della prima mano ( di solito si gioca in più pacche ) in caso di svantaggio pronunciare il famoso motto: ” Chi fa la prima non fa l’ultima “. Certo, i più puntigliosi possono ribattere con l’altrettanto notissimo detto :” Chi ben comincia è a metà strada “. E allora si rischierebbe di scomodare il famoso bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. Quindi a questo punto si rischierebbe di rimanere in stallo. Così più prudente sarebbe aspettare almeno le prossime due/tre partite per avere un quadro più chiaro della situazione. Non dimentichiamo che nel campionato precedente la Rata parti a ” Bomba ” dando quasi probabile il famoso salto in B. Poi tutti sappiamo come andò a finire. Questo per dire quando sia prematuro fasciarsi gli occhi e magari veder poi capovolto l’andazzo dello scorso campionato. E non dimentichiamo che la squadra è al secondo di Lega Pro e che quindi l’esperienza già accumulata servirà nei momenti difficili a scegliere la tattica più produttiva.
Squadra modesta come la gran parte di quelle iscritte al campionato a parte qualche eccezione che tutti sappiamo.
La salvezza è possibile, come lo è per qualsiasi altra squadra iscritta d’altronde,con altri 2-3 validi elementi,uno per reparto,non ci dovrebbero essere grosse difficoltà.
Per quanto riguarda la partita il risultato piu’ giusto era il pareggio,visto anche il goal annullato e diverse occasioni per pareggiare.
Partita anonima per fioretti,come i suoi ultimi mesi alla maceratese,giocatore finito,si segnala solo per il rigore e per gli insulti che giustamente prende da tutto lo stadio.
L’unico che esulta oggi è caporaletti,dopo aver perso bile e fegato nelle ultime 2 stagioni,quest’anno forse finalmente vivrà un’annata tranquilla.
ER MONNEZZA NEL RUOLO DE ER CANE DE MUSTAFA’
S’è fatto attendere 2 giorni, dalla disputa della partita, Principi-Er Monnezza, per commentare l’amara sconfitta interna nel derby con la Samb. Avrà dovuto smaltire il dolore “rettale” per aver girato, nella parte de Er cane de Mustafà, le prime scene del nuovo film dell’ispettore Giraldi, le altre previste nelle prossime settimane. Le sue analisi più che di critica sportiva sanno tanto di giornaletto a fumetti. Avrà letto sull’albo di Topolino che nel girone B di Lega Pro le squadre forti sono “un’eccezione”. Ce ne sono almeno 10 migliori della Rata, vado con l’elenco: Parma, Venezia, Reggiana, Pordenone, Bassano, Feralpi Salò, Padova e potrei continuare. Non ho messo, avrà notato, il Modena prossima avversaria, assetata di punti con cui sarà difficile, lei è pratico, “salvare le chiappe”. Principi ritiene necessario per rendere competitiva la Rata l’acquisto di 2-3 giocatori (uno per reparto), ma gli faccio notare che il mercato s’è chiuso il 31 agosto, la prossima finestra è nel gennnaio 2017. Non resta che imbarcarsi nella “lotteria degli svincolati”, con quello che si trova e con quali valori. Il mercato bisogna farlo nei tempi consentiti e con scelte oculate. Se si prende un centrale di una difesa (Martina Franca) che ha incassato 58 reti in 34 partite, poi si vedono gli esiti. Il risultato giusto è quello del campo (“vince chi segna”, avrebbe detto Boskov), per pareggiare bisogna mettere la palla in rete e non aspettare il recupero per fare il forcing finale. Soprattutto occorre schierare formazioni offensive, non con 5 difensori in casa (invece delle 3 punte) come fa mister Giunti. Perchè qua il problema non sta solo in campo, anche in panchina, i nodi verranno al pettine. “Anonima” la prestazione di Fioretti non è stata, se la presidente Tardella si è arrabbiata tanto. I gol dell’ex (Fioretti ha fatto anche altro) che esulta fanno male parecchio! Solo il risentimento può bollare per “finito” un giocatore di 30 anni. Stia tranquillo, egli segnerà più gol di ogni punta della Rata, attuale o di nuovo arrivo. I fischi sono insensati, poichè Fioretti ha sostenuto una cosa ovvia: “il pubblico rossoblu è più caldo di quello della Rata”. Basta vedere le presenze allo stadio (e il numero di abbonati) anche in categorie inferiori per avere la risposta. Suvvia Principi, anche si definisce Er Monnezza, faccia uno sforzo di riflessione prima di postare colossali fesserie. Dimostri di non avere al posto della materia grigia “granturco sfarrato”.
Approfitto di questo spazio per ringraziare il Granata Aldo Caporaletti del gentile invito a partecipare alla festa per i 40 anni dallo scudetto del Toro di cui ho avuto notizia (per mia assenza) solo successivamente al suo svolgimento.
Caro Marsili, la festa del Torino club, per i 40 anni dello storico scudetto, all’Hotel Miramare, è riuscita perfettamente. Dispiace non esserci potuti incontrare, sono certo accadrà in un’altra occasione. Eravamo 60 invitati, c’era tutta la stampa locale, credo solo CM non si sia occupata dell’evento. Ospiti d’onore: Eraldo Pecci, testimone dello scudetto del 1975-1976 e Gigi Danova, che vestì la maglia granata la stagione successiva; Nedo Sonetti, venuto per la festa dello scudetto da Piombino, che da allenatore del Torino, nel 1994/1995, battè i “gobbi” della Juventus in entrambi i derbies. Presente anche la “gloria locale” Gegè Di Giacomo, che ha giocato nell’Inter di Suarez, Mazzola e Corso, ma ha illustri trascorsi granata. Caro Marsili, anche se festeggiamo poco i trofei, quella granata è una “grande famiglia”. Per il significato profondo di tale appartenenza – essere del Torino è diverso che tifare altre squadre – ti rimando al capitolo conclusivo del libro di Eraldo Pecci “Il Toro non può perdere”, che hai scritto di aver letto.
Ma come un anno fà la squadra non era scarsa ???
Miracolo, in un post di una settimana fa ha scritto: è stata smebrata una valida squadra…
Ma come la nostra Ratatorres non aveva l’attacco più scarso del girone, ed in quell’attacco non giocava un certo Fioretti de roma ??
Miracolo, ora è diventato un superbomber
Caro Sig Aldo abitante del Lido , un po’ di coerenza, controlli il gettito della sua stilo, altrimenti scrive un sacco de ….
Saluti
Eppure mi ero ripromesso come la canzone ..vorrei ma non posto
@ Ricci da Loreto. Un pò di senso di “amor proprio” non lo avverte? Nel derby interno con la Samb, con la “giornata biancorossa” andata a “carte quarantotto”, la Rata ha beccato il primo gol da un giocatore, Tortolano, appena acquistato che aveva svolto solo un allenamento con i compagni di squadra. La Rata, dopo il rigore di Fioretti (causato dallo “stopper delle meraviglie”) è andata in barca, scordandosi di essere squadra. Salvo avere un sussulto nel finale (in superiorità numerica), con giocate però soltanto individuali. Una formazione, la Rata, che tra tanti difetti ha gli uomini contati a centrocampo (solo Bangoura riserva over). Se manca Turchetta, con il modulo prescelto da mister Giunti, in attacco la squadra non sa più che “pesci pigliare” (qui l’incoerenza con quello che scrivo non la trova?). Per di più il tecnico tiene a “fare la muffa” in panchina, giocando in casa, la “terza punta” Allegretti. No, Ricci da Loreto, preferisce soffermarsi sul passato: “inventando”, “forzando” cose scritte o addirittura attribuendomi “frasi di Valentini”. Ricordo soltanto, per troncare ogni discorso, che la stessa società biancorossa parlò la scorsa stagione di “squadra per la salvezza”, quindi poche polemiche! Se Ricci vuole fare un “tuffo nel passato”, dove si trova meglio, non può che recarsi ai Giardini Diaz, sedere su una panchina, aspettare un anziano e sai quante ne saprà. Sorvola sul presente, Ricci, perchè se ne vergogna o la squadra biancorossa non gli da alcuna emozione. La realtà delle cose dice che la Rata è attesa da un tris di partite “mozzafiato” e in pochi giorni: Modena, Ancona e Padova. Non riuscendo a superare il “trauma” della sconfitta interna nel derby con la Samb, ne potrebbe uscire “affondata”. Non dimenticando che la squadra potrebbe essere penalizzata (2 punti) per il “capolavoro” della ritardata iscrizione (mancati versamenti, sforamento parametro PA ecc.). Riguardo ai propositi sui commenti, un consiglio a Ricci: scriva “quando pisciano le galline” o “quando vince la Rata”, che nella stagione in corso è la stessa cosa.
Caro abitante del Lido, come al solito per dare una semplice risposta , con la fatica di srivere due righe , ha riempito una intera pagina di computer, spaziando di qua e di là. Io non devo fare nessun tuffo nel passato, il passato a noi ci ha fatto stare molto bene a lei molto male , ma il passato non puo’ essere a suo bisogno cambiato. Se la squadra era scarsa lo è anche adesso , se il centravanti di allora era un normale giocatore lo è ancora , queste sono sue affermazioni . Per quanto riguarda quest’anno non ho e penso nn abbiamo bisogno di professori per sentirci dire che manca questo , manca quello , la società si è imposta un budget e con quello ha fatto la squadra , se la buona sorte ci arriderà probabilmente staremo ancora a parlare di lega pro, altrimenti sarà di nuovo serie D , con buona sua pace.
caporaletti,qua l’unico che da due anni prende botte rettali sei tu…..peccato che questi post li leggano solo i maceratesi, altrimenti faresti ridere a tutta l’italia,invece solo noi abbiamo questo privilegio.
Però se venite in D, non veniteci frustati, scusate volevo dire frustrati e con le lacrime agli occhi. Nella D, non esiste la parola pietà. Si usa ancora la tecnica della trincea, con assalti all’arma bianca, gas e lanciafiamme. Se non volete che la vostra vita diventi un inferno, cercate di rimanere in Lega Pro. Siete giovani, correte senza tante tattiche. Però ricordatevi solo che alla fine del primo tempo si deve segnare dall’altra parte. La squadra è questa dice la Tardella, la pago io ( e se aspetta i soldi degli abbonamenti sta fresca ) e questa deve farsi onore o come Sansone essere travolta insieme a tutti i filistei. Non preoccupatevi, se c’è da riparare qualche osso, in D ci sono i migliori Cerusici e bellissime se pur inquinatelle spiagge per lunghissime passeggiate che nessun convalescenziario può promettere. Non c’è bisogno di andare in America come il lubevolley a sgargagnasse il menisco per essere pronto a tornare per la gioia del sindaco di Civitanova e non di Treia come sarebbe logico pensare o di Macerata che se l’è tolta dai….viali e tornando a noi anche per la gioia del vicesindaco di Civitanova di cui da qualche tempo se ne sono perse le tracce. So che qualche giorno fa, salendo sul palco a fare MiKe Bongiorno è stato duramente fatto oggetto dalla gradevole voce di un energumeno che spero non sia causa di periodo di meditazione comunque sempre vitaliziata dallo Stato e pensionata sempre dallo Stato. Tra le riforme che Renzi vorrebbe fare, perché non ne fa una, chiaramente anche retroattiva dove chi prende un vitalizio non possa prendere la pensione per un lavoro che non ha quasi mai fatto e per cui aveva chiesto ( non mi ricordo come si chiama ) la sospensione dall’incarico per darsi anima e corpo alla politica? Un po’ di giustizia sociale in Italia, mai ehh?!?! Ma tira tira lo spago si stira e poi si spezza.