Un momento dell’incontro: da sinistra Gianluca Busilacchi, l’assessore Angelo Sciapichetti, il presidente Luca Ceriscioli, il segretario regionale Francesco Comi, Anna Quercetti, segretario di Tolentino, Settimio Novelli, segretario provinciale e il consigliere regionale Francesco Micucci
di Federica Nardi
(Foto di Andrea Petinari)
Sanità a tutto tondo con il governatore Luca Ceriscioli, che si presenta all’hotel 77 di Tolentino nell’attesissimo appuntamento del Pd sul tema delle riforme. Ad aspettarlo centinaia di persone e alcuni membri del comitato “Salviamo l’ospedale di San Severino” che oggi ha dovuto incassare la sentenza negativa del Consiglio di Stato e la chiusura del punto nascita lunedì (leggi l’articolo). Documenti alla mano, vogliono sapere se è vero quanto promesso (e firmato) sul futuro dell’ospedale settempedano.
Sono Samuela Rotini, Simona Barbini e Mario Chirielli, segretario del comitato, che dice di aver ricevuto “rassicurazioni da Ceriscioli”. Anche se, mentre il governatore è già in piena assemblea, alcuni dubbi restano ad assilare il tono delle conversazioni. Ed è proprio il dubbio la chiave di volta della riforma: non dei politici (consultati già anni fa ), non dei medici (che la riforma la conoscono e la vivono), ma della popolazione, strattonata a destra e sinistra da dichiarazioni spesso contrastanti e al servizio della diatriba politica.
La platea dell’hotel 77
Da questo Ceriscioli si vuole sdoganare e fa un mea culpa per aver “limitato molto il confronto ai soli sindaci che anche se erano informati non possono reggere l’urto di un cambiamento così forte nei confronti della popolazione”.
Mette sulla carta tutto quello che si è fatto e si vuole fare, in una riforma che “non è un taglio sotto falso nome. A risorse invariate abbiamo spostato 65 milioni di risorse verso l’assistenza territoriale, togliendole alla medicina per acuti perché la sfida si gioca sul territorio”.
Case della salute e nuove assunzioni: Ceriscioli riassume nel suo intervento tutte le questioni salienti della riforma. Con la nota dolente delle liste d’attesa: “In Regione non c’erano i parametri – confessa il governatore – stiamo raccogliendo i dati e presto saranno misurabili. Emergeranno sicuramente dei problemi, ma fare le cose vuol dire anche far venire alla luce le problematiche”.
E sui punti di primo intervento mette l’ultima parola: “Non sono Pronto soccorso e non lo sono mai stati, c’è un medico che risponde in termini ambulatoriali”.
L’intervento del sindaco Martini
Non scende nei dettagli delle singole aree vaste il governatore ma indica il campo su cui la sfida della sanità si giocherà da qui in avanti. Da un lato i tetti di spesa, dall’altro i volumi cioè il numero di interventi e il bacino di popolazione necessari per avere servizi di qualità e per frenare il fenomeno della mobilità passiva (la scelta di fruire di servizi sanitari fuori regione che comunque rimangono a carico del servizio sanitario regionale) che comunque grava ogni anno sul bilancio regionale. Molti gli interventi tra cui il sindaco di San Severino Cesare Martini che ha detto “La riforma non è stata capita, non può essere solo un atto amministrativo”.
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Sì, ma durante il mea culpa mea grandissima culpa, assestali bene i colpi sul petto. Anche se in altre parti del corpo sarebbero più appropriati.
La lotta dura del maceratese potrebbe ispirare una brillante soluzione da adottare a livello nazionale, gli ospedali interi o i reparti ospedalieri che non sono in linea con la riforma non verrebbero più chiusi bensì lasciati aperti affinché i cittadini possano liberamente giocarci ai dottori ed anche ai dirigenti sanitari.
Alora da quel che si è potuto comprendere i punti di primo intervento (che NOn sono pronti soccorso) presumibilmente fornirano assistenza adeguata per:
– soministrare tachipirina
– prendere la pressione
– vedere se hai le tonsille arrossate
– dare qualche lecca lecca ai bambini più piccoli con le ginocchia sbucciate
Se l’incidente dovesse risultare più grave o sarai vicino agli Ospedali di Serie A (caso stranissimo, ma veramente strano, quelli di serie A sembrerebbero essere solo in Provincia di Pesaro/Urbino e Ancona) oppure sarai costretto ad attaccarti e a tirare forte.
Pertanto, in Provincia di Macerata, se non ti trovi a poca distanza da Civitanova o Macerata (ed hai la [email protected] di farti male dopo il tramontare del sole) te la prendi in quel posto, visto che gli elicotteri volano solo dall’alba al tramonto.
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Ma andassero tutto a fanc… tastico
A dir la verità visto che la sanita interessa tutta la popolazione la partecipazione non la vedo cosi massiccia e come al solito poi ci si lamenta quando saremo direttamente interessati allora apriti cielo. Effettivamente come dice CERASI si riduce a qquelle 4 cavolate che puo anche essere somministrate e controllate direttamente in farmacia. Parla di sanita che grava sulla spesa regionale perchè non parla di tutti i politici che gravano su questa spesa? E non è meglio per noi cittadini sfoltire tutti questi politicanti e con i risparmi disporre di piu sanita in periferia con personale e strutture adeguate ? Visto che parla di evitare mobilita passiva vogliamo scommetere quanti da Fabtiano verranno all’ospedale di Gubbio Gualdo < partorire o al reparto pediatrico?
@ Gatti, una volta c’erano i sindacati a vigilare sulle ingiustizie sociali e ad organizzare cortei, scioperi ed altro, che spesso finivano sì in scontri anche duri ma poi i risultati finivano fuori. I politici dovevano tenere conto della volontà della gente. Oggi, magari si organizzano seppur raramente per protestare contro le periodiche riforme scolastiche, senza talaltro per quel che so io cambiarle di una virgola. Ma qui hai ragione, su un problema che riguarda personalmente la nostra pelle, ho l’impressione che il problema non venga preso seriamente, poche e disparate sono le proteste e come risultato andiamo ineluttabilmente verso le decisione premeditate di danneggiare le persone. Non ci si può svegliare dal torpore quando sarà troppo tardi. In tanti ospedali ci sono presidi del Tribunale del Malato che interviene quando ci sono lamentele su tutto ciò che riguarda casi di malasanità. E noi stiamo parlando del più grosso caso di malasanità mai successo, non per altro che qui non si tratta di un singolo caso ma di migliaia di casi che presto scoppieranno. Si dice sempre che prevenire e meglio che curare, ma qui questa frase bisogna cambiarla in ” Non aver bisogno degli ospedali riduce la possibilità di doversi curare, vivete in buona salute e cercate di mantenervici” Ho l’impressione di assistere ad un film Horror.
Preghierina laica
Che i benefit, gli assegni di fine mandato, la pensioni aggiuntive, gli stipendi e quant’altro (dei tanti che campano con la politica, senza fare gli interessi dei cittadini che li hanno votati) possano trasformarsi magicamente in tutte medicine.
Amen
MICUCCI io sono datato, come suol dirsi e ricordo che nel 1974 in ferrovia in piemonte facemmo sciopero appositamente per gli operai fiat oggi si rischia che se si fa sciopero per una persona non ci partecipano piu nemmeno i parenti. Tra le motivazioni che mi hanno fatto scegliere l’abitazione dove abito attualmente c’è anche la vicinanza con l’allora costruendo ed ora in funzione ospedale di Gubbio-Gualdo tadino a nemmeno 1 km. La scelta, con il tempo, si è rivelata fondamentale visto che, con l’eta, gli acciacchi aumentano e diventano sempre piu seri. Io sono nato in casa e le cose si sono ribaltate una volta si nasceva in casa a causa della poverta ora nascono in casa i figli dei ricchi. Si dice che i punti nascita con meno di una certa cifra siano insicuri e perchè non renderli sicuri? ce lo impedisce il Padreterno? Perche questo ha un costo? la vita umana che valore ha? Io sono nato a Fabriano e tante mamme venivano seguite da medici di San Severino e venivano a partorire a San Severino evidentemente il servizio era un buon servizio e se nel caso migliorarlo. Una nuora che abitv con me un giorno si e un giorno no, negli ultimi giorni di gestazione la portavo a monitorare perche sentiva dei dolori non oso immaginare se dovevo fare chilometri e chilometri per questa incombenza. L’altra nuora era a Rimini be io ci ho notato solo caos e non certo la stessa vicinanza percepita qui al nostro ospedale. Torno a ripetere quanto ci costa a noi e alla collettività un parente che si trova ricoverato in ospedali lontani? Tralasciamo l’aiuto morale che da la vicinanza di parenti ed amicii a chi è ricoverato, ne so qualcosa con 10 giorni di isolamento dobbiamo calcolare anche l’inquinamento che produciamo e il pericolo di incidenti stradali che causa un maggior numero di utenti dell strada. Torno a ripetere ci servono mezzi e personale della sanita che di politici