di Monia Orazi
Due big del calcio, Giacomo Jack Bonaventura portacolori del Milan e l’allenatore Fabrizio Castori, dicono no alla chiusura del punto nascita di San Severino, dove entrambi sono nati. I due illustri settempedani sono stati contattati dal gruppo delle mamme che si stanno battendo per l’ospedale ed hanno risposto all’appello. Il calciatore del Milan ha inviato una sua foto sorridente con un piccolo cartello scritto che recita “No chiusura reparto nascite di San Severino Marche”, mentre Fabrizio Castori ha affidato le sue riflessioni ad un breve messaggio scritto, spiegando di aver seguito molto da vicino le vicende del reparto ostetricia settempedano. «E’ sempre grave quando una città perde qualche suo punto di riferimento, ma quando si tratta di un’eccellenza che riguarda addirittura l’intero entroterra maceratese, come è il caso del reparto ostetricia dell’ospedale di San Severino Marche – scrive l’allenatore di serie A – il danno appare ancora più grave anche in relazione all’enorme disagio che verrà causato alla cittadinanza». Castori ricorda anche le sue positive esperienze, legate alla nascita dei figli: «In quel reparto hanno visto la luce i miei tre figli e il primo nipotino e ricordo bene l’alta professionalità e la massima disponibilità del personale medico e paramedico. E’ un vero peccato quindi che tutto ciò vada disperso. Voglio augurarmi pertanto, che se ci fosse ancora una minima disponibilità di conservare il punto nascite dell’ospedale Bartolomeo Eustachio, le autorità competenti possano tornare sulle loro decisioni e fare in modo che si possa continuare a nascere nella nostra San Severino».
I due messaggi sono stati subito pubblicati sul gruppo Facebook di sostegno alla pediatria, con il ringraziamento delle mamme. «Ci sono arrivati tramite amici settempedani questi messaggi da due campioni della serie A: Jack Bonaventura e Fabrizio Castori. Anche loro esprimono la contrarietà nella chiusura di un reparto ostetricia in cui sono nati – scrivono le mamme – sperano come noi nella positività dell’ultimo ricorso al Tar (che riaprirebbe anche la pediatria). Grazie Campioni del vostro sostegno nella grande e sentita battaglia. Il 30 aprile tutti in piazza». La protesta contro la chisura di ostetricia e pediatria, per cui restano soltanto attivi gli ambulatori, scenderà in piazza il prossimo 30 aprile, con una grande manifestazione dalle 16 in piazza del Popolo, a cui seguirà un corteo verso l’ospedale. Sul fronte del ricorso al Tar, dopo la pronuncia del Consiglio di Stato che chiede di entrare nel merito della vicenda, per annullare le determine Asur che hanno disposto la chiusura del reparto settempedano, si attende ancora la fissazione dell’udienza di merito, per la quale potrebbero volerci ancora alcuni mesi. Proseguono fitte le riunioni dei comitati ed associazioni sul territorio, per organizzare la manifestazione del 30 aprile.
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un po’ tardivo come intervento,non vi pare? Ormai chi lo riapre più il reparto? Almeno finchè ci saranno pidioti al governo regionale
Purtroppo quello che non si ottiene con le buone, si può ottenere solo con le cattive o con i soldi. I soldi però, meglio tenerseli. ( Leonida Rubistein )