il presidente della Regione Luca Ceriscioli
di Monia Orazi
Il documento a firma del presidente Luca Ceriscioli, sulla riorganizzazione dell’ospedale Eustachio, presentato dal sindaco Martini il 12 febbraio scorso in consiglio comunale «è una risposta ad una serie di richieste di Martini, presentate nel corso di alcuni incontri». Così il presidente della Regione Luca Ceriscioli ha risposto oggi all’interrogazione nel merito, presentata dal consigliere regionale Luigi Zura Puntaroni e dagli altri colleghi consiglieri della Lega Nord. «Quelli scritti nel documento sono impegni che porteremo avanti in ogni caso, non è un atto o una delibera, ma una semplice risposta. Quanto contenuto è in parte scritto in atti già approvati, altri atti avranno la predisposizione conseguente e l’iter previsto», ha continuato Ceriscioli. «Quella carta è una risposta alle richieste del sindaco di San Severino, quando ancora non era chiuso il punto nascita. Ci sono stati alcuni incontri, anche con il presidente della commissione – ha affermato il presidente – Martini chiedeva cosa sarebbe successo a San Severino, se sarebbe stato l’inizio del depotenziamento del presidio ospedaliero. La risposta è stata data due tre volte, indicando nel documento quanto previsto dagli atti, la direzione di sviluppo da dare alla struttura, quando sarebbero venute a mancare attività che impegnano pesantemente le camere operatorie». Ceriscioli ha spiegato che Martini ha chiesto del futuro dell’ospedale, anche in caso di sentenza negativa del Tar. «Io ci metto la firma, a testimonianza dell’impegno, oltre i fatti processuali, è una risposta ad una domanda già contenuta in atti approvati, che diventeranno servizi ed infrastrutture per il presidio di San Severino, una risposta scritta per evitare che “passata la festa, gabbato il Santo”»-, ha concluso Ceriscioli. Ironica la replica di Luigi Zura Puntaroni. «Sono soddisfatto, è una delle risposte che si hanno qui in aula, ormai sono allenato – ha detto Zura – con me non si può giocare. Sull’ospedale il territorio è stato tradito dalla giunta regionale, ora per noi è tempo di puntare sull’unione dei comuni, per difendere ciò che è difendibile e promuovere il territorio. Vediamo se la Regione collabora per il completamento della Quadrilatero, allora tra dieci anni potremo ricostruire delle infrastrutture socio economiche, a me del pezzo di carta, con cui il sindaco Martini si è fatto bello, non interessa, si usa il territorio solo per carpire foto, non è giusto che la Regione divide i cittadini in figli e figliastri, metto alla prova la giunta regionale sulla viabilità».
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Sig. Ceriscioli: lei, per espletare il servizio delle mansioni che le sono state affidate ha dovuto prestare giuramento alla costituzione Italiana.
Le chiedo scusa se mi permetto di ricordarle che l’art. 32 sancisce che: ” La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività.”
Ora, se lei crede che la salute dei cittadini e l’interesse della collettività, si possa tutelare chiudendo quei pochi reparti ospedalieri già esistenti, invece di potenziarli e rendere più capillare i servizi sanitari secondo le esigenze di alcuni cittadini che sono legate al territorio e continuare a dare in appalto la nostra salute a strutture private; mi spiace dirlo: ma il suo modo di fare, non solo è in aperto contrasto con il suo giuramento, ma nemmeno corrisponde all’interesse della collettività, soprattutto a quella che paga le tasse per la sua poltrona.
Ceresciuoli è un duro, gioca a carte scoperte, non ha paura di essere impopolare, se ne frega che si pensi di lui che guadagnerà dalla sanità privata… quello che noi tutti perderemo con quella pubblica. Può contare nei suoi fedelissimi nei punti chiave delle Aree Vaste che lo aiutano ad accelerare la sua scandalosa riforma , appoggiato anche da politici la cui preoccupazione maggiore è quella di prendere lo stipendio e di far durare il più a lungo possibile questo beato periodo che alla fine da diritto al meritato vitalizio. Naturalmente sa che essere delicatamente osteggiato da quelli che occupano le stesse poltrone anche se politicamente avversi, fa parte del gioco delle parti, dove ognuno recita il suo ruolo e il fine è comune a tutti. I peggiori sono sicuramente quei medici collaborazionisti a cui ci affidiamo, che, proni al governatore dimostrano che la loro vocazione è alquanto aleatoria, legata più al mantenimento del posto seppur in altra sede che non allo svolgimento della professione di medico con tutti i doveri che questa comporta e tra cui dovrebbe primeggiare l’assoluta devozione alla cura medica e psicologica del malato. Quest’ultimo è arrivato in certi casi a rinunciare anche alle cure, vuoi per motivi economici vuoi per il rifiuto di sentirsi un numero in mani sbagliate o per non sentirsi di troppo come capita nei pronti soccorsi che Ceresciuoli dato che funzionavano male, ha pensato con la sua riforma di non farli funzionare per niente. Ma, attenzione, che la famosa frase: ” Sono tranquillo e ho piena fiducia nella magistratura ” è come un avvoltoio in attesa del pasto. Volando ti gira intorno, senza fretta, con aria falsamente distratta, tanto sa che arriverà anche per lui l’ora di pranzo.
@ Sauro Micucci
E’ una precisa scelta strategica, derivante da anni e anni di supercazzola politica….
Il Pronto Soccorso funziona male?
La nornale intelligenza direbbe: “vediamo quali sono le criticità, vediamo dove sono gli imbuti che fanno lavorare male e dove si congestiona tutto, studiamo il sistema per superarle, queste criticità, senza dover spendere un patrimonio”
L’intelligenza politica fa un ragionamento simile, ma un tantinello diverso: “vediamo come si può razionalizzare senza dover spendere un patrimonio: funziona male allora chiudiamo”
Tutto il resto è solo trucco & parrucco da pessimi attori da avanspettacolo