Punto nascita San Severino,
il comitato al consiglio di Stato

SANITA' - La battaglia continua: "C'è una palese violazione di legge criminogena". Preoccupazione a Camerino per il reparto di ortopedia dove mancano alcuni medici

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L'ospedale Eustachio di San Severino

L’ospedale Eustachio di San Severino

di Monia Orazi

Ricorso al consiglio di Stato contro la chiusura del punto di nascita di San Severino, questa mattina il comitato settempedano per la difesa dell’ospedale depositerà il documento. Avviato un dialogo con la Toscana per un coordinamento nazionale dei comitati. Intanto, preoccupazione a Camerino per il reparto di ortopedia, dove la mancanza di alcuni medici rischia di penalizzare le attività della struttura.

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L'avvocato Marco Massei, componente del comitato per la difesa dell'ospedale di San Severino

L’avvocato Marco Massei, componente del comitato per la difesa dell’ospedale di San Severino

SAN SEVERINOIl comitato per la difesa dell’ospedale Bartolomeo Eustachio depositerà questa mattina un ricorso al consiglio di Stato per scongiurare la chiusura del punto nascita. A renderlo noto è stato l’avvocato Marco Massei, che ha anche annunciato il progetto di un coordinamento nazionale tra i comitati di difesa, in particolare con quelli toscani. «Non vorrei – precisa inoltre Massei – che dopo il punto nascita, il prossimo ad essere smantellato sia il punto di primo intervento. Forse siamo stati presi in giro clamorosamente. Spero che dopo la prima pedina, non cadano tutte le altre. Per quanto riguarda il ricorso respinto dal Tar – conclude – ne presenteremo un altro, con nuoci motivi aggiunti». Ha invitato a continuare la battaglia sulla sanità anche l’ex sindaco Manlio Rossi: «L’obiettivo del comitato è di portare la battaglia sino in fondo, portando il ricorso al consiglio di Stato. C’è una palese violazione di legge criminogena. É prevista la possibilità di soppressione del reparto solo se è dimostrato che sono state attivate la Stam e la Sten (servizio di trasporto assistito materno e di emergenza neonatale), che però risulterebbero attivate a Camerino dove c’è soltanto un ambulatorio ginecologico e non il reparto».

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Alessandro Maccioni, direttore Asur dell'area vasta 3

Alessandro Maccioni, direttore Asur dell’area vasta 3

CAMERINO«Per il reparto di ortopedia sarà trovata una soluzione tampone, per garantire la piena funzionalità del reparto, ultimamente in affanno per l’assenza forzata di due medici ed il pensionamento del primario dottor Francesco Testiccioli». Le rassicurazioni sull’ospedale camerte sono giunte direttamente dal direttore generale dell’Area vasta 3 Alessandro Maccioni che ieri mattina a Matelica ha riferito del suo incontro con il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, sulla situazione del reparto. «Ho incontrato Pasqui – ha affermato Maccioni – ed abbiamo parlato dei problemi di ortopedia. Ho già contattato il capo dipartimento, col quale cercheremo di trovare una soluzione tampone entro un mese, per garantire la piena funzionalità. Appena la direzione generale Asur approverà il piano occupazionale che abbiamo presentato, procederemo all’assunzione di un dirigente medico ortopedico. Tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2017, speriamo di avviare il concorso per il primario di ortopedia a Camerino».



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