Le moto dei Black Scorpions
di Monia Orazi
«Noi mamme non molliamo i reparti li vogliamo». «No alla chiusura dell’ospedale». Cori, cartelli, striscioni, clown delle Meraviglie, trattori, le mitiche 500, i fuoristrada e le potenti moto dei Black Scorpions, tutti in corteo, con oltre seicento persone, provenienti anche dai Comuni vicini, per dire no alla chiusura dell’ospedale di San Severino. Nei giorni scorsi sui muri della città erano stati affissi dei manifesti che annunciavano la morte del diritto alla salute (leggi l’articolo).
Oggi il corteo che è partito da piazza del Popolo, per arrivare con un lungo serpentone di gente nel parcheggio davanti all’ospedale. Le mamme con le maglie, gli esponenti del comitato per la difesa dell’ospedale con le fasce tricolori come quelle del sindaco, a simboleggiare la lontananza delle istituzioni, tanti bambini con i palloncini, presenti con le loro divise anche numerose associazioni di San Severino, tra cui i festosi tamburini delle feste medievali. Consiglieri regionali, amministratori locali e di altri Comuni, futuri candidati alle prossime elezioni, si sono mescolati tra il pubblico, unendosi alla passeggiata dei manifestanti.
«I cittadini sono qui per difendere il proprio diritto alla salute, siamo qui anche per dire che l’ospedale resta in piedi, il nostro è l’ospedale dell’entroterra, non solo di San Severino, questa non è una manifestazione contro qualcosa, ma a favore del nostro nosocomio che ancora funziona», così l’avvocato Marco Massei ha aperto la manifestazione. «Noi non siamo cittadini di serie B, oltre Macerata non può esserci il deserto in materia di sanità, chi ha un infarto qui ha il diritto di essere curato come chi sta lungo la costa, in questa battaglia è stato essenziale il ruolo delle donne, occorre unirsi tra Comuni diversi, riappropriandoci dei nostri diritti, le istituzioni dovevano starci più vicino, noi non molliamo, i cittadini possono ancora decidere le sorti di questo ospedale, non si batte chi non molla mai», ha concluso Massei.
Per le mamme ha parlato Cristina Marcucci:«Come comitato delle mamme non molleremo, lancio un appello a Ceriscioli affinché ci ripensi, abbiamo avuto un misero ambulatorio pediatrico, di tre ore per sei giorni settimanali, a forza di parlare con le autorità sanitarie, invito le mamme ad usufruire del servizio, così potremo contrattare più ore». Sono intervenuti davanti all’ospedale anche Mario Chirielli del comitato, Monia Mancini segretaria regionale Cittadinanzattiva,i sindaci di Gagliole Mauro Riccioni e di Cingoli Filippo Saltamartini, l’onorevole Remigio Ceroni, l’assessore comunale di Tolentino Fausto Pezzanesi. Gran finale con l’inno “Fratelli d’Italia”.
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Vergognosa l’assenza del sindaco e vicesindaco, non era una manifestazione politica, una manifestazione di popolo che si sente depredato, riguarda tutti, le due massime cariche della città di San Severino ASSENTI la dice lunga, mi auguro che i cittadini ne tengano conto quando andranno a votare, x ora gli toglierei il saluto.
E vai, alla faccia dei due assenti, allineati alla becera politica del governatore. Fra poco si va alle elezioni, ricordatevelo, anche se non c’è bisogno di rammentarlo. E’ tutto così evidente!.
Ceriscioli!!! Se vuoi veniamo giu’ tutti a farti un salutino.
Grandi!!